La mia esperienza liceale

Buongiorno! Anche se è da un poco che non scrivo sul mio piccolo angolo di relax oggi voglio finalmente esternare cosa significhi per me avere studiato presso il liceo classico A. Canova ed esserne uscito con un dignitoso 67.

Ho sempre voluto esporre questo argomento perché lo trovo incredibilmente interessante, soprattutto perché l’idea generale della gente riguardo ai suoi studenti non si adegua per niente a me: non ho imparato un particolare metodo di studio, la filosofia mi ha sempre annoiato soprattutto perché si basa sulla mente e non su prove tangibili ( quindi facile da confutare ) e studiare gente morta secoli fa l’ho sempre trovato inutile e frustrante. Inoltre, qualche mese fa seguivo anche una blogger veneta ma abbiamo smesso entrambi di seguirci reciprocamente dopo una sua predica sul fatto che avendo fatto il classico dovrei essere un filologo o un letterato di lusso e che infatti dubitava lo avessi fatto. Fino a quel momento non mi ero mai accorto di avere passato i miei anni in un posto facile ai pregiudizi.

Dunque, mi è piaciuto fare il classico, lo rifarei? Beh, conoscendo il mio indirizzo universitario avrei scelto un istituto tecnico perché almeno adesso non sarei a imprecare per imparare formule chimiche che non riesco a memorizzare; conoscendo le mie tendenze ad astrarmi forse uno studio tanto rigido basato sullo studio di pensieri e idee altrui avrei capito non facesse per me; sapendo realmente cosa avrei passato sarei scappato a gambe levate.

Nella mia opinione, lo studio del liceo classico lascia veramente poca libertà di espressione, il carico di studio è immenso e molti ragazzi della mia classe sono stati bocciati o hanno preferito concludere l’anno in un’altra scuola per tornare quello successivo. Personalmente, mi rinchiudevo nella scrittura creando un mondo di magia e personaggi che ho dismesso da anni buttando via il testo al PC; già in prima liceo ero stufo: forse è stata la filosofia? Non so. A un certo punto, mi sentivo chiuso in gabbia in una classe che non mi capiva e ingabbiato a studiare storia pur non riuscendo a collegare le date agli avvenimenti storici e sostenere spiegazioni alla classe o a un’aula di estranei come piaceva invece tanto alla mia professoressa di storia e filosofia. Le uniche materie che mi piacevano erano storia dell’arte, greco e inglese; le altre le studiavo ma non avevo mai voti tanto alti come nelle prime tre.

La scuola in quanto edificio non aiutava: tre sedi, due indirizzi e troppe classi. Edifici brutti (uno era crepato e l’altro con le sbarre alle finestre), la bici della Cresima rubata perché non bene custodita, le palestre sempre piccole che ci obbligavano a uscire continuamente, il bienno passato avendo la Lim mentre negli ultimi tre anni con la lavagna normale. Non ho grandi ricordi della mia scuola, era calda con classi piccole e continue invasioni di cimici verdi.

Sono felice sia finita, ho preso il mio bel 67 e sfrutto le conoscenze apprese per scavare nella mitologia e cercare di scrivere testi leggibili. Questo è tutto, non ero bravo né mi interessava: ero io.

E tu com’eri?

medusa

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Pubblicato da

Austin Dove

Mi chiamo Antonio, sono un appassionato di cinema. Pur avendo studiato materie legate all'ambiente, la mia passione è l'arte e quindi qui provo a condividere ciò che apprezzo e le mie riflessioni! Ciao!^^

15 pensieri su “La mia esperienza liceale”

  1. Io ho fatto il liceo scientifico – che, come immagino saprai, un tempo era un classico che sostituiva il greco con la matematica.
    Proprio la matematica era il mio punto debole, ma contavo sulle altre materie scientifiche: adoravo la scienza!
    Ebbene, tra compagni che oscillavano tra “simpatici, ma non c’azzecco niente” e “li odio” e alcuni insegnanti che ho disprezzato come fossero fatti di escrementi (alcuni erano pregevoli, ma altri erano sia carenti nella loro materia, sia umanamente spregevoli)…
    Beh, sono uscito dal liceo che non mi piaceva più nulla!
    Mi sono sempre trovato male, a scuola, ma il liceo mi ha ucciso dentro e “resuscitare” mi ha richiesto molto tempo 😦

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    1. grazie per la condivisione^^
      oddio, a entrambi l’amore incondizionato per le materie di studio non è esistito da quanto ho capito e secondo me è grave: nella mia classe solo una ragazza ha continuato con le lettere classiche, tutti gli altri cose scientifiche o politiche

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      1. Per me è stata proprio una cosa devastante, quindi capisco cosa passi per la testa di chi sia passato in situazioni simili -_-
        Quando qualcosa si rompe in adolescenza, è difficile recuperarlo.

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  2. Mi dispiace che per te sia stata un’esperienza così brutta. Per me il liceo è stato un periodo bellissimo (con l’unica eccezione della seconda, che è stato un anno bruttissimo sotto tutti gli aspetti possibili: non mi piacevo per niente, mi sentivo solo, e di conseguenza anche il rendimento scolastico è colato a picco).

    Anche io ho fatto il liceo classico, in un istituto vecchio di secoli: un palazzo cavernoso dalle volte altissime, un ex convento che manteneva ancora intatta l’austera atmosfera dell’ordine gesuita a cui apparteneva. Dentro, però, mi ci sono sentito a casa fin dal primo giorno. Ho conosciuto persone meravigliose, sia tra i miei compagni che tra i professori, che mi hanno sempre aiutato moltissimo, anche senza che io me ne rendessi conto. Arrivavo da un’esperienza, alle medie, traumatizzante, soprattutto a causa del bullismo (sai da parte degli altri bambini che di alcuni insegnanti, purtroppo) che mi aveva devastato. I professori si sono accorti subito che qualcosa non andava, e pur senza farlo in modo esplicito mi hanno aiutato un sacco a uscire dal guscio in cui mi ero rintanato.

    L’unica cosa che non ha mai brillato è stato il mio rendimento. Ho sempre galleggiato sull’orlo della sufficienza, più per pigrizia mia che per difficoltà (quelle, oggettive, le avevo solo nelle materie scientifiche). Però adoravo tutte le materie, anche il latino e il greco in cui facevo schifo. Amavo tutte le letterature, mi piaceva da morire la storia e, a volte, trovavo interessante anche la filosofia (soprattutto in quarta, quando ho avuto l’unica insegnante davvero capace di spiegarla). Per me era davvero un piacere andare a scuola, mi divertivo sul serio; per dire, l’unica volta che ho bigiato è stato verso la fine della quinta, ma più per poter dire di averlo fatto almeno una volta che altro.

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    1. Cavolo, che fortuna per il liceo! A me all’inizio piaceva ma già in prima liceo ho detto basta, ma c’ero dentro e volevo finirla.
      Il mio istituto era si vecchio ma non credo tanto: soffitto alto, gradini alti (😵) e finestre che non tenevano

      Grazie per la condivisione^^
      Tutti licei per ora 😁

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  3. Mi è piaciuto come tu abbia condiviso la tua esperienza. Io ho fatto il liceo classico. A dire la verità ne ho fatti due, essendomi trasferito dopo il ginnasio.
    Devo ammettere che risceglierei ancora il classico. I primi due anni mi trovai malissimo con i compagni. Durante il liceo vero e proprio, nella nuova scuola, invece, mi sono sentito a posto. Era come se fossi al posto giusto. Sia come ambiente sia come tipo di studio.
    Mi dispiace soltanto aver totalmente sbagliato le scelte successive dato che i miei studi universitari mi sembrano quanto di più lontano dalle mie inclinazioni.

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    1. Ciao, grazie anche a te per avere condiviso e benvenuto sul mio angolino di relax^^
      Fortunato che almeno il liceo vero e proprio ti sia piaciuto! Per me è stato il contrario. Dopo cosa avevi scelto come percorso universitario?

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      1. Uff, non sei il primo che sento a cui capita: io ho scelto scienze ambientali perché doveva essere il lavoro del futuro con tutti questi problemi ecologici. Poi ho parlato con uno di 30 anni e ha detto che la cosa più vicina alla nostra lauread per lavorare è insegnare scienze alle medie 😭

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      2. Uscito dal liceo volevo studiare qualcosa di figo, tipo lettere indirizzo cinema. Ma non potevo permettermi di trasferirmi. Arrivato a questo punto comunque anche una laurea in lettere moderne o lettere classiche sarebbe stata meglio della mia esperienza a Giurisprudenza. Ahah

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