Austin Dove: le origini del nome

Buongiorno! Per festeggiare l’inizio della mia breve pausa dallo studio ho deciso di scrivere questo post sulle origini del mio nickname!

I miei lettori più attenti e longevi avranno notato che spesso cito la mia splendida persona usando non solo il nick Austin Dove, ma certe volte anche La Colomba. Ma da cosa derivano?

Questi due nick vedono la loro formazione da due origini diverse. Una è legata alla scrittura e l’altra è legata al mondo dello Scautismo. Quindi, se avete cinque minuti di tempo, ve la racconto per bene!

Austin.

La passione per la scrittura è sempre stata preponderante in me, fin da piccolo disegnavo storie con pessimi disegni e sceneggiature alquanto imbarazzanti ma comunque la voglia di raccontare mi ha sempre spinto a cercare nuove strade. Per esempio, ho ancora sepolta da qualche parte una storiella sugli alieni che scrissi alle elementari, molto cringe e sul tema della xenofobia.

Dovete sapere che al liceo avevo ideato una trama magica legata a quattro fratelli; le mie ispirazioni erano legate alle Charmed-Ones, ai romanzi storici che mi leggevo all’epoca e alla voglia di evadere dal mondo di isolamento emotivo e coatto in cui vivevo. Il progetto ovviamente è naufragato e non ho la minima intenzione di riprenderci mano (è imbarazzante LOL); ma di questi personaggi, oltre a tenere a mente le descrizioni fisico-caratteriali che potete trovare in alcuni personaggi dei miei racconti, nel mio cuore è rimasto impresso Austin Kryon.

Austin Kryon era un ragazzo diciottenne, dalla straordinaria bellezza e con l’abilità dell’idrocinesi; discendeva da Afrodite (all’epoca amavo profondamente Starcrossed). Dal carattere pacifico e sereno, pian piano veniva introdotto nel mondo fantasy dai suoi fratelli perché era stato perduto da piccolo. Non so, mi ci rispecchiavo – o meglio, ci fantasticavo parecchio – e quindi pian piano è diventato un archetipo dei miei personaggi maschili. Oltre a parte del mio nickname tra blog e forum vari.

Dove.

La Colomba deve la sua origine, come già detto, al mio vissuto negli Scouts. Infatti, all’epoca, al mio primo anno, mi diedero il nome caccia Tortora dell’antico idioma; il nome caccia è composto dal nome di un animale o una pianta che rispecchi l’aspetto esteriore o il carattere del bambino e da un epiteto che esplichi i modi di fare, il carattere o particolare.

In un certo senso, il nome caccia è una testimonianza dell’inizio del viaggio del ragazzino nel suo percorso di maturamento: spiega com’era all’inizio e si spera che negli anni sia maturato abbandonando le caratteristiche del suo nome caccia. Inutile dire che il mio mi spieghi ancora perfettamente!

Tortora dell’antico idioma derivava da tre mie caratteristiche dell’epoca:

  • la mia tendenza a ricercare le comodità e convincere gli altri a lavorare per me;
  • la mia capacità di gracchiare e far vibrare le corde vocali;
  • l’utilizzo ricorrente di parole vecchie e desuete, con la soddisfazione di far sentire ignorante l’interlocutore (ero molto simpatico vero?).

Ecco, con il passare degli anni lo usai sempre più spesso nei miei account, soprattutto con la modifica Sad Turtledove (che vuol dire Tortora triste in inglese) e ovviamente il passo tra Turtledove e Dove ( La Colomba) è breve!

Austin Dove, la Colomba.

E quindi siamo arrivati al mio nick e al mio austindoveblog! Qual è la storia dietro al vostro nick?

Strano ma vero ma Alex Pettyfer era il modello per Austin Kryon

Pubblicato da

Austin Dove

Mi chiamo Antonio, sono un appassionato di cinema. Pur avendo studiato materie legate all'ambiente, la mia passione è l'arte e quindi qui provo a condividere ciò che apprezzo e le mie riflessioni! Ciao!^^

111 pensieri su “Austin Dove: le origini del nome”

  1. Conoscevo la storia solo parzialmente!

    Il mio nick deriva dal mitico produttore dei Simpson chiamato, appunto, Sam Simon (Sam “Sayonara” Simon negli speciali di Halloween), per l’assonanza col mio nome vero. Quando ho scoperto poi che il vero Sam Simon era (purtroppo ha lasciato questo mondo qualche anno fa) pure un convinto ambientalista/animalista, non ho potuto far altro che rallegrarmi! :–)

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  2. Grazie Tony, mi è davvero piaciuto leggere la storia del tuo nickname, davvero! Il mio, Madame Verdurin, deriva semplicemente da un personaggio del più bel romanzo mai scritto: La Ricerca del Tempo Perduto di Proust. Madame Verdurin è una donna aristocratica che ama dare feste e ricevimenti a cui invita amici e personaggi di spicco della società seguendo le mode del momento; se qualcuno le fa uno sgarro o passa di moda, non viene più invitato…

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      1. Beh, non hai tutti i torti, io amo cucinare, e anche mangiare, perciò niente di male! Il muffin per me è un simbolo di convivialità: quando vengono amici li preparo sempre e posso farlo davvero in tempo record se necessario, per essere sempre pronta anche alle improvvisate, una cosa che invece la Madame Verdurin del libro non gradirebbe affatto 🙂

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  3. Ecco spiegato il mistero! Io pensavo o all’auto Austin o all’omonima città texana. Il mio molto banalmente è il nomignolo con cui mi chiamavano da piccolo… E come dico sempre sono un ragazzo.padre: ho un bambino interiore di cui cerco di prendermi cura

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  4. Io non scarterei così a prescindere la possibilità di riprendere in mano le tue vecchie storie: se alla loro prima stesura erano cringe non è detto che adesso, con la nuova esperienza e maturità che hai guadagnato, non possa uscirne qualcosa di valido.
    La storia del nome caccia è bellissima, sembra un piccolo rito di iniziazione! Gli scout mi hanno sempre affascinato molto, ma non ho mai avuto occasione di farlo – poi magari l’avrei odiato, chissà! Non sono mai stato molto un animale da branco.
    Il mio nick… è il mio nome! Avevo pensato di scegliermi uno pseudonimo, ma poi ho deciso di firmare le cose che scrivevo con il mio nome e cognome, cambiarlo mi sarebbe sembrato come nascondermi ed era esattamente l’opposto di quello che cercavo di fare.

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  5. Io ne ho parlato nel mio primo anno di blog ^^
    Per farla breve: mentre giocavo un’avventura grafica, Dracula 3, con amici, ci ritroviamo davanti un puzzle, un cilindro con le sezioni che ruotano per cambiare le lettere.
    Per scazzo, ho cambiato la prima lettera per ottenere Gracula XD
    Da allora al momento in cui ho creato il blog, ho rimuginato sul chiamarmi Conte Gracula, e direi che la storia finisce qui 😛

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  6. Son finita qui per caso e ho letto tutti i commenti … Pure io facevo fumetti con trame e disegni imbarazzanti da piccola 😅 ( poi col disegno sono piuttosto migliorata però e anche nello scrivere penso , ma non ho provato più a fare fumetti). Il mio nickname deriva dal mio nome (vero) e il cognome è un misto dell’antico lato un po’ dark che da sempre sopravvive in me( da dark- buio sono arrivata dunque a black-nero) e del cognome di colui che è secondo me il più grande musicista di tutti i tempi : Martin Lee Gore dei Depeche Mode. Solo per te questa gustosa chicca ,ma per il tutto il resto rimango la “donna del mistero”… Si, col cavolo, ho già raccontato in qualche post e a mezzo WordPress (in molti commenti qua e là) in sacco dei fatti miei…😅😁 Bye!

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  7. Ho degustato il racconto! Interessante il tuo sguardo all’archetipo. Ci si potrebbe passare una vita a trovare delle buone motivazioni sul perché siamo messi al mondo, e nel famoso uovo dell’alchimista trovare sempre nuove risposte. La forma primordiale dev’essere incarnata! E il viaggio nella forma trova interessanti binari per essere questa stessa forma autentica messa in luce. Ad esempio attaverso la musica, ne sono testimone, che quanto detto ed incarnato da ciascuno può divenire l’ago della bilancia per ritrovarsi… Ma, ed è un rischio di cui va tenuto conto, allontanarsi!
    Ma quando questo baricentro è ritrovato, saremo in grado di ripercorrere le orme del sentiero.
    Importante. Questo è un mio modo di riflettermi, e nella concisione del testo spero che non sortisca l’effetto di un segno narcisistico e di promanazione. Bisogna infatti prendere il timone della Vita sapendone sfatare i Vizi! Lo sfatamento è centrale in quanto il Potere ci inculca una sorta di predestinazione. Fuori da semplificazioni del genere invito ad un più lungimirante e sereno “senso del dubbio”. A volte dire “non lo so” è vincente!!!

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      1. scusami. Si cade in errore come me quando si vive una cosa forse con troppo delirio eccentrico. Mi prometto di curare di più la forma del post in questione. Magari semplificandolo, ma assicurandomi che il messaggio arrivi a destinazione con una forma più lineare. E quanto prima mi alfabetizzo con il cinema. Perché è un esperienza che mi intriga in generale! Saluti^^

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  8. Sono rimasto a sentire il racconto degli intrecci tematici legati al tuo raccontare!:-) è uno spunto molto intelligente quello di partorire una storia, un racconto entro sé stessi e lavorarlo sulla base di una intrinseca derivazione. Dalì avrebbe detto “Le surealisme se moi” Tu ti avvicini forse a “il racconto sono io?”

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  9. Eh, si! 🙂 ho un certo piglio come divulgatore, tranne che per i messaggi confezionati dei blog dove ammaliato dalla cortesia adotto costantemente un nos, nostro e così via. Quando devi ripopolare un blog è già tutto scritto e per mettere dei contenuti tuoi sei costretto a rimuovere quelle meravigliose frasi di circostanza. Comunque si, quando sei comodo vedilo!!!

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  10. E’ un sito jimdo free!
    Si, il contenuto è specialistico:-)
    ma se qualcuno che legge musica di già
    avesse un briciolino di curiosità?

    Rappresenta un traguardo importante
    unire in “uno” musicista esecutore e musicologo !!!

    Il dibattito resta aperto…Almeno qui da noi in Italia !!!

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      1. “In amor le parole non contano….conta la Musica” se vuoi il proverbio, ascolta tanto Bollani in via dei matti n° 0 in prima serata rai 3, o cosa intendeva Ezio Bosso con il termine “musica libera”… Sono tre ricette che fanno bene al cuore, ai sentimenti, all’amore. Per il resto non sono un indovino….ma mi fido dei buoni “profeti”, tra cui il Vangelo di Dé André rivisto dal Ghezzi “In modo ostinato e contrario”… anche se nel mio caso sono fin troppo ostinato….Però se coprissi il sottotitolo, potrei non “bollare” lo scritto di Ghezzi come ostinato, bensì assaporarlo parola per parola. Dire “ostinato e contrario” senza leggere quell’opera, anzi l’Opera del Cantautore, è davvero riduttivo, fuorviante….e a prova di fallimento!!!
        (- Però io sono ostinato e contrario?!
        – Lori ci risiamo….non ti fissare!!!)

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      2. grazie, è bello condividere letteratura e musica “autoctone” , recensire roba altrui e far emergere che la narrazione …. è qualcosa di vivo! E per questo mi sforzerò per quanto posso di cambiare punto di vista…almeno per un po’. E penso che le radici del tuo narrare aiutino a mettere, indossare, il vestito altrui… ad “incarnare il racconto dell’altro”….

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      3. Riguardo l’invito a seguire il tuo Blog, grazie, ci voleva. Mi ricorda quando ero bimbo e dicevo “dai raccontami un’altra storia…” simpatica immagine che ,mi fa vedere questo spazio letterario come un’insaziabile voglia di raccontare, di fare racconto… E ne sono felice:-)

        Per quanto mi riguarda ho appena finito ieri di postare due argomenti cardine. Ma ve ne è un terzo, che farà gola ai ghiotti di composizione per chitarra.

        Bisogna tornare indietro a J. Fux, che organizzava le note matematicamente in proporzioni di 1:1, 1:2, 1:4 etc e i teorici del suo tempo….

        Non meno puntuale è stata la mia aggiunta,, che non avrà mai la pretesa di eguagliare tali intelletti… ma sto facilitando lo studio creando delle sottosezioni….pratico cioè una scomposizione fino all’ultimo elemento variabile, e poi per somiglianza/divergenza creo delle famiglie da trattare “uniformemente”.

        Allo stesso modo per la chitarra, un simile modo di classificare e di ridurre anche le armonie più sofisticate ai tre suoni (per esempio trattandole come note estratte, oppure cromatiche etc.) lo ha condotto in tre volumoni George Van Eps, che ribadisce come se non si dessero dei confini descrittivi alla musica lungo la fingerboard (scale arpeggi, triadi etc.) uno rimarrebbe impoverito “non riuscendo ad usare il materiale”.

        E questo procedere progressivo, sa proprio della musica cosiddetta “severa”. Che ti fa fare ginnastica su strutture a sé stanti… “E pensare cosa ne verrà fuori quando l’allievo ormai formatosi ne farà un uso libero (La fuga, Theodoro Dubois)

        Comunque ho appena letto le cento pagine iniziali di Van Eps…. C’è tanto da poter scrivere!!!!!!

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  11. Ah, vedi che scoperte si fanno! Bello il tuo nome di caccia, inizialmente mi è parso un po’ strano perché nel mio vecchio gruppo la tradizione era solo nome proveniente dalla natura (quindi anche venti e cose del genere) e aggettivo ma devo ammettere che è davvero particolare!
    La fusione delle tue passioni nel tuo nome è fantastica!

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  12. Arrivata alla fine pensavo fossi tu…dalla splendida bellezza 😉
    L’importante è esserlo dentro, poi se fuori c’è qualcosa…vabbè a Roma si direbbe in un modo poco delicato :.D
    In effetti mi chiedevo da do ve veniva questo nick, grazie per la spiegazione.
    Il mio è molto banale, Tutto perchè sono sempre assetata di sapere, landia è un poò come dire un paese, quindi il paese di tutto, il mio mondo.
    Il nome Fulvialuna è e il secondo di mia figlia, legato a mio padre e alla luna che nella vita di mia figlia hanno avuto un’impronta…magica, che tu ci creda o no.

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