100 anni di Nosferatu: sacrificio vs amore

Buongiorno! Per chi non lo sapesse, il celebre film muto Nosferatu compie quest’anno i 100 anni di esistenza! Un secolo tondo! E io, per celebrarlo, condivido una piccola comparazione tra Nosferatu di Murnau e il Dracula di Coppola!

Nosferatu è un film muto del 1922 con un’interessante produttiva e legale, che vi invito ad approfondire; possiamo dire, che attualmente stiamo parlando virtualmente di un fantasma. Come ogni film muto che si rispetti, la storia procede come un qualsiasi film ma i soli suoni che possiamo udire sono quelli suonati a parte dall’orchestra: infatti, i dialoghi erano presentati come cartelloni su schermo con le parole dette impresse e le musiche erano suonate nella sala di proiezione.

Dracula di Bram Stoker, invece, è un cult moderno diretto da Coppola, anch’esso influenzatore della cultura gotica e in grado di lasciare sul vampiro un alone romantico che permane tuttora.

Entrambe le opere sono molto importanti, ovviamente Nosferatu per motivi temporali e tematici è più rilevante, ma entrambe sono opere mastodontiche nella loro unicità.

In Nosferatu la trama verte sulla minaccia incarnata dal conte Orlok, elevato a uccello della morte, simbolo di corruzione e peste: ovunque vada, la gente muore come se ci fosse un’epidemia portata da quei topi a cui il conte tanto assomiglia nei tratti. L’orrore è mostrato nell’inesorabilità del destino, dell’attesa paziente con la quale il vampiro segue la sua caccia, lento come un batterio mentre lentamente infetta l’intera popolazione del villaggio dei protagonisti!

In Dracula invece l’orrore ricorda i primi film d’amore: si parla di corruzione dell’anima, dell’impossibilità dell’atto d’amore, del sacrificio e della morte come unici modi di condividere il proprio sentimento. Se in Nosferatu l’amore è quello che salva la coppia e che dà la forza a entrambi di resistere alla minaccia, in Dracula di Bram Stoker l’amore è dannato, fonte di ossessioni e sospinto da emozioni che sono fuorvianti dalla religione.

Un dettaglio che accomuna entrambi i film è l’esoterismo: il vampiro è un essere soprannaturale, capace di grandi atti magici come l’ipnotismo, la telecinesi, il controllo dell’ambiente. Sinceramente, mi sono quantomeno sorpreso di vedere bare volanti in un film del 1922! E un altro è la lettura: entrambi i film contengono tomi in cui è narrata l’oscena figura del Nosferatu, il morto vivente e parassita dei mortali. Letture riprovevoli ma che contengono la chiave per ucciderlo! Dopotutto, leggere fa bene alla mente ed è il sonno della ragione che genera e fortifica i mostri. No?

Per concludere, le musiche di entrambe le opere riescono a essere fondamentali, a proiettare paure e sensazioni di avventura romantica, sono veramente belle e da non dimenticare. Soprattutto perché Nosferatu, lo ricordo, è un film muto.

Visto che ho già parlato del Dracula di Bram Stoker qui nel mio piccolo blog, mi concentro ora su Nosferatu. Interessante particolare di produzione: oltre alle vicende giudiziarie, il film è tedesco e quindi l’ambientazione è stata traslata in Germania assieme ai vari nomi.

Nosferatu è un bel film dalla narrazione lineare e che parte da un punto di calma, la relazione degli Hutter, e finisce con la loro salvezza; nel mezzo, c’è Satana con i denti da topo che cerca di accoppare l’intero villaggio con una lenta epidemia dovuta alla sua sola presenza. La sceneggiatura è semplice e chiara, riesce a farsi capire con facilità e instaura una leggera angoscia grazie alla sensazione di oppressione e claustrofobia che instaura nello spettatore. La camera molte volte è ferma, con un montaggio classico, ma spesso si sofferma sul contrasto dello splendore degli ambienti esterni con le ombre e la claustrofobia di quelli interni.

E il tocco finale? Il Nosferatu! Quella sua figura antropomorfa e bestiale allo stesso tempo, che si staglia sulle stanze gotiche del castello e nelle tenebre urbane fa impressione, così come fanno impressione le (molte) scene in cui si vede solo l’ombra mentre si avvicina alla preda; e certamente, la celebre alzata dalla bara non passa inosservata.

Guardare Nosferatu è stato meno semplice di quanto non possa sembrare: è stato il mio primo film muto, dovevo sempre stare con gli occhi rivolti allo schermo perché i dialoghi erano scritti, la forma epistolare del libro veniva trasposta con introduzioni scritte alle scene e le lettere spedite venivano mostrate a schermo. Sono stati 128 minuti belli pieni, stupendi ma sentiti. Non credevo li avrei sentiti così tanto.

Ecco, siamo arrivati alla fine della mia piccola riflessione. Io vi consiglio se non lo avete fatto di leggere la mia recensione del film Dracula di Bram Stoker e del libro Dracula, e di leggere anche questo bellissimo articolo non mio. Ciao!

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Pubblicato da

Austin Dove

Mi chiamo Antonio, sono un appassionato di cinema. Pur avendo studiato materie legate all'ambiente, la mia passione è l'arte e quindi qui provo a condividere ciò che apprezzo e le mie riflessioni! Ciao!^^

44 pensieri su “100 anni di Nosferatu: sacrificio vs amore”

  1. Contento che anche tu abbia partecipato al Centenario del film: il Conte ne sarebbe stato onorato ^_^
    Per avvicinarsi al cinema muto Noseratu è un signor titolo, spero ti andrà in futuro di provare altri titoli: arrivare alla Corazzata Potëmkin è un attimo 😛

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    1. Grazie ^^ Spero non ti sia offeso che no ho usato il tuo banner ma avendo il blog gratis ho preferito mettere solo due immagini del film 🙂
      Si bel film, un po pesante ma bello. Vorrei vedere i film sul Golem. Sai dove reperirli?

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      1. Anch’io ho il blog gratis ma per fortuna non mi fa questioni di numeri di foto, ma non ti preoccupare: il Conte ha sempre la precedenza ^_^
        Su YouTube c’è un sacco di roba, ed è pieno di appassionati di questi titoli storici dell’epoca del muto: se giri un po’ vedrai che qualche versione completa del Golem potresti trovarla.

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  2. Libro letto da pochissimo: bellissimo per le atmosfere, la trama e, anche se di solito il cattivo della situazione è sempre mal visto, a me Dracula è sembrato un personaggio intrigante e affascinante, 😉. Ovviamente ho anche visto il film “Dracula di Bram Stoker”: un bellissimo film con dei bravissimi interpreti, e che riguarderò sicuramente molto volentieri, 🙂. Nosferatu mi manca ma si può sempre rimediare, 😉.

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      1. Sul film con Christopher Lee, come per Nosferatu, devo fare mea culpa perché non l’ho ancora visto. Dici che aver introdotto il personaggio delle mogli potrebbe essere stato un primo passo verso il cinema moderno e dove la censura e il, possiamo definirlo bigottismo?, lasciano il posto ad un cinema più “free”?

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      2. Io, invece, sono più sul 50 e 50. Mi piacciono molto i film a colori ma non disdegno quelli in bianco e nero, 🙂. Ultimamente ho visto una trasposizione cinematografica su YouTube di “Dieci piccoli indiani” in bianco e nero. Fantastica, 🤩!

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  3. Capolavoro! Non hai citato la scena della folle corsa della carrozza, con i negativi usati a rendere il viaggio ancora più straniante e allucinato. Da brividi l’arrivo della nave nel porto, poi… Ho avuto la fortuna di vederne una proiezione con musica eseguita dal vivo!

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      1. Ma tutti i film di Charlie Chaplin, alcuni sono dei veri capolavori. Tutte le comiche di Stanlio e Olio, e comiche similari. E molti altri.
        Qualche hanno fa un film muto ha vinto l’oscar che ho visto ma non ricordo il titolo.

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  4. Curioso, come mai a paragone con il Dracula di Coppola, che è molto diverso dal Nosferatu, e non quello del ’79 con Herzog, che è un remake?
    A me la figura di Dracula ha sempre appassionata molto, ma sinceramente il romanzo non mi piacque molto, l’epistolare trovo tolga molto pathos (se hanno scritto la lettera/diario vuol dire che sono sopravvissuti), mentre invece trovo interessante come molti registi hanno interpretato la sua figura… Anche se mi piacerebbe vederne qualche altro vampiro sullo schermo (la mia Clarimonde T.T). Devo ammettere, però, che la figura storica fosse più interessante di come l’ha trasformata Stocker.

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    1. ti rispondo molto ez: per la rete di link nel blog, che aumenta la indicizzazione, e perke del dracula di coppola ho il dvd 😜

      sulle lettere ti devo contraddire: Poe ha fatto anche scrivere lettere con personaggi che morivano, ci sono dei metodi che funzionano^^

      Cos’è Clarimonde? A me piacerebbe vedere i dracula di Lugosi e Lee

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      1. Beh, nel momento in cui scrivono la lettera sono comunque vivi. A me il pathos va proprio a morire quando vedo un epistolare, proprio perché se è stata scritta e spedita, in quel punto sono vivi, poi saranno altri a dire che muoiono.
        Clarimonde è un racconto gotico sempre sui vampiri, ma molto meno famoso anche solo di Carmilla, purtroppo. Nonostante il periodo scritto, ho trovato molti più punti innovativi e che non nello stesso Dracula (che nel 1897 quando uscì, divenne famoso per ben altre ragioni), per esempio il bene e il male non sono così marcati come sembrano e il finale lascia un retrogusto amaro.

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  5. Visti entrambi i film e li trovo superlativi nel loro modo di raccontare la figura del vampiro. Molto maturi angoscianti, lontano dalle figure per teenager degli ultimi anni.
    Con mia sorella abbiamo affrontato i film muti dell’espressionismo tedesco per delle ricerche e li abbiamo trovati veramente affascinanti, per i contrasti di luce e ombra, l’espressività degli attori e le scenografie come quelle de “Il gabinetto del dottor Caligari “.
    Abituati ai film pieni di effetti speciali e veloci azioni di oggi ,si potrebbe pensare ai fil muti come banali, lenti e semplici invece sono avanguardia del loro tempo e bellissimi gioielli cinematografici

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