The Middle: l’importanza di non mostrare sempre la ricchezza

The Middle è una serie televisiva americana che seguo da parecchi mesi, grazie alle repliche su Italia 2 al primo pomeriggio. Raccontata da Frankie, The Middle è una sitcom familiare sulle vicende degli Hack, una famiglia americana dei giorni nostri.
La particolarità di The Middle? Gli Hack sono quasi poveri.

Non so se ci avete fatto caso, ma molto spesso nei film e nelle serie tv americane la famiglia è legata alla ricchezza.

I film più famosi sono sempre ambientati nei quartieri tranquilli, dove ci sono tante belle villette eleganti in cui sogni e drammi condiscono le trame dei personaggi.
Avete presente?
I grandi giardini verdi su cui il postino ogni mattina lancia il giornale, il lampione sotto al quale gli adolescenti si scambiano il primo bacio, la piscina attorno alla quale si riunisce il quartiere.
E non solo!
Ma anche l’interno delle case è sempre arioso, spazioso e sfarzoso. Le villette americane sono sempre costruite su (minimo) due piani: nel pian terreno c’è la parte della convivialità con soggiorno, sala da pranzo, cucina e altre stanzette mentre al primo piano si trovano i bagni e le camere da letto.

La gente nei media americani più famosi può avere difficoltà a sbarcare il lunario, possono esserci casalinghe depresse che osservano l’idraulico con troppo interesse o la figlia emarginata che a scuola subisce bullismo.
Ma sono tutte persone a basso rischio e con una vita agiata.

Quanti di noi vivono in villette a più piani e hanno studiato nelle migliori scuole, senza mai dover badare alle spese e agli sprechi? Quanti di noi fanno viaggi familiari in altri stati per tante lunghe settimane?

Per fare qualche esempio:
– nei film horror, Scream al massimo, il serial killer si nasconde nella casa e attacca la vittima senza che questa non senta nulla;
Ragazze a Beverly Hills, un intero film su ragazze ricche e le loro vite a scuola;
I Jefferson, una famiglia nera nell’America anni ’80 è descritta come ricca e in ascesa nel loro sfarzoso appartamento;
CSI: Miami, letteralmente ogni caso è legato a un personaggio ricco sfondato.

Questi erano solo alcuni degli infiniti esempi della televisione e del cinema americano. Gli Americani sono letteralmente fissati con la ricchezza. Dopotutto, è proprio su questo che si basa il sogno americano e hanno perfino un detto che lo celebre: the bigger the better.

Ma la povertà dove la mettiamo?

In America, in Italia e nel mondo la povertà e la vita normale supera di gran lunga come numeri la ricchezza ma sembra quasi che gli Americani vogliano sempre metterla sotto al tappeto o nascosta dietro una facciata. Non mi vengono in mente tanti film o serie tv legati al tema della povertà o degli adolescenti problematici.
Qualche nome?
Freddom Writers;
Sister Act;
Pensieri pericolosi;
Spiderman, di Raimi
Una poltrona per due.

The Middle invece ha la forza di raccontare tra le risate tutti gli sforzi che fanno Frankie e Mike Hack per assicurare uno spensierato presente e un roseo futuro ai loro tre figli.
The Middle sembra quasi ambientata dieci anni prima rispetto all’anno di produzione proprio perché gli Hack per molto tempo non possiedono televisori con lo schermo piatto o smartphone ma invece sono sempre a controllare le spese effettuate e si ammazzano di lavoro.

The Middle è importante perché per una volta l’America ha sfornato una sitcom per famiglie in cui non vengono mostrate vite perfette per far solo sognare le madri stanche e i figli svagati, ma anche per mostrare con ironia e leggerezza un lato del mondo che spesso non viene rappresentato perché… beh, diciamocelo: a nessuno piace mostrare il lato peggiore delle cose.

E francamente, mi rispecchio in alcune tratti maggiormente con The Middle che con Modern Family.

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Pubblicato da

Austin Dove

Mi chiamo Antonio, sono un appassionato di cinema. Pur avendo studiato materie legate all'ambiente, la mia passione è l'arte e quindi qui provo a condividere ciò che apprezzo e le mie riflessioni! Ciao!^^

32 pensieri su “The Middle: l’importanza di non mostrare sempre la ricchezza”

  1. Non conosco la serie di cui parli, ma credo che il tenore di vita medio degli americani sia molto più alto del nostro, come più alti sono di certo gli stipendi. Chiaro che la povertà c’è anche là, e peggiore della nostra, gli homeless sono presenti e visibili in quasi tutte le grandi città. Mentre da noi la maggior parte della società è costituita dal ceto medio, che vive in case dignitose, ma non di lusso, in America prevale la ricchezza e anche lo spreco.

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      1. Può darsi che tu abbia ragione, allora ci riescono benissimo 😀 Ecco perché all’estero credono tutti che siamo dei poveracci e dei mafiosi, considerando le serie italiane tipo Montalbano e Don Matteo…

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      2. Si, i danni che hanno fatto i film come il Padrino e quelli di Scorsese sui gangster sono devastanti, non solo nei nostri confronti, ma anche nel promuovere (negli anni 90, nacque sulle pagine del New York Times dibattito sui Goodfellas, come bravi ragazzi che in fondo sono stati costretti ad essere delinquenti) sdoganando in certe aree la figura del “boss”.. che in fondo erano anche cool, ganzi, sapevano farsi valere.. salvo accorgersi dopo 30 anni di aver fatto una cazzata dalle proporzioni spaziali, e correre ai ripari, con film che tra l’altro non trovavano produttori e distributori (perché oramai Scorsese lo si identificava con il marchio dei goodfellas, se faceva dei film di quel taglio) come quella colossale …. di the irishman. Un tentativo ai limiti del patetico di rimettere a posto le uova rotte.

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      3. Ho vissuto e frequentato gli States a lungo dal 2012 al 2017, vivendoci due anni di fronte, e quasi un anno dentro. Bisogna leggere più e più indici, dare un occhio alle statistiche (ma in derivata e non in istantanea), ma io ho notato di mio molta povertà, di pari passo ad una ricchezza molto cafona, se escludiamo le grandi città della costa Atlantica degli stati del Nord dove i ricchi evitano di comportarsi da cafoni e cercano di avere un atteggiamento sobrio e più acculturato (David Foster Wallace, in Considerare l’aragosta aveva scritto un minisaggio esaustivo su questo punto). Per cui no. Non è la normalità. E’ l’ideale a cui tendono e a cui vogliono credere… sempre meno, ora che soprattutto quelli dei ceti sociali più bassi (neri, ispanoamerocani, abitanti delle zone rurali degli stati del Midwest che non sono grandi proprietari terrieri, intere popolazioni degli stati del Sud, in particolare quelli periferici rispetto alle grandi arterie autostradali e ferroviarie) e per ultimo nom per importanza, i nuovi poveri della East Cost, costretti a vivere in città dove il costo della vita è salito alle stelle per via dell’arrivo “dei nerd” superpagati dalle grandi firme della informatica della Silicon Valley. Tutti costoro si rendono conto, che l’ascensore sociale è poi ora bloccato come in un’Italia qualunque e dal 2016 covano rancore su rancore che poi sfocia in quello che leggiamo. Il fatto che girino queste serie, credo sia ancora per il mercato straniero. Così come in Italia girano ancora le vomitevoli serie sulla criminalità di quartiere delle zone di periferia, perché piacciono e confermano molti bias di stranieri su di noi. Pertanto anche stavolta concordo con Tony. Il reddito medio americano è più alto di quello italiano o europeo perché nel reddito medio americano, fa media anche il fatturato di colossi che da soli farebbero il PIL di un paese europeo di media grandezza. Un po come il PIL di una regione italiana di cui non faccio nome, che ha nel capoluogo di regione la sede sociale delle più importanti corporation nazionali come quello di Olanda e Irlanda, che con legislazioni canaglie si appropriato di sedi fiscali di aziende nate in altre zone d’Europa. Così come diceva Trilussa: se uno mangia due polli ed uno zero, per la media ne abbiamo mangiato 1 a testa, ma uno è pur sempre rimasto a digiuno.

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      4. Figurati. Sono cose che leggevo sui quotidiani, siti internet e tra colleghi quando lavoravo in US. Per cui per me è abbastanza semplice riportarle. E tu le hai intuite immagino documentandoti di tuo.

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  2. Tra le serie che non hanno famiglie ricche come protagoniste aggiungerei Malcolm in the middle (serie parecchio comica, magari svapora un po’ belle ultime stagioni ma ha episodi spettacolari) e i primi Simpson, che avevano praticamente le pezze al culo.

    Comunque sì, in generale le serie statunitensi non hanno come oggetto i personaggi di The Middle e simili, ma gente quasi sempre agiata, che al massimo vive qualche momento di difficoltà economica qua e là ma che poi finisce per sfangarla.
    Metà dei film adolescenziali, per la TV, della Disney mostra come se fossero di rango medio-basso famiglie che vivono in ville il cui solo salotto potrebbe contenere casa mia 😅

    Nel caso dei Jefferson, che citi, potrebbe esserci un motivo di rappresentazione volto a proporre un modello: credo sia stata una delle prime serie, se non la prima, a mostrare degli afroamericani di un certo successo sociale e monetario, a cui poi sono seguiti quelli che noi chiamiamo I Robinson e Willy il principe di Bel Air (quest’ultimo parte povero, ma va subito a vivere nella villona dello zio e a frequentare una scuola di livello).

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  3. Secondo me dipende dal contesto. Se una serie o film sono ambientati a Beverly Hills o a Miami, difficilmente si parlerà di persone in difficoltà economica. Ma se guardi film come Bronx o Monsters, insomma film che nascono in un determinato contesto, troverai la povertà o la ricchezza che cerchi. Dire che l’America mostra solo la parte ricca, personalmente non mi trovi d’accordo. Ci sono storie che nascono in situazioni di profonda e disperata povertà, basta cercare i titoli giusti. 😉

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      1. Se devo pensarla in percentuali, non saprei. Per quanto abbia visto tantissima roba (film soprattutto) non credo di aver le conoscenze necessarie per stilare una percentuale in merito, ma non escludo tu possa aver ragione.
        Ciau 💙

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  4. Me la ricordo! Quando la passava la tv la vivevo come una specie di spin-off sull’inserviente di Scrubs. Credo che come dici tu, la grande debolezza di Modern Family sia il fatto che mette sempre in sospensione i problemi reali della gente di bollette e spese, dato che alla fine sono dei privilegiati pieni di soldi. Tuttavia i soldi erano anche un po’ ciò che teneva insieme la famiglia, Jay è un patriarca potente e ha una giovane moglie anche per questo motivo, rispecchia uno stereotipo, come tutte le tre famiglie di Modern Family

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  5. Non seguo la serie (a dire il vero nessuna9, ma gli americani hanno sempre avuto la mania di mostrare il meglio e l’agiatezza in cui vivono, un mondo solo in parte reale visto che hanno anche loro fascie sociali in grande sofferenza.

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  6. The Middle lo guardo ogni tanto ma non mi fa impazzire come serie ci sono alcuni personaggi che non mi piacciono molto.
    Ho realizzato che le serie che mi piacciono di più hanno come protagonisti dei personaggi non ricchi o benestanti (tipo Malcolm in the Middle, Superstore o The Office) oppure proprio poveri in canna (Shameless, 2 Broke Girls). Anche io mi rivedo di più nei personaggi di queste serie che in quelli di telefilm come Modern Family o Desperate Houseviwes (che, alla faccia del “desperate” il più povero lì fa la lavatrice nella jacuzzi!)

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