Finalmente sono riuscito a vedermi questo capolavoro di Wiene, oltre a Nosferatu, per cui posso affermare di avere una buona base del cinema avanguardistico tedesco! Della scuola del montaggio ho già visto La corazzata Potemkin di Ejzenstejn del ’25. Mi manca un film impressionista, secondo voi La rosa sui binari va bene?

La versione che ho visto io è quella restaurata a Bologna, che potete trovare sottotitolata in italiano su YT. La colonna sonora che hanno messo è veramente inquietante, ha delle basi sicuramente elettroniche, almeno nella prima parte, e unita alle scenografie claustrofobiche dava veramente una sensazione straniante e agghiacciante.
L’espressionismo è famoso per le sue messe in scena, la recitazione esagerata degli attori e i contrasti di colori e scenografici con cui i personaggi vivono le loro azioni. Per capire anche quanto l’espressività conti, basti pensare al cerone e alle matite nere con cui i visi degli interpreti sono mascherati!
Le scenografie infatti sono claustrofobiche e oniriche: linee diagonali attraversano le inquadrature, pareti incurvate si protendono verso i personaggi e forme geometriche impossibili compongono scenari da incubo. I colori di cui erano imbibite le bobine di certo non aiutano: già è inquietante ‘sto corridoio che diventa sempre più stretto e ‘sto tizio che fa la faccia da schizzato, poi se il tutto è di un giallo smorto qui diventiamo il castello degli orrori! Dulcis in fundo: a volte mi sono sorpreso che alcune scenografie erano costruite e non fossero fondali dipinti da quanto contorte erano!
So che la sceneggiatura in questi film non è il focus principale ma ammetto che non conoscendo perfettamente la storia a una certa mi ero abbastanza perso. Mi ero completamente dimenticato che si trattasse di una storia raccontata (e possibilmente fittizia o alterata) e quindi a fine film con il cambio di registro non ho capito molto di quello che stesse succedendo. Invece, è normale che fosse diviso in atti? Non mi ricordo se Nosferatu fosse suddiviso o meno in atti… Dovrei rivederlo, boh.
Invece bravissimi gli attori, su Wikipedia noto che questi erano attori di primo piano che sono riusciti a lavorare bene anche dopo l’avvento del sonoro!
Dal punto di vista registico e del montaggio, il tutto è abbastanza semplice per permettere alla scenografie e al reparto costumi/trucco di brillare. Ecco, ho notato diversi primi piani e riduzioni dell’inquadratura per risaltare solo il personaggio mostrato in primo piano. E poi ci sono diversi split screen, nel senso che ci sono sovraimpressioni per indicare piani diversi di narrazione nella stessa inquadratura (come quando leggono il diario del dottore pazzo).
Un capolavoro, veramente bello! Per ora, l’espressionismo è il mio movimento preferito al cinema, ma dopotutto io ho uno spirito gotico no?
Grande classico, che fortuna vuole io abbia beccato in alcuni film presi su eBay, in una splendida versione italiana d’epoca: detesto quelle robacce che girano su YouTube con i film “colorizzati”, possibile che le nuove generazioni odino così tanto il bianco e nero, cioè come sono stati creati i film in originale, da preferire colori pastello buttati a casaccio? L’espressionismo tedesco è bianco è nero, è stato concepito così e usa quei due colori per creare le sue immagini potenti, per i suoi volti schizzati e le sue geometrie non euclidee. Questo film poi l’ho inseguito per anni, conosciuto grazie alle foto sui manuali e riviste di cinema, ed è stata una bella emozione quando alla fine sono riuscito a trovarlo.
Vado a linkarti sul pezzo in cui racconto il “ritrovamento video-archeologico” ^_^
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Ciao^^
Ma sai che nel libro di storia invece ho esempi di Nosferatu a colori? Secondo me una imbibizione o una lastra colorata sulla mdp c’era!
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Forse sono libri “moderni” per giovani che non amano il bianco e nero: su tutti i libri di storia del cinema fino a ieri il cinema in bianco e nero è sempre stato in bianco e nero, come tutte le pellicole e VHS prima della barbara usanza del Duemila di “scoloracchiare”. Un tempo qualcuno in realtà ogni tanto ha provato pure a colorare Stanlio e Ollio, così come la Turner a un certo punto prese i suoi classici e li colorò a mano, ma è roba che per fortuna non ha avuto il successo che speravano.
Per carità, tutto può essere, magari qualche cinema proiettava su panni colorati o altri accorgimenti, ma di base direi che il cinema in bianco e nero era in bianco e nero 😛
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Io anche nella teoria a scuola ho ricevuto info diverse 😆
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Le foto del libro sono in bianco e nero ma parla proprio della lavorazione che subivano le pellicole per essere tinte. Non colori puntuali ma l’intera scena dello stesso colore, spesso usata per mostrare dettagli come interno, esterno, notte, giorno, paura ecc ecc
Ho visto lo stesso per cabiria
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Sarà una scoperta moderna, buono a sapersi 😉
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Se mi dici il nick di ig dopo ti mando una foto
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Buon giorno. Mi fido di quello che dici e non lo guardo
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Buongiorno 😆
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Capolavoro, di nuovo! Ma come non citare la scena di Fantozzi col megadirettore Riccardelli, in cui per essere assunto deve dimostrare di conoscere Griffith e Wiene? 🙂
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Nuuu
Nn so perché wp ha censurato il link 😆
Ma la conosco, sempre intelligente all’inizio fantozzi
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“Il Gabinetto del dottor Caligarisss”… “NO! CA-LI-GA-RI!”
Grandissimo Villaggio
Si, il cinema espressionista è stato veramente unico e a suo modo geniale! Poi ci sono tutti i pipponi su come in nuce evidenziasse già il clima nazista a venire, mi pare da parte di Kracauer
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Davvero? Mai notata sta cosa!
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Sull’impressionismo, io salterei al post-impressionismo e andrei ad “Entr’acte” di René Clair!
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ciao^^
entracte è quello che era montato sui binari delle montagne russe? o qualcosa di simile? mi ricordo che era stato citato
il problema, darling, è che se mi chiedono di parlare dell’impressionismo non posso dire: dai, meglio se parliamo del postimpressionismo. Vero? ;D
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Eh, dai, ma ci siamo!
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allora l’ho azzeccato, che memoria 😀
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Ma svicola sulle avanguardie francesi in generale e parti col Chien Andalou, L’Atalante e Ballet Méchanique, vedrai fai bella figura, poi concludi con Entr’acte! tra l’altro Clair, con L’Herbier e Gance, si può constatare “impressionista”, quindi vai tranquillo! E digli anche che l’Impressionismo “tradizionale” ai tempi del cinema era morto e stramorto!
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e io che pensavo di parlare della Rosa sui binari, per ricollegarmi poi alla scuola russa del montaggio 😀
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Ma va bene eh… però, certo, Un chien andalou…
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no
non parlerò del surrealismo al cinema, quello no xD
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Fai come ti pare, ben sapendo che sentire come “distinti” Buñuel e Gance è improprio: ma l’esame è tuo!
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beh
io voglio vedere un film impressionista per completezza
se posso scegliere parlo dell’espressionismo e della commedia screwball xD
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Questo mi manca ancora… Devo decidermi a recuperarlo una buona volta.
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Ciao ^^
È molto bellino e lo trovi su yt
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