Buonasera! Oggi finalmente torno a condividere le mie visioni accademiche con Paisà, uno dei cult di Rossellini. Che a me non è piaciuto.

Paisà è il secondo film neorealista che guardo, molti anni fa guardai pure Riso amaro ma di quel film non ho grandi ricordi. Paisà è un film celebrato, posso anche capire perché, ma se volevo guardare un’opera di tal genere tanto valeva che mi guardavo un documentario: un film episodico sulle vicissitudini degli italiani rispetto alla fine della Seconda Guerra Mondiale in Italia.
La sequenza che ho preferito è stata la prima, con Carmela e John, che si conclude con un’amara ironia. Quella che mi ha fatto riflettere invece è stata nel monastero. La seconda, invece, mi ha lasciato perplesso: ok, il nero si accorge della distruzione nella quale vive il bambino ma lui in quanto nero in America non credo vivesse tanto meglio. No?
La sequenza del monastero poi mostra quanto i monaci, o almeno quei monaci, fossero ipocriti: cercare di convertire o pensare di dover convertire due ‘anime perse’ li rende veramente concettualmente dai Nazisti o dai Fascisti? Soprattutto perché un’anima persa è un ebreo! Per fortuna, a mostrare una Chiesa più aperta c’è il prete americano, anche se ricordiamoci del razzismo in America prima di santificarlo.
Io ho trovato Paisà noioso e lento. Poi è da stronzi mettere i sottotitoli bianchi su scene in bianco e nero al sole. Vuol dire che è bianco su bianco! E poi che realismo c’è se il film si basa su una sceneggiatura originale? Non bastano attori non professionisti (credo pure doppiati) o vicende verosimili per renderlo simile all’idea originale del movimento neorealista. E non c’è nemmeno una linea narrativa costante, veramente un film pesante. Forse però sono io che non sopporto Rossellini, visto che sopportai a malapena pure Viaggio in Italia.
Prossimamente vedrò Umberto D e vedo se cambiando regista il discorso migliora. Alla prossima!
Sono quei film per intellettuali o per i critici.
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Mah. Più che altro è il manifesto di un’epoca
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Infatti Totò aveva i cinema pieni e la critica lo disprezzava.
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ma secondo me dipende
pure Rossellini in certi punti era disprezzato dalla critica, spesso seguono momenti culturali specifici
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Se l’orario è giusto, hai pubblicato ieri quasi a mezzanotte… Ti sembra l’ora per postare? Cmq Paisà non l’ho visto e Rossellini in genere mi fa venire il latte alle ginocchia. So che è uno dei grandi, però…
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ciao!
la reaction la scrivo appena vedo il film eh
sennò che reazione calda è 😂
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Condivido, io non amo per niente il genere neorealista di per sè e ricordo di aver sofferto molto per la visione di Paisà (e anche di Viaggio in Italia) imposte dal corso di storia del cinema che seguivo. Trovo molto più bello Umberto D, con una storia e dei personaggi, ma è un film davvero straziante, che non rivedrei mai. Curiosa di sapere cosa ne pensi tu.
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ciao^^
UD mi manca, ma in settimana ho intenzione di recuperare Roma città aperta
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Tanti auguri anche per quello allora! XD
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Lol 😆
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Per quanto può valere, ti do un “consiglio”, almeno ti dico come mi approccio io alle opinioni critiche, soprattutto quelle ormai stabilizzate. Parto dal presupposto che chi le ha scritte e pensate ne sappia decisamente più di me: e cerco di capire perchè chi considera un film importante, o chi lo considera secondario, esprime questo concetto. Non si parla mai di bello o brutto: questi sono gusti personali. Ma vi sono qualità oggettive, che poi possono o meno incontrare la nostra sensibilità, come il contesto storico, l’utilizzo strutturale di uno stile o di un elemento cinematografico, la coerenza con cui sono usati, la novità che hanno rappresentato, il tema, ecc ecc. Quando ho capito perché un’opera è considerata un classico, allora vuol dire innanzitutto che il critico ha fatto bene il suo lavoro, ed è stato chiaro: e ho capito qualcosa di più anche io. Questo non toglie che poi il film, come impatto emotivo, non mi piaccia: e questo conta, accipicchia! Ma in una visione di un’opera d’arte ci sono sempre 2 parti che si parlano: la passione, e la comprensione.
La mia è solo un’opinione, ovviamente, non insegno nulla a nessuno: ma mi faceva piacere chiacchierare con te di questa cosa 🙂
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Si concordo
Ma non fa mai domande di questo tipo. Anzi spesso ci fa tante domande perché vuole farci dire la sua opinione
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