La Saga della Fenice Nera è il primo volume della collana di saghe X-Men pubblicata dalla Panini Comics, scritto e disegnato in origine da Chris Claremont e John Byrne.
I protagonisti di questa saga sono gli X-Men, sia come gruppo di mutanti sia come singoli individui umani che si ritrovano ad affrontare una loro amica corrotta da un potere che non vuole ma che la ammalia terribilmente. Densa e drammatica, leggere La Saga della Fenice Nera è stata un’esperienza veramente intensa, arricchita da disegni che mostrano mondi a noi lontani ma anche molto vicini per le traversie che subiscono.
La Saga della Fenice Nera, quindi, ruota attorno alla figura di Jean Grey.
Jean Grey è una mutante che fin da bambina ha l’abilità di leggere le menti di coloro che la circondano; dopo aver soppresso questo suo dono grazie al Professor Xavier, negli ultimi anni ha ripreso la propria telepatia allenandola assieme al suo altro talento: la telecinesi. Con il nome in codice di Marvel Girl si è unita in battaglia assieme agli X-Men, legandosi con il passare del tempo al suo compagno Ciclope. Sfortunatamente, un recente viaggio nello spazio l’ha resa molto più di prima… e da quel momento la Fenice vive in lei!
La storia inizia proprio dopo la fine di quel viaggio, dopo che lei è uscita con un nuovo costume urlando dall’acqua “Io sono il fuoco e la vita incarnata! Ora e per sempre… io sono Fenice!”.
La Fenice è una delle entità più antiche dell’universo Marvel: infatti, quando sulla Terra arrivò un secondo Celestiale egli venne combattuto da un manipolo di individui sui quali svettavano lo Stregone Supremo Agamotto, il divino Odino e la sua fiammante amata: un’umana dai capelli rossi, la prima mutante della storia di quell’universo. Forza primaria della creazione, della distruzione e della rinascita, Fenice non ha un corpo fisico e perciò ha sempre ricercato esseri viventi in cui riporre una parte o la totalità della propria essenza.
Quindi, quando Jean Grey viene scelta da un’entità tanto antica – che la stimola verso i pensieri più ferali di potere e dominio, che la rende consapevole di essere una dea in terra e che le danneggia lentamente i freni inibitori come la morale e il rimorso – data la giovane età e la poca esperienza è destinata in partenza a soccombere a un destino tragico fatto di violenza, massacri e lacrime, fino a una morte tragica: come un incendio che finiti i combustibili non può far altro che estinguersi.

Commento con spoiler:
La Saga della Fenice Nera è stata una lettura veramente interessante, in pratica è una raccolta di tutti i numeri che trattano di questa saga, dalla nascita di questa eroina alla sua morte con funerale; ciò si nota con le diverse copertine poste come fossero pagine di un unico grande libro e con i continui riassunti e citazioni (pensati per una lettura seriale non continuativa come invece lo è stata per me).
Devo ammettere che di X-Men non avevo mai letto nulla, solo il libro che ho commentato qui, ma che a livello di conoscenza dei personaggi era stato totalmente inutile; ho conosciuto i personaggi attraverso i vari film (come scordare la iconica trilogia di inizio anni duemila?) e il mio gioco mobile Marvel Puzzle Quest (in cui Jean Grey come Fenice è una dei miei eroi più potenti).
Leggere la Saga della Fenice Nera è stato molto bello, la narrazione è incredibilmente scorrevole e avvincente e, a differenza di ciò che pensavo, il mondo mostrato non si concentra solo sui mutanti ma mostra altri personaggi come gli Avengers, Spiderman e il Doc Strange. Il mondo in cui operano questi personaggi è collettivo e vediamo solo le gesta della comunità degli X-Men perché l’occhio del narratore è concentrato su di loro, ma non perché esistono solo loro; ciò l’ho trovato molto interessante.
L’arco di eventi tratta di molte tematiche. Direi che la corruzione dell’anima e il sacrificio estremo siano quelli più importanti, come anche la solitudine. Noi viviamo il dolore dei personaggi, li vediamo mentre cercano di salvarsi e proteggere una loro amica prima manipolata da un gruppo di criminali, poi consumata da un potere che non può controllare, che la spinge a fare un genocidio e infine al suicidio. L’onda di eventi è lenta e inesorabile, è un destino segnato, è la caduta di un’eroina e la nascita di una minaccia. E noi lettori possiamo solo leggere i pensieri terribili che lei prova mentre la sua identità le viene negata sempre più volte, mentre come telepata lei stessa può leggere i pensieri di paura e rassegnazione che gli altri nutrono verso di lei. Veramente drammatico.
Fortunatamente, in mezzo a tutto questo buio, c’è qualcosa che possa tirare su i morali: i bellissimi disegni con chine veramente raffinate, l’introduzione della cantante Dazzler e della solare Kitty Pride, i grandi combattimenti. In queste pagine è chiara la speranza verso un futuro migliore, lo si vede per come si chiude la Saga della Fenice Nera, per come combattono gli X-Men e per come trattano la gente, gli autori mostrano un mondo sì nero e pieno di malfattori, ma in cui comunque si combatte per il bene: dopotutto, non potrebbe esserci dramma se non ci affezionassimo ai personaggi, se non vedessimo come illuminino la giornata a chi incontrano, se ciò che leggiamo non ci spinge a rivalutare ciò che ci circonda.
I capitoli che mi sono rimasti maggiormente impressi sono principalmente due: la presentazione di Kitty Pride ( e quindi anche della Regina Bianca ) e l’ascesa della Fenice Nera. Uno che mostra le paure di una tredicenne che scopre i propri poteri mutanti, l’altro i tormenti interiori e la sete di potere di una giovane donna corrotta. Ma tutte le pagine della Saga della Fenice Nera valgono la loro lettura.
Fine spoiler.
Quindi, ovviamente consiglio la lettura. Prima di lasciarci, ci tengo a fornirvi un piccolo approfondimento mitologico e simbolico sulla figura della Fenice.
I miti sulla Fenice:
La Fenice è descritta da molti autori sia greci sia romani sia egizi come un mitico uccello simbolo di rinascita e continuità temporale; a narrare le sue gesta troviamo Esiodo, Erodoto, Tacito, Plinio.
Erodoto la descrive come un uccello maestoso dalle piume d’oro e di fuoco, grande più di un’aquila notabile nell’alto dei cielo ogni cinquecento anni nell’atto di portare il proprio padre, racchiuso in un grande uovo, al terreno di sepoltura partendo dall’Arabia e arrivando fino al santuario di Elio. Questa versione mi lascia leggermente perplesso: infatti, se dice che viene avvistata periodicamente vuole dire che è immortale e quindi ogni cinque secoli seppellisce un nuovo padre adottivo? BOH!
Tacito riferisce che dopo molti secoli la Fenice apparve in Egitto nel 34 d.C. e, come per Erodoto, che essa si mostra agli uomini ogni cinquecento anni; tuttavia, essendo uno storico, è incerto sulla veridicità della notizia, anche se ritiene un fatto il periodico avvistamento.
Plinio descrive la Fenice come gli autori precedentemente citati, anche se differisce riguardo al motivo dell’apparizione: infatti, la Fenice viene avvistata mentre si reca a morire in un nido che si appositamente costruita; quindi, dal cadavere dovrebbe nascere una larva che diventa pulcino per rendere immediatamente gli onori funebri all’incarnazione precedente.
Gli Egizi non dicevano ogni quanto apparisse la Fenice ma la rappresentavano in un modo molto interessante: prima come un piccolo uccello e quindi come un airone purpureo.
Secondo miti tardivi, la Fenice si getterebbe nel fuoco e rinascerebbe dalle proprie ceneri; è grazie a questi che nel Cristianesimo è stata presa come simbolo di rinascita.
La simbologia della Fenice:
Gli aspetti del simbolismo della Fenice sono chiari: risurrezione e immortalità, rinascita ciclica. Per questo motivo, tutto il Medioevo considerò la Fenice il simbolo della Resurrezione di Cristo e talvolta quello della natura divina, mentre quella umana era rappresentata dal pellicano.
Nell’Antico Egitto, la Fenice è un simbolo delle rivoluzioni solari e del ciclo annuale delle piene del Nilo. Trattandosi dell’airone purpureo, si collega all’opera al rosso dell’alchimia, altro simbolo di reincarnazione.
Secondo gli Arabi, la Fenice può posarsi solo sulla montagna di Qaf, che era il centro del mondo dell’epoca.