Buongiorno! Oggi torno a parlare di letteratura gotica con il mio ultimo libro in madrelingua inglese: Bloody Bones. Il romanzo racconta un episodio della vita di Anita Blake, una necromante che vive in un mondo in cui i mostri della mitologia gotica convivono più o meno pacificamente con gli umani.
Il libro per me è molto interessante, la narrazione è molto più densa e piacevole di Merrick della Rice, e quindi mi è venuta voglia di analizzare la mitologia che l’autrice ha costruito per dare vita al suo mondo!

Nel romanzo, che finora è il quinto di una saga che scopro ora, ha come protagonisti del racconto la necromante Anita Blake (protagonista assoluta e voce narrante), il vampiro Jean-Cleaude, il licantropo Jason e l’umano Larry Kirkland. Comunque, vengono citati anche fate (Fairies in originale, folletti forse?), orchi, fantasmi, streghe e zombie.
Cominciamo.
Allora, il necromante è un umano con la capacità di parlare con i defunti e vedere le anime trasmigrare dai cadaveri nell’aere. Anita afferma che questa capacità è un dono innato, e spesso viene usato dalla polizia o per dispute legali: risvegliando il cadavere come zombie, è possibili far loro dire verità taciute o rivelare dettagli incriminanti. Interessante il fatto che un necromante non possa usare i cadaveri come arma, pena la condanna a morte.
I vampiri sono predatori di uomini, spesso viene accostato il loro atto di cibarsi di sangue all’atto sessuale. Convivono con gli umani rispettando le loro leggi: sono cittadini americani, non possono essere uccisi senza un motivo giuridico dai cacciatori ma nemmeno loro possono assassinare persone a caso, e se qualcuno sceglie di diventare vampiro legalmente deve avere minimo 18 anni. Suddivisi in caste, un Concilio supremo che sceglie i Master per ogni territorio di caccia, basano la propria gerarchia sulla propria capacità di soggiogare l’avversario: se un vampiro non riesce a sostenere lo sguardo (gaze, in originale) dell’avversario, ne diventa schiavo. Un vampiro, solitamente più bello di un umano, rimane dell’aspetto fisico del tempo della trasformazione, vive secoli ma non è immortale, mantiene la personalità che aveva da vivo; può essere ucciso con pallottole d’argento, allontanato con le croci e cose sante e per essere definitivamente distrutto bisogna bruciarne il cadavere. Interessante che durante il giorno, quando dormono indisturbati, sembrino veri e propri cadaveri, Anita afferma di percepire qualcosa simile a un’anima volare via dal corpo addormentato anche se il vampiro non ha più l’anima ed è un dannato.
I licantropi sono mutaforma, capaci sia di una natura antropomorfa sia di una figura canina. Sono più belli di un umano e sono fedeli a un loro padrona, qualora non abbiano un’identità Alfa; è normale che alcuni vampiri Master abbiano un licantropo personale come animale domestico che usano per ogni loro volere, dallo svago alla nutrizione. Sono molto forti e caratterizzati da un’alta velocità di guarigione.
Gli zombie sono cadaveri risvegliati da un necromante, maggiore è la massa risvegliata più importante deve essere il sacrificio di sangue. Appaiono come persone normali ma seguono solo gli ordini del proprio necromante, per questo è pericolosa come pratica e minacciata dalla pena di morte.
I fantasmi, come gli zombie, sono legati al proprio cadavere. Li si trovano tendenzialmente nei luoghi di sepoltura, danno problemi solo se la vittima dei loro scherzi concede loro attenzione, e quindi forza.
Le fate (l’unica mia traduzione di cui non sono convinto) si dividono in due categorie: la fata pura e i suoi discendenti. La fata pura è immortale e molto più imponente di qualsiasi altra creatura non sia un gigante, spesso antropofaga e vive nelle leggende che vengono raccontate ai bambini; la fata del romanzo è una mangiatrice di giovani vittime che giudica dal cattivo comportamento, come un moderno Uomo Nero. Le fate discendenti sono molto più belle di normali persone, sia uomini sia donne, possiedono tratti animaleschi che possono risvegliare e sono capaci di una sorta di illusione tipica della loro razza.
La strega è un essere magico. Viene citata per studiare le protezioni magiche affinché una bestia non scappasse.
Gli orchi sono considerati bestie aggressive, citati come possibile causa di una grande distruzione di alberi.

E siamo giunti alla fine della mitologia gotica della Hamilton. Trovo molto approfondita la sua costruzione e il fatto che si capisca molto bene anche al quinto libro della saga, bello il dettaglio che tutti questi mostri sono comunque in grado di provare sentimenti ed emozioni: infatti, molti di questi sono cittadini riconosciuti. Tutte queste categorie se feriscono o uccidono persone o altri mostri sono condannabili a vari gradi di sentenza, in questo mondo esistono squadre di soppressione.
E voi? Avete letto qualcosa dell’autrice? Vi è piaciuto questo piccolo approfondimento? Se volete cliccando qui potete la mitologia gotica di Anne Rice! Ciao!^^