10 personaggi queer nei film

Buongiorno! Oggi torno a parlare di cinema dopo la mia intervista al Moz O’ Clock, blog di cultura pop e della nostra infanzia. Torno a parlare di cinema con i personaggi queer al cinema! Ammetto che la lista è stata lunga da completare e che questo argomento è abbastanza puntuale, per cui se non mi ricordo il personaggio esatto, vi parlo del film in generale (e sì, quello riesco a ricordarlo)!

This is where I leave you. Dramma americano con un bel cast, qui a regnare (in molti sensi) è Jane Fonda che interpreta una madre in lutto che per il funerale del marito richiama in casa i figli; da qui varie vicissitudini. E’ un film discreto, la tensione emotiva è alta, lo consiglio.

Bohemian Rhapsody. Se nel titolo precedente il personaggio queer è quasi una sorpresa, in questo biopic è risaputo. No? Quindi parlo dell’esperienza fantastica di questa colonna sonora, di come ricostruiscono e raccontano la vita di una tale star, veramente epico e con un climax finale al megaconcerto veramente entusiasmante!

La battaglia dei sessi. Interessante film storico su una partita di tennis realmente giocata tra due tennisti celebri: il maschilista Bobby Riggs e la femminista (e bisex) Billie Jean King, interpretati rispettivamente da due bravissimi Steve Carell ed Emma Stone. Il film è bellino, presenta pure un interessante triangolo amoroso e una protagonista alquanto egoista. Un’interessante rappresentazione.

Scream 5. Di questo film ho già parlato abbondantemente. Qui la lesbica è la coprotagonista, presente pure nel sequel (ohps, spoiler) ed è un personaggio abbastanza caratterizzato, per quanto lo possa essere un personaggio di un film slasher. Ecco, per chi ha visto la trilogia originale riprende il ruolo di Randy Meeks, che era interpretato da Jamie Kennedy, per cui il film si dimostra moderno: lei non è il suo orientamento sessuale, ma la nerd del gruppo.

Il matrimonio del mio migliore amico. Ecco, lo sapete quanto io ami Julia Roberts e Cameron Diaz ma questo a differenza di tuuuutti i precedenti film della lista è un personaggio stereotipato, interpretato dallo sfortunato Rupert Everett. Il film è una bella commedia, fa anche ridere, ma vedere un attore che dopo il coming out si ritrova a interpretare solo il gay di turno in commediole sciocche fa piangere.

Chloe – Tra seduzione e inganno. Non so, storia saffica interpretata da Amanda Seyfried e Julianne Moore con l’ultima sposata a Liam Neeson. Non so, storia saffica secondo me per un pubblico maschile, un po’ come i porno lesbici: le attrici so’ fighe, il regista è uomo e tra gli sceneggiatori il rapporto uomo-donna è 3:1. Loro bravissime, consiglio il film, ma non sono pienamente convinto.

American Pie: The reunion. Ok, so perché l’ho messo, la coppia gay è pure decente per il titolo di pubblico a cui è rivolto ma stendiamo un velo pietoso e andiamo avanti.

Spencer. Io ho visto questo film al cinema e l’ho adorato! Racconta gli ultimi giorni di Lady D prima che decidesse di divorziare ed è claustrofobico as fuck. Kristen Stewart è bravissima, ma il vero lavoro lo fanno regista e tutto il comparto visivo. Mi è rimasta impressa questa scena: lei si sente soffocare nell’abito stretto e cercando aria si mette a tagliare le tende cucite e finalmente libera quasi si butta dal balcone in cerca di ossigeno. Un film claustrofobico e onirico, dove si sente la disperazione della protagonista.

Finale a sorpresa. Altra visione al cinema, può essere il film che ho preferito al cinema nel 2021: Penelope Cruz e Antonio Banderas (più un terzo attore che non conoscevo). Lei interpreta una regista assoldata da un riccone perché gli produca un film che lo faccia ricordare al popolo per il contributo all’arte; quindi lei decide di assoldare due attori super differenti, il primo un divo dalle dubbio capacità e l’altro un celebrato attore d’essai, per interpretare due fratelli in guerra. Trama stupenda, è un gioiellino da recuperare assolutamente!

E siamo giunti alla fine dell’articolo! Per maggio ho bei piani, una piccola anticipazione? Almeno due recensioni: una tetralogia fantascientifica e un gotico moderno famoso per il plot-twist finale! Devo solo trovare il tempo di scrivere i testi! E a proposito di testi, un nuovo racconto è quasi ultimato! Alla prossima, chissà! Il prossimo articolo potrebbe essere uno di questi!^^

Tutte le feste Tag

Buongiorno! Oggi finalmente torno con una tag molto carina, rielaborazione da quella condivisa nel blog amico Arcadia lo scaffale sulla Laguna qualche mese fa. Essendo appena passata Pasqua, mi sembra il periodo ideale: domande su opere letterarie, cinematografie o videoludiche a tema feste! Beh, dopo le spiegazioni iniziamo con la domande!

1. NATALE – una raccolta di racconti
Come non citare il bellissimo Il dominatore delle tenebre, che ha dato vita a una delle mie tag più amate dalla community? E che mi ha fatto fare una figuraccia, visto che nel banner avevo scritto Lovercraft al posto di Lovecraft!

2. EPIFANIA– un’opera con protagonista una o più streghe
Charmed è la risposta più ovvia, ma non la sola! Bewicthed, per esempio, è una sitcom celebre oppure Harry Potter è uno dei franchise cinematografici più amati di sempre in tale ambito. Chi scegliere? Vabbeh, le Charmed-Ones vincono sempre!

3. SANVALENTINO- un romanzo o un film con una bella storia d’amore
Non leggo molti romance e non posso nemmeno citare sempre e solo Il gladiatore (e no, non ha nulla a che fare col classico di Ridley Scott). Vado per il film The Holiday, commedia romantica natalizia che è un classicone nella mia famiglia! Cameron Diaz è la più simpatica, ma è il personaggio di Kate Winslet quello con cui si lega.

4. HALLOWEEN- un libro con la copertina nera
Boooh, diciamo un Dylan Dog?

5. 1MAGGIO- un libro o un videogioco che non hai finito
Per entrambi ho la risposta pronta: Moby Dick e Tomb Raider: Anniversary. Il primo l’ho droppato dopo poche pagine perché erano muri di testo in inglese, ed ero sempre sul dizionario perché il lessico era troppo specifico. Il secondo l’ho sfanculato alla fine, i comandi non erano abbastanza precisi per le ultime e frustranti sezioni di platforming.

6. FERRAGOSTO- un libro o un videogioco da completare tutto d’un fiato
Non so, credo che per me le letture più veloci siano i thriller. Avete presente quelli con il caso da risolvere, il/la detective o collaborante con la polizia che indaga? Ecco, quelli me li divoro in pochi giorni, impegni permettendo. Per i videogiochi, Batman Arkham: Asylum e City presentano trame molto dense e un gameplay trascinante, si completano molto facilmente e non annoiano mai.

7. PASQUA- un’opera con la narrazione sorprendente
Cito un qualunque film della mia lista di Film che ti fottono il cervello. Là roba per sorprendersi ce n’è. Comunque, anche la carriera di Dario Argento è sorprendente: passare dai cult anni 70′ a decenni di film al meglio mediocri è iconico.

8. CAPODANNO- un romanzo, un videogioco e un film che sono i capostipiti di una saga
Romanzo: Starcrossed, il mio grande amore del liceo. Videogioco: The Ultimate Doom. Film: lo Spider-Man di Raimi.

9. ONOMASTICO (JOLLY) – Un libro, un film e un videogioco in prima persona
Il libro è Hunger Games, durante la saga ci sono alcune riflessioni esilaranti; come quando Katniss capisce che perfino Peeta alla fine la vede come una stronza manipolatrice. Il film potrebbe essere il fallimentare Amsterdam, ma Le follie dell’Imperatore è molto meglio! E il videogioco… Scelgo il FPS Metro: Exodus, con i suoi terrificanti ragni enormi!

E siamo arrivati alla fine della tag. Molto semplice, concede libertà e una vasta gamma di titoli citabili. E voi? La continuerete nel vostro blog o preferite rispondere nei commenti? Ciao e alla prossima!^^



La Top5 di Febbraio

Buongiorno! Anche Febbraio è passato e con esso quasi tutto il Carnevale e la visione di molti film. Alcuni pure cult, sono felice. La tesi è quasi stilata completamente, ieri ho curato l’impaginazione con mio papà (io non ci capisco molto di Microsoft purtroppo)! Quindi Marzo inizia con una bella soddisfazione.

Per la Top5 di oggi ho scelto due cult, due film non recentissimi molto belli e poi un brillante thriller in costume. Buona lettura.^^

Schindler’s List. Toccante dramma biografico sul genocidio degli ebrei da parte dei nazisti con protagonista assoluto Liam Neeson, l’ho guardato per la prima volta in vita mia. Ho una storia particolare con questa pellicola: alle medie ci fecero imparare a suonare con il flauto la celebre soundtrack e io la portai all’esame finale. Ancora oggi mi ricordo il motivo. Il film è emotivamente pesante, ma è veramente bello e mostra fino in fondo il clima di terrore dei campi di concentramento.

Il matrimonio del mio migliore amico. Divertente commedia con Julia Roberts mentre rivaleggia in amore con l’innocente Cameron Diaz, una frescata di aria fresca. Lo consiglio vivamente e consiglio la lettura di questa bellissima recensione di Raffa.

Ideal home. Esilarante commedia gay sull’essere genitori, impreparati sull’esserlo ma poi felici di esserlo diventati; i protagonisti sono Steve Coogan e Paul Rudd, che si ritrovano il nipote del primo dopo che il figlio è finito in carcere. Una bella miscela di culture diverse per la creazione di una famiglia strana ma sinergica.

Mississippi burning. Ne avevo sentito parlare ma finalmente l’ho visto; altro film pesantino ma da vedere. Mi ha colpito profondamente il razzismo insito nei cuori della popolazione del Sud: chi non odia gli uomini di colore, semplicemente non li vede uomini ma bestie. Willem Dafoe e Gene Hackman sono gli agenti federali mandati nella cittadina rurale per la sparizione dei militanti dei diritti civili dei neri e dovranno abbattere un muro di razzismo e omertà per catturare i criminali (pur condannandoli per pene brevissime!).

The Limehouse Golem. Thriller in costume nella Londra vittoriana, un serial killer più spietato di Jack lo squartatore e un assassinio domestico; sono questi i casi investigati da Bill Nighy nell’ambiente teatrale. Ho adorato la sceneggiatura e il montaggio, con più piani narrativi esposti come ipotesi e un twist che rende il tutto molto più inquietante. Ovviamente i costumi e il trucco sono stupendi, il cast sul pezzo e il metateatro/metacinema/metaeverything è alle stelle. Ve lo consiglio, è su Raiplay.

Eccoci alla fine. Visto che su IG nessuno mi ha filato, ve lo chiedo qui: preferite un post su Doom o Pokémon Platino? Ho finito le run di nuovo di entrambi e vi lascio la scelta; sennò sceglierò io. Con questo vi saluto e spero che per Aprile sarò laureato. Ciao!!

PS: e ovviamente, speriamo che l’Ucraina si salvi e Putin venga dimesso, sia politicamente che come uomo.

Giratina vi attende pure in un racconto, prossimamente…

Speciale di Natale: L’amore non va in vacanza

Buon Natale! Come lo passerete? Io in famiglia, ci sono una serie di tradizioni che mi piace rispettare e una di queste, cominciata l’anno scorso, è proporre un film natalizio da condividere con i miei lettori! E oggi il film è L’amore non va in vacanza.

L’amore non va in vacanza (The Holiday in madrelingua) è un film diretto, scritto e prodotto da Nancy Meyers e per me e la mia famiglia è un piccolo classico di Natale che riguardiamo sempre con piacere. Uscito nel non troppo lontano 2006, vanta un cast stellare e una sceneggiatura capace di riportare il sorriso sul viso dello spettatore più sconsolato. Lo adoro.^^

La trama ruota attorno a due donne sole al mondo che per le vacanze natalizie decidono di scambiarsi le case : Iris (interpretata da Kate Winslet) è una giornalista di successo inglese che vuole cambiare aria per dimenticare l’ex; Amanda (interpretata da Cameron Diaz) è una ricca creatrice di trailer cinematografici che desidera scomparire per un po’ dopo aver scoperto che il fidanzato l’ha tradita. Così, il film racconta le loro vicende nelle rispettive ma scambiate case natalizie, vacanze in cui entrambe riscoprono l’amore in ogni sua forma e riescono anche a creare legami che le portano a chiedersi cosa realmente vogliano.

Tranquilli, niente spoiler almeno per ora!

Ma se L’amore non va in vacanza ha una grandissima anima romantica, non bisogna dimenticarsi quella meta-cinematografica! Infatti, dati il lavoro e la vita di Amanda, quando Iris va a vivere a casa della ricca donna di cinema a Los Angeles viene inglobata da un mondo di riferimenti cinematografici anche grazie ai fortunati incontri che fa: prima un talentuoso compositore e poi un celebre sceneggiatore in pensione. Inutile suggerire che siano tantissimi i film e gli artisti che vengono citati; e c’è pure un cameo di Dustin Hoffman!

Ma parliamo delle due protagoniste!

Iris è una giornalista del Telegraph, un giornaletto insignificante inglese come ben sapete, ed è lei a presentare i personaggi del film con una bellissima introduzione sul concetto di amore e di innamorato. Realizzata dal punto lavorativo, il suo è un percorso di riscoperta dell’Io e della fiducia in se stessa in quanto donna meritevole di amore da altri e da se stessa; ovviamente questo arco di maturazione è possibile solamente estromettendo la tossicità dalla sua vita e cercando dall’esterno qualcuno o qualcosa che riesca a farle capire che della propria vita lei deve essere la protagonista. Essendo Iris lontana dal mondo del cinema e del lusso tipici di Los Angeles, la storia di Iris è anche la più meta-cinematografica perché è lei stessa il fulcro della scoperta del cinema: facendo conoscenze nel settore viene permeata di nozioni, conoscenze e film da guardare; una vera delizia per un cinefilo!

Amanda, incarnata da Cameron Diaz, è anche lei una donna insicura sull’amore a causa di un trauma infantile per cui non è più riuscita a fidarsi di nessun altro se non di se stessa; quello di Amanda è un viaggio metaforico per riscoprire se stessa grazie a Graham, l’affascinante e single fratello di Iris, che fa capolino nella casa della sorella poche ore dopo l’arrivo della nuova arrivata. Il problema di Amanda è il non affezionarsi ai suoi amanti e, infatti, durante la narrazione molte volte lei prova a piangere, non riuscendo però a scalfire la propria intimità. Ah, a proposito di intimità, è interessante il dettaglio che ho notato alla seconda revisione del film per il blog: Amanda e Graham sono visti seminudi a letto, nella propria intimità, solo dopo la terza volta che fanno sesso, quando metaforicamente si mettono a nudo parlando del proprio futuro. E non temete cinefili, anche Amanda è chiaramente meta-cinematografica: il suo personaggio è caratterizzato da una voce interiore che riassume la sua situazione sentimentale come se fosse la voce narrante di un trailer! Stupendo.

Insomma, L’amore non va in vacanza è una piccola perla con un grande cast e una sceneggiatura galoppante. Entrambe sono donne di successo mostrate prima come donne di successo al lavoro e poi come disperate in amore.

Il film costella la visione con una serie di primi piani intensi intervallati, soprattutto per il cottage inglese, da campi lunghi a mostrare l’ambiente circostante e le splendide campagne inglesi. Personalmente ho amato il piccolo e intimo cottage di Iris rispetto alla grande e lussuosa villa di Amanda perché è il film stesso a farcelo amare: il cottage è ricco di oggetti, è vissuto e disordinato, non ha paura di accogliere i suoi ospiti; invece, la villa è troppo ordinata, tecnologica, fredda e solo con molto calore riesce a riscaldarsi perché finalmente la vediamo riempirsi di sorrisi e chiacchiere grazie però a Iris. Quindi anche le case stesse ci raccontano delle loro proprietarie.

Ho voluto condividere con voi brevemente questa piccola perla impreziosita da una regia che sa come trasmettere lo spirito natalizio senza ammorbarci con i topoi del genere regalandoci una commedia fresca ma non glaciale e una sceneggiatura veramente sagace. Questo film è in casa mia da moltissimi anni, è legato alla mia infanzia e lo riguardo sempre con estremo piacere: le due attrici protagoniste sono bravissime, ci sono alcune scene che mi fanno sempre ridere (come le telefonate incrociate di Amanda e Graham ad Iris o la voce narrante che se la prende con Amanda) e altre che invece mi fanno riflettere (Iris che si rispecchia nella situazione di Miles, la solitudine di Amanda) e mi spingono a migliorarmi.

Per me L’amore non va in vacanza è un classico. E per voi?

Come poteva mancare Katy ad augurarci buone feste?^^

Buon Natale! Come al solito, vi lascio alcuni link interessanti, ciao e buone feste!^^

Il mio recente racconto natalizio: Il buon Doriano.

Il mio speciale di Natale dell’anno scorso: Mamma, ho perso l’aereo.

Il mio articolo di auguri del ’19: qui.

Il mio articolo di auguri del ’18: qui.

Il mio articolo di auguri del ’17: qui.

Il mio disegno realizzato nel 2016: qui.

Speriamo di sopravvivere alle soffocanti domande dei parenti! E buon Natale!

10 film con il percorso di miglioramento

Buongiorno!

Oggi una nuova lista di dieci film accomunati da un argomento in comune: il personaggio compie un arco di perfezionamento, miglioramento o si redime! Come al solito, condivido solo i titoli della decina scelta perché vorrei spingervi a scoprire i film da soli! E poi domani ho un esame difficile, non voglio perdere tanto tempo!

Ma bando alle ciance, ecco la lista:

Bad Teacher. Cameron Diaz interpreta un’insegnante consapevole del proprio aspetto che cerca di accasarsi con un uomo ricco, uno qualsiasi, basta che la sposi. Nel frattempo, cerca di lavorare con il minimo sforzo. Tuttavia, quando quando scopre di un concorso per la classe migliore all’interno della scuola, con un alto premio in danaro per l’insegnante della classe, tutto cambia: finalmente si decide a lavorare, e quindi a maturare!

Miss Detective. Maschiaccio in gonnella, Sandra Bullock è un’agente del FBI infiltrata nel concorso di bellezza di Miss America per indagare su alcune minacce all’organizzazione. E ovviamente, lentamente cambierà mentalità verso l’ambiente glamour che la circonda e le sue ‘colleghe’.

What women want. Mel Gibson è un uomo maschilista che non vuole perdere il posto di lavoro per colpa di una donna, la nuova collega appena assunta. E l’incidente che lo colpisce capita a fagiolo: ora può leggere le donne nel pensiero senza che esse lo sappiano! Un interessante viaggio di comprensione reciproca che lo porterà a essere un uomo migliore.

Colossal. Anne Hathaway scopre che se va in un parco, dall’altra parte del mondo comparirà un gigante che imiterà i suoi movimenti. Che fare con questa scoperta? Con una tale responsabilità? Da ragazza nullafacente e svogliata, inizia un arco di maturazione molto bello.

Rango. Film d’animazione su di una lucertola, il genere di riferimento è il western! Ed è la storia di un fuggiasco che diventa un eroe per salvare la cittadina e la sua amata.

Mamma, ho perso l’aereo. Vabbhe, tutti sanno la storia di Kevin no?

Giuseppe il re dei sogni. Film d’animazione d’ispirazione biblica, vede un ragazzo ebreo con il potere di interpretare la realtà attraverso i sogni che viene venduto al Faraone, tradito dai suoi fratellastri gelosi di lui. La storia è veramente bella e toccante, poi il finale quando li perdona e dimostra di essere migliore di loro… Lacrimoni, poi disegni stupendi!

Belli di papà. Quanto odiamo i figli viziati dei ricchi? Beh, in questo film pure Abatantuono. Questa è la storia di come tre fratelli viziati e noncuranti del mondo lo riscoprono dopo che il padre va in bancarotta, ponendo nel finale anche qualche problemino etico che il film mostra ma non risolve.

Nine months – Imprevisti d’amore. Qui Julianne Moore e Hugh Grant sono una coppia e sono felici. Almeno fino a quando lei non è incinta e lui non è pronto a diventare padre. Che fare? Il protagonista del film è Grant e l’arco è di accettazione del suo ruolo e del suo amore verso la nuova famiglia che si sta per instaurare.

Ci vuole un gran fisico. Seconda pellicola italiana della lista, la protagonista è Angela Finocchiaro in una commedia dai sapori amari. Molto bella, ve la consiglio, è un viaggio sulla creazione della propria autostima.

Ecco, li conoscete? Molti di questi dovreste averli già letti sul mio piccolo e grazioso blog, altri sono delle new entri. Interessante è che questa lista doveva approdare già l’8 di questo mese, ma per ovvie ragioni è stata sbalzata per far posto a una in tema donne!

Ciao! Auguratemi buona fortuna per l’esame e a presto!^^

Barbie umana

La Barbie per me rappresenta una ragazza bella, acqua e sapone, sexy e con tutti i canoni della bellezza occidentali: bionda, magra, bella e spontanea. E’ facile da immaginare ciò pensando alle bambole che hanno conquistato il cuore di generazioni di bambine e alle loro rappresentazioni nei cartoni a loro dedicati, dove le protagoniste sono ragazze di una bellezza semplice e spontanea e capace di fare risplendere la Barbie di luce propria senza farla sentire estranea agli altri personaggi.

Allora non capisco perché adesso esistono certi personaggi reali che fanno venire i brividi: sto parlando dei Ken e delle Barbie umani. Mi fanno ribrezzo perché hanno stravolto non solo il loro corpo (potrei anche dire a chi importa?) ma anche il significato dell’essere una Barbie; insomma, se dico Barbie umana viene da pensare a bellezze naturali come ad esempio Emma Roberts e Amanda Seyfried o a ragazze inizialmente anche carine ma che con il tempo si sono sottoposte a orribili operazioni arrivando a togliersi pure le costole? Poi, lo trovo anche diseducativo.

Secondo me, le vere bambole sono quelle elencate nel primo capitolo e per averne un esempio lampante basta rivolgere le attenzioni a Reese Witherspoon, una delle attrici più amate della sua generazione: il suo Legally Blonde insegna come essere una perfetta Barbie umana e conservare ancora la propria umanità (che poi è un film che consiglio).

Ecco, questa è una mia riflessione sull’argomento.

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