Mamma, ho perso l’aereo

Buon Natale! Quest’anno, per festeggiare il giorno di Natale ho deciso di portare sul mio blog un classico natalizio che quest’anno ha compiuto 30 anni: Mamma, ho perso l’aereo! Sono molto legato a questo film perché per me rappresenta l’infanzia, il periodo nel quale Natale non solo significava famiglia ma era anche decorato da una strana magia di pace e aspettative!

Mamma, ho perso l’aereo è un bellissimo film per famiglie… senza però la famiglia! In un’oretta e mezza riesce a portare allo spettatore una storia di miglioramento personale e maturazione condita con il risalto del calore familiare; calore che viene negato sia a Kevin sia a sua mamma e a tutto il resto della loro famiglia.

Trama:

Il piccolo Kevin, dopo una furiosa lite con la sua famiglia, esprime il desiderio di rimanere solo per sempre e libero dalle noie. Purtroppo, il giorno dopo a causa della frenesia di prendere in tempo l’aereo per le vacanze natalizie in Francia, dopo essersi svegliati in ritardo, nessuno della famiglia si accorge che Kevin non solo non si è imbarcato sull’aereo con il resto dei suoi parenti ma è rimasto ignaro a dormire in casa da solo! Così, mentre i genitori e i fratelli intraprendono un’Odissea per tornare a casa e passare il Natale insieme a Kevin, il bambino scopre la sottile differenza tra libertà e solitudine.

Commento generale:

Mamma, ho perso l’aereo nella sua semplicità è una bellissima fiaba a lieto fine ambientata a Natale, fiaba nella quale un bambino lasciato solo deve scoprire la vita e imparare a gestire i propri bisogni e le proprie paure. Infatti, all’inizio ho notato un grande risalto dell’infantilismo di Kevin (non si fa la valigia, si impunta per la pizza al formaggio, non vuole dormire con il cugino, importuna i genitori indaffarati) mentre una volta rimasto solo – dopo una mezza giornata di pura assimilazione della propria libertà – comincia lui stesso a darsi delle regole e a cercare di adempiere a quei compiti che considerava da ‘grandi’.

Un grande merito nella riuscita di Mamma, ho perso l’aereo, oltre al bambino protagonista che offre le performance di urli migliori del cinema natalizio (iconici i supplizi che si infligge con il dopobarba), va dato alla coppia di ladri. Molto umani e comici, Harry è quello basso e forse quello più umano dei due, quello più astuto e capace di pianificare: infatti, è proprio lui a controllare per ogni casa gli allarmi spacciandosi per poliziotto; Marv, invece, è il ladro più infantile, che ha paura del buio, che non si fa scrupoli a rovinare definitivamente le case svaligiate ed è pure quello su cui si basa -almeno per me – l’umorismo della coppia. Se al posto loro ci fosse stata una coppia di noiosi sinergici rapinatori astuti e sagaci, il film avrebbe funzionato lo stesso?

Ultima pietra miliare di Mamma, ho perso l’aereo è la casa, ovviamente. In questa intervista ho letto che furono visionate decine di case e che ne furono usate almeno tre: una per gli esterni, una per stunts e una per gli interni. E ho letto pure che Chris Columbus ha fatto arredare la casa in modo da relegarla al futuro e non con immobili e poster che fossero conosciuti e quindi funzionassero solo nel suo tempo: la voleva eternamente fresca; e devo dire che c’è riuscito! La casa è gigantesca, bella, vissuta, funzionale alla trama e con ogni stanza impegnata a fondo nella narrazione! Vogliamo parlare del seminterrato, poi? Quella grande caldaia, il buco per la biancheria sporca e certi ferri da stiro, le scale verso l’esterno: tutto è pensato per essere bello & funzionale.

Insomma, per me Mamma, ho perso l’aereo è un bellissimo film per famiglie che è invecchiato pure molto bene; ecco, forse avrei ridimensionato la vicenda del vicino – serial killer (togliendo poi la scena alla fine) ma il resto rende la pellicola fresca e rilassante, con alti punti di comicità.

5 dettagli di Mamma, ho perso l’aereo che mi sono piaciuti (attenzione spoiler):

  1.  La bellissima sequenza da una parte all’altra della stanza che mostra le facce scocciate dei familiari di Kevin, con la prospettiva del bambino, dopo che lui ha rovinato la cena a tutti; il tutto intervallato sporadicamente con il primo piano sul bambino che comprende di avere probabilmente fatto un casino;
  2. Il bellissimo contrasto tra la frenesia dei parenti che si preparano per l’aereo (mostrato con una telecamera fissa sulle scale principali) e la calma assoluta nella quale si sveglia Kevin; poi esilarante che quando la madre realizza di aver dimenticato il figlio, lui si svegli beato e ignaro di tutto;
  3. La stupenda scena in cui lui ricorda la sera in cui ha rovinato la cena a tutti; con un abile montaggio hanno riciclato le stesse scene però editate in modo che sembrasse che fossero viste in prima persona e gli stessero parlando, come appunto se li stesse ricordando al momento;
  4. Molte scene iniziali hanno la pura funzione implicita di anticipare abilità che serviranno a Kevin più in là nella pellicola, o per presentare luoghi importanti per alcune scene. Per esempio, quando spara alle statuine e le fa cadere nel cesto della roba sporca, ciò non solo serve a mostrare come lui sappia usare il fucile giocattolo ma introduce il buco da cui cadrà il ferro da stiro!
  5. A differenza di molti film, la solitudine di Kevin è mostrata ampiamente con la richiesta a Babbo Natale, la chiacchierata con il vicino, le preghiere a Dio e soprattutto la contemplazione della foto di famiglia ogni mattina. Il suo desiderio di riavere la famiglia indietro non è detto, ma mostrato.

5 dettagli di Mamma, ho perso l’aereo che non mi sono piaciuti (attenzione spoiler):

  1. Quando me lo sono rivisto al computer, mi sono riguardato la scena due volte ed entrambe le volte mi è sembrato che nella primissima inquadratura degli interni della casa, sopra al finto poliziotto, ci fosse una giraffa. Anche voi lo avete notato? Si vede per pochissimo ma credo sia quella perché il soffitto sopra al poliziotto non viene mai mostrato se non in quel momento e in quel fotogramma si vedeva un lungo oggetto nero spuntare dalla parte superiore dell’inquadratura…
  2. Ecco di nuovo che la polizia fa male il suo lavoro; ma poi, se Kevin era sempre mostrato chiaramente (e soprattutto luminosamente) perché dalla strada il poliziotto non nota le finestre con la luce accesa?
  3. Nella narrazione ci sono tre momenti puramente casuali senza i quali la trama non poteva andare avanti, quasi dei dii ex machina: la tarantola quando Kevin era stato raggiunto da Marv, la band musicale che offre un passaggio alla mamma e il vicino che casualmente lo nota rincorso dai ladra e che quindi lo salva da una brutta fine;
  4. La mamma di Kevin per tornare dal suo bambino intraprende un’Odissea tra aerei, sfuriate e camioncini. Ma se il resto della famiglia arriva un minuto dopo di lei, che senso ha avuto il suo calvario?
  5. Se quando torna la famiglia nessuno nota che la casa era stata devastata vuol dire che (lui o il vicino) qualcuno ha ripulito tutto. Allora perché la stanza del fratello è ancora distrutta?

Conclusioni:

Mamma, ho perso l’aereo è un bellissimo film che guardo sempre con piacere; è uno dei miei must, come L’amore non va in vacanza e Una poltrona per due. E’ stato un piacere offrire una piccola riflessione su questa perla. Adoro le musiche di questo capolavoro natalizio per famiglie, quindi saranno il tema musicale di questo post mentre vi rinnovo i miei auguri!^^

BUON NATALE!

Spero abbiate apprezzate questa piccola variante. Quest’anno ho deciso di celebrare uno dei miei film preferiti a clima natalizio al posto di condividere una delle musiche pop che apprezzo tanto. Se vi è piaciuto questo post, potrebbero piacervi anche questi altri:^^

Grazie per essere passati. BUON NATALE!!^^