SCREAM VI: La possibile conclusione di una lunga saga

Buongiorno! Oggi torno a parlare di cinema horror con l’ultimo film guardato in sala: Scream VI! Sempre diretto dal duo Bettinelli-Olpin e Gillett e con Vanderbilt sia alla produzione sia alla scrittura, Scream VI riesce a narrare una storia avvincente e con momenti di grande tensione! Da guardare assolutamente nelle sale!

PREMESSE:

Il film è ambientato un anno dopo gli eventi di Scream (’22) ad Halloween e le due sorelle Tara e Sam, assieme ai loro amici, si sono trasferite a NY per la carriera universitaria. Tuttavia, all’anniversario della strage a Woodsboro una nuova ondata di omicidi stravolge le loro vite già fragili, con un nuovo Ghostface che sembra conoscere bene i suoi predecessori.

Mettiamo subito le cose in chiaro per il cast: Neve Campbell non torna ma il suo personaggio è vivo e vegeto; invece, Courteney Cox torna e c’è pure in un ruolo importante Hayden Panettiere, che fino al film precedente pensavo fosse schiattata in Scream 4. Jenna Ortega e Melissa Barrera tornano a interpretare le sorelle protagoniste, con i loro personaggi molto più uniti e approfonditi.
Ghostface qui torna in una versione più feroce e aggressiva, non è più il fantasma che attacca quando la vittima è sola in casa, ma predilige i luoghi affollati! Un po’ come il prologo di Scream 2, per capirci.

PRO:

Scream VI come al solito è l’apoteosi del cinefilo, con una serie di omaggi al cinema di genere. Sono presenti un sacco di citazioni, riferimenti, omaggi, sia letterari sia nelle conversazioni sia come oggetti di scena.
In teoria, viene omaggiato pure il Darione Nazionale con il suo 4 mosche di velluto grigio, ma sinceramente essendo tutte le scritte nel film (messaggini, cartelli stradali, titoli) adattate e tradotte già in produzione per i principali Paesi di distribuzione non posso capire se in America Dario Argento fosse omaggiato o solo per i fan italiani. Ma fa sempre piacere vedere il cinema italiano omaggiato in altre produzioni, no?
Inoltre, con un guizzo metacinematografico viene allestito dentro alla narrazione un museo cinematografico e crime che riunisce i collezionabili di Stab (la saga fittizia di Scream) e dei dietro le quinte dei vari Scream. Così è complicato da spiegare, ma appena lo vedete capite.
E poi, un santuario a Stab e agli eventi realmente fittizi visti nei vari Scream è pur sempre un santuario a Wes Craven!^^

Le scene d’inseguimento tornano e la tensione regna sovrana, qui Ghostface è una presenza feroce che a tratti mi ha ricordato il killer di San Valentino di sangue 3D. Aggressivo, molto più fisico delle versioni precedenti e con attacchi violenti e mirati. In pratica è come l’Hell Knight di Doom2016: attacca di faccia, fa venire gli infarti. Certe volte la sua presenza è strana, nel senso che spesso porta a chiedersi: Ma come cavolo ha fatto ad entrare?

Poi vabbeh, il cast principale è di livello, con la Cox che ruba la scena ogni volta. Ortega invece mi è sembrata un po’ deboluccia, mentre la Barrera qui risplende con un personaggio molto più profondo e problematico.

Scena iniziale da manuale, semplice, d’effetto e che setta lo standard molto più moderno e dinamico del film.

CONTRO:

Sarò franco: la sceneggiatura è piuttosto pietosa. Soprattutto nella prima parte, quando si presentano i personaggi e si introducono le regole di gioco, i dialoghi sono imbarazzanti; non so se sia la resa italiana o la versione originale, ma nella prima parte ho proprio storto il naso. Poi, per fortuna, con l’inizio della caccia le conversazioni si accorciano, per cui il problema si relativizza.

Legati alla pessima sceneggiatura ci stanno i personaggi secondari. Spesso essi vivono nella dicotomia tra la carne da macello e il potenziale assassino di turno. Non sono personaggi, sono macchiette: l’FBI, il poliziotto, la zoccola, il belloccio e il verginello. L’unica che si salva è Anika, ma solo perché l’attrice mi stava simpatica. E’ un problema che il personaggio che muore alla prima scena sia più facile da ricordare rispetto a quelli che sopravvivono per l’intero film, eh!

Poi, come avevo citato secondo me la Panettiere era legnosa, non so come fosse la voce ma la postura e le espressioni non mi hanno minimamente convinto.

E il finale… Parliamone.

Da un lato è molto carico emotivamente, mi è piaciuta la messa in scena e la regia. Dall’altro il reveal di Ghostface era… meh, e la sua motivazione era campata in aria, oltre a rendere Scream VI un remake diretto di Scream 2. Ma alla fine, questi sono sempre problemi di sceneggiatura.
Diciamo che questo film non è più un whodunit perché lo spettatore non può più studiare chi ha fatto cosa e quando, mentre i primi capitoli della saga erano molto più studiati per i movimenti dei personaggi. Ormai è solo un thriller, ha perso parte della sua unicità.

CONCLUSIONI:

Scream VI è un bel film e va visto al cinema. Violento ma con parecchia violenza fuoricampo, claustrofobico e con molti posti affollati. Abbraccia il cambio di location scegliendo di settare gli inseguimenti nei tipici appartamenti newyorkesi o nei vicoli bui. Volendo sarebbe anche un finale perfetto per la saga, io spero che vogliano farla finire in bellezza e non per un flop al botteghino.

E voi? Lo andrete a vedere? Avete visto gli altri capitoli della saga? Beh, se volete approfondire, vi lascio qui sotto altri due articoli a tema. Ciao!

LINK UTILI:

Articolo sulla saga di Scream, fino a Scream (’22): clicca qui.
Riflessione sul genere Slasher: clicca qui.

I migliori film visti a Gennaio

Buongiorno! Mi scuso se negli ultimi due giorni sono leggermente sparito ma ieri ho avuto il mio primo esame Selvaggio, un tema per Prodotti! Infatti, mentre scrivevo alle 19 di sera avevo addosso una stanchezza infinita dalla giornata e i dolori alla schiena dalla palestra del giorno prima. Comunque, quisquilie a parte, oggi inizia Febbraio e quindi ecco qui con la Top5! Quattro film sono già approdati sul blog, mentre il quinto è una piccola perla francese! Buona lettura.^^

Cantando sotto la pioggia. Cento, anzi, mille volte meglio di Babylon: un musical fresco, intelligente e originale! Una canzone iconica e un manifesto che spiega perfettamente il passaggio dal muto al sonoro, un Gene Kelly bravissimo e un Donald O’Connor con le molle ai piedi. Ma poi la storia stessa è veramente bellina, con l’odiosa biondona dalla voce stridula (Jean Hagen) giustamente nominata all’Oscar.

Susanna!. Screwball comedy con Katherine Hepburn e Cary Grant, stupenda sceneggiatura per una commedia divertente e irriverente! Adorato il film, mentre Scandalo a Filadelfia l’ho trovato molto più ingarbugliato.

Le crime est notre affaire. Scovata per caso su Netflix mentre scartavo film su film cercando qualcosa di decente da guardare, questa è una perla francese del cinema investigativo che fonde Agatha Christie alla commedia familiare. Catherine Frot è la protagonista, il film riprende ammorbidendo i tratti della storia Istantanea di un delitto: chi vede il delitto sul treno opposto è l’anziana zia della protagonista e Catherine si finge vedova (anche se è sposata con un commissario, che non crede alla zia) e si fa assumere nella tenuta come governante per indagare per conto suo; a complicare le cose ci sono i tre aitanti figli del proprietario terriero, di cui uno si dimostra molto interessato a lei!

Il gabinetto del dottor Caligari. Suvvia, chi a Visioni Sentieri Selvaggi non si sarebbe aspettato di trovare questo film nella lista? La mia reaction era troppo entusiastica! E che altro dire? L’espressionismo riesce a rendere la messa in scena così contorta da farla sentire quasi onirica, una visione veramente stravolgente! Da guardare!

Gli uomini preferiscono le bionde. Me lo sono rivisto per un compito di mestieri: scegliere una star maschio o femmina, guardarla in un film e riflettere sull’interpretazione e parlarne in classe; alla fine ho fatto tutto, scegliendo Marilyn Monroe e il film in questione, ma in classe lui non ne ha fatto parola preferendo invece discutere dell’intervista che ci aveva mostrato la settimana scorsa a Monica Vitti. Anche qui, che dire? L’ho citato così spesso nelle varie Top5 e liste tematiche che non aggiungo altro, se non che prossimamente potreste trovarlo come articolo singolo del blog!

E siamo giunti alla fine! I prossimi esami sono il 6 e l’8, per cui aspettatevi mie sparizioni in quel periodo. Ma voi, come state? E quali sono i vostri film del mese?

E si torna con l’ansia da esami 🙂

10 film coi vampiri

Buongiorno! Oggi torno a parlare di cinema gotico con una simpatica lista di dieci film accomunati dalla presenza dei vampiri! Il vampiro è una figura molto interessante, figura che ho ospitato nel blog con il mio racconto Tieni, Venere, mia bella Venere. Questa è la seconda parte di una lista, per cui se volete altri film sui vampiri, basta che usiate la ricerca nel blog per parola chiave, che trovate a sinistra nella versione desktop!

Hotel Transylvania. Primo titolo della lista, e già usciamo dal cinema dell’orrore per inoltrarci in quel per famiglie! Perché questo simpatico film d’animazione con un cast stellare alle voci è un piccolo gioiello, una manifesto contro la xenofobia a favore di una visione più aperta e speranzosa verso le nuove generazioni. Simpatica anche la reinterpretazione delle icone del cinema gotico, con Dracula che gestisce l’hotel per soli mostri!

Intervista col vampiro. Uno dei film più iconici e con i vampiri più romantici in circolazione, le fan di Brad Pitt e Tom Cruise gioiscono sempre per il trucco che li ricopre accentuandone tutti i lati positivi! Io della Rice, autrice del libro da cui è tratta la pellicola, ho letto uno dei libri successivi nella stessa saga nel quale compaiono anche questi due vampiri. E poi come dimenticare la bravissima Kirsten Dunst nei panni dell’eterna bambina (e tragica vampira) Claudia?

Vita da vampiro – What we do in the shadows. Esilarante commedia nera firmata Taika Waititi, da cui ora è stata tratta una serie. Nello stile del mockumentary, racconta la vita notturna di un gruppo di vampiri di differenti epoche che accettano di farsi filmare nella loro vita quotidiana. Sangue, massacri, feste per soli mostri e un esplicito riferimento vampiresco al Nosferatu del ’22! Ma tranquilli, nessun documentarista è stato sacrificato alla causa per il film (non posso dire lo stesso per le vittime…). Da recuperare assolutamente!

Underworld. Ho visto il primo film, la Beckinsale figa e brava, ma non ho fatto follie. Poi non amo quei film che ad ogni capitolo della saga cambiano i personaggi secondari e pure quelli primari tranne la protagonista, infatti pure la saga di RE dopo il primo film non la guardo mai. Carino, niente di che. Bella la fotografia e bello il trucco.

Dal tramonto all’alba. Iconico, iconica Salma Hayek con la sua danza, iconico Tarantino che recita al posto di dirigere. Ma alla regia c’è Rodriguez, e quindi sparatorie, sangue e un bel massacro! Non che Tarantino non sia da meno, ma hanno stili completamente diversi, diciamo che Tarantino lo vedo più contenuto nelle stragi! Un film stupendo, tanto sangue ma vanta i vampiri più originali tra quelli della lista! Perché alla fine, il vampiro è pur sempre legato all’Empusa e il fatto di accostare un locale di spogliarelli alla trappola perfetta orchestrata un gruppo di vampiri dimostra che gli autori lo hanno capito benissimo!

Nosferatu. Dopo averlo citato in un altro film, eccolo qui il capolavoro di Murnau! Film espressionista, l’anno scorso ha compiuto i 100 anni! Il vampiro qui è un demone portatore di malattie, ben lontano dall’iconografia del romantico dannato! Capolavoro.

La leggenda dei 7 vampiri d’oro. Vi avverto, qui si scade prepotentemente nel cinema di serie B (infatti la casa di produzione è la Hammer). A me è piaciuto perché unisce le leggende occidentali con le tradizioni dell’oriente. Pure la rappresentazione dei vampiri è interessante: rapiscono bellissime fanciulle dai villaggi vicini per omaggiare Dracula, dragando il loro sangue dalle tavole su le pongono e facendo confluire il sangue in un enorme calderone. Non potete negare l’idea scenografica e soprattutto vincente. Poi nel cast, tra i salvatori, c’è pure Peter Cushing!

Eat locals. Altra commedia nera, questa volta con humour inglese e nella contemporaneità. Un gruppo di vampiri si riunisce dopo tot anni per discutere la spartizione del territorio, da qui si capisce che i vampiri vivono secondo una gerarchia e regole precise. Nel mentre, un esercito li sta sorvegliando per massacrarli sotto la guida della Chiesa. E nella storia c’è pure l’obbligo dell’esercito di lasciarne vivo almeno uno per i fini misteriosi di una casa farmaceutica. Come sopravvivranno i vampiri e il ragazzotto ingenuo che l’affascinante vampira si è portata dietro? Tante risate assicurate!

Vampires vs The Bronx. Altro film ambientato ai giorni nostri, questa pellicola per famiglie riprende il topos secondo il quale i vampiri non possono entrare in un luogo se non invitati (o non lo possiedono). I protagonisti della vicenda sono tre ragazzini neri del Bronx che notano un incremento inquietante delle sparizioni, sparizioni che coinvolgono equamente negozianti e criminali del quartiere. Nessuno gli crede, allora saranno i tre ragazzi a indagare in una commedia simpatica che dimostra quanto il tema dei vampiri possa ancora essere rielaborato.

Day shift. Torniamo al cinema per adulti con un film d’azione con battute sferzanti e scene abbastanza inquietanti. Il protagonista, sempre ai giorni nostri, come lavoro segreto è un cacciatore di vampiri che lavoro nel turno diurno per un’agenzia americana. Effetti speciali bellini, bel numero di morti e un finale carino (ma che non spiega molte cose). Da guardare per Jamie Foxx e il suo esilarante collega, interpretato da Dave Franco.

Ed eccoci qui alla fine dell’articolo! Conoscete tutti i film della lista? Alcuni li ho visti in tv, altri spulciando il catalogo Netflix, qualche titolo su Raiplay e Nosferatu su YT! Ciao!

VISIONI SENTIERI SELVAGGI: Il gabinetto del dottor Caligari

Finalmente sono riuscito a vedermi questo capolavoro di Wiene, oltre a Nosferatu, per cui posso affermare di avere una buona base del cinema avanguardistico tedesco! Della scuola del montaggio ho già visto La corazzata Potemkin di Ejzenstejn del ’25. Mi manca un film impressionista, secondo voi La rosa sui binari va bene?

La versione che ho visto io è quella restaurata a Bologna, che potete trovare sottotitolata in italiano su YT. La colonna sonora che hanno messo è veramente inquietante, ha delle basi sicuramente elettroniche, almeno nella prima parte, e unita alle scenografie claustrofobiche dava veramente una sensazione straniante e agghiacciante.

L’espressionismo è famoso per le sue messe in scena, la recitazione esagerata degli attori e i contrasti di colori e scenografici con cui i personaggi vivono le loro azioni. Per capire anche quanto l’espressività conti, basti pensare al cerone e alle matite nere con cui i visi degli interpreti sono mascherati!
Le scenografie infatti sono claustrofobiche e oniriche: linee diagonali attraversano le inquadrature, pareti incurvate si protendono verso i personaggi e forme geometriche impossibili compongono scenari da incubo. I colori di cui erano imbibite le bobine di certo non aiutano: già è inquietante ‘sto corridoio che diventa sempre più stretto e ‘sto tizio che fa la faccia da schizzato, poi se il tutto è di un giallo smorto qui diventiamo il castello degli orrori! Dulcis in fundo: a volte mi sono sorpreso che alcune scenografie erano costruite e non fossero fondali dipinti da quanto contorte erano!

So che la sceneggiatura in questi film non è il focus principale ma ammetto che non conoscendo perfettamente la storia a una certa mi ero abbastanza perso. Mi ero completamente dimenticato che si trattasse di una storia raccontata (e possibilmente fittizia o alterata) e quindi a fine film con il cambio di registro non ho capito molto di quello che stesse succedendo. Invece, è normale che fosse diviso in atti? Non mi ricordo se Nosferatu fosse suddiviso o meno in atti… Dovrei rivederlo, boh.

Invece bravissimi gli attori, su Wikipedia noto che questi erano attori di primo piano che sono riusciti a lavorare bene anche dopo l’avvento del sonoro!

Dal punto di vista registico e del montaggio, il tutto è abbastanza semplice per permettere alla scenografie e al reparto costumi/trucco di brillare. Ecco, ho notato diversi primi piani e riduzioni dell’inquadratura per risaltare solo il personaggio mostrato in primo piano. E poi ci sono diversi split screen, nel senso che ci sono sovraimpressioni per indicare piani diversi di narrazione nella stessa inquadratura (come quando leggono il diario del dottore pazzo).

Un capolavoro, veramente bello! Per ora, l’espressionismo è il mio movimento preferito al cinema, ma dopotutto io ho uno spirito gotico no?

SPECIALE HALLOWEEN: The Nightmare saga!

Buongiorno e buon Halloween! Stanotte sarà la famigerata Notte delle Streghe e per tradizione ho deciso di portare sul blog un articolo a tema: lo speciale sulla saga originale di Nightmare con l’iconico Robert Englund nei panni di Freddy Krueger! Ovviamente, per chi non lo sapesse, il primissimo film, il cult, fu diretto dal grandissimo e compianto Wes Craven.

La saga originale si dipana in sette film, dal 1984 con il capostipite di Craven fino al 1994 con il finale di Craven. Già, Wes Craven ha dato vita e morte alla sua creatura!
Personalmente, considero questa la saga originale, senza contare lo spin-off con Venerdì 13 o il remake, perché posseggo un cofanetto con i 7 film e un sacco di contenuti speciali.

E in virtù di questa mia proprietà, ecco qui la mia reaction a ogni film della saga, con possibili spoiler!

A Nightmare on Elm Street. Primo capitolo e cult assoluto della saga più fantasy degli slasher, Craven dirige un film onirico e slegato dagli stilemi del genere: il serial killer è fin dall’inizio caratterizzato da una forte ironia e i sogni permettono la creazione di scene uniche; senza contare che non è l’omicidio che spaventa ma l’impossibilità di restare sempre svegli! Credo che tra le righe il film comunque voglia mostrare l’incomunicabilità generazionale tra i protagonisti adolescenti e i loro genitori, i primi da una parte che cercano di esplorare il mistero dietro all’Uomo Nero dei sogni, i secondi che provano a proteggerli sordi delle loro richieste.

A Nightmare on Elm Street – Part 2. Com’e’è possibile passare da un mistery su un assassino dei sogni a un film sulle possessioni demoniache? Il secondo capitolo della saga è un continuo avvicendarsi di noia e velata omofobia, con un protagonista interpretato da un attore gay che vede emergere la propria omosessualità prontamente guarita dalla fidanzatina di turno a fine film. Unico lato positivo del tema è il rapporto vestiti-pelle del film, per il quale sono per una volta gli uomini a mostrare le proprie pudenda e fare spogliarelli inutili alla trama; primo su tutti il coach, in un nudo integrale durante il suo omicidio a tema sadomaso nelle docce. Comunque la trama è veramente contorta e in alcune scene non c’è un vero nesso logico; pure i rimandi con il cult originale sono tiratissimi. Grande flop della saga, mi dispiace per gli attori e il reparto effetti speciali e trucco.

A Nightmare on Elm Street 3: Dream Warriors. Ritorno in pompa magna ai fasti del primo film, dove però l’orrore e il mistero sono sostituiti dalla fantasiosa messa in scena e l’oppressione di un gruppo di giovani internati in manicomio, che vedono come cura alle loro manie proprio il letale sonno. Qui ritorna Heather Langenkamp, anche se è Freddy Krueger la vera star: ormai è chiaro che la saga si basa sulla sua icona. Con una trama ben costruita, effetti speciali artigianali ed efficaci, il film riesce a mostrare una caccia al teenager lontana dai banchi di scuola ma comunque claustrofobica, dove la lontananza generazionale resta il tema portante, qui affiancato dalle diverse visioni della medicina. Comunque, l’omicidio del sonnambulo è veramente grandioso sia a livello simbolico, sia di caratterizzazione del personaggio e soprattutto visivo!

A Nightmare on Elm Street 4: The Dream Master. Sequel diretto del terzo capitolo, qui Kristen fa da passaggio di testimone per Alice (la final girl del film precedente), che eredita le attenzioni del serial killer dei sogni e i poteri dell’amica. Tuttavia, la sceneggiatura si rivela essere molto raffazzonata con un ritmo altalenante (ma più verso la noia) e soprattutto con una caratterizzazione dei personaggi molto superficiale e confusa; il potere di Kristen dal capitolo precedente non è più la semplice connessione onirica, che era un semplice decoro, ma diventa quasi una sorta di telepatia venendo quindi stravolto e utilizzato come strumento narrativo per dare nuove vittime a Freddy. Alla fine, il film si rivela essere interessante a livello di resa e di immagini, soprattutto per l’omicidio della mosca e per la scena finale nella chiesa, ma soffre di un ritmo inesistente e scene senza apparente legame o ragione di esistere. Apprezzabile forse la nuova protagonista, ma pure lei scritta molto male e con un’evoluzione campata in aria.

A Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child. Nettamente superiore al predecessore per immagini e messa in scena, ho adorato le riprese claustrofobiche della torre dove è rinchiusa Amanda. Tuttavia, al netto di qualche omicidio di bella figura, la sceneggiatura rimane piatta e continua a concentrarsi sul passato di Freddy accantonando il tema della maternità problematica o quello del lutto. La pellicola procede trascinandosi dietro i personaggi, che vivono le vicende passivamente; pure Freddy qui non ha molto da fare, dà la caccia ai ragazzi uccidendoli quasi nella stessa scena in cui li conosce. Ripeto, se non fosse per la regia e le scenografie sarebbe benissimo dimenticabile, un peccato.

Freddy’s Dead: The Final Nightmare. Sesto capitolo della saga, credo sia il film con meno uccisioni del franchise, ma comunque riesce a elaborare una trama un po’ più complicata e studiata. I personaggi principali sono sempre abbozzati ma grazie a un’ulteriore rielaborazione di Freddy Krueger si hanno due passaggi positivi: una situazione distopica in cui i minorenni sono scomparsi dalla cittadina (lasciando gli adulti ad impazzire per colmare il vuoto) e un approfondimento sul passato di Freddy, approfondimento che almeno questa volta ha ragione di esistere. Le morti ormai virano sulla commedia nera, il film si guarda principalmente per il killer dei sogni; peccato per la ripetitività di alcuni meccanismi narrativi, che si susseguono sin dal primo episodio.

Wes Craven’s New Nightmare. Bellissima fiaba nera e omaggio di Wes Craven alla sua creatura, New Nightmare rielabora la mitologia della saga riproponendola per un pubblico adulto: meta-cinema, sangue, nessuna risata, drammi familiari e materni, crudeltà e sadismo ai massimi livelli da parte dell’entità malevola. Heather torna nuovamente a vestire i panni di Nancy, assieme ad altri attori che interpretano sé stessi per un bellissimo film nel film; ecco, mi è sembrato parecchio strano vedere Robert Englund interpretare sia sé stesso sia l’entità malefica di New Nightmare sia Freddy nel film originale in onda nel film. Una pellicola riuscita con interpretazioni sentite e musiche che colpiscono, creando il film più lungo dell’intera saga ma con un climax che non si batte.

E per concludere, se dai singoli commenti non fosse chiaro, vi propongo la mia classifica personale di gradimento dei sette film della saga!

  1. Wes Craven’s New Nightmare – Nightmare 7
  2. A Nightmare on Elm Street – Nightmare 1
  3. A Nightmare on Elm Street 3: Dream Warriors – Nightmare 3
  4. Freddy’s Dead: The Final Nightmare – Nightmare 6
  5. A Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child – Nightmare 5
  6. A Nightmare on Elm Street 4: The Dream Master – Nightmare 4
  7. A Nightmare on Elm Street – Part 2 – Nightmare 2

A NIGHTMARE ON ELM STREET, IL COMMENTO.

Wes Craven affermava che creava i soggetti dei suoi film a partire dagli incubi che lo scuotevano nel sonno; e che Freddy Krueger è nato da un avvistamento inquietante che fece da bambino quando dalla finestra scorse un figuro per strada che lo terrorizzò.
Facile pensare che la saga di Nightmare, con il suo Uomo Nero dei sogni, sia nata proprio da un incubo.

Il primo film è importante e completo, gioca sul mistero e il terrore di non essere al sicuro nemmeno mentre si dorme; un po’ si potrebbe affermare che gioca sulla stessa paura ancestrale di essere attaccati nel sonno e la falsa sicurezza in casa propria.
Ci sono questi ragazzi che sono ossessionati da un uomo sfigurato e muoiono in modo apparentemente suicida o accidentale.
Secondo me, il merito di Craven è di aver creato un mostro non percepibile dagli adulti, metafora di un chiaro disagio adolescenziale e incapacità comunicativa intergenerazionale. Per questo Freddy si staglia così tanto rispetto a Jason, Michael o Chucky: loro sono prettamente assassini, qua si parla di psiche.

A parte il secondo capitolo (facciamo finta non sia mai esistito?) senza la direzione di Wes Craven la saga inizia a concentrarsi sul serial killer dei sogni, mitizzando e centralizzando la sua presenza. Solo qualche sporadica apparizione di Heather Langenkamp, la prima final girl dal primo capitolo della saga, ricorda allo spettatore che oltre a Freddy c’è una sola presenza forte nel franchise.

Ma è Freddy Krueger a regnare.

Altra costante della saga, vista l’età dei personaggi da macellare nei sogni, è la high school americana: mai tanti banchi di scuola sono comparsi in una saga horror così longeva!
A dire il vero un po’ di fastidio ce l’avevo. Sempre queste lezioni, questi terapeuti ed educatori che non riuscivano a capire le esigenze degli adolescenti. Nel primo film poteva anche starci ma arrivati al quinto la cosa diventa leggermente ridondante; da questo punto di vista il terzo, il sesto e il settimo sono sicuro tra i più originali.

E il problema maggiore della saga di Nightmare: la ripetitività delle interazioni sociali!

Ogni volta Freddy inizia a perseguitare un gruppo di adolescenti, con un/a teenager in particolare che capisce prima di tutti la situazione e cerca di far capire agli altri il pericolo. Ovviamente non riceve minimamente la fiducia altrui. Anzi, la persona viene presa per pazza, forse impazzita in risposta agli inevitabili lutti che travolgono il suo cerchio di amicizie. Tuttavia, in seguito non si sa come o perché il gruppo di turno si riunisce e tutti capiscono che è meglio darle ragione, per combattere alla meglio Freddy tutti insieme.
Ecco, queste interazioni si ripetono più o meno in ogni capitolo della saga!

Credo che piuttosto che concentrarsi sulle vittime, avrebbero potuto concentrarsi maggiormente sui sogni: a parte l’ultimo capitolo, diretto da Wes Craven, con il proseguo della serie Freddy non perseguita più le sue vittime, ma come le incontra le sventra!
Non sarebbe stato molto più interessante concentrarsi su numerosi inseguimenti nello stesso film, anche in commedia nera, e maggiormente caratterizzati? Un po’ come faceva il capostipite!

Ma questo era solo il mio speciale di Halloween sulla saga di Nightmare: A nightmare on Elm Street.
Voi avete mai guardato la saga? Concordate con la mia lista di preferenza? Preferite lo spin-off o il remake?

PS: per concludere ecco qui 3 link che potrebbero interessarvi!

  • Lo speciale su Wes Craven: clicca qui
  • A Nightmare on Elm Street: clicca qui
  • Wes Craven’s New Nightmare: clicca qui

Hellboy: Del Toro vs Marshall

Buongiorno! Oggi torno a trattare di cinema horror e fantasy con due film molto diversi tra loro accomunati da un unico particolare: sono entrambe trasposizioni cinematografiche del fumetto Hellboy! Infatti, sto per mettere a confronto la versione di Guillermo Del Toro e quella di Neil Marshall. Entrambe vedono Hellboy salvare l’umanità da una minaccia, anche se sono tutte e due assimilabili ad apocalissi.

Guillermo Del Toro è un artista con una visione cinematografica abbastanza particolare, celebre per le sue fiabe dark e i mostri (più o meno antropomorfi) che cercano di integrarsi. Il suo Hellboy è una creatura discriminata e antica, una figura di riferimento per la sua amica e un letale cacciatore di nemici lovecraftiani; esistono finora 2 film diretti dal regista (Hellboy e Hellboy: the golden army).

L’Hellboy di Marshall invece è un cazzaro, pericoloso ma sempre un cazzaro. Un film dalle tinte più giovanili, che riprende la mitologia medievale gotica per creare un film splatter e ricco di effetti speciali in CGI , dove il perno centrale è la scoperta e la rivalsa personali.

Mostri, atmosfere e villain.

Hellboy di Del Toro attinge a piene mani dalle atmosfere lovecraftiane e ha diverse tematiche religiose, mettendo come perno centrale i Nazisti e Rasputin, entrambi sopravvissuti fino ai giorni nostri. L’apocalisse del film è legata a un dio pagano che Rasputin vuole far tornare sulla Terra attraverso dei portali dimensionali e quindi Hellboy deve fermarlo! Le atmosfere dark sono evidenziate anche dalla sua amica che è una strega con la maledizione della pirocinesi, dai rituali di sangue e dalle creature demoniache richiamate da Rasputin.

Hellboy di Marshall invece si ispira all’urban fantasy, al gore e alla mitologia gotica: streghe, demoni infernali, zombie, licantropismo, sensitive e perfino changeling. Tutto ruota attorno alla regina delle streghe che vuole tornare in vita, per cui Hellboy deve seguire una lunga ricerca alla ricerca della verità storica e ritrovare i pezzi in cui è stata tagliata secoli fa la regina affinché essa non possa venire ricomposta. Atmosfere sicuramente più terrene e meno oniriche, con l’orrore più legato al sangue e all’omicidio che all’immaginazione.

Trucco, effetti speciali e scenografie.

Guillermo Del Toro confeziona un film onirico e cosmico, dove forze oscure premono per prendere il controllo dell’umanità; ma queste forze non sono proprie della Terra ma di un altro universo! Da ciò è scontato che pur essendoci una grandissima parte di trucco e parrucco, anche solo per l’estetica dei personaggi e dei mostri, nel film è presente un sacco di CGi. Ma CGI fatta bene, utilizzata solo per mostrare dimensioni impossibili e tentacolari. Le ambientazioni invece dall’urbano (spazi aperti, metropolitana, chiese e uffici sotterranei) al gotico (labirinti antichi, templi e cimiteri); per me, quello che è rimasto più impresso è il grande edificio che in sé contiene tutti gli elementi gotici che ho citato, quello in cui si svolge l’atto finale.

Marshall invece fa l’esatto opposto: credo che l’unica cosa reale sia la scenografia degli ambienti chiusi; nemmeno per le scene nelle foreste sono sicuro siano andati a girare nelle foreste. Tutto è in CGI. Una computer grafica onirica, gotica, horror, nebbiosa e opprimente, capace di trasformare il nostro mondo in una versione infernale o straniante con pochi tocchi di luce. Anche i mostri sono interamente in CGI, credo che gli unici a non esserlo siano le streghe ed Hellboy. Il risultato finale al primo impatto è veramente intrigante, ma poi a parte la scena finale con i mostri infernali gotici che escono dal terreno non credo che rimarrà qualcosa nella memoria.

Trama e impressioni generali:

Se non lo avete capito, alla fine preferisco la versione di Guillermo Del Toro per un semplice motivo: questo Hellboy è una fiaba dark, un percorso molto semplice in cui deve evitare la nascita di un dio malevolo. Semplice, efficacie e topico. Credo che questo film sia riuscito a ricavarsi un piccolo posto nel cuore di molti, grazie anche a un cast talentuoso e azzeccato. E poi quando lo vidi avevo appena finito di leggere la raccolta di racconti di Lovecraft!

L’Hellboy più recente è figlio dei suoi tempi: un remake che fin dall’inizio non era stato molto ben accolto, distanziandosi profondamente dal film precedente (poi non so quale dei due sia più fedele al fumetto). Qui il tema centrale è l’identità, quasi come se fosse un prequel o il primo capitolo di una saga o trilogia che non vedremo; e anche se ciò avesse avuto successo, dopo il finale scelto cosa avrebbero portato? Il mondo fantastico se lo sono bruciato… Gli alieni? E poi è triste quando il personaggio più figo non è il protagonista ma la villain (AKA Milla Jovovich)!

Conclusioni e saluti:

Vi è piaciuta questa comparazione dei due film di Hellboy? Ho cercato di non fare spoiler importanti (o almeno, non contestualizzati), spero di esserci riuscito. Vorrei fare una cosa simile anche per Doom (The Ultimate e 2016), che mi dite? Intanto vi saluto e vi auguro una felice Pasqua, domani niente post a tema. Ciao!^^

Dario Argento: Occhiali neri

Dario Argento è un regista italiano che divide molto la critica e il pubblico, tra chi lo ama e chi lo odia; di solito, questi due gruppi non sono divisi a livello sociale ma a livello temporale: se a inizio carriera sono stati prodotti cult del calibro di Profondo rosso e Suspiria, dagli anni ’90 la qualità ha iniziato a incrinarsi fino a film orridi come Il cartaio e La terza madre.

Il miglior Argento degli ultimi anni, in collaborazione con Dylan Dog

Recentemente sono andato al cinema per l’ultima fatica del Darione nazionale e quindi ho deciso di condividere con voi la mia opinione sul film. Prima però riassumo in tre grandi categorie i film del regista che sono riuscito a guardare, per farvi capire meglio i miei gusti e come questo si pone con i film del passato.

Film che mi sono piaciuti. Suspiria. Profondo rosso. Trauma. Phenomena. Inferno. L’uccello dalle piume di cristallo.

Film che non mi sono piaciuti. Il cartaio. La terza madre. La sindrome di Stendhal.

Film meh. Tenebre. Il gatto a nove code. Opera.

Come potete capire, per me Dario Argento è ricollegabile al giallo all’italiana, all’horror esoterico. Sempre in palazzi dalle scenografie particolari, oniriche, dei bellissimi mondi paralleli alla realtà in cui l’orrore può scatenare le proprie pulsioni. Sempre con un ristretto numero di candidati e vittime sempre collegate al protagonista. Bellissime ed evocative colonne sonore e le famose soggettive del serial killer. Il mio Argento preferito? Se seguite le mie liste potete benissimo immaginare che si divide tra Profondo Rosso e Suspiria.

Purtroppo, Occhiali neri è un meh. Ma è già meglio degli ultimi film!

La misoginia di Argento c’è tutta, con queste donne prostitute che non hanno altra caratterizzazione, brave solo a sedurre o creare problemi per poi aspettare pazientemente di farsi sbudellare. Molte inquadrature delle tette della protagonista. Non c’è donna che si salvi, l’unica nota positiva del genere femminile è rappresentata da Asia Argento, un personaggio positivo e solare.

La trama è lineare e banale, con omicidi frettolosi che cercano solo per un brevissimo tempo di ricreare le inquietanti soggettive del killer dei tempi d’oro preferendo mostrare per la maggior parte del tempo l’omicidio in terza persona. Per la maggior parte del tempo, ci sono la protagonista e il bambino cinese, noiosetto forte. La Pastorelli è anche brava a interpretare la cieca, ma purtroppo perfino il suo personaggio manca di approfondimento; lei è cieca, punto.

Secondo me il problema maggiore della pellicola è il killer e il suo furgoncino bianco. Sembra che in tutta Italia il suo sia l’unico furgoncino bianco! E poi c’è stato uno sbaglio di casting: come può Argento credere che un figo di quel calibro inizi a uccidere perché ripudiato perfino dalle prostitute? Hanno provato pure a fargli crescere barba e baffi per inselvatichirlo, ma hanno ottenuto l’effetto contrario. LOL.

Insomma, Occhiali neri non è agli infimi livelli dei film brutti (Dracula 3D mi manca ancora) ma non è neanche un film propriamente decente. Io ero abbastanza annoiato; sinceramente mi aspettavo una caccia più spietata, perché sennò non mi spiego la scelta di ambientare la maggior parte delle scene in strada/campagna e non in casa. Però belle le musiche, anche se mi ricordavano l’ultimo Halloween.

Voi lo andrete a vedere?

Purtroppo non siamo ai suoi livelli…

La mia opinione su Trauma: qui

La mia opinione su Opera: qui

La mia opinione su Profondo Nero (Dylan Dog): qui

Articoletto su Pronfondo Rosso: qui

Consiglio 5 film: Ottobre

Buongiorno! Oggi è Ognissanti e per quando leggerete questo testo probabilmente sarò appena tornato dal giro nei cimiteri; Ottobre è appena passato e con sé ha portato via la settimana orrorifica per eccellenza. Quest’oggi ho scelto per voi 5 titoli molto creepy, che raccontano tutti un orrore mostrato in diverse maniere. Cinque titoli molto famosi, che forse ho già portato sul mio piccolo blog in precedenza.

Ma prima di tutto, avete letto il mio speciale di Halloween? Cosa ne pensate?

E detto ciò, fiondiamoci sui film! Buona lettura.^^

The iron lady. Grandissimo film con la straordinaria Meryl Streep, incentrato sulla storia di Margaret Thatcher e raccontato in base ai ricordi della donna che soffre di Alzheimer. E’ doloroso vedere quanto una donna così forte e determinata sia ridotta al silenzio, debba essere controllata per le pillole quando sono state le sue decisioni a renderla quella che è, quando è riuscita a governare una nazione ed elevarsi dal suo stato di figlia di un popolano in mezzo ai politici! Grande film, straordinaria attrice.

L’esercito delle 12 scimmie. Thriller fantascientifico con Bruce Willis, parla di un uomo che viene mandato indietro nel tempo per capire l’origine di un micidiale virus che ha costretto l’umanità a rifugiarsi nelle profondità della Terra per sopravvivere. Credo che il punto forte della pellicola sia la sceneggiatura: a fine film ti rendi conto di aver visto un trip assurdo, ben recitato e con una resa perfetta che gioca sulla sanità mentale e il destino; ma un trip mentale in cui tutti ma tutti tutti i pezzi combaciano!

The Rocky Horror Picture Show. Musical che abbraccia la commedia e l’orrore e la sovversione con una facilità disarmante, ne ho parlato qui.

Red Dragon. Prequel dell’insuperabile Il silenzio degli innocenti, questa pellicola mostra come Hannibal the Cannibal abbia ricevuto il soprannome e mostra anche quanto sia intelligente e manipolatorio questo serial killer, rendendo gli eventi dell’originale ancora più macabri. Ralph Fiennes ed Emily Watson regalano interpretazioni sentite, molto valide e che reggono da soli il film, con la costruzione di un mostro che combatte per salvare la propria umanità. Stupendo.

Dal tramonto all’alba. Scritto da Quentin Tarantino (quello di Le Iene, Pulp Fiction) e diretto da Robert Rodriguez (quello di Spy Kids, Machete), ho detto tutto: splatter, con una comicità nera violenta, personaggi sopra le righe e un montaggio assurdo. Cult moderno, come molti film di Tarantino, riesce a mostrare l’orrore e la violenza senza mai scadere nel torture porn e anzi ci regala una commissione di western e home-invasion, a me è piaciuto moltissimo!

Ecco, questa è la lista. Voi come state, come avete passato Halloween? Noi stiamo bene, anche se abbiamo passato Halloween a cercare di rincuorare Scoo, che ha la zampa posteriore immobilizzata e mercoledì viene ricoverato per rimettergli a posto la zampina bellina rotta. Ma sta bene e si muove, anche se a fatica.

Se volete commentare le mie raccomandazione childen-friendly, vi do la mia benedizione. Ciaone e alla prossima.

10 film con i morti viventi

Buongiorno!

Oggi torniamo all’elemento orrorifico con una lista contenente 10 titoli con i morti viventi, chiamati anche modernamente zombie. Questa lista come le altre è stata decisa dal mio pubblico tramite un sondaggio sul mio profilo austindove_blog98, per cui se non mi seguite là, fatelo presto.^^

Quindi, bando alle ciance: prima vi lascio un piccolo approfondimento sulla figura del morto vivente tratto dall’interessante guida ai film horror che ogni tanto uso come fonte, e poi alla lista effettiva!

[…] Ma il ritorno dei morti è forse ancora peggiore. E’ quasi il culmine dell’orrore. Il rianimarsi di un corpo e l’orribile miracolo necessario perché questo avvenga implicherebbero, infatti, la fine del mondo così come lo conosciamo. […] Molti film sui morti viventi non sono interessati né alla scienza né alla magia né alle cause che potrebbero portare il nostro universo verso la distruzione. Virus, macchie solari, rifiuti tossici: i motivi per cui i morti rivivono nelle pellicole più recenti sono intercambiabili e spesso liquidati in una sola battuta. Sono il sangue, le interiora e il terrore a guidare il racconto. […] Sono film che violano i corpi allegramente e in cui le persone sono fatte a pezzi come è fatta a pezzi la normalità. Nulla è sacro e non c’è alcun dio. […] Ci spingono a confrontarci con il nostro lato peggiore: ci mostrano il disfacimento di orribili zombi e quello di una società che si nutre di se stessa, convinta che i film sugli zombi cannibali siano solo intrattenimento…

Questa introduzione all’argomento secondo me ci fornisce numerosi spunti di riflessione ed esplicita come molte volte sono questi film ad avere le migliori tematiche politiche e sociali, come dimostrano i cult di Romero. Tuttavia, i film che ho raccolto io non sempre mostrano questo orrore ma invece stravolgono la simbologia del mostro per mostrare qualcosa di nuovo e poetico, mentre in altri la mattanza è assicurata!

L’alba dei morti dementi. Iniziamo con il botto! La trilogia del cornetto è un trio di film diretti da Edgar Wright e interpretati da Nick Frost e Simon Pegg e questo è il primo: una black comedy con molte situazioni surreali, molto sangue e un’invasione di non morti senza alcuna ragione ma mortifera. Io ovviamente ve lo consiglio, a una certa mentre uno moriva sono scoppiato a ridere, LOL.

Hotel Transylvania. Simpatico film d’animazione che riprende la mitologia gotica, ne ho parlato qui.

Nightmare before Christmas. Cult d’animazione, grande ospite del mio blog anche senza un suo articolo dedicato. Non è facile identificare gli zombi, ma sicuramente i protagonisti sono dei non morti e quindi rientrano perfettamente nella lista, come il 98% degli abitanti di Halloween!

Benvenuti a Zombieland. Vabbeh, il nome del film dice tutto. Commedia splatter d’azione, vede un gruppo di giovani (tra cui la mia adorata Abigail Breslin) in un mondo post-apocalisse e la narrazione li vede sopravvivere creando uno sbandato nucleo famigliare. Veramente carino come film.^^

Vita da vampiro. Incentrato sui vampiri, fanno un cameo anche altri mostri del mondo gotico; ne ho parlato qui.

Zombies-La vendetta degli innocenti. Tripudio di sangue, filmetto di serie B ma che ho apprezzato per ambientazione e svolgimento. Qui a vendicarsi sono i bambini morti in miniera decenni prima e, cosa che mi è piaciuta, uccidono tutti tranne i parenti; ha parti inquietanti ma ovviamente, avendo capito che la protagonista casualmente è imparentata con una bambina-zombi, la tensione cala perché sai che la risparmieranno.

Doom. Non c’è molto da dire, è il brutto film con The Rock. Invece, vi piacerebbe un confronto tra il film e i videogiochi?

Resident Evil. Questa è la celebre saga con Milla Jovovich, il primo era molto bello e pur cambiano l’ambientazione del videogioco rispecchiava la claustrofobia e i mostruosi esperimenti iconici della saga.

Zombie contro zombie. Capolavoro giapponese che unisce l’orrore al metacinema, non posso dire altro se non di guardarlo per non farmi scappare spoiler!

Trilogia di Resident Evil. Stupenda trilogia di film d’animazione digitale, la stessa usata nelle cutscene dei videogiochi, questa è sviluppata dalla Capcom (l’azienda di produzione dei videogiochi) ed è pensata come continuazione ed espansione delle trame dei videogiochi. Il più bello dei tre è il secondo, Damnation, perché mette veramente ansia e ha tematiche politiche molto interessanti. Ovviamente, non hanno niente a che fare con i live-action.

Ecco, siamo arrivati alla fine della lista. Conoscevate tutti i film citati? Siete rimasti sorprese dalle mie scelte? Purtroppo i capisaldi mi mancano (è difficile vedere un horror in casa mia) ma pian piano sto recuperando tutto.^^

Ciao e alla prossima!^^

Compagno di scrittura 🙂

10 film con i licantropi

Buongiorno!

Questo è post programmato perché quando lo leggerete o sarò a lezione o sarò a pranzo; comunque, sarò a Roma nell’intervallo tra la lezione teorica e il laboratorio pratico pomeridiano! Quindi, ovviamente, ho scelto di programmare un post veloce da scrivere.

Per chi mi segue da un po’, sarà stato facile notare una mia certa predilezione per il gotico, passione che ho omaggiato con diversi post a tema: il Dracula, il post sui fantasmi e ovviamente Crimson Peak, per dirne alcuni. Oggi quindi desidero parlare di 10 film con i Licantropi!

Piccolo approfondimento sulla figura del Licantropo nel cinema:

Le bestie malvagie che popolavano le leggende europee erano gli abitanti notturni della foresta e delle montagne: pipistrelli, topi e lupi. Dai molti racconti morali e mitologici che li vedono protagonisti sono nati due celeberrimi personaggi cinematografici: il vampiro e il lupo mannaro. Entrambi sollecitano i nostri desideri notturni e hanno a che vedere con la sessualità e il dominio fisico. Entrambi ci spaventano perché fanno emergere tutta la nostra fragilità: chiunque può essere trasformato in un vampiro o in un licantropo.

Tuttavia, la raffinatezza del vampiro è ciò che manca al lupo mannaro ed è questo il motivo per cui i film dedicati ai licantropi sono più semplici, più prosaici, più viscerali. Nella maggior parte dei casi, tutto inizia con una violenza da cui scaturisce un’altra violenza: un innocente è aggredito da un ‘mostro’ e diventa mostro a sua volta.

Nei decenni la figura del licantropo è cambiata molto assumendo connotati e significati diversi e con il passare degli anni ne assumeranno ancora di nuovi. Infatti, lupi mannari e vampiri continueranno a infestare le nostre case, guidandoci nel viaggio dal giorno alla notte, dall’innocenza all’esperienza.

Fonte: Cinema Horror: I migliori film dell’orrore di tutti i tempi, a cura di P. Duncan e J. Muller

Un lupo mannaro e soprattutto letale in famiglia

La lista sui 10 film con i licantropi:

In questa lista ho scelto di includere, come mio solito, film che contengano la figura del lupo mannaro senza che però questa sia il tema centrale della pellicola. Questa mia selezione ha dato vita a una lista molto variegata e contenente pellicole di vario genere e qualità. Spero che la troviate interessante, anche per la grande varietà di modi in cui la mitologia gotica viene trattata!

  • Dark shadows
  • Nightmare before Christmas
  • Un lupo mannaro americano a Londra
  • Hotel Transylvania
  • Cappuccetto rosso sangue
  • I fratelli Grimm e l’incantevole strega
  • It (miniserie cult)
  • Vita da vampiro
  • Harry Potter
  • Cursed – Il maleficio

Ecco, questa è la lista. Dovreste conoscere tutti i titoli, alcuni li ho già portati sul blog, altri li cito spesso. Quali titoli conoscete voi? Fatemelo sapere, ciao!


PS: vi lascio qui sotto i link dei miei commenti ai film sopracitati.

Qui puoi leggere cosa ne penso di Hotel Transylvania.

Qui puoi leggere cosa ne penso di It.

Qui puoi leggere cosa ne penso di Vita da vampiro.