VISIONI SENTIERI SELVAGGI: La corazzata Potëmkin

Studiata a scuola Sentieri Selvaggi per il cinema sovietico post WWI, ho ritrovato gran parte delle informazioni che già conoscevo:

  • una narrazione e un montaggio molto semplici per farsi capire da più plebei possibili
  • una reiterazione delle azioni per evidenziarne l’importanza
  • una grande cura verso i dettagli, spesso per allungare la durata delle scene madri
  • un’iperbolizzazione della crudeltà delle autorità zarista e la pessima vita della popolazione sfruttata
  • la non presenza di un protagonista lungo tutta la narrazione ma invece la presenza di masse viventi

La corazzata Potëmkin è un film molto più guardabile e digeribile (e soprattutto corto) di quanto Fantozzi, con la sua cagata pazzesca, avesse fatto credere in Italia. Un bel film, forse lunghetto nell’ultimo atto e non ho ben capito come si passi dalla corazzata ad Odessa, ma comunque si lascia guardare benissimo. Poi la musica, presente nel filmato che ho visto trovato su YT, è azzeccatissima; ho visto la versione restaurata. Per concludere, La corazzata Potëmkin riesce benissimo a creare la tensione soprattutto in due punti: ovviamente lungo la scalinata durante la strage e poi alla fine poco prima di scoprire che le corazzate che si stavano avvicinando erano alleate.

Un bel film comunque.