VISIONI SENTIERI SELVAGGI: Lo sceicco bianco

Questo è il secondo film di Fellini che vedo, dopo I vitelloni. Invece, la filmografia di Sordi (che interpreta lo Sceicco Bianco) non mi è nuova, anzi! Di questo film avevo saputo grazie al biopic sul celebre attore: Permette? Alberto Sordi. Lo sceicco bianco è stata una bellissima visione, tra sogno e realtà e un’amalgama tragicomica.

Commedia felliniana del 1952, parla di una crisi di coppia durante il viaggio di nozze a Roma: la mogliettina sparisce per andare a trovare il suo idolo cinematografico (anche se avevo capito fossero romanzi, boh) lasciando il marito solo ad affrontare i parenti romani mentre la sta cercando. Tra sogno e realtà, assistiamo alle vicende di queste due persone fino al finale riconciliante.

Sordi qui interpreta lo Sceicco Bianco, figura fittizia impersonata da un artista a cui il nostro attore dà corpo.
E’ in questo segmento che potremmo riassumere l’intero film: qui Wanda, interpretata da una mogia e sognatrice Brunella Bovo, finalmente incontra il suo idolo e se all’inizio tutto sembra un sogno improvvisamente si scontra con la dura realtà di un approfittatore vigliacco. Il sogno si infrange. Il suo di sogno, però! Fin dall’inizio delle riprese si capiva che la fantasia del cinema era puramente terrena, con attori che litigano con i bambini, gli attori come deportati su furgoni per andare sul set, totalmente in balia degli umori del regista; tuttavia Wanda è sognante, le pare di vivere un sogno e solamente sulla barca si accorge dell’errore di valutazione che ha commesso senza nemmeno accorgersene.
Dulcis in fundo, la lettera che le ha concesso tante speranze potrebbe essere il tipico formato che le produzioni mandano ai fan.

Dall’altra parte c’è il marito, che si ritrova abbandonato (per un solo giorno, tra l’altro), a gestire gli zii autoritari e che vogliono conoscere la nipote acquisita. Pure con lui ci sono sequenze dove realtà e finzione si mescolano: quando telefona in camera e finge di parlare con la moglie, oppure quando cerca di convincere gli zii che Wanda sta dormendo in camera. Incarnato da Leopoldo Trieste, che ho recente visto in Sedotta e abbandonata, l’uomo rende benissimo sia lo stress di dover sempre mentire cercando di stare all’immagine che deve fornire di se stesso sia il terrore di vedere il priprio onore distrutto dalla moglie fuggita.
Ironia della sorte, lui avrebbe anche avuto ragione perché tutti gli uomini che interagiscono con Wanda si rivelano porci approfittatori. Ulteriore ironia, lei rifiuta sempre perché ama il marito e gli è fedele.

Lo sceicco bianco quindi gioca sui registri della commedia e del dramma, dividendosi in due parti ben distinte: se la prima è più dialogica, con una musica più lieve e d’atmosfera sognante, la seconda diventa più impetuosa.
Anche la regia e il montaggio giocano molto con noi spettatori, creando situazioni comiche anche nel dramma, come quando Wanda si vuole suicidare, il montaggio fa capire lei si trova su un ponte, si butta e scopriamo che si trovava sulla riva del fiume. Non è morta, si è solo fatta un bel bagno! E io sono scoppiato a ridere, la musica prima di quell’attimo era tetrissima!

Il film è stupendo, credo che tra i due di Fellini che ho visto sia il mio preferito. E non fatemi una testa tanto per La dolce vita, 8 e mezzo, Casanova, Amarcord e altri: quando sarà il momento li recupero. Ciao!

VISIONI SENTIERI SELVAGGI: Susanna!

Questo film lo vidi anni fa, e all’epoca mi sentii terribilmente orgoglioso di stare guardando e apprezzare un film risalente al 1938. Ironico, visto che ora guardo roba che coincide con la nascita del cinema e mi sono sorbito Nascita di una Nazione. Beh, oggi mi sono rivisto Susanna!, per chi non lo avesse capito.

Che dire di Susanna!? Ha tempi comici stupendi, due attori protagonisti affiatati ed esilaranti, una sceneggiatura ben studiata e una regia semplice ma adatta al racconto. E poi Susanna indossa sempre abiti stupendi, eh.
Hawks confeziona quindi una storia di fraintendimenti e momenti comici, basati sia sulla situazione inverosimile o imbarazzante che viene a crearsi sia su dialoghi sferzanti e assurdi. A riguardo, come non citare la scena in cui mezzo cast finisce in prigione perché tutti pensano che tutti siano a letto a dormire?

E poi il micione è il leopardo più bellino della storia del cinema. Che gattone!

Cary Grant e Katharine Hepburn interpretano due persone intelligenti ma incredibilmente disattente, che insieme non fanno altro che combinare casini. Cary Grant interpreta uno zoologo e curatore di un museo alla ricerca del suo osso di dinosauro, bell’uomo ma che si ritrova a sposare una frigida in pratica perché non esce mai. Katharine Hepburn invece è un’ereditiera e la nipote della donna che dovrebbe sovvenzionare il museo, e ha un leopardo da accudire. Inutile dire che i due, da quando si incontrano, non si lasciano più anche per colpa delle innocenti trame architettate dalla ragazza (e che finiscono pure male, mai un successo).

Parliamo invece di cose interessanti.

Il prof ha usato Susanna! per parlare dell’introduzione dei personaggi principali, in particolare parlando dell’interesse amoroso del protagonista. Lo spettatore, anche a livello inconscio, capisce benissimo che l’iniziale fidanzata non può essere il vero amore per diversi motivi: ha i capelli raccolti, veste di scuro, è chiaramente frigida ed è interessata a lui solo per il lato cerebrale. Dall’altra parte la Hepburn è presentata mentre gioca a golf, vestita di scuro, capelli al vento, solare ed espansiva: la donna ideale, eh!
Poi vabbeh, ha parlato anche dell’establishing shot e dei primi secondi che rivelano un sacco, ma è roba minore.

E voi? Cosa ne pensate di questa perla della commedia americana?

Consiglio 5 film: Raiplay

Buongiorno! Con il rinnovo del contratto di lavoro fino alla fine di luglio, oggi vi saluto festante con una nuova Top5 del mese appena trascorso; nel titolo c’è Raiplay perché è lì che ho reperito quattro dei cinque film che sto per consigliarvi! Buona lettura.^^

Io quando ho finito il turno di lavoro a mezzanotte

Ladies in black. Deliziosa commedia australiana di formazione, è ambientata in Australia alla fine degli anni ’50 e parla del primo lavoro di una ragazzina presso il reparto vestiti di un centro commerciale. Sarò stato fuori target, ma vedere il primo atto del film mi ha commosso molto perché mi sono rivisto in lei anche se lei è donna, ha tipo 5 anni meno di me e ha colleghi molto più simpatici. Poi anche gli altri personaggi sono approfonditi, con la trama che pone l’accento maggiormente sulla vita di altre tre donne, tutte sue colleghe più mature.

In fabric. Presentato come un trhiller, lo definirei più un dramma a tinte gotiche. Dalla narrazione spiazzante per il twist a metà film, pone l’accento sulla condizione dei dipendenti sfruttati dai datori di lavoro. Inoltre, c’è la storia di questo vestito rosso maledetto, che porta con sé una scia di morte. Come colpo finale allo spettatore, la situazione nel negozio di moda in cui il vestito viene acquistato è… weird, vedere per capire. Grande montaggio e regia molto ispirata, con particolare attenzione allo sdoppiamento della persona attraverso specchi e superfici riflettenti.

Un gelido inverno. Drammone tutto americano che ha lanciato Jennifer Lawrence donandole la prima nomination all’Oscar, è un film veramente bello. Con una fotografia tristissima, una trama ancora peggio e rapporti interpersonali legati da sangue e onore, unito alla totale mancanza della tecnologia in un’America moderna ma povera, il film mi ha ricordato un western sotto mentite spoglie. Sarà che questi paesini sperduti tra le colline mi ricordano i villaggi di frontiera in cui i fattori difendono la proprietà a suon di fucilate?

Tutto può accadere a Brodway. Scoppiettante commedia con cast stellare che mi ha fatto ridere di gusto. Scoperta più che altro perché cercavo un film con Jennifer Aniston, è da vedere perché ha tempi comici perfetti, una trama semplice ma gestita bene con una narratrice onnisciente (la storia è un flashback) e continui commenti sui fatti avvenuti. Interessante anche come sia portato il tema del maschilismo, interpretato non da un uomo ma dal personaggio della nostra Jennifer! Io lo consiglio caldamente, è pure metateatro!

Notting Hill. Grande commedia inglese, ne ho parlato qui. Ovviamente non poteva mancare nella top5!

Qual è l’unico film che non ho guardato su Raiplay?

Ecco, siamo arrivati alla conclusione dell’articolo. Mi spiace solo che il post in cui annunciavo la mia laurea sia stato letto da pochi, ma sono contento del traguardo in sé. Ciaone e alla prossima!

Le amiche della sposa, un bellissimo percorso di rinascita

Buongiorno, avete mai visto Le amiche della sposa? No? Peccato: Le amiche della sposa è un bel film con Kristen Wiig, Melissa McCarthy e Rose Byrne, film che ha concesso una nomination agli oscar per la brava Melissa.

le amiche della sposa commento

Le amiche della sposa narra la storia di Annie Walker, donna con la vita allo scatafascio che vede la sua migliore amica di una vita allontanarsi da lei dopo che l’amica l’aveva scelta per essere la damigella d’onore al matrimonio. Un film di rinascita, un film al femminile scritto dalla Wiig stessa; è un film da vedere perché è una commedia senza il filtro del politically correct, mostra una donna frustrata e disperata e molte volte le situazioni paradossali o drammatiche che siano adeguano il linguaggio al contesto della scena.

Personalmente ho adorato Le amiche della sposa e l’ho difeso a spada tratta anche da chi lo ha criticato perché è scorretto, ma non mi importa.

Ha dialoghi molto iperbolicamente estremizzati e la comicità è situazionale. Non mostra donne perfette o belle, mostra donne quando fanno figure da chiodi, quando hanno una crisi intestinale ( e non è una scena comica ), quando falliscono. I personaggi di Le amiche della sposa sono caratterizzati molto bene e le tre attrici famose sono calate molto bene nelle parti, anche se forse la Byrne riesce maggiormente a ritrarre una perfettina anche grazie al suo viso pulito e una bellezza molto tradizionale; tutti e tre i loro personaggi sono riusciti a essermi simpatici!

Oltre al fatto che ho adorato i vestiti e le scenografie lussuosi, Le amiche della sposa mi è piaciuto molto per la sottotrama dell’amicizia: durante la narrazione, una nuova amica si aggiunge all’inseparabile duo di amiche (sposa e damigella d’onore) e questo scatena una forte rivalità tra la protagonista e quella nuova, interpretata per l’appunto dalla Byrne. Le scene più belle sono quelle nell’aereo e nella boutique di abiti da sposa: qui si arriva quasi a un surrealismo assurdo, trascende la demenzialità o la comicità e arriva quasi alla vergogna; come ho già detto, Le amiche della sposa non racconta un mondo facile.

Quando ho guardato Le amiche della sposa mi ha fatto bene farlo, perché quello del personaggio della Wiig è un percorso di rinascita; lei ha perso tutto: viene scacciata dal coinquilino e torna a vivere dalla madre, è fallita come negoziante e corre dietro a un uomo che la oggettifica e manco la fa sentire desiderata. Mi ha fatto ricordare che comunque c’è una rinascita e per il periodo che stavo passando, di grande flop universitario e altre cose, mi ha fatto bene.

Spero che abbia fatto bene anche a voi e che vi sia paciuto. A me Le amiche della sposa è piaciuto molto e lo consiglio.

Il tulipano d’oro: 5 motivi per guardarlo

il tulipano d'oro

Ciao, ecco un film che ha segnato la mia infanzia e che ho rivisto di recente, capendo che non è propriamente per bambini perché ha delle battute per adulti ma un grande spirito di avventura e gioia! Quindi, essendomene ancora più innamorato, ecco cinque motivi per guardare questo film!

  • E’ un film in costume e qua potrei perdermi in ore di descrizioni dei fantastici vestiti. Qui ci sono vabbeh i poveracci con semplici calzoni e stivali ma poi le nobildonne! Vestiti elaborati, pieni di cose di cui non so il nome ma comunque ci provo: strascichi, pizzetti, vari strati di gonne ognuno con motivi diversi, acconciature elaborate e così via. Una gioia per gli occhi.
  • Le battaglie sono coreografate molto bene e condite da battutine sfottenti di lui; forse non troppo maturo ma comunque sicuramente intrattenitivo. La lotta migliore? Quella sui campi tra i covoni di paglia e quella nel bosco sulla carrozza!
  • I personaggi sono molto semplici e leggermente stereotipati perché secondo me è una fiaba che racconta come Fanfan un semplice ragazzo (bello, audace e perfetto) riesca con la passione nel cuore a conquistarsi la sua principessa. Il lato comico del film è sicuramente dato dall’ufficiale pretendente della protagonista e la reazione delle donne/ragazze al ragazzo Fanfan.
  • Qui vengono proposte un sacco di riflessioni che però non vengono approfondite: il re idiota che chiede perché che stanno combattendo la guerra, la duchessa che dice alla serva di darsi ai banditi perché lo vogliono e perché è il loro ruolo sociale, il vero significato del cercare la propria principessa, il protagonista che si innamora ogni cinque minuti ma che credo sia usato alla fine solo come toy boy.
  • Se non lo avete notato dalla copertina, qui recita Penelope Cruz!!!

Lo consiglio a tutti per una serata in allegria, dura poco più di un’oretta e mezza e nulla. Guardatelo.

 

Per favore, ammazzatemi mia moglie

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Una commedia veramente divertente! Adoro la Midler e qui ci regala un’interpretazione che secondo me a livello comico è tra le migliori!

Parla di lei, una ricca ereditiera, che viene rapita proprio nel giorno in cui il marito che l’aveva sposata per i soldi e che ha pure un’amante decide di ucciderla; e ciliegina sulla torta, i rapitori dicono: o ci dai i soldi o la ammazziamo, e lui ovviamente non vuole dare un centesimo!!!

Adoro la Midler, fa la parte della diva sicura di sé solo in superficie che grazie alla detenzione in una gabbia non d’oro ma almeno d’ottone riesce a fare amicizie, perdere finalmente peso e anche accoppare un serial killer! Gli altri personaggi sono tutti pensati molto bene, possono sembrare macchiette ma in un film del genere tutto è pensato al  meglio tra equivoci relativi al suo omicidio, tresche, tradimenti e la relatività del concetto di criminale.

Da guardare!

Spy: se ci crediamo davvero, possiamo seriamente riuscirci

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Questa parodia è molto divertente, adoro Melissa e qui dà il meglio di sé grazie al suo fisico che usa sempre per improbabili azioni fisiche e un linguaggio rude già sfoggiato in film come Corpi da reato: una perfetta parodia di James Bond.

Questo è quello che ho scritto subito dopo averlo visto: “Bellissimo e molto divertente, una simpatica parodia di James Bond che mostra che noi possiamo essere tutto ciò che vogliamo, basta crederci, impegnarci e non cedere alle diffidenze o agli ostacoli.”.

E devo dire che più ci penso e più il ricordo migliora.

Secondo me il punto forte del film sono le protagoniste: una grassa ma abile che crede nel suo sogno, una riccona stupida ma a modo suo insicura, l’analista che si scopre un cecchino, il duro schizofrenico che manda all’aria ogni cosa, la pessima idea degli americani per l’Italia. Tutti questi personaggi sono facili ma ben caratterizzati, ti aiutano a entrare in sintonia e alla fine ti trasportano nella loro unicità in situazioni divertenti e paradossali.

Forse l’unico personaggio cambiabile era quello di Jude Law, non mi è piaciuto nel ruolo…

Comunque film consigliatissimo per farsi due risate con una comicità diretta ma nemmeno troppo volgare e scene non proprio adatte ai più piccoli tra sangue a sorpresa e intimità rivelate.

True lies: 5 motivi per vederlo

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Che dire?

Cult, capolavoro, perfezione nel genere azione!!!!

Motivo numero uno: Arnold Schwarzenegger
Arnold qui interpreta un uomo che si divide tra una carriera nello spionaggio e i tentativi di mostrare un’apparenza normale per non destare problemi alla propria famiglia. Tuttavia, questa scelta lo pone davanti a una moglie annoiata e a un possibile rivale in amore. L’attore riesce a contenere la sua forza per la prima parte del film mentre nella seconda, dall’accampamento in poi, i suoi muscoli si muovono senza tregua e con un’agilità inaspettata in uno dei grandi film d’azione americani.

Motivo numero due: Jamie Lee Curtis.
Jamie qui dà una prova di recitazione formidabile: passa dalla donna borghese annoiata e corteggiata alla spia in ascesa. Stupenda la scena della camera d’hotel, dove vediamo la donna interpretare una spogliarellista, mostrando un lato che nemmeno il marito sospettava. E i tempi comici sono perfetti, come quando nella fuga dall’accampamento nemico fa cadere la mitraglietta dalle scale. 

Motivo numero tre: la scena dell’assalto terroristico.
Di qualche anno precedente all’assalto alle Torri Gemelle, qui vediamo Arnold, che abbraccia la poetica del tipico eroe Americano, salvare la figlia e sconfiggere il terrorista. Una scena ricca di adrenalina dove alla fine è l’America a trionfare.

Motivo numero quattro: l’ironica doppia vita del donnaiolo.
In True Lies avviene una meta-narrazione: mentre Arnold nasconde alla moglie di essere una spia con la facciata dell’impiegato, Jamie viene corteggiata da un venditore di auto che si finge una spia! Questo tema percorre l’intera narrazione, fino alla conclusione del film con un ribaltamento delle dinamiche.

Motivo numero cinque: un mix di commedia e azione delizioso.
Se non l’avete ancora capito, True Lies è un perfetto mix tra commedia sentimentale e azione spionistica: Jamie e Arnold insieme lavorano benissimo, così come con il comprimario Tom Arnold. Al netto di una rappresentazione stereotipata dei terroristi, il film pur durando più di 2 ore intrattiene benissimo!

Commentino veloce:
Ciò che mi ha colpito maggiormente del film è sicuramente il gioco delle parti e delle apparenze: infatti, il protagonista indossa una maschera per ogni parte della sua giornata, arrivando a mentire alla sua stessa moglie, anche lei indossa più di una maschera.
Le sequenze d’azione sono favolose e fanno assomigliare il film a una fiaba col bollino rosso, in cui l’eroe è inarrestabile nel proteggere la famiglia e la patria. Uno degli elementi che mi ha comunque tenuto incollato allo schermo è sicuramente stata l’onnipresente ironia, che certe volte mi ha fatto pensare fosse anche una stessa parodia dei film d’azione.

Bellobellobello!!