Buongiorno a tutti! Oggi torno a parlare di videogiochi horror e lo faccio tornando a uno dei franchise più ospitati sul blog negli ultimi tempi: Doom! Infatti, metto a confronto il cult del ’95 con il capitolo del 2016!

Atmosfere e combattimento
I due videogiochi sono diametralmente opposti nella natura e nella fruizione, possiamo dire che gli unici legami siano i mostri e la natura First Person Shooter.
The Ultimate Doom è un titolo esplorativo basato sul key-hunting e la soluzione di intricati labirinti, combattendo nel frattempo contro diversi nemici; l’atmosfera che si crea è molto calma, è possibile riconoscere e prepararsi all’assalto nella nuova area da esplorare attraverso il riconoscimento del verso dei nemici e lo studio della mappa è indispensabile per capire i segreti e trovare l’uscita.
Doom 2016 invece è un gioco d’azione molto più splatter, non è il Doomguy che va ad affrontare i nemici sparsi nel livello ma sono i nemici che lo assalgono in numerose orde, con l’intento di non farlo avanzare. Qui la trama è molto più preponderante e quindi i livelli assumono una continuità che limita di molto la differenziazione delle mappe. L’atmosfera generale è sicuramente più soffocante, dove il terrore dell’ignoto è sostituito dall’orrore della violenza.
Mostri
The Ultimate Doom, assieme a Doom 2, è il padre di quasi tutti i mostri più famosi del franchise per cui Doom 2016 contiene tutti i demoni apparsi nel primo capitolo e quasi tutti quelli del secondo con l’eccezione dell’Aracnotron.
The Ultimate Doom ha una relativamente bassa diversità di mostri e sinceramente lo preferisco per questa caratteristica: semplice, senza troppe sorprese e basato sull’esplorazione di mappe capibili. Il mostro che preferisco di questo capitolo è sicuramente il Cacodemone, sempre piaciuta la sua figura piena di colore e facile da vedere.
Doom 2016 come ho accennato ha una leggerissima sovrappopolazione e diversità di demoni rispetto al capostipite e ciò è gestito benissimo: i mostri vengono introdotti man mano creando una bella costruzione della difficoltà; alla fine, soprattutto per il Pinky Demon, ci sono quasi dei miniboss a fine livello oltre ai Boss convenzionali. Demone preferito di questa versione? Il Mancubus.

Armi e potenziamenti
Tra i due titoli, a parte qualche differenza (per esempio, la doppietta), le armi sono rimaste pressoché identiche; sono cambiate le caratteristiche.
In The Ultimate Doom le armi comprendono la pistola di partenza, il fucile a colpo singolo ottimo per mirare, la mitragliatrice per colpi veloci, il lanciarazzi, la motosega per i nemici più stupidi e le due armi al plasma: il Plasmagun e il Big Fuckin’ Gun! Sono armi semplici adatte a uno stile di gioco calmo ed esplorativo, dove è più facile essere sorpresi a morte dai nemici che non riuscire a reggere l’orda. I potenziamenti seguono questo ragionamento: l’invisibilità rende parzialmente invisibili, poi c’è l’imbattibilità, il berserk che aumenta la forza dei pugni e i potenziamenti per la vita e l’armatura.
Come avrete capito, Doom 2016 è molto più caciarone e d’azione e ciò si nota sia nelle armi sia nei potenziamenti. Ci sono più armi, che fanno molti più danni e devastano i corpi nemici; e poi i potenziamenti sono maggiormente rivolti allo sterminio dei nemici che alla sopravvivenza del giocatore! Le innovazioni più particolari sono sicuramente il Cannone Gauss (un’arma capace di sventrare numerosi nemici in un colpo solo) e la motosega, ora non più un’arma semplice ma una one hit KO che taglia i mostri a pezzi.
Impegno emotivo e difficoltà
Doom 2016 è un videogioco che unisce l’azione al gore ed è molto stancante, anche perché a differenza dei primi videogiochi è caratterizzato da pochi livelli ma molto lunghi (e non credo ci sia il salvataggio per interromperli a metà o non me ne sono mai accorto). In Doom 2016 il giocatore vede gente veramente grossa e cattiva corrergli addosso per spaccargli il collo, e nemici da tutti i lati; il videogioco è pensato per indurre il giocatore a non stare mai fermo e tranquillo. Oltre a ciò, i Boss sono sempre a fine livello rendendo quelle battaglie anche frustranti, perché arrivato finalmente a fronteggiarli personalmente sono sempre troppo stanco.
The Ultimate Doom, invece, è un’esperienza cumulativa di quasi 40 livelli sicuramente più piccoli e più gestibili, con nemici che il giocatore va ad affrontare. Poi trovo le musiche sempre molto rilassanti da ascoltare. La difficoltà è minore forse perché essendoci meno nemici il giocatore riesce ad adeguarsi e ambientarsi molto meglio. Ecco, forse solo i livelli del quarto capitolo sono infami, ma per il resto l’ho sempre preferito.

Conclusioni
The Ultimate Doom e Doom 2016 sono entrambi videogiochi che offrono tantissimo al giocatore, il primo in pixel art e l’altro con la grafica tipica dei tempi più recenti. Secondo me si adattano perfettamente a due spiriti di approccio diversi; per esempio, Doom 2016 è utile per scaricare lo stress e urlare contro il demone di turno mentre lo strappi in più pezzi, è molto catartico.
E voi quale preferite? Vi ricordo che ho trattato i due titoli nel blog e qui sotto vi lascio i link agli articoli, ora vi saluto e vi dico solo questo: forse da maggio inizio a lavorare. Ciaone a tutti e alla prossima!^^
La mia opinione su Doom 2016, qui.
La mia opinione su The Ultimate Doom, qui.
La mia tag a tema, qui.
