Visioni Sentieri Selvaggi: Paisà

Buonasera! Oggi finalmente torno a condividere le mie visioni accademiche con Paisà, uno dei cult di Rossellini. Che a me non è piaciuto.

Paisà è il secondo film neorealista che guardo, molti anni fa guardai pure Riso amaro ma di quel film non ho grandi ricordi. Paisà è un film celebrato, posso anche capire perché, ma se volevo guardare un’opera di tal genere tanto valeva che mi guardavo un documentario: un film episodico sulle vicissitudini degli italiani rispetto alla fine della Seconda Guerra Mondiale in Italia.

La sequenza che ho preferito è stata la prima, con Carmela e John, che si conclude con un’amara ironia. Quella che mi ha fatto riflettere invece è stata nel monastero. La seconda, invece, mi ha lasciato perplesso: ok, il nero si accorge della distruzione nella quale vive il bambino ma lui in quanto nero in America non credo vivesse tanto meglio. No?

La sequenza del monastero poi mostra quanto i monaci, o almeno quei monaci, fossero ipocriti: cercare di convertire o pensare di dover convertire due ‘anime perse’ li rende veramente concettualmente dai Nazisti o dai Fascisti? Soprattutto perché un’anima persa è un ebreo! Per fortuna, a mostrare una Chiesa più aperta c’è il prete americano, anche se ricordiamoci del razzismo in America prima di santificarlo.

Io ho trovato Paisà noioso e lento. Poi è da stronzi mettere i sottotitoli bianchi su scene in bianco e nero al sole. Vuol dire che è bianco su bianco! E poi che realismo c’è se il film si basa su una sceneggiatura originale? Non bastano attori non professionisti (credo pure doppiati) o vicende verosimili per renderlo simile all’idea originale del movimento neorealista. E non c’è nemmeno una linea narrativa costante, veramente un film pesante. Forse però sono io che non sopporto Rossellini, visto che sopportai a malapena pure Viaggio in Italia.

Prossimamente vedrò Umberto D e vedo se cambiando regista il discorso migliora. Alla prossima!

10 bei personaggi femminili in Film e Serie TV!

Buongiorno e buona festa della donna a tutte le donne e ragazze là fuori!
Per festegguare, ho deciso di portare 10 bei personaggi femminili in Film e Serie TV! Una lista a tema che ripercorre i film e le serie televisive che più ho amato, tutte opere audiovisive che ho quantomeno citato spesso nel blog essendo parte della mia cultura popolare!
Buona lettura.^^

Una poltrona per due. Jamie Lee Curtis interpreta Ophelia, prostituta e vero motore narrativo del classico natalizio: Jamie interpreta una donna intelligente e indipendente, con un piano d’azione, un cuore e una condotta che la porterà a essere una multimilionaria alla fine del film.

L’amore non va in vacanza. Se c’è un personaggio che amo e con cui empatizzo sempre è l’Iris a cui Kate Winslet dà il volto: una donna che è distrutta da un amore infelice e che durante la narrazione scopre di nuovo se stessa, riuscendo a lasciarsi andare a una speranza più promettente. E poi, il percorso di rinascita lo inizia grazie al cinema, non si può non amarla!

La rivincita delle bionde. Biondissima e simpaticissima, Reese Witherspoon interpreta una biondona che studia ad Harvard per dimostrare al mondo intero che essere bionda non vuole dire essere stupida! Una commedia leggera ma molto interessante, coronata da interpretazioni impeccabili e uno dei plot points (il finale nel tribunale) più belli delle legal comedies!

Batman Returns. E se ho sempre citato commedie, qui si passa al dramma supereroistico: Michelle Pfeiffer interpreta una donna divisa tra il desiderio d’amore verso Bruce Wayne e il sentimento di rivalsa contro un mondo di uomini che l’ha uccisa molte volte, sia fisicamente sia metaforicamente parlando. Poi Michelle risplende nel tipico trucco burtoniano, regalandoci una delle Gatte più iconiche della storia DC.

Mine Vaganti. Unica citazione italiana della lista, Mine Vaganti è una commedia che fa riflettere molto, a tratti anche claustrofobica nelle tematiche. La donna che risplende per saggezza e visione progressista è la nonna, la matrona della famiglia interpretata da una bravissima Ilaria Occhini. Sarà lei a riunire la famiglia, mostrando ancora una volta una forza che i suoi figli devono aver dimenticato che lei un tempo possedesse.

Il diavolo veste Prada. Altro ruolo iconico, questa volta portato da una sensazione Meryl Streep. E che altro dire del film che non sia stato già detto e che io non abbia già detto? Iconico e, citandola, ground-breaking!

Scream Queens. Torna Jamie nel ruolo del Decano Cathy Munsch. Femminista, milf mangiauomini, donna capace di tener testa a tre assassini con la metà degli anni e politica approfittatrice. Personaggio carismatico che ha sempre le battute più sagaci, stupenda la scena della doccia dove omaggia sua madre Janet Leigh.

Le follie dell’imperatore. Come poteva mancare il mio spirito guida? Classico Disney metacinematografico e dissacrante, Yzma con la voce italiana di Anna Marchesini è stupenda, crudele e divertente! E poi è la nonna brutta di Dracula, come si può non amare una parente del grande Nosferatu?

Nightmare – Nuovo incubo. Secondo me è il punto più alto della saga, dove fantasia e realtà si mescolano in un film che con il passare del tempo diventa sempre più metacinematografico. Qui gli attori iniziano con l’interpretare se stessi e finiscono con interpretare i ruoli che recitarono nel primo Nightmare, ma lo spirito materno della Heather Langenkamp non svanisce quando torna a essere Nancy: l’amore di una mamma per il proprio figlio vince tutto!

Streghe. Beh, sono cresciuto con le Halliwell e Rose McGowan è sempre stata la sorella preferita. Con lei la serie ha avuto una svolta e nuovi poteri che hanno rinfrescato il trio.

E siamo giunti alla fine! Auguro a tutte le donne una bellissima giornata, sia oggi sia i domani futuri. Ciao!

PS: Preferireste, dovendo scegliere, un articolo su God of War, la mia ultima Nuzlocke o Doom? Fatemelo sapere, ciao!

VISIONI SENTIERI SELVAGGI: Lo sceicco bianco

Questo è il secondo film di Fellini che vedo, dopo I vitelloni. Invece, la filmografia di Sordi (che interpreta lo Sceicco Bianco) non mi è nuova, anzi! Di questo film avevo saputo grazie al biopic sul celebre attore: Permette? Alberto Sordi. Lo sceicco bianco è stata una bellissima visione, tra sogno e realtà e un’amalgama tragicomica.

Commedia felliniana del 1952, parla di una crisi di coppia durante il viaggio di nozze a Roma: la mogliettina sparisce per andare a trovare il suo idolo cinematografico (anche se avevo capito fossero romanzi, boh) lasciando il marito solo ad affrontare i parenti romani mentre la sta cercando. Tra sogno e realtà, assistiamo alle vicende di queste due persone fino al finale riconciliante.

Sordi qui interpreta lo Sceicco Bianco, figura fittizia impersonata da un artista a cui il nostro attore dà corpo.
E’ in questo segmento che potremmo riassumere l’intero film: qui Wanda, interpretata da una mogia e sognatrice Brunella Bovo, finalmente incontra il suo idolo e se all’inizio tutto sembra un sogno improvvisamente si scontra con la dura realtà di un approfittatore vigliacco. Il sogno si infrange. Il suo di sogno, però! Fin dall’inizio delle riprese si capiva che la fantasia del cinema era puramente terrena, con attori che litigano con i bambini, gli attori come deportati su furgoni per andare sul set, totalmente in balia degli umori del regista; tuttavia Wanda è sognante, le pare di vivere un sogno e solamente sulla barca si accorge dell’errore di valutazione che ha commesso senza nemmeno accorgersene.
Dulcis in fundo, la lettera che le ha concesso tante speranze potrebbe essere il tipico formato che le produzioni mandano ai fan.

Dall’altra parte c’è il marito, che si ritrova abbandonato (per un solo giorno, tra l’altro), a gestire gli zii autoritari e che vogliono conoscere la nipote acquisita. Pure con lui ci sono sequenze dove realtà e finzione si mescolano: quando telefona in camera e finge di parlare con la moglie, oppure quando cerca di convincere gli zii che Wanda sta dormendo in camera. Incarnato da Leopoldo Trieste, che ho recente visto in Sedotta e abbandonata, l’uomo rende benissimo sia lo stress di dover sempre mentire cercando di stare all’immagine che deve fornire di se stesso sia il terrore di vedere il priprio onore distrutto dalla moglie fuggita.
Ironia della sorte, lui avrebbe anche avuto ragione perché tutti gli uomini che interagiscono con Wanda si rivelano porci approfittatori. Ulteriore ironia, lei rifiuta sempre perché ama il marito e gli è fedele.

Lo sceicco bianco quindi gioca sui registri della commedia e del dramma, dividendosi in due parti ben distinte: se la prima è più dialogica, con una musica più lieve e d’atmosfera sognante, la seconda diventa più impetuosa.
Anche la regia e il montaggio giocano molto con noi spettatori, creando situazioni comiche anche nel dramma, come quando Wanda si vuole suicidare, il montaggio fa capire lei si trova su un ponte, si butta e scopriamo che si trovava sulla riva del fiume. Non è morta, si è solo fatta un bel bagno! E io sono scoppiato a ridere, la musica prima di quell’attimo era tetrissima!

Il film è stupendo, credo che tra i due di Fellini che ho visto sia il mio preferito. E non fatemi una testa tanto per La dolce vita, 8 e mezzo, Casanova, Amarcord e altri: quando sarà il momento li recupero. Ciao!

I migliori film visti a Febbraio

Buongiorno! Dopo il clamoroso successo del mio ultimo articolo su One Piece: Pirate Warriors 4, con il primo del nuovo mese oggi torno a parlare di cinema consigliando 5 film che mi sono piaciuti dal mese appena trascorso: 2 cult del cinema, 1 dramma d’amore, 1 thriller commedia e 1 dramma recentissimo! Buona lettura!^^

2001: Odissea nello spazio. Parto in pompa magna con uno dei film più analizzati, omaggiati e iconici della storia del cinema! Ho avuto la fortuna di vedere la versione restaurata al cinema, mi sono perso il finale dell’ultimo atto per la stanchezza (i rumorini spaziali sono pessimi per chi è stanco, ho scoperto 😂) e ho potuto ammirare la sequenza tanto citata a scuola quando parlavamo del montaggio connotativo. Io personalmente ho preferito la prima parte: pur vedendo che le scimmie erano persone col costume addosso, i paesaggi sono bellissimi e la scena della comparsa del monolito è veramente inquietante! Un film veramente interessante, ma quanto erano inquietanti le musiche quando compariva il monolito?!

The voices. Thriller del 2014 con Ryan Reynolds che interpreta magistralmente uno psicopatico e serial killer. La trama a livello concettuale è molto semplice, ma la messa in scena è veramente ambigua: noi per tutto il tempo vediamo la storia secondo il punto di vista malato di lui, per cui la realtà è letteralmente rose e fiori, il cane e il gatto parlano e casa sua non è la casa dove sai che stai per morire; interessante il dettaglio narrativo per cui siamo in grado di capire la situazione grazie ai personaggi esterni che lo vanno a trovare e che quindi si accorgono che casa sua è una delle cose più malate di questo mondo. Un’interessante messa in scena che, grazie alla regia e al montaggio, valorizza una sceneggiatura sagace e capace di mescolare l’oppressione del thriller all’umorismo più macabro.

Come eravamo. Dramma sentimentale con Barbra Streisand e Robert Redford, racconta della loro tormentata storia d’amore. Loro due sono due persone diversissime: lui è ricco e bello, fa una vita agiata e non gli mancano mai le migliori opportunità; lei è di umili origini, socialmente impegnata e con un caratteraccio. Da sempre innamorata di lui fin dai battibecchi del college (dove condividevano il corso di scrittura, lui con risultati nettamente migliori), anni dopo si ritrovano per iniziare una lunga e tormentata relazione dove i due mondi si scontrano spesso. Io mi sono ritrovato un sacco nel personaggio della Barbra, e anche nelle situazioni in cui lei andava a cacciarsi per colpa del suo caratteraccio, la spalleggiavo sempre! Mi è dispiaciuto molto il finale.

Sedotta e abbandonata. Questo film me lo ruba proprio dalla bocca: la terronia ha seri problemi sociali. Qui un’irriconoscibilmente giovane Stefania Sandrelli interpreta una siciliana che viene sedotta dal fidanzato della sorella e che rimane incinta; potete capire i drammi e le conseguenza dell’evento: “Disonore su di te! Disonora sulla tua mucca!“. A me il film per la reazione del padre ha ricordato il più moderno Mine Vaganti, sicuramente il film deve avere preso qualche idea da Sedotta e abbandonata. La situazione che si viene a creare è soffocante, le persone viaggiano in macchina ma si comportano come nel medioevo, con il primogenito maschio che si vede costretto a uccidere il disonoratore e con matrimoni riparatori per salvare la faccia. Film magistrale, oggi è ancora più drammatico perché ora situazioni del genere si collegano alle famiglie musulmane radicali; fa pensare no? Atteggiamenti radicali del Sud di un tempo erano identici a quelli che molti razzisti e xenofobi contestano oggi.

Gli spiriti dell’isola. Drammone irlandese che era ancora al cinema almeno fino a domenica scorsa, a me è piaciuto molto; poi, ho avuto la fortuna di andare con un’altra studentessa del mio corso e con una costumista, per cui ne abbiamo approfonditamente nel corso della nottata (mentre mi sfondravo di cibo). Intanto, ho adorato i campi lunghissimi, poi l’Irlanda ha un paesaggio che sembrava quasi un modellino, veramente bello da guardare. Il film dipinge un mondo povero, esterno a tutto, in un’isola dove tutti si conoscono e conoscono molti segreti di ciascuno. Colin Farrell un’espressività che mi ha colpito; però sono sicuro che gli hanno fatto qualcosa in faccia, era spento rispetto al solito. L’altro attore bravo sì, ma ho preferiti gli altri due comprimari: la sorella e il ragazzo. La trama senza scendere in spoiler procede spedita anche se lentamente, la situazione che si viene a creare è paradossale e insostenibile perché, se due sono stati amici una vita e in un’isola i legami sociali sono piuttosto stabili, come può uno troncare il rapporto e aspettarsi che vada tutto bene? Poi la faccenda delle dita è angosciante! Questo mi porta a una nuova comparazione: se il fattore è semplice ma conosce nel profondo nel suo mondo fino a trovarne la poesia nascosta, l’ex amico (di cui non ho nemmeno capito la professione, forse insegnante di violino? BOH) è solo un arrogante sognatore senza un briciolo di coerenza e buon gusto. Un’interessante visione, spero lo abbiate visto al cinema!

Piccolo spoiler sulla mia sessione d’esami

E siamo arrivati alla fine della lista! Conoscevate tutti i titoli citati? Quali bei film avete visto a Febbraio? Io tornerò prossimamente con due temi caldi: la mia sessione d’esami e il mio racconta per la challenge! Ciao!

Gli uomini preferiscono le bionde

Gli uomini preferiscono le bionde, Gentlemen prefer blondes in originale, è una pellicola del 1953, diretta da Howard Hawks e con Marilyn Monroe e Jane Russell come protagoniste. Adoro questo film, per me è sinonimo di eleganza e le due dive sfoggiano costumi che le valorizzano e urlano LUSSO da ogni singolo dettaglio. Stupendo.

«Don’t you know that a man being rich is like a girl being pretty? You wouldn’t marry a girl just because she’s pretty, but my goodness, doesn’t it help?»

Gli uomini preferiscono le bionde è una commedia deliziosa, basata sul romanzo di Anita Loos. Parla di due performers, la bionda Lorelei e la mora Dorothy, che sono in viaggio per lavoro verso la Francia, in crociera; se Dorothy è alla ricerca di divertimento e dell’amore, Lorelei invece è fidanzata con uno sciocco ereditiere e sta cercando di convincere il futuro suocero a concederle il benestare. Già dalle prime scene capiamo quanto le due siano antitetiche e complementari: se una sembra svampita e alla ricerca di una vita ben agiata, l’altra è più realista e alla ricerca di un amore che le faccia battere il cuore e non solo.
Inutile dire che con questo dinamico duo e gli uomini che le ronzano attorno le situazioni equivoche e divertenti siano abbondanti.

Come appena accennato, le due donne sono caratterizzate in maniera accurata e rispecchiano ciascuna una visione dell’amore diversa. Ognuna inoltre ha una canzone propria in cui espone i suoi interessi: Ain’t there anyone here for love? per la Russell e Diamonds Are a Girl’s Best Friend per la Monroe.
Nella scena di Ain’t there anyone here for love? capiamo come la Russell perda la testa per un bell’uomo muscoloso, con lei che fa uno spettacolo di cabaret utilizzando come assistenti la squadra di nuoto che si stava allenando. Interessante il fatto che siano loro a subire il famoso gaze e che siano loro a indossare solo dei microscopici pantaloncini color carne, sembrando nudi a un primo colpo d’occhio (mentre lei è bardata in un abito scuro).
La performance della Monroe, invece, si fa attendere fino alla fine del film. Già per tutta la durata della narrazione l’abbiamo vista rifiutare freddamente le avances di uomini prestanti, preferendo concentrarsi sull’anello del suo ricco fidanzato. O sulla tiara del suo ammiratore. Nella performance ribadisce come i diamanti siano i migliori amici delle donne e di come alla fine lei preferisca vivere nella ricchezza con regali costosi: preoccupandosi di come sopravvivere, come potrebbe una persona dedicarsi all’amore?

Poi, vabbeh, Diamonds Are a Girl’s Best Friend è una delle scene e delle canzoni più omaggiate nella cultura popolare. Credo sia quasi un record, tra film, video musicali e perfino canzoni.

Un’altra nota positiva, oltre alle perfette interpretazioni delle due dive, è ovviamente la regia. Sequenze molto lunghe in cui la cinepresa si muove sono alternate ad altre dove campi e controcampi si alternano veloci, anche i primi piani che interrompono i campi medi e lunghi a evidenziare le espressioni durante le esibizioni sono frequenti. In questo senso mi è piaciuta moltissimo la scena durante la quale Lorelei rimane incastrata nell’oblò! Ma dopotutto stiamo parlando di Hawks, no?

Altra perla del film è la scena interpretata dalla Russell in tribunale. Grazie a quella sequenza molto ironica capiamo che Lorelei non ha fatto altro che recitare tutto il tempo, atteggiandosi a scema e modulando la voce, per averla più soffice. Inoltre, in quella scena vengono al pettine tutte le sottotrame: la storia d’amore di Dorothy, la sparizione della tiara, viene presentato al pubblico il temuto suocero di Lorelei.

Gli uomini preferiscono le bionde è un gioiellino, adorato il lavoro di William Travilla, la Monroe è un’icona intramontabile e deve essere stato eccezionale essere uno dei suoi stilisti principali! Un vero capolavoro!

VISIONI SENTIERI SELVAGGI: 2001 Odissea nello spazio

Ok, non è propriamente una visione accademica della serie che eravamo obbligati alla visione. Comunque, dopo averlo sentito tanto nominare e pure collegato al montaggio connotativo sovietico, non posso di certo lasciarmelo scappare quando al cinema lo proiettano. Vero??

Questo è uno dei grandi cult del cinema moderno (anche se anche gli anni ’60 iniziano a non essere più tanto moderni per la storia del cinema eh), di Kubrick. L’ho visto, la mia parte preferita rimane la prima con le scimmie; data anche l’ora tarda, la giornata stancante e i rumori spaziali che trovavo incredibilmente rilassanti, non posso affermare di aver prestato all’ultimo segmento (diciamo dal monolite di Giove in poi). Comunque una bellissima esperienza.

Credo che il reparto che mi abbia colpito maggiormente, per una volta, sia stato quello sonoro. Intanto, le musiche tematiche dei monoliti sono tra le più inquietanti; poi la reazione che hanno le scimmie, noi che per minuti interi siamo impossibilitati alla vista di ciò che loro stanno guardando e temendo, stupenda. E poi il monolite stesso di per sé è inquietante parecchio, con quelle riprese dal basso verso l’alto come se fosse quasi un dio pensante. E poi di tutt’altra natura sono le sequenze di musica classica, con le hostess che sembrano muoversi come ballerine a tempo di danza. Ma a parte queste due parti, il reparto dei suoni più frequente è quello ambientale, con i rumorini e i suoni dello spazio. Molto rilassante.

La storia è molto criptica, ovviamente la sequenza delle scimmie la conoscevo già perché l’avevo studiata a scuola. Pur aspettandomi che la scena dell’osso fosse presentata ben prima, guardando poi queste lente panoramiche, quadri naturali da contemplare, forse avrei preferito allora ritardare ulteriormete il momento evolutivo a favore di una maggiore sequenza di vita e di pericoli. Anche non si capisce perché le scimmie si scoprano improvvisamente carnivore, non era forse meglio mostrarle mentre si difendevano dai predatori (presentati all’inizio e mai più comparsi)?

Interessante invece la terza sequenza, quella di Hal. Secondo me, il computer ha sbagliato proprio per quello che afferma lui: il suo errore è stato colpa dell’uomo, ma l’uomo che ha sbagliato è incarnato dal computer stesso. In pratica, secondo me avendogli programmato una memoria ed emozioni lo hanno reso in grado di sbagliare, perché lo hanno reso simile ad un uomo. E come un essere vivente poi ovviamente cerca di salvare la propria coscienza da quelli che ormai considera nemici.

Per concludere, 2001 Odissea nello spazio è un film estremamente moderno e futurista, secondo me ha pure predetto tecnologie che sarebbero diventate attuali: la videochiamata, per fare un esempio. Poi tutta la questione delle astronavi, delle diverse superfici per camminare ovunque, è tutto molto affascinante.

E voi? Cosa mi dite di questo cult? Ironico che ieri nel pomeriggio avessi guardato Life, un film sempre fantascientifico che riprende un po’ le tematiche di Alien. Ciao!

10 film con i morti viventi

Buongiorno! Aspettando i risultati degli esami, oggi torno a parlare di cinema horror e non solo: 10 film con i morti viventi! Che siano infetti, risorti o zombi, i morti viventi fanno parte del nostro immaginario collettivo, riuscendo a declinare le vicende non solo nel genere dell’orrore puro, ma anche nell’azione e nella commedia! Buona lettura.^^

Hellboy (2004) & Hellboy (2019). Non sono un amante del remake ma se c’è qualcosa che unisce i due titoli sono proprio i morti viventi! Tuttavia, se nel classico moderno il ragazzone rosso sveglia un morto per avere informazioni, nel nuovo i morti viventi si rialzano per attaccare i protagonisti! Sempre molto diametralmente opposte le due pellicole!

Resident Evil: Welcome to Raccoon City. Io sono uno dei pochi che non hanno apprezzato il reboot della saga cinematografica. Un film scostante, piuttosto ovvio nella trama, con un cast di fighi e bone che si ritrovano a dare vita a personaggi pietosi. L’unica nota positiva è l’evoluzione della mutazione, che rende i cittadini sempre più deviati e aggressivi, fino alla creazione degli iconici zombi; stupende pure le scenografie, solo perché sono fedeli ai videogiochi.

Demoni. Film italiano, l’unico della lista, diretto da Lamberto Bava e con il Darione tra gli sceneggiatori. Diciamocelo, non è un capolavoro ma non è nemmeno ai livelli di certi film soprastanti. Il suo lavoro lo fa, l’assedio dei non morti (conosciuti come Demoni metacinematografici nel film) è claustrofobico e i mostri al pari di un make-up pietosetto fanno la loro figura. Ci sono momenti cringe, come la trasformazione della ragazza nel condotto nell’aria, ma è un bel zombie-movie.

Fido. Adorabile pellicola fantascientifica, dove in una realtà cittadina del passato i non morti diventano gli animali domestici e i lavoratori schiavi dei cittadini vivi. Il dramma del film è che a causa di un fungo chi muore, non rimane morto e quindi i personaggi in un certo senso sono impossibilitati a elaborare il lutto. Ad aggiungere carne al fuoco c’è il dettaglio che Fido, il non morto che fa da animaletto al bambino protagonista, inizia a sentire emozioni e sentimenti umani: ora i non morti rimarranno trattati come animali aggressivi o ci sarà un’evoluzione dei rapporti?

La morte ti fa bella. Classico fantasy di Zemeckis con Meryl Streep, Goldie Hawn e Bruce Willis e con una comparsata della magnetica Isabella Rossellini. Faida tra due dive, un uomo conteso e la magia dell’immortalità che impone trucchi estetici mastodontici! Una bella commedia nera, che unisce fantasy e black humour in modo semplice ed efficace.

The Void. Passiamo di palo in frasca: questo è un film di orrore lovecfratiano, dove un gruppo di persone in un ospedale si ritrova prima assediata e poi aggredita da mostri indicibili. Ansiogeno e orrorifico, con effetti speciali artigianali e CGI che ho amato, per me è un film da recuperare se vi piace il genere. Finisce con una chiara citazione a un cult di Lucio Fulci.

I morti non muoiono. Cast importante, ironia pungente, metacinema e nonsense: una commedia simpatica che riprende il tema della resurrezione dei morti adattandola ai giorni nostri. Amato il personaggio di Tilda Swinton e la sua teatrale uscita di scena, brava Selena Gomez che fa solo una comparsata dopo che era stata tanto annunciata nella campagna marketing. Un film che sfotte lo spettatore e lo fa con classe.

World War Z. Il titolo è geniale: in inglese le due Guerre Mondiali sono nominate rispettivamente WWI e WWII; questa allora è la Guerra Mondiale contro gli Zombie! Come al solito non sono zombie (lo zombie è legato alla cultura Voodoo) ma sono infetti di un morbo simile alla rabbia, con una spiegazione parascientifica che ho apprezzato nella sua accuratezza narrativa. Brad Pitt qui è bravo e in parte, la produzione non fa l’errore di ambientare una minaccia mondiale solo in America ma sceglie di girare moltissime scene in giro per il mondo e di celebrare anche le realtà scientifiche e militari di altre Nazioni. Un bel film, non lo riguarderò mai più, ma un bel film da scoprire.

Wendell & Wild. Interessante pellicola d’animazione su Netflix, ha come tema centrale l’elaborazione del lutto. Parla di una bambina orfana dotata di poteri paranormali che in cambio di poter parlare un’ultima volta con i suoi genitori fa un patto con due piccoli demoni. Ovviamente, alla fine i genitori (e non solo loro) torneranno come non morti, ma non morti buoni, che vivono come se non fossero mai morti. La stop motion è fatta benissimo, i colori sono sgargianti e la storia è molto bella, se amate il genere è molto bello.

E siamo giunti alla fine dell’articolo, vi sono piaciuti i consigli? Ne conoscete qualcuno? Questa comunque è la seconda parte della lista sui film con i morti viventi, la prima parte la potete trovare cliccando su questo link. Ora è tutto e vi saluto, ciao!

I migliori film visti a Gennaio

Buongiorno! Mi scuso se negli ultimi due giorni sono leggermente sparito ma ieri ho avuto il mio primo esame Selvaggio, un tema per Prodotti! Infatti, mentre scrivevo alle 19 di sera avevo addosso una stanchezza infinita dalla giornata e i dolori alla schiena dalla palestra del giorno prima. Comunque, quisquilie a parte, oggi inizia Febbraio e quindi ecco qui con la Top5! Quattro film sono già approdati sul blog, mentre il quinto è una piccola perla francese! Buona lettura.^^

Cantando sotto la pioggia. Cento, anzi, mille volte meglio di Babylon: un musical fresco, intelligente e originale! Una canzone iconica e un manifesto che spiega perfettamente il passaggio dal muto al sonoro, un Gene Kelly bravissimo e un Donald O’Connor con le molle ai piedi. Ma poi la storia stessa è veramente bellina, con l’odiosa biondona dalla voce stridula (Jean Hagen) giustamente nominata all’Oscar.

Susanna!. Screwball comedy con Katherine Hepburn e Cary Grant, stupenda sceneggiatura per una commedia divertente e irriverente! Adorato il film, mentre Scandalo a Filadelfia l’ho trovato molto più ingarbugliato.

Le crime est notre affaire. Scovata per caso su Netflix mentre scartavo film su film cercando qualcosa di decente da guardare, questa è una perla francese del cinema investigativo che fonde Agatha Christie alla commedia familiare. Catherine Frot è la protagonista, il film riprende ammorbidendo i tratti della storia Istantanea di un delitto: chi vede il delitto sul treno opposto è l’anziana zia della protagonista e Catherine si finge vedova (anche se è sposata con un commissario, che non crede alla zia) e si fa assumere nella tenuta come governante per indagare per conto suo; a complicare le cose ci sono i tre aitanti figli del proprietario terriero, di cui uno si dimostra molto interessato a lei!

Il gabinetto del dottor Caligari. Suvvia, chi a Visioni Sentieri Selvaggi non si sarebbe aspettato di trovare questo film nella lista? La mia reaction era troppo entusiastica! E che altro dire? L’espressionismo riesce a rendere la messa in scena così contorta da farla sentire quasi onirica, una visione veramente stravolgente! Da guardare!

Gli uomini preferiscono le bionde. Me lo sono rivisto per un compito di mestieri: scegliere una star maschio o femmina, guardarla in un film e riflettere sull’interpretazione e parlarne in classe; alla fine ho fatto tutto, scegliendo Marilyn Monroe e il film in questione, ma in classe lui non ne ha fatto parola preferendo invece discutere dell’intervista che ci aveva mostrato la settimana scorsa a Monica Vitti. Anche qui, che dire? L’ho citato così spesso nelle varie Top5 e liste tematiche che non aggiungo altro, se non che prossimamente potreste trovarlo come articolo singolo del blog!

E siamo giunti alla fine! I prossimi esami sono il 6 e l’8, per cui aspettatevi mie sparizioni in quel periodo. Ma voi, come state? E quali sono i vostri film del mese?

E si torna con l’ansia da esami 🙂

10 film coi vampiri

Buongiorno! Oggi torno a parlare di cinema gotico con una simpatica lista di dieci film accomunati dalla presenza dei vampiri! Il vampiro è una figura molto interessante, figura che ho ospitato nel blog con il mio racconto Tieni, Venere, mia bella Venere. Questa è la seconda parte di una lista, per cui se volete altri film sui vampiri, basta che usiate la ricerca nel blog per parola chiave, che trovate a sinistra nella versione desktop!

Hotel Transylvania. Primo titolo della lista, e già usciamo dal cinema dell’orrore per inoltrarci in quel per famiglie! Perché questo simpatico film d’animazione con un cast stellare alle voci è un piccolo gioiello, una manifesto contro la xenofobia a favore di una visione più aperta e speranzosa verso le nuove generazioni. Simpatica anche la reinterpretazione delle icone del cinema gotico, con Dracula che gestisce l’hotel per soli mostri!

Intervista col vampiro. Uno dei film più iconici e con i vampiri più romantici in circolazione, le fan di Brad Pitt e Tom Cruise gioiscono sempre per il trucco che li ricopre accentuandone tutti i lati positivi! Io della Rice, autrice del libro da cui è tratta la pellicola, ho letto uno dei libri successivi nella stessa saga nel quale compaiono anche questi due vampiri. E poi come dimenticare la bravissima Kirsten Dunst nei panni dell’eterna bambina (e tragica vampira) Claudia?

Vita da vampiro – What we do in the shadows. Esilarante commedia nera firmata Taika Waititi, da cui ora è stata tratta una serie. Nello stile del mockumentary, racconta la vita notturna di un gruppo di vampiri di differenti epoche che accettano di farsi filmare nella loro vita quotidiana. Sangue, massacri, feste per soli mostri e un esplicito riferimento vampiresco al Nosferatu del ’22! Ma tranquilli, nessun documentarista è stato sacrificato alla causa per il film (non posso dire lo stesso per le vittime…). Da recuperare assolutamente!

Underworld. Ho visto il primo film, la Beckinsale figa e brava, ma non ho fatto follie. Poi non amo quei film che ad ogni capitolo della saga cambiano i personaggi secondari e pure quelli primari tranne la protagonista, infatti pure la saga di RE dopo il primo film non la guardo mai. Carino, niente di che. Bella la fotografia e bello il trucco.

Dal tramonto all’alba. Iconico, iconica Salma Hayek con la sua danza, iconico Tarantino che recita al posto di dirigere. Ma alla regia c’è Rodriguez, e quindi sparatorie, sangue e un bel massacro! Non che Tarantino non sia da meno, ma hanno stili completamente diversi, diciamo che Tarantino lo vedo più contenuto nelle stragi! Un film stupendo, tanto sangue ma vanta i vampiri più originali tra quelli della lista! Perché alla fine, il vampiro è pur sempre legato all’Empusa e il fatto di accostare un locale di spogliarelli alla trappola perfetta orchestrata un gruppo di vampiri dimostra che gli autori lo hanno capito benissimo!

Nosferatu. Dopo averlo citato in un altro film, eccolo qui il capolavoro di Murnau! Film espressionista, l’anno scorso ha compiuto i 100 anni! Il vampiro qui è un demone portatore di malattie, ben lontano dall’iconografia del romantico dannato! Capolavoro.

La leggenda dei 7 vampiri d’oro. Vi avverto, qui si scade prepotentemente nel cinema di serie B (infatti la casa di produzione è la Hammer). A me è piaciuto perché unisce le leggende occidentali con le tradizioni dell’oriente. Pure la rappresentazione dei vampiri è interessante: rapiscono bellissime fanciulle dai villaggi vicini per omaggiare Dracula, dragando il loro sangue dalle tavole su le pongono e facendo confluire il sangue in un enorme calderone. Non potete negare l’idea scenografica e soprattutto vincente. Poi nel cast, tra i salvatori, c’è pure Peter Cushing!

Eat locals. Altra commedia nera, questa volta con humour inglese e nella contemporaneità. Un gruppo di vampiri si riunisce dopo tot anni per discutere la spartizione del territorio, da qui si capisce che i vampiri vivono secondo una gerarchia e regole precise. Nel mentre, un esercito li sta sorvegliando per massacrarli sotto la guida della Chiesa. E nella storia c’è pure l’obbligo dell’esercito di lasciarne vivo almeno uno per i fini misteriosi di una casa farmaceutica. Come sopravvivranno i vampiri e il ragazzotto ingenuo che l’affascinante vampira si è portata dietro? Tante risate assicurate!

Vampires vs The Bronx. Altro film ambientato ai giorni nostri, questa pellicola per famiglie riprende il topos secondo il quale i vampiri non possono entrare in un luogo se non invitati (o non lo possiedono). I protagonisti della vicenda sono tre ragazzini neri del Bronx che notano un incremento inquietante delle sparizioni, sparizioni che coinvolgono equamente negozianti e criminali del quartiere. Nessuno gli crede, allora saranno i tre ragazzi a indagare in una commedia simpatica che dimostra quanto il tema dei vampiri possa ancora essere rielaborato.

Day shift. Torniamo al cinema per adulti con un film d’azione con battute sferzanti e scene abbastanza inquietanti. Il protagonista, sempre ai giorni nostri, come lavoro segreto è un cacciatore di vampiri che lavoro nel turno diurno per un’agenzia americana. Effetti speciali bellini, bel numero di morti e un finale carino (ma che non spiega molte cose). Da guardare per Jamie Foxx e il suo esilarante collega, interpretato da Dave Franco.

Ed eccoci qui alla fine dell’articolo! Conoscete tutti i film della lista? Alcuni li ho visti in tv, altri spulciando il catalogo Netflix, qualche titolo su Raiplay e Nosferatu su YT! Ciao!

VISIONI SENTIERI SELVAGGI: La decima sinfonia

Sarò franco. Che due coglioni! Fanculo l’impressionismo, la fotogenia e quelle benedette sovrimpressioni! Una noia simile non la provavo da settimane, avrei benissimo tagliato un’ora, mamma mia.

Con la consueta eleganza che mi contraddistingue, torno con una visione accademica, in vista degli esami orali che si terranno durante la prima settimana utile di Febbraio. Sono felice di poter affermare di aver visionato almeno un film di ciascuna avanguardia degli anni Venti del 1900. Sono un po’ meno felice di aver sopportato ‘sta noia che dura più di un’ora, sfortunatamente.

La decima sinfonia è un film di Gance, uscito nel 1918. Apre il ciclo dei film impressionisti, famosi per le rese tecniche di ripresa e per la teoria della fotogenia secondo la quale un oggetto ripreso su schermo assume simbolismi e valenze differenti da quelli nella vita reale. Considerata la data, possiamo dire che l’impressionismo è l’avanguardia che si sviluppa per prima, con i suoi capisaldi effettivamente girati prima degli anni ’20.
Sovrimpressioni, vignettature dell’obiettivo della cinepresa, immagini o scene simboliche accostate nel montaggio per spiegare i pensieri dei protagonisti. Una trama semplice ma la psicologia dei personaggi estremamente dettagliata. Inoltre, delle tre avanguardie questa è quella caratterizzata dalle scenografie e dai costumi più sfarzosi e in linea con il tempo: La decima sinfonia è ambientata nella contemporaneità e io ho adorato i look di Eve, il personaggio protagonista femminile.

Tuttavia, a livello personale la trama di La decima sinfonia è troppo allungata, la recitazione anche per la cinepresa fissa ha un impianto teatrale; soprattutto perché sono pochissimi gli esterni. Quindi si ha l’impressione di stare davanti a un palco sul quale gli attori si muovono. Bellissimi gli ambienti e le collane di perle di Eve sono un capolavoro, poi lei ha due occhi enormi!
Parlando di recitazione teatrale, a volte mi è sembrato di vedere una di quelle soap opera che vanno ancora in onda su Canale 5!

E voi? Siete tra gli estimatori de La decima sinfonia? O simpatizzate con la mia grande sofferenza?