The Rocky Horror Picture Show: pensieri sparsi

Che dire di un cult?

In (pre)-adolescenza ne avevo sentito parlare spesso e mi ero fatto un’idea confusa della pellicola: sapevo che miscelava eros con thanatos, ma ciò com’era possibile? Inoltre, quando di soppiatto guardavo la copertina del DVD nelle videoteche (comunque era un horror e io piccolo) vedevo sempre questi due labbroni rossi in primo piano nel fronte e questo cast strano di figuri sul retro. Non ero mai riuscito a farmi un’idea precisa.

Poi finalmente comprai il DVD di The Rocky Horror Picture Show.

La nascita di una star

Il film ruota attorno a una coppia borghese di ragazzi che dopo essersi persi in una notte di temporale vengono accolti nel castello dell’ambiguo Frank-N-Furter, genio senza inibizioni di bene o male che ricerca il piacere assoluto e che pian piano li inizierà ai piaceri e ai dolori della carne e dello spirito.

Che dire di un cult?

Il film è un musical e vanta al suo interno ben 14, roba da tenere testa a molti album recenti. Tutta la trama si basa esclusivamente sulle interpretazioni musicali del cast anche perché il film è l’adattamento cinematografico di un musical teatrale. Le mie canzoni preferite sono sicuramente Touch-a, Touch-a, Touch-a Touch Me e l’iconica The Time Warp. Il cast è composto da ottimi attori e cantanti, su cui per me svettano Tim Curry per canto e ballo, la dolcezza della voce di Susan Sarandon e la sua espressività, la tragicità del personaggio di Nell Campbell e il suo canto acuto ed il comportamento esuberante.

Che dire di un cult?

The Rocky Horror Picture Show è un film che combina la commedia con una patina di orrore e sfidava i costumi sociali dell’epoca: infatti, si tratta di una pellicola del 1975 che contrappone la libertà sessuale e di genere ai costumi dell’epoca, anche se la trama ci fa supporre che alla fine la società attuale non fosse pronta per una cosa tanto rivoluzionaria. Inutile dire che il film si è guadagnato un nutritissimo numero di seguace, l’identità di cult e ci sono ancora rappresentazioni teatrali e cinematografiche del soggetto dopo quasi 50 anni!

Che dire di un cult?

Le scenografie e i costumi sono stupendi, esagerati, liberatori e creano un ambiente volutamente ambiguo: sembra ‘normale’, solito e borghese ma poi ci sono punte di follia, di voyeurismo e ribollimento sessuale sempre dietro l’angolo. Nelle stanze private, quelle in cui il genio e gli istinti primordiali vengono alla luce, si vede la vera ricerca della bellezza e del gusto, ma anche dell’orrore per la morte e l’invenzione. La stanza più ambigua? Quella in cui cenano, così rincuorante perché quasi dozzinale ma che nasconde un orribile segreto.

Che dire di un cult?

The Rocky Horror Picture Show è un film stupendo, basa il soggetto sulla simbologia del Moderno Prometeo e quindi ci sovrappone anche tematiche di identità di genere e di sesso. Un film stupendo, è invecchiato benissimo.

E voi, cosa ne pensate di questo cult?

Questa è tutta la colonna sonora del film e in copertina c’è l’iconico Tim Curry

Belle Époque

Belle Époque è un film del 1992 diretto da Fernando Trueba, vincitore dell’Oscar al miglior film straniero e di nove Premi Goya su diciassette candidature. In esso, in un ruolo comprimario, è notabile una giovanissima Penelope Cruz in una delle sue interpretazioni più innocenti e ingenue.

Il cast principale

Belle Époque è una pellicola che vidi parecchi mesi fa e di cui mantengo ancora un bel ricordo. Parla di un ragazzo che, scampato all’esercito, viene soccorso e ospitato da un vecchio e dalle sue quattro belle figlie; inutile dire che il ragazzo con un’ingenua seduzione riuscirà non solo ad andare a letto con tutte e quattro ma anche, dopo ben tre rifiuti, a sposarsene una!

Belle Époque è una bella commedia che inneggia alla vita, alla passione e alla realizzazione della propria persona senza nascondere i propri istinti.

I personaggi più interessanti di Belle Époque sono ovviamente le quattro sorelle, quattro bellezze tentatrici molto diverse ma anche incredibilmente unite per sopportarsi in un mondo dominato dagli uomini. Le quattro sirene sono: la verginella pura, la vedova casta, la lesbica indipendente, la facilona bella; queste veloci descrizioni secondo me sono basate su stereotipi legati alla cultura che circonda i personaggi di Belle Époque e infatti durante la narrazione li vedremo distrutti grazie a situazioni paradossali e grandi sorprese che renderanno le conquiste del ragazzo in verità delle seduzioni perpetrate dalle quattro fanciulle.

Infatti uno degli elementi più interessanti è che, seppur sia il ragazzo a scoparsele tutte e quattro, non è lui ad avere il controllo della situazione. Sono le quattro sorelle a contenderselo soddisfacendo i propri istinti, talvolta eccitate dalla situazione per poi respingerlo in malo modo, talvolta attirandolo a sé facendo finta di non volerlo per poi negare il tutto. Il povero ragazzo, ogni volta, convinto di avere trovato la donna della sua vita chiede alla ragazza di sposarlo ma di nuovo è la ragazza stessa ad avere il potere e lo rifiuta; quando lui finalmente si sposa, non è lui a chiederlo ma lei a proporsi. Questo schema si vede anche quando compare la loro madre: sposata con un nuovo marito, non si fa problemi ad andare a letto con il padre delle sue figlie sapendo che entrambi fanno solo ciò che lei vuole.

Per finire di parlare dei personaggi, Belle Époque si aggiunge alla lista dei film arcobaleno con una bella rappresentazione di una ragazza lesbica. Lei, pur amando solo donne e vestendo spesso abiti poco femminili, non ricade nello stereotipo del maschio mancato grazie a una delle scene più forti del film che non voglio spoilerare; dico solo che c’entra del rossetto e un vestito da cameriera. Veramente un bel personaggio, soprattutto per come viene descritto il suo personaggio e per come rifiuta il matrimonio.

Un altro punto di riflessione per Belle Époque è il tema carnale della pellicola: infatti, animali, paesaggi, colori caldi e tanti pasti sono mostrati durante la visione del film. Molte volte vediamo gli animali del cortile, grandi portate fornite in varie occasioni, il paesaggio e la sua natura è anch’esso molto parte della trama. L’ho notato solo io?

Insomma, io consiglio vivamente Belle Époque perché anche se la trama è lineare e prevedibile, fa molto ridere, è solare, caldo e ben scritto soprattutto per i personaggi. E poi c’è una Penelope Cruz che è un fiore!^^

I segreti di Brokeback Mountain

Gran bel film, anche se triste.

Ieri ho visto la prima oretta scarsa ed è stato interessante vedere la formazione del legame che segnerà profondamente la vita dei due protagonisti. Lo ho trovato molto interessante, anche perché secondo me, perfettamente plausibile: chi dopo settimane di isolamento non cederebbe? Secondo me, il primo a vedere il partner sotto un’altra prospettiva è stato Jack Twist, visto che ogni giorno diventava sempre più espansivo e fisicamente vicino all’amico.

A me piace questa parte proprio perché non ha bisogno di essere parlata: sono le azioni a raccontare, con il lento avvicinamento dei due.^^

Tu cosa ne pensi di questo film?