Dario Argento: Occhiali neri

Dario Argento è un regista italiano che divide molto la critica e il pubblico, tra chi lo ama e chi lo odia; di solito, questi due gruppi non sono divisi a livello sociale ma a livello temporale: se a inizio carriera sono stati prodotti cult del calibro di Profondo rosso e Suspiria, dagli anni ’90 la qualità ha iniziato a incrinarsi fino a film orridi come Il cartaio e La terza madre.

Il miglior Argento degli ultimi anni, in collaborazione con Dylan Dog

Recentemente sono andato al cinema per l’ultima fatica del Darione nazionale e quindi ho deciso di condividere con voi la mia opinione sul film. Prima però riassumo in tre grandi categorie i film del regista che sono riuscito a guardare, per farvi capire meglio i miei gusti e come questo si pone con i film del passato.

Film che mi sono piaciuti. Suspiria. Profondo rosso. Trauma. Phenomena. Inferno. L’uccello dalle piume di cristallo.

Film che non mi sono piaciuti. Il cartaio. La terza madre. La sindrome di Stendhal.

Film meh. Tenebre. Il gatto a nove code. Opera.

Come potete capire, per me Dario Argento è ricollegabile al giallo all’italiana, all’horror esoterico. Sempre in palazzi dalle scenografie particolari, oniriche, dei bellissimi mondi paralleli alla realtà in cui l’orrore può scatenare le proprie pulsioni. Sempre con un ristretto numero di candidati e vittime sempre collegate al protagonista. Bellissime ed evocative colonne sonore e le famose soggettive del serial killer. Il mio Argento preferito? Se seguite le mie liste potete benissimo immaginare che si divide tra Profondo Rosso e Suspiria.

Purtroppo, Occhiali neri è un meh. Ma è già meglio degli ultimi film!

La misoginia di Argento c’è tutta, con queste donne prostitute che non hanno altra caratterizzazione, brave solo a sedurre o creare problemi per poi aspettare pazientemente di farsi sbudellare. Molte inquadrature delle tette della protagonista. Non c’è donna che si salvi, l’unica nota positiva del genere femminile è rappresentata da Asia Argento, un personaggio positivo e solare.

La trama è lineare e banale, con omicidi frettolosi che cercano solo per un brevissimo tempo di ricreare le inquietanti soggettive del killer dei tempi d’oro preferendo mostrare per la maggior parte del tempo l’omicidio in terza persona. Per la maggior parte del tempo, ci sono la protagonista e il bambino cinese, noiosetto forte. La Pastorelli è anche brava a interpretare la cieca, ma purtroppo perfino il suo personaggio manca di approfondimento; lei è cieca, punto.

Secondo me il problema maggiore della pellicola è il killer e il suo furgoncino bianco. Sembra che in tutta Italia il suo sia l’unico furgoncino bianco! E poi c’è stato uno sbaglio di casting: come può Argento credere che un figo di quel calibro inizi a uccidere perché ripudiato perfino dalle prostitute? Hanno provato pure a fargli crescere barba e baffi per inselvatichirlo, ma hanno ottenuto l’effetto contrario. LOL.

Insomma, Occhiali neri non è agli infimi livelli dei film brutti (Dracula 3D mi manca ancora) ma non è neanche un film propriamente decente. Io ero abbastanza annoiato; sinceramente mi aspettavo una caccia più spietata, perché sennò non mi spiego la scelta di ambientare la maggior parte delle scene in strada/campagna e non in casa. Però belle le musiche, anche se mi ricordavano l’ultimo Halloween.

Voi lo andrete a vedere?

Purtroppo non siamo ai suoi livelli…

La mia opinione su Trauma: qui

La mia opinione su Opera: qui

La mia opinione su Profondo Nero (Dylan Dog): qui

Articoletto su Pronfondo Rosso: qui

L’inizio del declino?

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Film da sei.
Mi è piaciuto molto l’obbligo subito dalla protagonista a osservare gli omicidi, tutto sommato spiegato con la storia passata del serial killer. Gli omicidi erano abbastanza originali, soprattutto quello della manager, anche se le dinamiche erano molto irrealistiche.
La storia è abbastanza carina, mi piace l’ambiente dello spettacolo, è tutto molto luccicante e ricco e il film mostra un poco la noiosa fabbrica dello spettacolo atta a fabbricare le postapocalittiche atmosfere della rappresentazione di Macbeth.

Le pecche?

La recitazione forse un poco falsa, l’attore del serial killer e la musica durante gli omicidi!!!!

Profondo rosso: Miglior film della settimana

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Profondo Rosso

Storia intrigante, con suspense che non finisce mai e colpi di scena spettacolari.

Scenografia stupenda, con arredi semplicemente belli.

E  gli attori? Azzeccatissimi, soprattutto Clara Calamai.

Ovviamente, lo consiglio al mondo intero^^

Gladiatori

Il gatto, per gli Indiani Pawnee, rappresenta:…

Splendore

La cattura