SPECIALE HALLOWEEN: The Nightmare saga!

Buongiorno e buon Halloween! Stanotte sarà la famigerata Notte delle Streghe e per tradizione ho deciso di portare sul blog un articolo a tema: lo speciale sulla saga originale di Nightmare con l’iconico Robert Englund nei panni di Freddy Krueger! Ovviamente, per chi non lo sapesse, il primissimo film, il cult, fu diretto dal grandissimo e compianto Wes Craven.

La saga originale si dipana in sette film, dal 1984 con il capostipite di Craven fino al 1994 con il finale di Craven. Già, Wes Craven ha dato vita e morte alla sua creatura!
Personalmente, considero questa la saga originale, senza contare lo spin-off con Venerdì 13 o il remake, perché posseggo un cofanetto con i 7 film e un sacco di contenuti speciali.

E in virtù di questa mia proprietà, ecco qui la mia reaction a ogni film della saga, con possibili spoiler!

A Nightmare on Elm Street. Primo capitolo e cult assoluto della saga più fantasy degli slasher, Craven dirige un film onirico e slegato dagli stilemi del genere: il serial killer è fin dall’inizio caratterizzato da una forte ironia e i sogni permettono la creazione di scene uniche; senza contare che non è l’omicidio che spaventa ma l’impossibilità di restare sempre svegli! Credo che tra le righe il film comunque voglia mostrare l’incomunicabilità generazionale tra i protagonisti adolescenti e i loro genitori, i primi da una parte che cercano di esplorare il mistero dietro all’Uomo Nero dei sogni, i secondi che provano a proteggerli sordi delle loro richieste.

A Nightmare on Elm Street – Part 2. Com’e’è possibile passare da un mistery su un assassino dei sogni a un film sulle possessioni demoniache? Il secondo capitolo della saga è un continuo avvicendarsi di noia e velata omofobia, con un protagonista interpretato da un attore gay che vede emergere la propria omosessualità prontamente guarita dalla fidanzatina di turno a fine film. Unico lato positivo del tema è il rapporto vestiti-pelle del film, per il quale sono per una volta gli uomini a mostrare le proprie pudenda e fare spogliarelli inutili alla trama; primo su tutti il coach, in un nudo integrale durante il suo omicidio a tema sadomaso nelle docce. Comunque la trama è veramente contorta e in alcune scene non c’è un vero nesso logico; pure i rimandi con il cult originale sono tiratissimi. Grande flop della saga, mi dispiace per gli attori e il reparto effetti speciali e trucco.

A Nightmare on Elm Street 3: Dream Warriors. Ritorno in pompa magna ai fasti del primo film, dove però l’orrore e il mistero sono sostituiti dalla fantasiosa messa in scena e l’oppressione di un gruppo di giovani internati in manicomio, che vedono come cura alle loro manie proprio il letale sonno. Qui ritorna Heather Langenkamp, anche se è Freddy Krueger la vera star: ormai è chiaro che la saga si basa sulla sua icona. Con una trama ben costruita, effetti speciali artigianali ed efficaci, il film riesce a mostrare una caccia al teenager lontana dai banchi di scuola ma comunque claustrofobica, dove la lontananza generazionale resta il tema portante, qui affiancato dalle diverse visioni della medicina. Comunque, l’omicidio del sonnambulo è veramente grandioso sia a livello simbolico, sia di caratterizzazione del personaggio e soprattutto visivo!

A Nightmare on Elm Street 4: The Dream Master. Sequel diretto del terzo capitolo, qui Kristen fa da passaggio di testimone per Alice (la final girl del film precedente), che eredita le attenzioni del serial killer dei sogni e i poteri dell’amica. Tuttavia, la sceneggiatura si rivela essere molto raffazzonata con un ritmo altalenante (ma più verso la noia) e soprattutto con una caratterizzazione dei personaggi molto superficiale e confusa; il potere di Kristen dal capitolo precedente non è più la semplice connessione onirica, che era un semplice decoro, ma diventa quasi una sorta di telepatia venendo quindi stravolto e utilizzato come strumento narrativo per dare nuove vittime a Freddy. Alla fine, il film si rivela essere interessante a livello di resa e di immagini, soprattutto per l’omicidio della mosca e per la scena finale nella chiesa, ma soffre di un ritmo inesistente e scene senza apparente legame o ragione di esistere. Apprezzabile forse la nuova protagonista, ma pure lei scritta molto male e con un’evoluzione campata in aria.

A Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child. Nettamente superiore al predecessore per immagini e messa in scena, ho adorato le riprese claustrofobiche della torre dove è rinchiusa Amanda. Tuttavia, al netto di qualche omicidio di bella figura, la sceneggiatura rimane piatta e continua a concentrarsi sul passato di Freddy accantonando il tema della maternità problematica o quello del lutto. La pellicola procede trascinandosi dietro i personaggi, che vivono le vicende passivamente; pure Freddy qui non ha molto da fare, dà la caccia ai ragazzi uccidendoli quasi nella stessa scena in cui li conosce. Ripeto, se non fosse per la regia e le scenografie sarebbe benissimo dimenticabile, un peccato.

Freddy’s Dead: The Final Nightmare. Sesto capitolo della saga, credo sia il film con meno uccisioni del franchise, ma comunque riesce a elaborare una trama un po’ più complicata e studiata. I personaggi principali sono sempre abbozzati ma grazie a un’ulteriore rielaborazione di Freddy Krueger si hanno due passaggi positivi: una situazione distopica in cui i minorenni sono scomparsi dalla cittadina (lasciando gli adulti ad impazzire per colmare il vuoto) e un approfondimento sul passato di Freddy, approfondimento che almeno questa volta ha ragione di esistere. Le morti ormai virano sulla commedia nera, il film si guarda principalmente per il killer dei sogni; peccato per la ripetitività di alcuni meccanismi narrativi, che si susseguono sin dal primo episodio.

Wes Craven’s New Nightmare. Bellissima fiaba nera e omaggio di Wes Craven alla sua creatura, New Nightmare rielabora la mitologia della saga riproponendola per un pubblico adulto: meta-cinema, sangue, nessuna risata, drammi familiari e materni, crudeltà e sadismo ai massimi livelli da parte dell’entità malevola. Heather torna nuovamente a vestire i panni di Nancy, assieme ad altri attori che interpretano sé stessi per un bellissimo film nel film; ecco, mi è sembrato parecchio strano vedere Robert Englund interpretare sia sé stesso sia l’entità malefica di New Nightmare sia Freddy nel film originale in onda nel film. Una pellicola riuscita con interpretazioni sentite e musiche che colpiscono, creando il film più lungo dell’intera saga ma con un climax che non si batte.

E per concludere, se dai singoli commenti non fosse chiaro, vi propongo la mia classifica personale di gradimento dei sette film della saga!

  1. Wes Craven’s New Nightmare – Nightmare 7
  2. A Nightmare on Elm Street – Nightmare 1
  3. A Nightmare on Elm Street 3: Dream Warriors – Nightmare 3
  4. Freddy’s Dead: The Final Nightmare – Nightmare 6
  5. A Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child – Nightmare 5
  6. A Nightmare on Elm Street 4: The Dream Master – Nightmare 4
  7. A Nightmare on Elm Street – Part 2 – Nightmare 2

A NIGHTMARE ON ELM STREET, IL COMMENTO.

Wes Craven affermava che creava i soggetti dei suoi film a partire dagli incubi che lo scuotevano nel sonno; e che Freddy Krueger è nato da un avvistamento inquietante che fece da bambino quando dalla finestra scorse un figuro per strada che lo terrorizzò.
Facile pensare che la saga di Nightmare, con il suo Uomo Nero dei sogni, sia nata proprio da un incubo.

Il primo film è importante e completo, gioca sul mistero e il terrore di non essere al sicuro nemmeno mentre si dorme; un po’ si potrebbe affermare che gioca sulla stessa paura ancestrale di essere attaccati nel sonno e la falsa sicurezza in casa propria.
Ci sono questi ragazzi che sono ossessionati da un uomo sfigurato e muoiono in modo apparentemente suicida o accidentale.
Secondo me, il merito di Craven è di aver creato un mostro non percepibile dagli adulti, metafora di un chiaro disagio adolescenziale e incapacità comunicativa intergenerazionale. Per questo Freddy si staglia così tanto rispetto a Jason, Michael o Chucky: loro sono prettamente assassini, qua si parla di psiche.

A parte il secondo capitolo (facciamo finta non sia mai esistito?) senza la direzione di Wes Craven la saga inizia a concentrarsi sul serial killer dei sogni, mitizzando e centralizzando la sua presenza. Solo qualche sporadica apparizione di Heather Langenkamp, la prima final girl dal primo capitolo della saga, ricorda allo spettatore che oltre a Freddy c’è una sola presenza forte nel franchise.

Ma è Freddy Krueger a regnare.

Altra costante della saga, vista l’età dei personaggi da macellare nei sogni, è la high school americana: mai tanti banchi di scuola sono comparsi in una saga horror così longeva!
A dire il vero un po’ di fastidio ce l’avevo. Sempre queste lezioni, questi terapeuti ed educatori che non riuscivano a capire le esigenze degli adolescenti. Nel primo film poteva anche starci ma arrivati al quinto la cosa diventa leggermente ridondante; da questo punto di vista il terzo, il sesto e il settimo sono sicuro tra i più originali.

E il problema maggiore della saga di Nightmare: la ripetitività delle interazioni sociali!

Ogni volta Freddy inizia a perseguitare un gruppo di adolescenti, con un/a teenager in particolare che capisce prima di tutti la situazione e cerca di far capire agli altri il pericolo. Ovviamente non riceve minimamente la fiducia altrui. Anzi, la persona viene presa per pazza, forse impazzita in risposta agli inevitabili lutti che travolgono il suo cerchio di amicizie. Tuttavia, in seguito non si sa come o perché il gruppo di turno si riunisce e tutti capiscono che è meglio darle ragione, per combattere alla meglio Freddy tutti insieme.
Ecco, queste interazioni si ripetono più o meno in ogni capitolo della saga!

Credo che piuttosto che concentrarsi sulle vittime, avrebbero potuto concentrarsi maggiormente sui sogni: a parte l’ultimo capitolo, diretto da Wes Craven, con il proseguo della serie Freddy non perseguita più le sue vittime, ma come le incontra le sventra!
Non sarebbe stato molto più interessante concentrarsi su numerosi inseguimenti nello stesso film, anche in commedia nera, e maggiormente caratterizzati? Un po’ come faceva il capostipite!

Ma questo era solo il mio speciale di Halloween sulla saga di Nightmare: A nightmare on Elm Street.
Voi avete mai guardato la saga? Concordate con la mia lista di preferenza? Preferite lo spin-off o il remake?

PS: per concludere ecco qui 3 link che potrebbero interessarvi!

  • Lo speciale su Wes Craven: clicca qui
  • A Nightmare on Elm Street: clicca qui
  • Wes Craven’s New Nightmare: clicca qui

Film slasher, piccola riflessione

Buongiorno. Recentemente ho guardato la fine di un documentario su Eli Roth, in cui si parlava anche tra le altre cose anche del genere slasher e dell’orrore al cinema dopo l’11 settembre, e il film La maschera di cera del 2005.

La maschera di cera parla di un gruppo di ragazzi che dopo essersi accampati vicino a un paesino della campagna americana vengono massacrati da due fratelli maniaci. Interessante è la scenografia, soprattutto verso il finale quando il palazzo interamente di cera collassa su se stesso. Il film presenta trovate molto suggestive, con morti ben costruite nella loro teatralità, begli inseguimenti e personaggi realmente capaci di pensare.

Ma prima di tutto cos’è un film slasher?

In inglese to slash significa squarciare e quindi stiamo parlando di un sottogenere del film horror caratterizzato da tre elementi: uno psicopatico mascherato, armi bianche e preferibilmente da taglio, vittime tra la tarda adolescenza e la prima età adulta. La narrazione spesso è ambientata in brevi intervalli di tempo e in un luogo limitato. Inoltre, il genere slasher è considerato come uno dei più casti e puritani: pur essendoci quasi sempre scene di nudo o di sesso, sono le vergini o chi si controlla che sopravvive fino alla fine del film.

I film slasher sono tantissimi, hanno caratterizzato il mercato soprattutto tra gli anni ’80 e i primi del 2000. I più famosi? Basti pensare alle saghe di Venerdì 13, Halloween, Scream e Nightmare. Tutte saghe che ho già portato sul blog, tra l’altro. Alla fine, lo slasher racconta la lotta contro l’Uomo Nero che grazie alla maschera può essere chiunque, dallo sconosciuto alla persona che amiamo.
Da non dimenticare, non sempre gli assassini dei film slasher si rivelano essere uomini.

Quindi, tralasciando la classica simbologia fallica dell’arma che penetra la vittima e che a sopravvivere è sempre una donna (speranza della vita e della fertilità) la mia riflessione si poggia su altri pensieri.

Molte volte, le vittime si accampano in luoghi infestati dal serial killer di turno o invadono una sua proprietà, scatenando le sue furie. Ma solo alcuni sono i personaggi importanti, personaggi che interagiscono con l’ambiente e che scoprono in tempo della presenza dell’assassino.
Molte volte, questi film narrano di persone che non sanno nemmeno di essere in pericolo: si fanno i fatti loro e si vedono apparire il mostro per essere massacrati.

Noi chi siamo? I protagonisti che sanno del killer e che possono difendersi? O più tristemente vittime di passaggio o che aspettano inconsapevoli i loro amici, già massacrati dal killer?

Quello che mi ha fatto riflettere è il personaggio di Paris Hilton in La maschera di cera. A differenza degli altri quattro personaggi (final girl, final boy, due vittime), lei e il fidanzato non sanno nulla del paesino in cui risiedono i due fratelli assassini e non sanno nulla nemmeno della caccia che si sta svolgendo. Praticamente, loro si fanno i fatti loro. Lui viene ucciso mentre lei è in tenda e Paris si ritrova a scappare da uno psicopatico di cui fino a due minuti prima non sapeva nulla!

Credo che sia la parte più ironica e macabra dell’intera pellicola.

Il mio John Carpenter

Buongiorno! Oggi è il compleanno di uno dei registi cult, i cui film mi hanno sempre accompagnato nella mia timida crescita cinefila tra citazioni, riferimenti, recensioni, analisi e alla fine qualche riuscita visione: sto parlando di John Carpenter!

Per celebrare il suo compleanno ho deciso di elencare i film creati dal Maestro che sono riuscito a vedere, con un breve commento ciascuno, concludendo infine l’articolo con un commento generale sul suo stile e di come l’ho recepito in quanto a spettatore. Buona lettura.^^

Halloween – La notte delle streghe

Forse il suo film più celebre e iconico? Di certo è quello che ha dato vita al franchise più longevo e fortunato, regalando al mondo la bravissima Jamie Lee Curtis e il diabolico Michael Myers! Mi ricordo che la prima volta che vidi il film ero al liceo, stavo cercando disperatamente di recuperarmi i classici dello slasher perché all’epoca era il mio genere horror preferito; purtroppo, Non aprite quella porta è rimasto introvabile. Che dire della pellicola, in verità di esatto mi ricordo più il terrore e l’ansia che essa mi ha trasmesso, questa Ombra della Strega che pian piano si ossessiona alla vittima e non la lascia in pace fino a quando finalmente la uccide, inquietantissima la scena finale quando Laurie pensa di averlo ammazzato e lui si rialza mentre lei è voltata a piangere!

Fog 

Di questo film feci un articolo, qui. Adoro le sue atmosfere, mi ha sempre ricordato Lo Squalo di Spielberg perché con le sue nebbie minaccia una città il cui sindaco si rifiuta di raccomandare ai concittadini di non uscire (e venire sbudellati). Anche qui l’ansia regna sovrana, anche qui le case non sono il posto di salvezza ma le porte d’ingresso sono miseri ostacoli di fronte all’ineluttabilità dell’assedio. La sequenza migliore? L’inseguimento nel faro, ovviamente!

1997: Fuga da New York 

Di solito non amo molto i film fantascientifici (distopici per altro) ma questa pellicola riesce a creare un mondo pericoloso, aggressivo e disperato come pochi. L’interpretazione di Kurt Russell è veramente formidabile, anche se ho empatizzato con il personaggio di Adrienne Barbeau, già attrice in Fog e protagonista della sequenza di quel film che preferisco. In aggiunta, secondo me la pellicola ha il merito di avere ispirato la famosissima saga videoludica di Batman Arkham, con il secondo capitolo chiaramente figlio di questo capolavoro.

Grosso guaio a Chinatown 

Per i lettori più attenti del mio piccolo blog, questo titolo non dovrebbe risultare nuovo: lo ho citato in almeno due liste! Indovinate, se volete, quali! Sono sempre affascinato dal mondo che Carpenter riesce a creare, quasi un micro-cosmo a sé stante dentro a San Francisco: costumi, scenografie, intere leggende e perfino un sistema magico! Con uno stupendo placebo finale! Ho adorato il ritorno di Kurt Russell e la giornalista interpretata da Kim Cattrall, forse un pelino troppo passiva alla fine.

Vampires 

Sicuramente uno dei film più cruenti e splatter di quelli che ho visto finora, Carpenter abbandona le atmosfere gotiche e preferisce ambientare il tutto nell’era moderna, usando come tematiche il dramma sociale e l’inesorabilità del destino. Qui i Vampires sono essere cruenti, guidati e tenuti in vita da un leader che funge da capobranco della nidiata; sangue e dramma si mescolano in un’opera che mescola azione e orrore in un modo veramente accattivante! E’ nato prima questo film o The Day Walker (citazione marveliana)?

The Ward – Il reparto

Torniamo con un luogo assediato da un individuo ostile, una presenza questa volta, che uccide lentamente in stile slasher paranormale le pazienti dell’ala psichiatrica di un ospedale. Lo vidi molti anni fa, ma ancora oggi mi ricordo alcuni jumpscares piazzati benissimo. Forse il meno autorevole e memorabile tra i film visionati ma la solitudine e il senso di disagio sono sempre presenti e assieme a un cast solido riescono a dar vita a un bel filmetto e a un twist finale che rende il tutto tristemente molto più realistico di quanto mi sarei mai potuto aspettare.

Commento generale sul regista e il suo stile

Premetto che sono cosciente che mi mancano ancora troppi suoi classici (La cosa, Essi Vivono, Il villaggio dei dannati…) per avere un’idea anche solo parziale ma comunque ritengo di potermi definire un suo estimatore: tutti i film che ho citato mi sono piaciuti e sono riuscito a trovare un filo conduttore tematico!

Carpenter è un regista, sceneggiatore e compositore; sono sue molte delle colonne sonore dei suoi film e dei sequel di Halloween! E composizioni come le sue riescono sempre a creare un’atmosfera terrificante, trascinante e accattivante; memorabile come la semplicità della colonna sonora di Halloween ti entri nelle ossa! Inutile ribadire che parlando di questo artista non bisogna mai dimenticarsi del suo lato di musicista.

Nei suoi film di Carpenter ho notato come tematiche la paura costante, il senso di angoscia e solitudine, perfino dentro alle proprie abitazioni dove invece dovremmo sentirci al sicuro. Inoltre, Carpenter è un regista con una fantasia infinita che è riuscito a produrre i suoi capolavori con budget ridicoli; ciò dice molto. E una critica sociale anche, di come gli outsiders e gli innocenti spesso siano sempre quelli lasciati vivere, perché un senso di vendetta (umano o divino) è sempre rintracciabile!

Insomma, Carpenter è un artista che ci ha dato tanto e secondo me, anche solo con le colonne sonore, ci può dare ancora molto. E voi, quali ricorda vi sblocca leggere questo articolo? Avete un suo film preferito o che con rammarico vi manca?

Non è l’Halloween originale ma ho adorato sentirla durante i titoli di testa!

HALLOWEEN KILLS spoilers

Buongiorno! Ieri sera sono andato a vedere il sequel di Halloween 2018, diretto da David Gordon Green, e sono qui per parlarvene; credo che farò qualche spoiler, per cui se non lo avete visto state attenti e continuate a vostro giudizio.

Halloween Kills si dispone rispetto al precedente film del franchise come un seguito diretto agli eventi appena conclusi, con i pompieri che accorrono a spegnere l’incendio in casa Strode per poi venire massacrati dall’Ombra della Strega mentre le tre donne Strode vanno a farsi ricoverare in ospedale inconsapevoli che il serial killer sia stato salvato dalle fiamme.

A me il film è piaciuto, rispetta le tematiche del primo, l’Halloween di Carpenter, lo omaggia con una serie di citazioni, riferimenti e comebacks; tuttavia, per come sceglie di narrare la figura di Michael Myers si pone in netto contrasto col film del ’18 perché se quello mostrava un pazzo che è ossessionato dalla sorella da uccidere, qui egli diventa effettivamente l’Uomo Nero.

Halloween Kills si lascia guardare, non ha jumpscares ma lascia soggezione; purtroppo, a differenza dei due predecessori non credo invogli la ri-visione perché è un film troppo carico di tensione, tensione che non regge una seconda visione.

Le tematiche principali sono ovviamente la follia umana ma non solo come quella dei pazzi ma intesa anche isteria di massa, la stessa che nel Rinascimento ha portato alla caccia alle streghe. Quindi altri temi importanti sono l’impotenza dell’uomo contro gli eventi del mondo, il peso delle emozioni come la paura nelle scelte che facciamo e l’importanza della famiglia non solo nel senso di consanguinei ma anche di persone legate da un certo vincolo o peso emotivo.

Altro tema ricorrente è il riflesso, inteso sia come analisi personale sia come curiosità verso lo sconosciuto: in molte stanze sono presenti superfici rinfrangenti e specchi, tanto che il regista gioca con questi per creare morti più o meno a sorpresa, dettaglio che ho apprezzato molto. Inoltre, il mistero dietro alla camera della sorella maggiore di Michael è veramente interessante, anche se mi ha fatto supporre in anticipo l’ultima scena.

Comunque, ora vorrei entrare nello specifico nelle cose che mi sono piaciute.

Ho adorato i titoli di testa, caratterizzati da scritte arancioni statiche molto anni ’70, mentre a lato c’erano inquietanti zucche che prendevano fuoco. Lo stesso stile è usato per i titoli di coda, senza le zucche.

Le musiche, curate anche stavolta da Carpenter, sono stupende (sempre lo stesso tema, eh) e il coro angelico con quelle due sole note è una delle cose più angoscianti e d’atmosfera possibili, veramente ben fatte!

Il cast è in parte, mai sopra le righe e sempre sul pezzo. Su tutti regnano Jamie Lee Curtis e Judy Greer, quest’ultima nel difficile ruolo di una donna che cerca vendetta ma che spera di mantenere la sua umanità fino all’ultimo. Purtroppo, alcuni personaggi secondari e molti di contorno hanno solo le battute o il minutaggio necessari a renderli carne da macello e quindi forse abbassano leggermente la partecipazione emotiva.

Le morti sono veramente tante, questo non è uno slasher: è un massacro! Se il precedente voleva essere lo slasher per eccellenza, qui invece si distacca molto dal genere. Infatti, l’azione non è circoscritta in un luogo e le morti non coinvolgono solo adolescenti (anzi, di adolescente ne muore 1 solo); e non ci sono nemmeno scene di sesso o pelle al vento. Questo film prende il filone dell’isteria di massa, di un essere invincibile che assedia una cittadina, seminando panico e morte fino a segnarne profondamente la cittadinanza e la memoria collettiva.

Forse le morti sono troppe, perdi la paura anche perché secondo riesci a immedesimarti solo se c’è una vittima su schermo, non undici! Comunque, quelle singole (le vere Halloweenate) sono terrificanti, come l’assedio della macchina oppure lo scontro con la nipote di Laurie Strode. Le altre ci sono, fanno figo ma non sono emotivamente impattanti, non come lo è l’omicidio finale di Karen, un grandissimo omaggio al cult!

Insomma, Halloween Kills è un gran film per Halloween ma non mi sento di consigliarlo ai non appassionati del franchise perché si basa sugli omaggi all’originale. Ora temo che Michael possa diventare come lo zombie Jason: una figura infermabile che fa solo morte rovinando così una bella nuova saga.

Vedremo. Voi lo avete visto? O lo andrete a vedere?

PS: ma secondo voi lo ha ucciso veramente il bambino vestito da scheletro? Sarebbe la sua prima morte infantile e il suo cadavere non era come al solito in posa con gli altri, per cui secondo me no, era solo per fare scena. Per voi?

Buon Halloween! Ecco 15 titoli per celebrare la Notte delle streghe!

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Buongiorno! E buon Halloween a tutti!

Per me Halloween è sempre stata una festa a cui mi sento legato emotivamente per diversi motivi: da bambino giravo per le case alla ricerca di caramelle, adesso preferisco passarla al buio guardando un film appartenente al genere horror o una commedia dark; quindi, mi è giunta spontanea l’idea di portare qui sul mio blog una lista di dieci film e cinque videogiochi d’obbligo durante la celebre Notte delle streghe!

Ecco i film:

  • Halloween. Iconico, angosciante, è la storia di un maniaco omicida che senza poteri sovrannaturali ma solo una ferocia inumana inizia a perseguitare una giovane ragazza dopo che lei ha ‘visitato’ la casa dove il killer aveva precedentemente ucciso la propria sorella da bambino. Lo sguardo voyeuristico diventa quello dell’omicida mentre fissa le proprie vittime, le maschere di divertimento diventano sinonimi di apatia mentre quella indossata da Michael Myers ti fissa mentre la lama cala su di te!
  • Hellraiser. Tratto da un libro che è un’opera d’arte su carta, diretto dallo scrittore di quell’opera d’arte, Hellraiser è capace di mostrare il limite tra piacere e dolore, tra angoscia e amore: è un dramma, chiunque perde qualcosa e il dolore è equamente ripartito tra l’orfana e la donna che è costretta a vivere con l’uomo che non corrisponde a ciò che lei cerca; quando le due si scontreranno, i Guardiani dell’Inferno faranno la loro comparsa!
  • Nightmare. Dormire è una delle azioni che ci connota come creature viventi; se non dormiamo più perché rischiamo di essere tagliati a fette da un demone dei sogni, cosa siamo allora? Nightmare è un film estremamente intelligente perché gioca sulle angosce di non potere dormire, di perdere la nostra umanità ed esplora il detto antico che vuole la vicinanza tra morte e sogno. Almeno una volta questo film dev’essere guardato, perché non ad Halloween?
  • Beetlejuice. Cult burtoniano, è un’esperienza visiva incredibile, capace di trasportare lo spettatore in un mondo onirico e sognatore, dove a infestare le case non sono gli spettri ma gli uomini che morti i precedenti proprietari le acquistano inconsapevoli che questi ultimi ci vivono ancora. Bellissima scenografia gotica, costumi bellissimi e colori molto gotici; bellissimo, una commedia perfetta per celebrare la notte in cui gli spettri tornano a bussare ai propri cari.
  • Nightmare before Christmas. Altro gioiello firmato da Tim Burton, è un’affascinante mistura di generi cinematografici in stop motion e mostra quanto siano le nostre intenzioni a renderci ciò che siamo ma anche purtroppo che abbiamo dei limiti da rispettare come infatti scoprirà Jack. Un film da vedere anche solo per la canzone di presentazione del film e come siano riusciti a modellare la città orrorifica e i suoi abitanti.
  • Frankenstein Junior. Film gotico e comico, riesce a parlare fedelmente del Moderno Prometeo stravolgendolo completamente, inserendo battute a raffica in mezzo alle tetre e spettrali mura nere di un castello arroccato sulla cima di uno strapiombo; girato in bianco e nero durante l’epoca del cinema a colori, vanta di una recitazione straordinaria, una marea di citazioni e una moglie della creatura veramente divertente e ironica nella sua caratterizzazione!
  • Dracula di Bram Stoker. Per me è uno film più eleganti mai realizzati, amo le atmosfere gotiche, la recitazione intensa (soprattutto della grande Winona), le scene erotiche ma caste come la perdizione dell’innocenza di Lucy nel labirinto e l’assalto irresistibile delle mogli di Dracula. Questo film, come il precedente della lista, riesce a raccontare una storia originale senza offendere l’opera originale o risultare imbarazzante rispetto ai propri predecessori perché è caratterizzato da tematiche sue, che lo rendono unico.
  • All Hallow’s Eve. Disturbante come pochi, durante la visione ci saranno storie corali dislegate tra loro, è un film quasi a episodi, non me lo ricordo bene; ma mi ricordo quel fottutissimo pagliaccio bianco: metacinema, violenza estrema fisica e psicologica, ansia a mille, ho avuto incubi per giorni. Non è un film per tutti, in un certo senso è il più pauroso dell’intera lista, un gioiello per gli amanti dell’orrore ad Halloween.
  • Hocus Pocus. Tornando a temi leggeri, questa è una commedia a tinte dark, un film horror per bambini e con bellissime canzoni, prima tra tutte I put a spell on you. Costumi caratteristici, streghe medievali che basano le magie sulla voce ammaliatrice e un gruppo di ragazzini a dovere risolvere la situazione, il film è un cult da guardare anche solo per i dettagli macabri, che scappano alla prima visione ma che in generale sono in grado di creare un mondo mistico e pericoloso.
  • It, la miniserie. Sarò sincero, i due remake a mio parere non sono in grado di reggere il confronto: non hanno angoscia, si basano sul jumpscare e pur di prendere le distanze da un’opera filmata decenni prima scelgono di accorciare la trama con discutibili scelte come rendere ogni apparizione di It solo a uso funzionale della trama e togliendogli il senso di pericolo anche quotidiano e privato. La miniserie invece rispecchia il libro, ci fa affezionare ai personaggi e mostra il vero pericolo della Divoratrice di Mondi: capire il cuore delle persone e divorarlo dall’interno, minando così i rapporti umani. La miniserie è perfetta per Halloween, da guardare sotto a una calda coperta al buio guardando Tim Curry regnare sovrano durante le tre ore.

Ecco i videogiochi:

  • Doom
  • Resident Evil
  • Silent Hill
  • Plants vs Zombies
  • Until Dawn

Ecco, questi sono i miei consigli se volete passare la Notte delle streghe in tranquillità celebrandola usufruendo della nostra arte che con il tempo è riuscita a rendersi la base della nostra cultura pop horror. Voi cosa ne pensate? Come lo passerete Halloween? Avete altri suggerimenti? Fatemelo sapere qui sotto!^^

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La mia famosa top 5 di Novembre

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Buongiorno a tutti e buon Dicembre!^^

In questo mese appena passato ho seguito il corso di formazione per lavorare alla Caritas, ho iniziato nuoto e visto solo nove film consigliabili, quindi alla fine è stato facile sceglierne cinque puntando su quelli più famosi, intriganti o interessanti.

Eccoli qui:

  • La trilogia del Cavaliere Oscuro:

Che dire? Entusiasmante, è riuscita a riportare al cinema il Crociato di Gotham con una visione del personaggio grazie a una chiave estremamente tecnologica ma sempre fedele. Mi piace perché qui Batman viene ridisegnato e tutta la mitologia della trilogia è salda e sicura e caratterizzata più che da grandi scontri dall’astuzia e da scelte etiche che accompagnano l’eroe.

  • Halloween (2018):

Film atteso da tutti e criticato da alcuni (ciao Lucius^^) e lodato da altri (moi) mi è piaciuto perché ha preferito tornare alle origini mostrando un pazzo che uccide senza motivo e con una forza spaventosa – avrà una settantina d’anni ormai eh – ma che comunque è un comune mortale resistente ma sconfiggibile. Lo consiglio per i fan e chi si vuole vedere un buon thriller a horror.

  • Widows:

Film visto al cinema e trovato estremamente contenuto ed elegante, ne ho letto la recensione solo da L’ultimo spettacolo… Comunque, lo consiglio per l’interpretazione degli attori veramente  profonda tanto da simpatizzare (soprattutto con le donne). Una lotta femminile contro il dolore del lutto e una realtà maschilista e fredda; bello bello bello, soprattutto grazie a Viola Davis e la Rodriguez per la sua espressività da cane bastonato e arrabbiato allo stesso tempo.

  • Nudi e felici:

Collaborazione tra i veterani Aniston e Rudd, già colleghi in Friends, mi è piaciuto per la semplicità e la liberazione dalle regole che offre. Nudismo non per essere sexy, presentazione di stili di vita diversi mostrati sia nei lati positivi sia nei lati negativi senza mostrare preferenze, è un film sulla scoperta della propria identità, lo consiglio per i fan della protagonista e per chi vuole una commedia in certi tratti imbarazzante e divertente ma mai volgare.

  • Ghost:

Che dire? Uno dei film più celebri sui fantasmi, la commedia romantica che è riuscita a inspirare una serie televisiva,  una scena iconica che è stata citata perfino da uno nostro gruppo italiano conosciuto a livello internazionale, una Whoopi Goldberg pazzesca tra espressività e una brava doppiatrice, un cult che regna sovrano grazie alla storia di un lutto che si miscela con un thriller paranormale. Stupendo, chi non lo conosce?

Questa è la mia top, avrei voluto anche mettere Appuntamento con l’amore per come trattano i personaggi gay non stereotipandoli ma ho preferito puntare su film più importanti. Spero che abbiate apprezzato e possiate commentare esprimendo opinioni o consigliandone altri.^^

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Halloween (film 2018)

Halloween è un film horror del 2018 diretto da David Gordon Green. Si tratta dell’undicesimo capitolo della serie horror dedicata a Halloween. Tra gli interpreti principali vi sono Jamie Lee Curtis e Nick Castle che, a distanza di 40 anni dal primo film, tornano ad interpretare rispettivamente i panni di Laurie Strode e dell’assassino Michael Myers.

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Commento:
Il film mi è piaciuto molto anche perché di recente avevo visto l’originale di Carpenter ed ero abbastanza fresco dell’inquietudine di Michael e dell’orrore subito da Laurie; ecco, il film si basa su questi due concetti, elevandoli al quadrato e mostrando così una situazione di puro terrore.
La trama è abbastanza lineare e parte con l’ospedale psichiatrico fino ad arrivare allo scontro tra carnefice e carne da macello, anche se alla fine non si capisce chi sia chi: da una parte c’è un malato di mente con la passione per la morte, dall’altra una traumatizzata che ha passato la vita a prepararsi allo scontro arrivando a rovinare la vita sua e della figlia. Alla fine i veri protagonisti sono l’assassino seriale e gli Strode e quindi il film ruota da una parte agli omicidi casuali di un mostro inarrestabile ma capace di un inspiegabile carisma e dall’altra di una profonda paura che sfocia in un ossessione violenta. Nessuno dei due è mai riuscito a voltare pagina e infatti per tutta la pellicola si rincorreranno.
Le ambientazioni sono molto belle, le case accoglienti (ecco, non quella della protagonista) ma gli esterni sempre freddi e se non c’è gente anche abbastanza spettrali; ironico è che la maggior parte delle morti non avvenga all’aperto ma in luoghi chiusi quasi a indicare la falsità delle nostre credenze. Il luogo più misterioso e ansiogeno: la casa di Laurie alla fine, per colpa del labirinto e della quantità di oggetti che la caratterizza!
Michael Myers lo vedo come l’istinto omicida, uccide non per una motivazione specifica ma perché non può farne a meno: è estremamente forte, ha movimenti robotici perché sembra non sappia fare altro che uccidere, uccidere è la sua conversazione; ma non è imbattibile, è vecchio, entra se trova aperto, non sfonda nulla e attacca di sorpresa sfruttando le fragilità delle persone.
Le tre donne protagoniste per me rappresentano i tre tipi di forza: Laurie è quella segnata che ha scelto di reagire, Rachel è la madre e la figlia allo stesso tempo ed è quella più affettuosa, Allyson è la più innocente. Una forza tutta femminile, che mostra anche come le paure possano essere trasmesse dalla traumatizzata Laurie che stressa la figlia alla nuova traumatizzata Allyson.

Scene belle:
-Il manicomio
-Nascondino finale
-Ogni scena con Laurie solista
-La scoperta dei cadaveri

Rimandi:
-La babysitter coperta con il lenzuolo
-Il ragazzo appeso al muro con il coltello
-Laurie che guarda Allyson a scuola
-Michael non uccide il neonato

Il Terrore di Halloween

Ogni giorno in ospedale migliaia di persone vanno e vengono.
Quel giorno una giovane ragazza dagli splendidi capelli corvini entrò in ospedale e si avviò negli spogliatoi dove indossò la divisa. Per quel giorno sarebbe stata un’infermiera.
Vestita andò in bagno dove si mise un po’ di fondotinta e il mascara. Le dispiaceva calzare quelle scarpe da ginnastica che tanto odiava, ma doveva: di certo non poteva andare a prendersi cura del suo paziente con i tacchi a spillo.
Pronta, andò nella stanza del giovane.

Lo trovò là, nel letto.
Gli sorrise fredda. Trovava patetico che quel biondo cercasse di avvicinarla. Sotto le coperte.
Lei non aveva mai accettato. Ovviamente.
Come al solito, gli portò il vassoio con la colazione e lo depose sul tavolo.
E si sedette sulla sedia bianca. Quasi come la sua pelle.
«Alessio, non mangi?»
Il giovane si stiracchiò e la guardò. «Jennifer, sarebbe peggio per te. A causa della mia pazzia ieri mi sono dimenticato di vestirmi dopo la doccia e se mi alzassi sarei nudo. Non vorrei traumatizzarti»
La bella ventinovenne rise con la sua risata argentina.
«Alzati: sopravvivrò. Di certo non ti servo.»
«E perché no, bella bionda?». Sorrideva speranzoso.
L’unica reazione dell’americana furono le gambe che accavallò. «Non sono bionda.»
«Ma sei bella. Ok, ora arrivo.»
Gli occhi chiari dell’inserviente seguirono le coperte che venivano spostate ai lati del letto, le gambe che scendevano sul pavimento e i piedi che entravano nelle pantofole per sfuggire al freddo. Poi sorrise, mentre Alessio si sedeva sulla sedia, dopo una lenta camminata, più simile a una passerella che a un trasferimento da una parte all’altra della stanza.
«Com’è andata la notte?»
«Malissimo.» Gli occhi azzurri erano stremati. «Come al solito. Ho sognato di nuovo la notte del massacro.»
«Davvero? E questa volta ti ricordi nuovi particolari?» Le sopracciglia scure dell’infermiera si alzarono attente. Troppo attente.
«Sempre le stesse cose. Gente sventrata e quella figura incappucciata che rideva sguaiatamente. Terrificante.»
«Ormai è passato un anno. Dovresti riuscire a ricordare qualcos’altro.»
Il biondo si bloccò a pensare. E urlò, agitandosi, buttando a terra la sedia, ribaltando il tavolo, scappando via. Jennifer dovette rincorrerlo per il corridoio e costringerlo a letto.
Vedendolo addormentato ed essendo stanca, lo lasciò dormire e andò fuori, in corridoio, dai suoi colleghi a bersi del buon caffè.
«Jennifer! Come va?». La dottoressa Giulia Rossi le stava sorridendo con il thè in mano.
«Bene, grazie. Lei, Giulia?». Non era veramente interessata, ma doveva mantenere le apparenze.
«Potrebbe andare meglio. La sera di Halloween dovrei passarla con i miei bambini e non in una casa di cura.», sospirò, «Tu, che ci fai qui? Non è il tuo turno»
La bella Jennifer sorrise, mentre si chinava a prendere il caffè. «Rosa ha il fidanzato mentre io no. Abbiamo fatto cambio.»
La conversazione s’interruppe, a causa delle bibite che catturavano la loro attenzione. Poi continuò.
«Non si è ancora ripreso?» La voce del medico era ansiosa.
«No. In effetti, non dev’essere facile essere l’unico sopravvissuto di ventitré ragazzi.»
«Appunto. Tutti uccisi la sera di Halloween. È l’undicesimo massacro che accade durante la sera di questa tenebrosa festa.»
«Quando lo hanno trovato era molto traumatizzato. Balbettava ed era coperto di sangue.»
Giulia guardò negli occhi quella bella infermiera e se ne andò triste. Borbottava che quella mora non avrebbe dovuto essere sorridente mentre parlavano di quelle tragedie.

Ormai erano le dieci di sera.
Giulia Rossi attraversò il corridoio e raggiunse le scale. A un certo punto «Vuoi giocare con me?» risuonò nella tromba delle scale. La povera vittima iniziò a correre per i gradini sempre più velocemente cercando di sfuggire a una donna marmorea armata di spada. Ma quella si muoveva con l’agilità di un atleta. La figura scultorea la raggiunse. Fece appena in tempo a voltarsi e a urlare un grido vuoto, che vide la lama calare sul suo petto grasso, lacerando le carni e creando centinaia di torrentelli rossi e densi che correvano seguendo le grosse curve della povera vittima. A quei torrentelli se ne sarebbero aggiunti talmente tanti che non si sarebbe più capita quale fosse stata la sorgente più feconda. O se quel territorio ricolmo di montagne di carne avesse avuto una forma, prima dell’assalto dell’assassino.

Alessio si svegliò sulle undici di sera, urlando e sgolandosi, agitandosi e ribaltando le lenzuola, piangendo e singhiozzando. Continuava a ripetere che lo stava inseguendo.
La bella infermiera americana corse subito da lui, riversandosi nella stanza dal corridoio e non curandosi della porta, schiantata contro il muro. Raggiuntolo, lo calmò, inondandolo con il suo fresco profumo, mentre cercava di calmarlo, accarezzandolo, dopo averlo scosso per le spalle. Finalmente, egli raggiunse la pace e si lasciò andare sul cuscino.
Jennifer andò a sedersi sulla sedia bianca di fronte al letto.
Si guardarono nell’oscurità.
«Alessio, come stai?» chiese fredda la mora.
«Ora bene. Mi è venuto in mente un nuovo particolare della notte del massacro». Si chinò in avanti per guardare meglio la bella infermiera. «Ti sei fatta la doccia?»
«Sì. Dormivi e sei il mio unico incarico qui in ospedale» Lo guardò nella penombra della stanza. «Cosa ti sei ricordato?» Accavallò le gambe e iniziò a tamburellare con le dita sulle ginocchia.
«Mi ricordo l’assassino. Era avvolto in un grande mantello nero, ma riuscivo a vedere il viso bianco. Era armato di due spade, come quelle che si vedono nei film sul medioevo», iniziò a piangere, «li ha uccisi tutti. Nicola e Lara davanti a me!»
Tremò e si nascose sotto le coperte.
Jennifer non disse né fece niente.
«La cosa più terrificante», continuò il ragazzo piangente, «era la sua risata argentina. Piena di gioia.» Smise di parlare per un attimo per pensare. «Era una donna dalla faccia bianca come il marmo e gli occhi erano neri! Ma neri come se… come se le orbite fossero state vuote!»
Ormai tremava tutto e lo si vedeva anche se era sotto a strati di coperte. Ricordava i corpi sventrati, il sangue copioso, le viscere sparse, le urla silenti.
Stava per avere una nuova crisi.
E Jennifer non faceva nulla. Anzi, sorrideva non vista nella penombra.

Quella situazione fu interrotta dall’arrivo nella stanza di un dottore, Claudio Fella.
Claudio era distrutto, immerso dal sangue e in preda al panico.
«Giulia è morta! L’hanno trovata sfracellata fuori dell’ospedale, in una pozza di sangue. Ma dicono che quando ha toccato il cemento era già morta, uccisa con più di cento pugnalate. L’hanno riconosciuta solo grazie al tesserino!» Tremò tutto, mentre sudava freddo, «È stata la serial killer, il Terrore di Halloween: accanto al cadavere sono state trovate una J una B! Vi rendete conto? È nell’ospedale!»
Alessio ormai urlava. Claudio fece per aiutarlo, ma Jennifer si alzò e lo spinse fuori dalla stanza, chiudendo poi la porta a chiave.
Scoppiò in una risata argentina.
Lentamente, mentre la vittima prescelta si divincolava e si scopriva legata al letto per il collo, l’americana rivelò la sua vera natura, mentre lentamente la luce elettrica si spegneva. Più l’oscurità avanzava, la sua pelle diventava bianca e liscia e resistente come il marmo, i suoi occhi chiari perdevano colore fino a diventare fari di luce nera, i suoi vestiti si distruggevano per lasciare il posto a un lungo mantello nero come la sua anima. E dalle mani due lunghe spade comparivano.
Si pregustò il nuovo gioco.


Il detective Aldo Tarta era turbato. Due terribili omicidi erano stati commessi all’interno delle mura di un ospedale in cui ogni giorno migliaia di persone vanno e vengono. Nel giro di ventiquattrore, la sua squadra aveva interrogato centinaia di persone e tutte sostenevano un’unica tesi: una bella infermiera americana, Blood Jennifer, aveva lavorato per un anno in quell’ospedale come infermiera personale della vittima sopravvissuta al Terrore di Halloween.
Nei registri e nei documenti non era stata trovata nessuna Jennifer Blood né alcuna infermiera americana. Era strano, anche perché le impronte digitali del serial killer e quelle di questa infermiera fantasma, rinvenute su un cassetto chiuso a chiave, combaciavano.
Una cosa era certa, però: il Terrore di Halloween aveva colpito ancora.

 

PS: nn so se la ho già postata, mi potete dire come cercare articoli già scritti? c’è un sistema di ricerca?

Il cervello, il bel faccino e il naso: le streghe sono tornate!

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Film molto bello con Bette Midler e Sarah Jessica Parker che consiglio di vedere perché contiene canzoni molto belle come “I Put a Spell on You” e soprattutto riesce a dare un’immagine differente della strega.

Visto quasi un mese fa, solo oggi mi sono deciso a commentarlo.^^

Ambientato nella notte di Halloween, parla di tre ragazzi che inavvertitamente riportano in vita tre megere che, stranamente, i giovani trovani orribili mentre tutti gli adulti incredibilmente affascinanti. Le caratterizzazioni delle tre streghe sono molto interessanti e stereotipate: Sarah interpreta una giovane donna incredibilmente bella (?) quanto stupida ed è quella che rapisce i bambini incantandoli con la propria voce; Bette invece è la racchia rancida che però ingraziatasi il diavolo è potentissima; Kathy Najimy (una delle suore di Sister Act) è la strega cicciottella e buffa,fornita di un fiuto incredibile. Insieme cantano incantesimi potenti capaci di farle risuscitare e di incantare anche per sempre le loro vittime, come è dimostrato dagli adulti nella festa in municipio.

Il film presenta, pur essendo una bellissima avventura per bambini, alcuni tratti horror che potrebbero non essere colti perché detti di sfuggita: la pelle umana usata per confezionare libri, il grasso di un condannato a morte rielaborato per forgiare una candela, gatti spiaccicati, uomini avvelenati e con la bocca cucita, dita tranciate  e perfino morti atroci tra le fiamme. Un film molto bello, ma che per un bambino potrebbe essere molto inquietante.

Piccola chicca è il prologo con funzione eziologica, che cerca di dare un senso alla tradizione del gatto nero legato a doppio filo alle streghe, anche se ribaltando la prospettiva.

Molto bello, lo consiglio a tutti.

PS: so che è la Disney lo aveva fatto uscire in piena estate, ma guardatelo in ottobre! xD

Un cartone per Halloween: Hotel Transylvania

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Allora, visto di recente, lo consiglio a tutti.^^

L’idea di proporre tutti i mostri dell’orrore romantico mi è piaciuta tantissimo. Ho adorato ogni singola interpretazione delle leggende gotiche, anche se  il licantropo è fantastico, il mio preferito: mi ha ricordato le movenze e le espressioni di un vero cane. Secondo me si sono ispirati alla storia del Mostro di Frankenstein rielaborando il nostro spirito di sopravvivenza e facendo diventare gli uomini i veri mostri e le povere creature dell’ombra solo povere vittime che si devono nascondere per potere sopravvivere.

Inoltre, nel film ho trovato alcune citazioni pop: alcune canzoni pop tra cui Sexy and I know it, una famosa scena parodiata di Twilight (quello del 2008) e poi tutta una serie di oggetti e nostre usanze tipicamente umane. Sotto questo punto di vista fa molto ridere!

Nel film comunque ci sono alcuni temi topici: il rapporto padre/figlia con quest’ultima presa dal furore per la libertà, la xenofobia e la concezione di mostruosità; seppur temi molto importanti sono trattati seriamente ma senza troppa pesantezza, utilizzando l’umorismo in maniera intelligente e una buona dose di trucco, proprio per far vedere che oltre all’aspetto non siamo necessariamente diversi.

Lo consiglio a tutti: in italiano ci sono i doppiatori Claudio Bisio e Cristiana Capotondi, mentre in madrelingua prestano le loro voci Adam Sandler, Selena Gomez e una sfilza di altre star americane! Da guardare!