Consiglio 5 film: Marzo

Buongiorno! Buon primo aprile, e no: oggi nessun pesce d’aprile. Anzi, sono venuti a trovarmi a Roma i miei genitori per cui sono costretto a fare turismo, auguratemi buona fortuna… Comunque, tornando alle cose importanti, nuovo mese, nuova Top5 dei film più belli visti a Marzo! Quattro su cinque li potete trovare su Raiplay, mentre del quinto ne avete già letto tra le mie visioni accademiche.^^

Il mio sabato

Mine Vaganti. Vi ricordate il primo di Marzo, quando paragonai Sedotta e abbandonata a Mine Vaganti? Ecco, la sera stessa che scrissi quell’articolo mi sono ispirato e mi sono riguardato Mine Vaganti! Che dire? Secondo me il paragone ci sta tutto, mostra l’omofobia di un’Italia che non è sparita del tutto, con una Lunetta Savino bravissima. E la Crescentini è proprio figa, non dice nessuna battuta ma rimane impressa più di altri personaggi con più minuti di girato.

Divorzio all’italiana. Se bisogna parteggiare per qualcuno, è la moglie la vera vittima: innamorata, affezionata, servile, vive per il marito ma in cambio del suo amore subisce una macchinazione che la porta alla morte! Daniela Rocca subisce make-up veramente ignobili, fornendo sempre interpretazioni notevoli. Una commedia veramente malinconica ma d’effetto.

Professore per amore. Io l’ho detto anche in classe: chissenefrega di The Fabelmans, non ho mai voluto dirigere o interpretare un film! A me piacciono le storie di sceneggiatori, scrittori, disegnatori e pittori! E le commedie, romantiche o nere o comiche. Qui Hugh Grant interpreta uno sceneggiatore in declino che accetta di insegnare sceneggiatura in un college pubblico, c’è la commedia romantica con Marisa Tomei, qualche battuta sagace e tanto mi basta! Mica serve spendere centinaia di milioni di dollari per fare una bella commedia, eh.

Ying (Shadow). Blockbuster cinese dello stesso regista de La foresta dei pugnali volanti, Lanterne rosse e La città proibita. Una storia sullo Ying e lo Yang, sugli opposti e sugli specchi, dove i colori sono così desaturati da avere in tutto il film sono la scala di grigi. Questa è una tragedia nel senso greco del termine, dove l’onore e il senso di libertà vengono prima di tutto, dove anche le donne all’apparenza fragili spettatrici si rivelano capaci di decidere il proprio destino. Una perla, da recuperare assolutamente.

Il bacio della pantera. Gotico, semplice, atmosfere e una storia drammatica. Una perla del cinema di serie B che è riuscita a meritarsi perfino un remake (purtroppo odiato da molti). Ne ho già parlato abbondantemente nella mia reaction, ma ci tenevo a farlo rientrare nella mia Top5!

E siamo giunti alla fine. La quota mensile di film visti è precipitata recentemente, ma sono riuscito comunque a stilare una bella lista di film consigliati. E i vostri, quali sono? Ciaone e alla prossima!

VISIONI SENTIERI SELVAGGI: Il bacio della pantera

Se dovessi spiegare come creare un gotico ambientato nell’era moderna, citerei questo capolavoro del cinema di serie B!

Buongiorno! Oggi torno a parlare di cinema con i film caldamente consigliati dai miei professori! Questa è una pellicola drammatica a forti tinte horror, quasi lovecraftiane oserei dire, che parla dell’oscuro passato di una donna che minaccia il suo presente e la sua vita matrimoniale. Molto interessante, come visione, ve la consiglio.

Uscito nei primi anni ’40, se fosse uscito dieci anni dopo avrebbe potuto benissimo essere un figlio della Guerra Fredda: la protagonista è una serba che si è trasferita in America, ma che alla fine non ha mai il velo di minaccia che la ricopre.
Un altro tema interessante è il legame gatto/pantera: se il gatto corrisponde alle donne amabili e femminili, come i gatti liberi di vivere la propria vita, la pantera invece è l’animale feroce e demoniaco che può vivere solo in isolamento, nella gabbia. Spesso il paragone tra i due animali è accennato, non a caso la protagonista trova rilassanti i ruggiti delle belve dello zoo.

A me la messa in scena è piaciuta moltissimo: il film gioca moltissimo sulle ombre e sul non visto, preferendo concentrarsi sugli sguardi di terrore delle vittime. Il trucco spesso valorizza lo sguardo femminile, mentre gli uomini sono sempre impeccabili e distanti: sono le trame che portano avanti l’intreccio drammatico. Dopotutto, si parla di felini, no?
La protagonista è interpretata da una bravissima Simone Simon, che è capace di interpretare la dicotomia tra il voler essere accettata e amata ma di non essere capace di accettare se stessa perché distrutta dal passato. Altro tema che la caratterizza è la solitudine, manifestata chiaramente quando si approccia agli animali amorevoli per definizione: gli animali domestici (gatti o canarini che siano), che la evitano spaventati.

Il film è capace di parlare di un dramma e di virare nel fantasy come una normale evoluzione degli eventi. Veramente un bel film, da guardare, scorre benissimo ed è molto affascinante. Ciao!