Ungaretti

Giuseppe Ungaretti, uno dei poeti più importanti del Novecento, è famoso per molte sue opere: Il porto sepolto, Allegria di naufragi, L’Allegria, Il sentimento del tempo, Il dolore, La terra promessa e Il taccuino del vecchio.

L’Allegria è una raccolta del 1931, contenente poesie prese dalle raccolte precedenti e rimaneggiate. Divisa in cinque sezioni dai nomi Ultime, Il porto sepolto, Naufragi, Girovago, Prime, già in questa suddivisione sono notabili le tematiche che sono racchiuse in tale opera: la componente autobiografica con lo scopo di illuminarne l’esistenza, il ricordo degli anni passati in Egitto che si rivela mediante le descrizioni di deserti e miraggi e misteriose cantilene arabe, il tema dell’esilio come condizione di estraniazione e infine l’esperienza della Prima Guerra Mondiale che è la causa del titolo della raccolta precedente. Particolarmente importante è il modo di poetare che caratterizza questa raccolta: qui, infatti, la tradizione viene rifiutata a favore di una poesia in versi liberi, ridotta all’osso, senza alcuna sintassi o punteggiatura e tenuta insieme solo dall’uso dell’analogia.

Per capire al meglio questa poetica cito come esempio la poesia Soldati: «Si sta come/d’autunno/sugli alberi/le foglie»; questa poesia è comprensibile solo leggendola a partire dal titolo, che esprime il termine di paragone usato con l’immagine delle foglie che sono in procinto di volare via dal ramo in cui crescono; di soli quattro versi liberi, questo componimento mostra due tematiche molto importanti, cioè la guerra (deducibile dal titolo) e la concezione autobiografica della poesia grazie alla nota scritta alla fine dove sono specificati il luogo e il giorno di composizione.

Il sentimento del tempo, invece, è una raccolta pubblicata nel 1933 e racchiude in sé componimenti scritti fin dal 1919. Motivo predominante di questa raccolta è lo scorrere del tempo: già dal titolo si capisce questa volontà di studiare il tempo come flusso costante di eventi e come spettatore di cambiamenti; per mostrare fino in fondo questa peculiarità del tempo Ungaretti sceglie come luogo della memoria la città di Roma, sede del ricordo dello splendore dell’antichità, città in cui convivono diverse epoche testimoniate dalle opere d’arte che si sono lasciate dietro, anche se tuttavia in molte poesie il poeta preferisce descrivere paesaggi in continuo cambiamento.

Dal punto di vista formale, questa raccolta si distacca molto da Allegria perché a differenza della raccolta precedente in questa avviene un recupero della tradizione prendendo a modello poeti come Petrarca e Leopardi; inoltre, i versi diventano quelli della tradizione, anche se rimaneggiati e accostati a piacimento e la punteggiatura torna a dominare le poesie.

De Robertis ha affermato che tra l’Allegria e il Sentimento del tempo, più che un passaggio da una ritmica a una metrica, ci sia il passaggio, con approssimazioni infinite, da una metrica elementare a una metrica complessa. Ha ragione: dall’essenzialità di Soldati si passa alla complessità formale di poesie come Di luglio, dove si ha una costante ricerca dell’analogia unita alla tradizione.