Glass Onion, in originale Glass Onion: A Knives Out Mystery, è una delle ultime perle del catalogo cinematografico a tema film Gialli offerto dal colosso dello streaming Netflix, che negli ultimi anni è riuscito a creare un proprio impero multimediale. Diretto, scritto e prodotto da Rian Johnson, il film è il sequel del precedente Knives Out e come quello vede Daniel Craig nel cast come protagonista: squadra che vince non si cambia. Con le sue 253 milioni di ore nei primi ventotto giorni di programmazione, Glass Onion si inserisce tra i successi di Netflix dopo una breve apparizione nei cinema del mondo e produce subito ottime prestazioni sulla piattaforma.
Ma cos’ha di speciale Glass Onion e perché si inserisce così bene nell’offerta della grande N?
Per rispondere alla domanda, bisogna premettere una nota molto importante: Netflix è il più grande distributore di contenuti audiovisivi al mondo, il numero di abbonati sempre in crescita ne è una chiara prova, e di conseguenza nella sua natura intrinseca di piattaforma streaming ha propria la capacità di studio dell’utenza. Quest’analisi dei gusti dei propri abbonati è utile alla piattaforma per capire quali sono i prodotti più visualizzati e quelli meno apprezzati, in una continua rincorsa alla narrazione seriale o cinematografica capace di ottenere il titolo di prodotto con più ore di visione: tantissimi nuovi titoli sempre più simili tra di loro, capaci al tempo stesso di coprire ogni più piccola nicchia di mercato, con la conseguente e istantanea cancellazione qualora il prodotto appena lanciato non dovesse essere gradito. Inoltre, quest’analisi è utile anche per progettare a tavolino i titoli da produrre, in modo da irretire gli spettatori con qualcosa capace di stimolare ogni volta curiosità e quasi dipendenza.
In tutto ciò, Glass Onion rappresenta la continuazione di un successo risalente al lontano 2019, e quindi possiede già una base di spettatori interessata alla sua visione; l’apparizione nelle sale del mondo è stata troppo breve perché tutti i fan del capitolo precedente abbiano avuto la possibilità di andare a guardarlo al cinema e quindi abbiano perso interesse. Coloro che hanno apprezzato Knives Out e sono abbonati a Netflix hanno la possibilità di guardarlo tutte le volte che vogliono, gratuitamente. E non è tutto. Netflix al suo interno offre un catalogo immenso di prodotti che ricadono nei generi del Giallo e del Whodunit, per cui la scelta del colosso di distribuire il film è apprezzabile nella sua linearità: Netflix ha scelto di produrre il sequel di un film apprezzato e di distribuirlo perché è consapevole che ciò rientra perfettamente nei gusti e nelle scelte di visione della propria utenza. Un’operazione di certo non nuova al colosso dello streaming, che nel corso degli anni ha prodotto contenuti originali propri e soprattutto dato nuova vita a franchise giunti al termine ma mai dimenticati: House of Cards con una serie televisiva, Gilmore Girls con uno special-reunion per permettere ai fan di rivedere i loro amati personaggi un’ultima volta e Lucifer, concedendole altre tre stagioni dopo la sua cancellazione dal palinsesto del network televisivo Fox. E vedendo i numeri che ottengono questi prodotti, tutti questi investimenti si sono rivelati molto più che azzeccati!
Non irrilevante è anche la seppur breve corsa nelle sale di Glass Onion, che lo ha predisposto alle nomination per competere alla statuetta più rilevante del business cinematografico americano: il premio Oscar. Infatti, per molti anni Netflix ha cercato di ottenere riconoscimenti di qualità oltre al grande numero sempre crescente di abbonati, sfornando e proponendo alla giuria titoli come The Irishman di Scorsese e Roma di Cuaron (entrambi usciti nelle sale cinematografiche prima che su Netflix). E se con Roma finalmente Neftlix riuscì a portare a casa ben tre statuette, The Irishman non vinse nessuna delle dieci candidature. Glass Onion potrebbe vincere dove l’ultima fatica del celebrato Martin Scorsese ha fallito? Con una sola nomination alla miglior sceneggiatura non originale per gli Oscar 2023, è possibile ma molto improbabile.
Ma di cosa parla Glass Onion?
Glass Onion è il tipico film Giallo, ricorda e omaggia Agatha Christie creando un film moderno e complesso, la cui struttura è semplificata da una sceneggiatura che riprende e chiarisce i plot points e che è arricchita da un plot twist che stravolge gli elementi della narrazione. La trama prosegue la storia di Benoît Blanc e la ambienta nel 2020 durante il lockdown del Covid. Dopo una forzata pausa dalle investigazioni, Blanc viene invitato da un magnate nella sua ricca villa su un’isola inaccessibile, assieme alla ristretta cerchia di amici dell’ospite; tutti insieme per risolvere l’omicidio del miliardario, un grande gioco progettato dal genio per passare la vacanza in compagnia. Ma, ovviamente, le cose non vanno come previsto e i dissapori iniziano a emergere, proprio quando iniziano a comparire i primi cadaveri.
Con una citazione lampante a Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, Glass Onion si inserisce a forza nel Cozy Mystery, con una visione molto più moderna e vicina alla realtà del pubblico di giovani adulti abbonato a Netflix. Nella rosa dei personaggi non compaiono più i ricchi ereditieri, le eccentriche scrittrici e gli affascinanti archeologi tipici dei romanzi della Regina del Giallo; invece, compaiono un’imprenditrice, una politica, due influencer e una modella diventata imprenditrice, oltre ovviamente al detective protagonista e al ricco imprenditore che invita tutti. Non bastano più le figure dell’alta borghesia o dell’aristocrazia, in questo film si sceglie di mostrare i personaggi che chiunque vede tutti i giorni in televisione, sui giornali o nei vari social.
Il cast invece vanta tutta una serie di interpreti con una lunga carriera alle spalle, chi un veterano come Daniel Craig, chi figlia d’arte e famosa per le commedie romantiche come Kate Hudson, chi famosa come attrice di supporto come Kathryn Hahn e chi celebre per i ruoli ambigui e intensi, come Edward Norton. Un cast forse meno potente del precedente, ma comunque abbastanza forte da attirare lo spettatore in una cipolla di vetro, dove tutto è in bella vista ma abbastanza palese da sfuggire a un’occhiata distratta. Ed è proprio su questa spettatorialità disattenta del proprio pubblico che Glass Onion basa la propria forza: il film è caratterizzato da una regia che offre inquadrature ricche di elementi, quasi barocche nella loro costruzione, un montaggio frenetico e una soundtrack carica ed esaltante. È difficile mantenere l’attenzione alta in un film così immersivo. Netflix sa bene che il proprio pubblico potrebbe guardare il film mentre è impegnato a fare altro e ne è felice: senza fare spoiler, uno spettatore attento ad ogni movimento di macchina e a tutto ciò che è presento sullo schermo non può godersi la visione e le sorprese del film.
Glass Onion si dimostra un prodotto adatto a esportare la qualità di una squadra artistica capace di sfornare una saga dai capitoli sempre diversi tra loro, in grado di ricopre tutti i sottogeneri del Giallo e del Whodunit sempre su una piattaforma nella quale i film di questo genere vanno molto. Una bella modernizzazione di Agatha Christie, da scoprire e assaporare, possibilmente in madrelingua. Ovviamente, si trova su Netflix, per chi non lo avesse inteso.
