Dark Shadows è un film fantasy a tinte horror diretto da Tim Burton e ambientato nel 1972; con un cast stellare che vanta nomi del calibro di Johnny Depp, Michelle Pfeiffer ed Eva Green, riesce a narrare con piacevolezza e interesse la lotta ideologica tra un vampiro e una strega nella modernità.

Se dovessi descrivere il film con due parole lo definirei un gotico moderno: infatti, Dark Shadows riesce a portare la mitologia gotica ai giorni nostri e facendo ciò riesce anche a elogiare i traguardi che la modernità e la tecnologia hanno portato con sé. Sono tanti i mostri che vengono citati, anche se ovviamente quelli di maggior spicco sono la Strega e il Vampiro. Interessante che tutti i mostri di Dark Shadows siano legati a una maledizione e che la vera perfezione stia nella natura umana.
A me Dark Shadows piace soprattutto per il cast, che riesce a regalare ottime performances (soprattutto il trio citato all’inizio), le scenografie e tutto il reparto luci e trucco.
Invece, la pellicola soffre terribilmente per la sceneggiatura di Seth Grahame-Smith che è caratterizzata sì dai temi cari a Tim Burton – solitudine, incomprensione, inadeguatezza alle esigenze – ma scivola anche su battute di dubbio gusto e situazioni al limite sorpassato del trash e del volgare, come più o meno tutto l’arco narrativo della dottoressa.
Credo che siano i personaggi femminili a farla da padrone: Eva racconta una donna crudele e cinica, incapace di amare e ossessionata, mentre Michelle offre agli spettatori una donna temprata dalla situazione e che cerca in ogni modo di proteggere la famiglia; si può dire che siano donne antitetiche. E poi c’è Barnabas, interpretato da Johnny Depp, che è ricordabile solo per gli omicidi o le sequenze con altri personaggi, perfino il suo linguaggio dopo un po’ diventa troppo ridondante!
Tim Burton ci regala una nuova fiaba nera che come tematiche mi ha ricordato l’inglese La famiglia omicidi, vecchio di sette anni rispetto a questa pellicola.
Ho notato alcuni errori di regia e luci che sommati a una sceneggiatura che a volte perde acqua allagando il tutto inficiano di molto il buon esito della storia; per fortuna, Dark Shadows è ambientato in un edificio sublime (ma che mi ha ricordato la casa di Haunting-Presenze), i truccatori e costumisti hanno fatto un ottimo lavoro e la desolazione di quell’ambiente martoriato dalle onde e dalla fotografia scura e gelida hanno conferito un’aria sognante e austera a quel mondo triste che piace al regista.
E a voi? E’ piaciuto? Lo reputate una trashata immane o lo salvate?