
Poco prima di iniziare la visione di questo bellissimo film al cinema mi sono dovuto sorbire tre trailer tutti basati sullo jumpscare e ho pensato: “Perché devo avere gli incubi solamente per colpa di film che non sanno spaventare senza usare la musica a palla e sorprese ormai scontate?”; per fortuna, quel pensiero non mi ha mai colpito durante la visione di Suspiria.
Suspiria è un film elegante, raffinato, con interni spogli ma ambientazioni molto elaborate e utili a creare un mondo freddo e falsamente ospitale, mai scontato ed estremamente orgasmico nel senso più primordiale del termine: qui gli istinti e l’amore vengono stimolati con una visione immersiva, noi siamo parte della vicenda e ne siamo affascinati perché non capiamo cosa spinge questo strano mondo, gli intrighi che esso nasconde mentre danzando le ragazze senza saperlo offrono il proprio destino in cambio dell’arte più pura.
Se qualcuno mi legge da un po’ può benissimo capire che questo film tocca le corde giuste per fare vibrare la corda altalenante che è la mia attenzione perché non è solo un horror ma una storia di scoperta delle proprie potenzialità interiori ed artistiche, narra le vicende di un gruppo di donne che cercando di sopravvivere praticano il male e la manipolazione, mostra inquietanti sequenze come se alla fine fossimo appostati fuori dalla finestra o in un angolo a spiare attraverso l’uso di riflessi e inquadrature da lontano. Un film del genere, l’atmosfera che crea, è difficile da scordare.
Le due cose che ho apprezzato maggiormente del film sono state la danza e l’audio comprendente i rumori di sottofondo e le musiche.
Per me la danza rappresenta la forma d’arte liberatoria, attraverso cui noi possiamo esprimere noi stessi e quello che noi veramente proviamo. E’ proprio attraverso la danza che le ragazze vengono manipolate, uccise e ispirate perché alla fine liberando gli istinti la manipolazione è facile: l’amore situato in una grande famiglia com’è quella compagnia di danzatrici, gli istinti quasi animali che sviluppano mentre i corpi si aggrovigliano sono migliori strumenti per spezzare lo spirito individualista e formare l’artista che vuoi, quella da sacrificare all’arte. Secondo me non è un caso la morte di Olga o che la Mater Suspiriorum si trovi in una scuola di danza: la danza come viene detto non è una cosa piacevole, è il dolore che diventa passione, è nei respiri che rimbalzano sulle assi di legno mentre esse si piegano, è il dolore di una ragazza che si spezza l’osso mentre scopre di non essere all’altezza di quello che sta danzando. Una metafora bellissima, permea l’intero film ed è quello che mi ha stupito maggiormente da parte di Dakota.
Avete mai provato a chiudere gli occhi e ascoltare il film? Io no perché ho la memoria visiva e mi piace vedere, ma avrei potuto guardarlo in quel modo tanto è preponderante quel dettaglio, quel respiro che fa ogni attrice sul set, ogni passo che viene eseguito sul legno, ogni dito che tamburella o picchia la superficie sperando di trovare un segreto, ogni lacrima che impedisce la vista della trappola e qualunque altro rumore sinistro. Ma quanto era inquietante sentire ogni volta un respiro soffocato? E vogliamo parlare delle musiche? Sono trascinanti e sempre particolari e si intonano perfettamente con la situazione in cui sono immesse e anzi aiutano l’immedesimazione.
Ogni sequenza in cui musiche e danza si uniscono, quella è la magia presente nel film.
I personaggi li sento reali, quelli più importanti hanno tutti un percorso che li spinge inesorabilmente verso il massacro finale, alla Madre dei Sospiri. I miei personaggi preferiti sono ovviamente Susie, ma anche Sara e l’enigmatica insegnante di danza Madame Blanc perché in questo trio c’è un legame profondo ed è su di loro che mi sono sentito a disagio: giochi di specchi e riflessi, inquadrature lontane e incuneate, come se fossimo dei guardoni e guardassimo qualcosa di profondo, di intimo.
Susie mi è piaciuta un sacco. Lei è solo una ragazza con un incredibile talento che viene scelta per un ruolo apparentemente più grande di lei, anche se alla fine attraverso tutta la formazione che riceve è più che adatta, scopre se stessa in senso interiore e artistico, con un colpo di scena clamoroso ma che non sarebbe stato possibile all’inizio del film semplicemente perché all’inizio non aveva idea delle sue capacità di danzatrice, non conosceva il proprio talento, non quanto fosse grande almeno. Susie secondo me è riuscita a rendere estremamente sexy l’attrice che la impersona (Ana assolutamente ha fallito invece) perché in lei non vediamo un corpo da mettere in mostra ma invece una ragazza che crede in quello che fa, un corpo senza inibizioni che cerca solo di esprimere se stesso, tutta la sua forza sta nell’entusiasmo con cui danza, nelle espressioni sempre più intense con gli altri personaggi e nel sorriso innocente: una ragazza veramente affascinante.
Come ultimo punto, le streghe. Fin dall’inizio comprendiamo chi siano e quali sono poteri e forse questo è ancora meglio: data la trama, infatti, non potevano rimanere nell’ombra, sarebbe stato anche scontato come sviluppo; qualcosa di misterioso minaccia le ragazze e ciaone. Invece, in questo modo proposto dalla pellicola veniamo trasportati in una congrega fratturata in cui forti dissapori avvelenano i rapporti tanto da portare al suicidio una di loro, c’è una frattura come in Berlino e alla fine il twist finale è ancora migliore perché comprendiamo l’atmosfera di dubbi e speranze verso un futuro prosperoso, capiamo quanto sia sbagliato quello che fa la tanto proclamata e mai mostrata Markos. E la magia delle streghe è stupenda: se una strega piange piange anche la vittima, se l’incantata Susie danza danza anche la vittima, quello che vogliono eseguono perché manipolano e plasmano; ma sono donne normali e come tutti hanno i loro problemi, proprio testimoniato dal suicidio a metà film e dallo scisma alla fine. Le ho adorate, è incredibile l’atmosfera onirica e malsana che riescono a creare!
Ecco, questo è il mio commento al film. Prima di andarlo a vedere avevo guardato le recensioni YT di Barbiexanax e Lorenzo Signore e letto quella proposta da Cinefatti; ovviamente le propongo tutte e tre per una buona visione dei contenuti più sferica possibile: perché questo film è una sfera perfetta, una volta che inizia la sua corsa niente lo ferma più! E’ un piacere orgasmico che dopo tanto intensità non solo ti soddisfa ma ti fa sospirare per tutto quello che hai appena osservato, facendoti riflettere per molto tempo.
