10 bei personaggi femminili in Film e Serie TV!

Buongiorno e buona festa della donna a tutte le donne e ragazze là fuori!
Per festegguare, ho deciso di portare 10 bei personaggi femminili in Film e Serie TV! Una lista a tema che ripercorre i film e le serie televisive che più ho amato, tutte opere audiovisive che ho quantomeno citato spesso nel blog essendo parte della mia cultura popolare!
Buona lettura.^^

Una poltrona per due. Jamie Lee Curtis interpreta Ophelia, prostituta e vero motore narrativo del classico natalizio: Jamie interpreta una donna intelligente e indipendente, con un piano d’azione, un cuore e una condotta che la porterà a essere una multimilionaria alla fine del film.

L’amore non va in vacanza. Se c’è un personaggio che amo e con cui empatizzo sempre è l’Iris a cui Kate Winslet dà il volto: una donna che è distrutta da un amore infelice e che durante la narrazione scopre di nuovo se stessa, riuscendo a lasciarsi andare a una speranza più promettente. E poi, il percorso di rinascita lo inizia grazie al cinema, non si può non amarla!

La rivincita delle bionde. Biondissima e simpaticissima, Reese Witherspoon interpreta una biondona che studia ad Harvard per dimostrare al mondo intero che essere bionda non vuole dire essere stupida! Una commedia leggera ma molto interessante, coronata da interpretazioni impeccabili e uno dei plot points (il finale nel tribunale) più belli delle legal comedies!

Batman Returns. E se ho sempre citato commedie, qui si passa al dramma supereroistico: Michelle Pfeiffer interpreta una donna divisa tra il desiderio d’amore verso Bruce Wayne e il sentimento di rivalsa contro un mondo di uomini che l’ha uccisa molte volte, sia fisicamente sia metaforicamente parlando. Poi Michelle risplende nel tipico trucco burtoniano, regalandoci una delle Gatte più iconiche della storia DC.

Mine Vaganti. Unica citazione italiana della lista, Mine Vaganti è una commedia che fa riflettere molto, a tratti anche claustrofobica nelle tematiche. La donna che risplende per saggezza e visione progressista è la nonna, la matrona della famiglia interpretata da una bravissima Ilaria Occhini. Sarà lei a riunire la famiglia, mostrando ancora una volta una forza che i suoi figli devono aver dimenticato che lei un tempo possedesse.

Il diavolo veste Prada. Altro ruolo iconico, questa volta portato da una sensazione Meryl Streep. E che altro dire del film che non sia stato già detto e che io non abbia già detto? Iconico e, citandola, ground-breaking!

Scream Queens. Torna Jamie nel ruolo del Decano Cathy Munsch. Femminista, milf mangiauomini, donna capace di tener testa a tre assassini con la metà degli anni e politica approfittatrice. Personaggio carismatico che ha sempre le battute più sagaci, stupenda la scena della doccia dove omaggia sua madre Janet Leigh.

Le follie dell’imperatore. Come poteva mancare il mio spirito guida? Classico Disney metacinematografico e dissacrante, Yzma con la voce italiana di Anna Marchesini è stupenda, crudele e divertente! E poi è la nonna brutta di Dracula, come si può non amare una parente del grande Nosferatu?

Nightmare – Nuovo incubo. Secondo me è il punto più alto della saga, dove fantasia e realtà si mescolano in un film che con il passare del tempo diventa sempre più metacinematografico. Qui gli attori iniziano con l’interpretare se stessi e finiscono con interpretare i ruoli che recitarono nel primo Nightmare, ma lo spirito materno della Heather Langenkamp non svanisce quando torna a essere Nancy: l’amore di una mamma per il proprio figlio vince tutto!

Streghe. Beh, sono cresciuto con le Halliwell e Rose McGowan è sempre stata la sorella preferita. Con lei la serie ha avuto una svolta e nuovi poteri che hanno rinfrescato il trio.

E siamo giunti alla fine! Auguro a tutte le donne una bellissima giornata, sia oggi sia i domani futuri. Ciao!

PS: Preferireste, dovendo scegliere, un articolo su God of War, la mia ultima Nuzlocke o Doom? Fatemelo sapere, ciao!

10 film con i morti viventi

Buongiorno! Aspettando i risultati degli esami, oggi torno a parlare di cinema horror e non solo: 10 film con i morti viventi! Che siano infetti, risorti o zombi, i morti viventi fanno parte del nostro immaginario collettivo, riuscendo a declinare le vicende non solo nel genere dell’orrore puro, ma anche nell’azione e nella commedia! Buona lettura.^^

Hellboy (2004) & Hellboy (2019). Non sono un amante del remake ma se c’è qualcosa che unisce i due titoli sono proprio i morti viventi! Tuttavia, se nel classico moderno il ragazzone rosso sveglia un morto per avere informazioni, nel nuovo i morti viventi si rialzano per attaccare i protagonisti! Sempre molto diametralmente opposte le due pellicole!

Resident Evil: Welcome to Raccoon City. Io sono uno dei pochi che non hanno apprezzato il reboot della saga cinematografica. Un film scostante, piuttosto ovvio nella trama, con un cast di fighi e bone che si ritrovano a dare vita a personaggi pietosi. L’unica nota positiva è l’evoluzione della mutazione, che rende i cittadini sempre più deviati e aggressivi, fino alla creazione degli iconici zombi; stupende pure le scenografie, solo perché sono fedeli ai videogiochi.

Demoni. Film italiano, l’unico della lista, diretto da Lamberto Bava e con il Darione tra gli sceneggiatori. Diciamocelo, non è un capolavoro ma non è nemmeno ai livelli di certi film soprastanti. Il suo lavoro lo fa, l’assedio dei non morti (conosciuti come Demoni metacinematografici nel film) è claustrofobico e i mostri al pari di un make-up pietosetto fanno la loro figura. Ci sono momenti cringe, come la trasformazione della ragazza nel condotto nell’aria, ma è un bel zombie-movie.

Fido. Adorabile pellicola fantascientifica, dove in una realtà cittadina del passato i non morti diventano gli animali domestici e i lavoratori schiavi dei cittadini vivi. Il dramma del film è che a causa di un fungo chi muore, non rimane morto e quindi i personaggi in un certo senso sono impossibilitati a elaborare il lutto. Ad aggiungere carne al fuoco c’è il dettaglio che Fido, il non morto che fa da animaletto al bambino protagonista, inizia a sentire emozioni e sentimenti umani: ora i non morti rimarranno trattati come animali aggressivi o ci sarà un’evoluzione dei rapporti?

La morte ti fa bella. Classico fantasy di Zemeckis con Meryl Streep, Goldie Hawn e Bruce Willis e con una comparsata della magnetica Isabella Rossellini. Faida tra due dive, un uomo conteso e la magia dell’immortalità che impone trucchi estetici mastodontici! Una bella commedia nera, che unisce fantasy e black humour in modo semplice ed efficace.

The Void. Passiamo di palo in frasca: questo è un film di orrore lovecfratiano, dove un gruppo di persone in un ospedale si ritrova prima assediata e poi aggredita da mostri indicibili. Ansiogeno e orrorifico, con effetti speciali artigianali e CGI che ho amato, per me è un film da recuperare se vi piace il genere. Finisce con una chiara citazione a un cult di Lucio Fulci.

I morti non muoiono. Cast importante, ironia pungente, metacinema e nonsense: una commedia simpatica che riprende il tema della resurrezione dei morti adattandola ai giorni nostri. Amato il personaggio di Tilda Swinton e la sua teatrale uscita di scena, brava Selena Gomez che fa solo una comparsata dopo che era stata tanto annunciata nella campagna marketing. Un film che sfotte lo spettatore e lo fa con classe.

World War Z. Il titolo è geniale: in inglese le due Guerre Mondiali sono nominate rispettivamente WWI e WWII; questa allora è la Guerra Mondiale contro gli Zombie! Come al solito non sono zombie (lo zombie è legato alla cultura Voodoo) ma sono infetti di un morbo simile alla rabbia, con una spiegazione parascientifica che ho apprezzato nella sua accuratezza narrativa. Brad Pitt qui è bravo e in parte, la produzione non fa l’errore di ambientare una minaccia mondiale solo in America ma sceglie di girare moltissime scene in giro per il mondo e di celebrare anche le realtà scientifiche e militari di altre Nazioni. Un bel film, non lo riguarderò mai più, ma un bel film da scoprire.

Wendell & Wild. Interessante pellicola d’animazione su Netflix, ha come tema centrale l’elaborazione del lutto. Parla di una bambina orfana dotata di poteri paranormali che in cambio di poter parlare un’ultima volta con i suoi genitori fa un patto con due piccoli demoni. Ovviamente, alla fine i genitori (e non solo loro) torneranno come non morti, ma non morti buoni, che vivono come se non fossero mai morti. La stop motion è fatta benissimo, i colori sono sgargianti e la storia è molto bella, se amate il genere è molto bello.

E siamo giunti alla fine dell’articolo, vi sono piaciuti i consigli? Ne conoscete qualcuno? Questa comunque è la seconda parte della lista sui film con i morti viventi, la prima parte la potete trovare cliccando su questo link. Ora è tutto e vi saluto, ciao!

Buon compleanno Meryl Streep!

Buongiorno! Oggi, il 22 giugno, è il compleanno di una delle attrici più iconiche, dotate e celebrate della nostra epoca: Meryl Streep! Per lei un post fuori programma, per parlare di quelli che secondo me sono i tre film più importanti della sua carriera più recente.
Meryl Streep per me è una di quelle attrici che conosco da sempre anche se per i miei ricordi lei non è mai stata giovane: i film con cui l’ho conosciuta risalgono minimo agli anni ’90 (credo che il film più antico sia La morte ti fa bella o La casa degli spiriti, il che è tutto dire). Ma so che ha avuto fin da subito una carriera brillante, tanto che è citata nei miei libri-fonte “Wicked women of the screen” e “Keep calm e guarda un film”.

Iniziamo con i tre film secondo me più importanti della sua carriera più recente!

INTERPRETAZIONE DA OSCAR. Questo film le ha donato l’ennesimo Oscar, questa volta come attrice protagonista. Lei interpreta Margaret Thatcher in una biografia che scorre su due piani di narrazione: da un lato c’è la donna forte che ha fatto carriera, tanto inflessibile da essere chiamata la donna di ferro; dall’altro lato vediamo una donna distrutta dalla malattia, che si ritrova impazzita a parlare con il marito defunto. Ovviamente, in entrambi i lati della donna sono potenti il carisma e la bravura attoriale di Meryl Streep. E il film è The Iron Lady.
PS: se vuoi approfondire la mia recensione è qui.

LA CREAZIONE DI UN PERSONAGGIO ICONICO. Una fiaba moderna tratta da un libro nettamente inferiore al film, un cast notevole e una ventata di aria fresca sui film riguardanti la moda. Qui Meryl Streep ci regala un’interpretazione iconica, che ha fornito al mondo centinaia di gif, meme e citazioni, che ha dettato legge sulla rappresentazione del boss, capace sia di essere glaciale con un sarcasmo tagliente contro i colleghi sia stanca e vulnerabile con le persone fidate. Per chi non lo avesse capito, il film in questione ovviamente è Il diavolo veste Prada!
PS: se vuoi approfondire la mia recensione è qui.

L’INIZIO DI UNA CARRIERA MUSICALE. L’ultimo film, sicuramente inferiore dal punto di vista della qualità complessiva, è una piacevole commedia con un cast corale in forma e una colonna sonora portentosa. La sua interpretazione è carismatica e assieme alle sue amiche di scena (Walters e Baranski) porta sulle spalle l’intera pellicola. Dopo questo film, le si sono aperte le porte dei musical o film con pezzi cantati, a cui lei partecipa sempre con risultati soddisfacenti. Il musical è Mamma mia!
PS: per approfondire, clicca qui.

E siamo arrivati alla fine dell’articolo. Questo è un semplice omaggio a una delle attrici più importanti a livello mondiale e che porto nel cuore. Voi con quali film la amate?
PS: facciamole gli auguri!^^

Consiglio 5 film: Novembre

Buongiorno! Novembre è appena passato e quindi Natale finalmente è alle porte!

Il mese appena passato è stato carico di creatività avendo scritto alcuni racconti di diverso genere ciascuno: il primo lo scrissi in verità ad Ottobre per un contest di Halloween; il secondo una settimana dopo ispirandomi alla comunità Incel Italia; il terzo è una fiaba che ho preparato per una collaborazione tra bloggers e che vedrete in futuro qui sul blog, l’ultimo è per un contest di Natale in chiave horror che ho mandato alla admin del forum perché la pubblicazione deve essere anonima.

Se volete dare un’occhiata ho linkato i due testi pubblicati, fatemi sapere cosa ne pensate.^^

Questo mese invece sarà molto strano perché l’appena citata collaborazione tra bloggers, indetta dalla brava Shioren, per aspettare Natale: ogni giorno un blogger pubblicherà un post a tema per passare così rilassatamente gli ultimi giorni dell’Avvento. Può essere un disegno, una poesia, un racconto o anche un film di 4 ore. Ogni giorno riposterò gli articoli altrui; ma c’è un MA! A differenza di molti qui io ho un blog gratis e quindi ho una memoria per i media limitata: quindi, mi limiterò a copiare il contenuto degli articoli senza rebloggare e scegliendo per le foto dai miei media per non acquisire media che non mi appartengono e riempire inutilmente la memoria già limitata; per lo stesso motivo non condividerò disegni o altri media che devono essere caricati, limitandomi a linkare l’articolo il giorno dopo (sperando non siano 10 disegni su dieci giorni 😂 ). Comunque sono felice di partecipare e l’idea è ottima, anche se alcuni problemini (come la memoria limitata di molti blog) potevano essere previsti prima.

Bene, tolti i sassolini dalle scarpe, torniamo alle cose realmente importanti: ecco qui i miei 5 consigli dalle visioni fatte durante Novembre! Ho dovuto scegliere da una lista di bei film molto ma molto corta ma è stata comunque molto dura. Vedrete 2 musical, 2 drammi e un biografico; anche se il primo dramma ha contorni fiabeschi. Buona lettura.^^

The Iron Lady. Uno dei migliori film di Meryl, che ci regala una performance che si divide tra la sicurezza di una forte donna in carriera e l’insicurezza di un’anziana donna malata. Ne ho parlato qui se volete approfondire.

The terminal. Quanto è struggente e deliziosamente malinconico questo film con Tom Hanks? Poi ci fa riflettere su come trattiamo gli stranieri: per gli americani finché non ha provato a farsi valere era un numero senza arte né parte e non significava nulla della sua esperienza e del talento in edilizia! Un po’ come succede ai migranti che arrivano da noi, no? E fa anche pensare il personaggio di Catherine Zeta-Jones: il film ha avuto il coraggio di far ricadere il finale nella riuscita della missione del protagonista e non nella conquista ‘amorosa’.

Fascino. Musical del ’44 con la splendida Rita Hayworth; i tasti del periodo ci sono tutti: coreografie tutte gambe, la guerra in scena (anche se di striscio), molte Pin-up nelle sembianze e negli abiti di scena, splendidi costumi con grandi gonne e i capelli ancora molto controllati. La storia è molto semplice e si basa tutta su Rita, elegante farfalla che svolazza tra due roseti, entrambi molto invitanti, per sceglierne uno definitivo. Lo spettacolo è il film, il teatro ha un ruolo centrale; ed è un grande spettacolo.

Bohemian Rhapsody. Film biografico e quasi musical (non si basa sulle canzoni ma di certo esse occupano un posto importante nella narrazione) sui Queen come gruppo e singolarmente sul celebre e iconico Freddie Mercury, interpretato fedelmente da Rami Malek. Che dire? Un montaggio assurdo, fin dall’inizio il film punta a stupire aprendo la scena con il picco di fama dei Queen per poi tornare calmo narrando come tutto è iniziato; di certo, con tali premesse lo spettatore rimane incollato! Conoscevo, a parte qualche cult, i Queen solo di nome e ho apprezzato come il gruppo lo abbia sempre supportato e ho apprezzato come gli sceneggiatori non abbiano reso l’unico gay del gruppo l’unica diva del gruppo, evidenziando invece i comportamenti da prima donna anche degli altri. Stupendo!

Le ragazze di Wall Street. Dramma con una bravissima Jennifer Lopez nel ruolo di coprotagonista, parla di un gruppo di pole-dancers che dopo la crisi del 2008 inizia ad affrontare la crisi truffando i loro clienti. Questa piccola perla è divisa in due atti ben distinti: prima del 2008 la narrazione mostra come si creano i legami di amicizia tra le ballerine tra spettacoli, condivisioni di esperienze e consigli; dopo il 2008 con la crisi inizia il dramma e la conseguente ripresa più oscura delle ragazze. Interessante e vera forza del film è che tutto ciò è narrato dalla protagonista come flashback, durante un’intervista; ciò è importante perché il racconto è accompagnato da riflessioni della narrante onnisciente, oltre che dalle domande della giornalista.

Ecco, siamo alla fine. Sperando che la mia partecipazione al progetto natalizio non dovesse restare segreta e di non ricevere quindi email minatorie (Shioren sa il mio inidirizzo di posta elettronica 😱😱😱 ), vi auguro un buon Dicembre. Io se tutto va bene starò finendo coi pesci, seconda retata di misure. Ciao!^^

The Iron Lady

The Iron Lady è un film del 2011 diretto da Phyllida Lloyd e interpretato dalla grandiosa Meryl Streep sulla vita di Margaret Thatcher, ormai vittima di Alzheimer e persa nei ricordi di una vita fatta di decisioni e scelte difficili.

The Iron Lady è un film biografico che tratta con dolcezza e rispetto la vita di una grande politica inglese, il primo Primo Ministro donna che l’Inghilterra abbia mai avuto. Dividendosi tra il presente datato anni 2000 e il passato come arco narrativo che abbraccia l’intera sua carriera politica, Margaret è mostrata a tutto tondo, in un ritratto che vuole sì mostrare la forza dell’Alzheimer ma anche non dimenticare la grandezza della donna che ha fatto la storia.

The Iron Lady inizia con una scena che apre il cuore: una vecchina in un negozio per prendere il latte e scorgere nel mentre i titoli dei giornali, lenta nella frenesia dei lavoratori vicino a lei, quasi come se venisse da un altro mondo; quando torna a casa la governante la richiama con ansia perché non deve uscire e poi questa vecchina fa colazione con il marito morto da tempo dialogando come se lui fosse ancora vivo. Questa scena è molto importante perché ci mostra la salute attuale di Margaret, fragile e sfasata, ma è importante anche perché ci mostra come fino alla fine lei fosse stata la figlia del droghiere attenta ai prezzi e consapevole del costo della vita dei poveri; dettaglio che durante la sua lunga vita politica le è sempre stato motivo di derisione e di tentato ridimensionamento.

The Iron Lady quindi prosegue con un montaggio che accosta scene della quotidianità dell’anziana a scene del passato, come se fossero ricordi sbloccati da situazioni vissute od oggetti nella sua casa. Come quando c’è la scena della cena con i suoi amici e Margaret ripensa alla sua frustrante cena con i colleghi in politica oppure quando Margaret cade sul comodino e vedendo un soprammobile ripensa alla guerra delle Isole Falkland; sono questi i momenti in cui la narrazione attiva i flashback e ci mostra la forza intellettuale di una grande donna in carriera, mai spaventata dalle scelte da compiere.

La regia di The Iron Lady ci mostra gli avvenimenti soggettivamente, sempre dal punto di vista di Margaret: infatti, molte sono le volte in cui prima viene inquadrata lei e poi la telecamera accoglie il suo punto di vista per mostrarci ciò che sta guardando; ciò avviene per esempio quando arriva alla Camera dei Comuni la prima volta mostrandoci il paragone tra le sale dei membri uomini e donne mentre lei scopre ed esplora il palazzo a lungo desiderato. Oppure la regia si concentra sulle sue azioni, mostrandoci i particolari di un suo gesto, che sia routine o antistress proprio come avviene quando da anziana si prepara un drink. E la regia non si dimentica nemmeno di mostrarci il rispetto che Margaret nutre per la politica e Londra, come quando Margaret andando alla Camera dei Comuni viene dominata dal Big Ben, che sovrasta la sua piccola vettura con un’inquadratura dall’alto.

E The Iron Lady vanta una grande interpretazione da parte di Meryl Streep, per cui ha vinto un Oscar. Il lavoro di trucco ed espressioni per farla assomigliare alla Thatcher è fenomenale e ovviamente Meryl ci regala l’ennesima donna potente per le sue idee e la personalità.

Ma tutte le interpretazioni sono in parte, riescono a mostrare la frenesia e l’ansia del potere, quanto in quel mondo di uomini lei fosse ancora la figlia del droghiere di paese e quanto abbia dovuto combattere per stare dove lei era. Credo che l’attore che più mi ha colpito sia stato Anthony Head, forse perché lo avevo già visto in alcune serie televisive del mio cuore. Grandioso anche Jim Broadbent, nel ruolo del marito affettuoso che cerca inutilmente di riportare la moglie ogni tanto alla situazione familiare, anche se è sempre stato mostrato come la sua ancora di salvezza emotiva e il suo più grande sostenitore.

Insomma, The Iron Lady è un grande film che purtroppo ho dovuto vedere doppiato e non in madrelingua; sarebbe stato interessante perché Meryl non è inglese e quindi deve aver svolto un grande lavoro e studio di dizione! Il film ci racconta una grande storia e a volte riesce pure a usare materiale dell’epoca mescolando ancora di più biografia con realtà.

Voi che mi dite del film? Do per scontato vi sia piaciuto, cosa vi colpisce maggiormente di The Iron Lady?

PS: The Iron Lady non è il nome di uno strumento di tortura ma è il soprannome che le danno affettuosamente i russi.

Consiglio 5 film: Ottobre

Buongiorno! Oggi è Ognissanti e per quando leggerete questo testo probabilmente sarò appena tornato dal giro nei cimiteri; Ottobre è appena passato e con sé ha portato via la settimana orrorifica per eccellenza. Quest’oggi ho scelto per voi 5 titoli molto creepy, che raccontano tutti un orrore mostrato in diverse maniere. Cinque titoli molto famosi, che forse ho già portato sul mio piccolo blog in precedenza.

Ma prima di tutto, avete letto il mio speciale di Halloween? Cosa ne pensate?

E detto ciò, fiondiamoci sui film! Buona lettura.^^

The iron lady. Grandissimo film con la straordinaria Meryl Streep, incentrato sulla storia di Margaret Thatcher e raccontato in base ai ricordi della donna che soffre di Alzheimer. E’ doloroso vedere quanto una donna così forte e determinata sia ridotta al silenzio, debba essere controllata per le pillole quando sono state le sue decisioni a renderla quella che è, quando è riuscita a governare una nazione ed elevarsi dal suo stato di figlia di un popolano in mezzo ai politici! Grande film, straordinaria attrice.

L’esercito delle 12 scimmie. Thriller fantascientifico con Bruce Willis, parla di un uomo che viene mandato indietro nel tempo per capire l’origine di un micidiale virus che ha costretto l’umanità a rifugiarsi nelle profondità della Terra per sopravvivere. Credo che il punto forte della pellicola sia la sceneggiatura: a fine film ti rendi conto di aver visto un trip assurdo, ben recitato e con una resa perfetta che gioca sulla sanità mentale e il destino; ma un trip mentale in cui tutti ma tutti tutti i pezzi combaciano!

The Rocky Horror Picture Show. Musical che abbraccia la commedia e l’orrore e la sovversione con una facilità disarmante, ne ho parlato qui.

Red Dragon. Prequel dell’insuperabile Il silenzio degli innocenti, questa pellicola mostra come Hannibal the Cannibal abbia ricevuto il soprannome e mostra anche quanto sia intelligente e manipolatorio questo serial killer, rendendo gli eventi dell’originale ancora più macabri. Ralph Fiennes ed Emily Watson regalano interpretazioni sentite, molto valide e che reggono da soli il film, con la costruzione di un mostro che combatte per salvare la propria umanità. Stupendo.

Dal tramonto all’alba. Scritto da Quentin Tarantino (quello di Le Iene, Pulp Fiction) e diretto da Robert Rodriguez (quello di Spy Kids, Machete), ho detto tutto: splatter, con una comicità nera violenta, personaggi sopra le righe e un montaggio assurdo. Cult moderno, come molti film di Tarantino, riesce a mostrare l’orrore e la violenza senza mai scadere nel torture porn e anzi ci regala una commissione di western e home-invasion, a me è piaciuto moltissimo!

Ecco, questa è la lista. Voi come state, come avete passato Halloween? Noi stiamo bene, anche se abbiamo passato Halloween a cercare di rincuorare Scoo, che ha la zampa posteriore immobilizzata e mercoledì viene ricoverato per rimettergli a posto la zampina bellina rotta. Ma sta bene e si muove, anche se a fatica.

Se volete commentare le mie raccomandazione childen-friendly, vi do la mia benedizione. Ciaone e alla prossima.

Il Diavolo veste Prada

Buongiorno, oggi parliamo di un film che ha condiviso con il resto del mondo uno dei personaggi più iconici per il mondo della moda nei film: Il Diavolo veste Prada! E il personaggio che è diventato un’icona è ovviamente la favolosa e stronzissima Miranda Priestly di Meryl Streep!

Di cosa parla:

Il Diavolo veste Prada vede Andrea, detta da tutti Andy, cerca lavoro come giornalista dopo essersi laureata a pieni voti presso una prestigiosa università; dopo diversi tentativi, finalmente viene richiamata dalle risorse umane di Runaway per lavorare come segreteria di Miranda Priestly. Quello che non sa è che il suo capo è il Diavolo in persona!

Commento:

Il Diavolo veste Prada è uno di quei film che ti rasserenano la giornata, tu lo vedi trasmesso in televisione e dici “Sì, lo voglio vedere” perché, alla fine, la struttura del film è quella della fiaba e tu guardandolo lo capisci: nella sua normalità, la protagonista realizza i propri sogni di carriera riuscendo nel lavoro che tutte vorrebbero ma, capendo saggiamente di ricercare altro, si licenzia trionfalmente con un sorriso sulle labbra. Ti mette il buon umore e ti fa sognare!

Adoro Il Diavolo veste Prada, secondo me è una bellissima commedia che è narrata come una fiaba, dentro al favoloso e ricco di bellezza mondo della moda.

La protagonista è interpretata da Anne Hathaway in splendida forma, qui la classica ragazza della porta accanto; inoltre, come in altri film in cui ha recitato, anche qui si presta nella trasformazione da fogna a fregna. Il suo personaggio durante l’arco del film subisce un profondo cambiamento, rivelando un carattere molto meno forte di quello che credeva di avere millantando la sua bella laurea e criticando le sue colleghe: infatti, di concreto inizia ad avere veri risultati solo a metà film, quando per puro caso dice il nome giusto al galà del capo. Peccato che se non fosse stata aiutata prima si sarebbe dimessa (colloquio con Nigel), poi sarebbe stata licenziata (aiutino di Christian) e infine se Emily non fosse stata fragile non si sarebbe presentata ad aiutare Miranda al galà; inutile girarci intorno, Andy di suo non è molto brava nel suo lavoro. Per fortuna, Anne Hathaway  è una perla splendente e regge benissimo il ruolo, grazie ad espressioni da cagnolino bastonato e un sorriso smagliante!

Gli altri personaggi non sono da meno.

Emily, presentata in ogni scena con un dettaglio di moda sempre leggermente differente nel suo abbigliamento, rappresenta benissimo il rapporto di amore e odio che lega le due colleghe: mostrata sempre agitata, le due non si sopportano molto anche perché hanno entrambe lavori molto differenti, lavori che l’una invidia all’altra. Di Emily in verità non sappiamo molto, ma conosciamo il suo amore per la moda (infatti, rinfaccia spesso a Andy di vestirsi come ‘na befana) e del suo sogno di andare a Parigi, come si vede grazie allo sfondo del suo computer. Inoltre, solo con Andy tiene un comportamento glaciale, andando anche a pranzo con le altre colleghe, oltre ad avere una vera e propria venerazione per Miranda. Qui Emily è veramente brava, è una delle poche attrici che incarnano perfettamente il personaggio letterario, o almeno come me lo ero immaginato: ha il phisique du role perfetto, tra uno sguardo gelido ma espressivo e una linea filiforme.

Miranda, invece, è l’icona che tutti noi conosciamo. Interessante che la scena della sua presentazione la veda prima citata (con la gente che va nel panico) e infine che Miranda venga mostrata in una serie di inquadrature particolareggiate partendo dai tacchi fino ad arrivare al viso; interessante è, anche, che il viso venga mostrato solo quando esce dall’ascensore e finalmente entra nella redazione della sua rivista di moda. Stakanovista e perfida, scorretta ma anche carismatica, con toni leggeri e quasi sussurrati semina il panico tra i suoi sottoposti e i suoi collaboratori, che siano importanti stilisti o disperate segretarie; celebre anche la frase “Everybody wants to be us” a fine film, in cui dimostra che tutto ciò che fa lo compie per il bene della rivista e non per se stessa, avendo un comportamento molto di basso profilo: infatti, una volta riconosciuto il valore di Andy, non si tira indietro dal favorirla perché alla fine vede la scelta migliore anche a costo di fare scelte spiacevoli. Iconica e sferzante, Meryl Streep regala alla storia del cinema un personaggio che ha ispirato molti con un solo film entrato nell’immaginario collettivo, anche grazie a una scelta stilistica che non la vede mai relegata a vestirsi con un marchio di moda distinguibile: lei, infatti, è unica.

La narrazione delle inquadrature:

Il Diavolo veste Prada scorre molto tranquillo anche se ha un montaggio molto veloce: infatti, l’inquadratura più lunga dura meno di 20 secondi ed è posta ovviamente nel momento di riflessione dopo il galà, a metà film.

Una serie di particolari vengono mostrati, sia dal punto di vista dei personaggi sia per mostrare i particolari dei capi di moda sia le loro espressioni; inoltre, vengono mostrate anche inquadrature più larghe per mostrare le panoramiche e gli ambienti nella totalità dei loro spazi.

Secondo me la scena più bella, senza spoiler, è quando lei a casa rimane nella luce a guardare delle foto, mentre un’altra persona la guarda e si allontana da lei ed entra nelle tenebre; tutto questo è in silenzio, ma la scena è densa di significati.

Un’altra scena molto bella è quella al minuto 1h19′, scena molto emozionale in cui capiamo la gravità e la sensibilità del momento grazie alla telecamere che si avvicina alle due persone dialoganti, più vicina alle loro espressioni ad ogni loro battuta.

Conclusioni:

Ovviamente consiglio a tutti di guardare questa perla del cinema, è un vero gioiellino!

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Il Diavolo veste Prada, le differenze tra il libro e il film

Ciao e grazie per essere passati! ^^

Il Diavolo veste Prada, le differenze tra il libro e il film

Chi non ha mai visto Il Diavolo veste Prada?

Il Diavolo veste Prada è uno di quei film che ti rasserenano la giornata, tu lo vedi trasmesso in televisione e dici “Sì, lo voglio vedere” perché, alla fine, la struttura del film è quella della fiaba e tu guardandolo lo capisci: nella sua normalità, la protagonista realizza i propri sogni di carriera riuscendo nel lavoro che tutte vorrebbero ma, capendo saggiamente di ricercare altro, si licenzia trionfalmente con un sorriso sulle labbra. Ti mette il buon umore e ti fa sognare!

Lei dal nulla ottiene non solo successi sul lato lavorativo per botte di culo ma anche un possibile lieto fine con il suo fidanzato… LOL!

Dopotutto…

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Ma cos’è che rende tanto grande il  film mentre il libro è una delle tante commediole su carta trovabili facilmente nelle librerie a prezzi scontatissimi? Scopriamolo con un’attenta comparazione ricca di spoiler!

Il film si discosta enormemente dal libro sia per la struttura di narrazione sia per i personaggi che i due titoli hanno al loro interno. Ma prima di confrontare le due strutture narrative, meglio confrontare i personaggi.

I personaggi del libro 

Andy. Bellissima bionda protagonista con aspirazioni da giornalista in entrambe le opere, nel libro pian piano entra nel mondo lavorativo instaurando diverse sinergie e alleanze con i lavoratori dei negozi a cui si rivolge per le ordinazioni di Miranda, dimostrando diverse capacità di comunicazione. Interessante è il fatto che  nel libro è chiaro come il suo lavoro dia più prestigio che guadagni: infatti, lei proviene da una famiglia molto ricca, non ha mai lavorato prima e il primo appartamento con cui va a convivere con due coinquiline è semi-pagato dai genitori; in pratica, quello è un posto di lavoro pensato per gente ricca per permettere a loro di fare gavetta e introdursi negli ambienti giusti prima di un vero lavoro ampiamente remunerato (infatti, è molto più giovane di Anne Hathaway nel film).

Miranda. Miranda nel libro è una stronza acida e pignola, ma anche estremamente leale: infatti, pur atteggiandosi da diva e pretendendo la perfezione dagli altri, rimane sempre di parola. Non cerca mai di affidare ad Andy incarichi impossibili solo per vederla fallire e licenziarla in tronco ma anzi le permette di usare il biglietto di prima classe per l’America dopo che Andy si fa licenziare a Parigi! Ha gusti difficilissimi, ha una boccaccia e sfrutta le sue assistenti come se fossero schiavette personali. Una volta, un cuoco si era permesso di prepararle una cotoletta al posto di una bistecca semi-bruciata come voleva Miranda e poi lei, stizzita dalla presa di posizione del cuoco, ha obbligato Andy a insultarlo per telefono fornendole gli insulti in real time…

La migliore amica. Lily è una ragazza che studia lettere e con chiari problemi di alcolismo; sarà lei a causare il licenziamento di Andy e sarà sempre lei a causare la rottura del fidanzamento di Andy. Il suo personaggio secondo me serve per mostrare come le due si allontanino perché Andy viene fagocitata dal proprio lavoro tanto da non rendersi conto della sua amica Lily, tanto alcolizzata da tradire i morosi e superare i limiti per i lavori universitari!

Il fidanzato. Alex è un insegnante ed è molto affettuoso con lei, spingendola molte volte all’esame di coscienza. Interessante è che se nel film i due hanno un riavvicinamento, nel libro i due si lasciano a causa del coma di Lily e del rifiuto di Andy di andare al capezzale dell’amica: infatti, la loro relazione finisce con la protagonista che scrive un articolo su come lasciare la persona che si ama ma con cui si condivide ormai poco.

I PERSONAGGI DEL FILM

Andy. Aspirante giornalista dalla brillante carriera universitaria, viene presentata come una ragazza che si prende troppo sul serio per badare alla propria estetica; se all’inizio non riesce ad apprezzare il mondo che l’ha accolta, pian piano grazie alle giuste conoscenze e i propri sforzi che si trasformano in successi inizia a capirne le potenzialità. Fidanzata e piena di amici di vecchia data, pian piano diventa sempre più indipendente perché il lavoro rivela un suo lato che prima non conosceva e che la fa allontanare da tutti verso lidi più sfarzosi e mondani.

Miranda. Miranda è una diva del mondo della moda, infatti il suo volto viene mostrato nel suo territorio di caccia: appena fuori dall’ascensore che la trasporta in ufficio! Iconica, pretenziosa, sarcastica ma anche leale e meritocratica, questo Diavolo ha un carisma che alla versione cartacea manca; sono riusciti a crearle anche delle gestualità tipiche (basti pensare all’arricciamento delle labbra) mentre Meyl Streep crea delle espressioni che mostrano sdegno e altezzosità meglio di mille parole.

La migliore amica. Se nel romanzo Lily è un personaggio fondamentale per mostrare il progressivo allontanamento dagli amici e dalle proprie responsabilità, qui l’amica è una gallerista inquadrata pochissimo e mai da sola con Andy nella scena. In pratica, la si vede solo per mostrare quanto gli amici della protagonista non prendano sul serio le responsabilità a cui è sottoposta e per evidenziare quanto Andy sia cambiata durante quei pochi mesi. Personaggio dimenticabile.

Il fidanzato. Nate è un cuoco e convive con Andy in un piccolo appartamento; di lui viene mostrato veramente poco, perlopiù nelle sue scene c’è un graduale deterioramento del rapporto, causato anche da una poca comprensione verso Andy e verso il lavoro che lei svolge. E poi, se nel libro Andy viene lasciata perché non va a trovare l’amica in coma, nel film lui lascia perché sono troppo diversi!

Le differenze tra il libro e il film negli eventi

Il Diavolo veste Prada, tra il libro e la sua celebre trasposizione cinematografica, ha numerose differenze non solo di personaggi ma anche di eventi! Possiamo dire che se il libro ha una narrazione lineare in cui le giornate lavorative si susseguono con Andy che pian piano si adatta al nuovo lavoro scoprendone anche i pregi, il film invece punta a creare una fiaba, un percorso in cui Andy supera le prove fino a capire cosa vuole veramente.

Quindi, ecco le principali differenze che ho notato:

1)Andy nel libro viene arruolata tra le assistenti di Miranda dalle risorse umane e conosce la direttrice solo dopo qualche settimana; ciò le dà modo di creare da subito un rapporto poco d’amore tra lei e Emily (la prima sempre fuori dall’ufficio per commissioni con la possibilità di staccare, la seconda sempre seduta a riposarsi ma anche a stressarsi con le telefonate). Questa prima parte è molto importante nel libro perché ci fa capire, nel film meno, come Andy sia costantemente bombardata di telefonate da parte di Miranda.

2)Se nel film la scena delle gonne mostrava una Andy al suo primo giorno di lavoro che non capiva cosa fare, nel libro la scena ha una funzione diversa: infatti, Andy riceve l’ordinazione da Miranda quando quest’ultima è in viaggio e sono i brand di moda stessi a fornire spontaneamente capi per dimostrarle la loro lealtà e gratitudine di averli presi in considerazione; quindi, il focus (nelle prime cento pagine del libro) è teso a mostrare quanto Miranda sia influente nel mondo della moda.

3)Andy non deve trovare il sequel di Harry Potter con la minaccia implicita del licenziamento come nel film, ma nel libro invece è solo una delle tante commissioni di cui viene incaricata; inoltre, non la risolve grazie al suo amico scrittore ma grazie a un’amica proprietaria di una libreria per bambini.

4)Andy non inizia a vestire secondo la moda per dimostrare di tenere al suo lavoro, ma perché dopo mesi di collaborazione Miranda le fa un cazziatone sul suo essere una delle rappresentanti della rivista e che quindi deve vestire in modo decente; inoltre, non le vengono prestati vestiti, ma possiede uno sconto sulle principali catene di moda.

5)Andy non viene lasciata dal suo ragazzo perché è sempre al lavoro o inizia ad avere gusto per il mondo della moda (infatti, a Parigi veste solo seguendo una scaletta di abbinamenti preparata dai suoi colleghi della rivista) ma perché Andy si rifiuta di tornare a casa dopo che la sua migliore amica è entrata in come dopo un incidente automobilistico.

6)Se nel film si creava un parallelismo di comportamento tra Andy e Miranda per come la protagonista accetta di andare a Parigi, nel libro invece Andy è quasi costretta ad andarci perché Emily è malata di mononucleosi; quindi, la scelta morale di dover scavalcare qualcuno per il successo non perviene e il tutto ha un significato molto diverso.

7)Il licenziamento nel film è una presa di coscienza avuta da vincente a Parigi con Miranda che si complimenta con lei; nel libro, invece, il licenziamento è rivelato da una telefonata di Emily che la avvisa da parte di Miranda, esattamente tre minuti dopo che Andy aveva dato della stronza e sfanculato la capa in mondovisione a una sfilata di Parigi.

8)Come ultima differenza importante a livello di trama, nel film Andy ottiene il suo primo lavoro come giornalista con una raccomandazione di Miranda, che dopotutto è disponibile a riconoscerne le potenzialità. Nel libro, invece, Andy ottiene il nuovo posto di lavoro grazie ai propri scritti che vengono ritenuti brillanti dalla direttrice di una rivista di minore importanza.

CONCLUSIONI

Eccoci alle conclusioni! Dopo questo breve viaggio tra libro e film, capiamo che Il Diavolo veste Prada vede due opere mediatiche molto differenti a seconda del media: se il libro racconta la vita lavorativa di Andy e di come lei si abitui ai nuovi ritmi e inizi a scoprire cosa vuole, il film è una fiaba con degli ostacoli e delle prove da superare di varia natura.

Personalmente, preferisco il film ma leggere il libro, che chiaramente è la fonte d’ispirazione per la trasposizione cinematografica, è stata una lettura molto piacevole e divertente.

PS: nel film Miranda è totalmente diversa da com’è descritta nel libro perché l’autrice era stata criticata per aver fatto assomigliare il personaggio troppo alla celebre Dame Anna Wintour (l’autrice era stata una sua assistente per un anno circa).

Nel libro Andy è una bionda di fuoco! Ve la immaginate diversa dalla bella Anne Hathaway?