I miei film natalizi 2022-2023

Buongiorno! Oggi torno a parlare di cinema con la lista delle mie visioni natalizie nel periodo dal primo dicembre 2022 al 6 febbraio 2023, perché come si sa l’Epifania tutte le porte si porta via! A parte due compleanni in famiglia, uno dei quali non potrò festeggiare con il festeggiato perché sarò già a Roma. RIP. Comunque, oggi condivido la lista dei miei 12 film natalizi, condita con qualche nota veloce d’insieme e con una riflessione conclusiva. Buona lettura.^^

I miei film natalizi 2022-2023:
Falling for Christmas
Un Natale pieno di Grazia
Un castello per Natale
La cena di Natale
Una poltrona per due
Miracolo nella 34^ strada (remake)
Mamma, ho riperso l’aereo
When darkness falls
New in town
Sotto il segno del Natale
Conciati per le feste
Natale in affitto

Quest’anno la stagione natalizia è stata particolarmente povera. Avendo passato gran parte di Dicembre a Roma mi sono salvato dai gusti più o meno discutibili dei miei genitori e quindi mi sono diviso tra Netflix e il cinema (passando ogni tanto per il drive della scuola per le visioni accademiche).
Devo dire che i primi 3 film della lista li devo allo Zinefilo, con il suo format delle multi-recensioni di film natalizi; e il suo articolo conteneva i tre film, tutti comodamente su Netflix. E quindi perché non guardarli?
La lista dei film brutti, comunque, è lunga. Alla fine i film di serie B su Netflix sono stati molto migliori dei film di serie A a fine lista, quindi stendiamo un velo pietoso. Un film natalizio secondo me non può basarsi solo sul Natale come concetto da fanatici ma deve avere qualcosa di sfondo su cui basare la trama: amore, sesso, lavoro, critica sociale, mistero, narrazione per bambini; beh, i migliori film della lista contengono almeno una di queste caratteristiche e riescono ad appassionare.

I migliori 5 film natalizi 2022-2023:
– Una poltrona per due
– When darkness falls
– New in town
– Un castello per Natale
– Falling for Christmas

Riflessione di fine post:

Conciati per le feste, Natale in affitto e Miracolo nella 34^ strada solo per citarne alcuni raccontano una storia assai inquietante: la completa associazione americana del Natale al consumismo. Non sono ipocrita o incoerente, so benissimo che anche in Italia fare regali, mostrare decorazioni e Babbo Natale sono parti integranti del Natale ma gli americani sono proprio su un altro livello!
Questi film associano completamente Natale allo sfarzo, alla festa, e molte volte in questi film la realtà cristiana non è nemmeno presente. Non possiamo nemmeno affermare che siano film con protagonisti buddisti, o musulmani od ebrei; no, sono film di bianchi cristiani per bianchi cristiani. E quindi Cristo dove sta? Agli americani piace mostrare le decorazioni, queste ville addobbate (e qui torniamo alla riflessione che scrissi mesi fa per The Middle) e luci che potrebbero illuminare da sole un paesino di montagna nostrano.
Cosa impariamo dagli americani? Come al solito, solo che spendere i soldi per fare bella figura è importante.

Dei film in lista, solo 4 citano la Chiesa: New in town, Mamma, ho riperso l’aereo, When darkness falls e Natale in affitto (per uno dei momenti più cringey e meno cristiani della lista di film natalizi intera). Io stesso non sono particolarmente della Chiesa cattolica positiva ma da qui a scindere completamente i due concetti è un passo enorme! Soprattutto sapendo chi ha prodotto questi film e il target di riferimento. Assurdo.

E voi? Conoscete qualcuno di questi film? E cosa ne pensate della mia riflessione?

Dettaglio delle scaglie di ghiaccio del lago

Cozy Little Christmas: buon Natale!

Buongiorno e buon Natale a tutti! Grande giorno di festa e gioia, da passare in famiglia!

Per festeggiare, oggi condivido con voi una canzone di Katy Perry: Cozy Little Christmas! Pur risalendo al 2018, poco dopo il suo bistrattatissimo album Witness, la canzone è da poco tornata alla ribalta perché in America ha finalmente ricevuto la certificazione Platino per il milione di copie vendute!
Quale migliore modo di celebrare sia la canzone sia il Natale? Anzi, a essere sincero sono sorpreso di non averla già condivisa sul blog!

Testo:

Everybody’s in a hurry, in a flurry
Shopping ‘til they’re droppin’ in the snow
Kids are cryin’, dogs are barkin’
Catching up with folks we barely know
Sure it’s madness, but it’s magic
As soon as you hang up the mistletoe
‘Cause you’re the reason for the season
No, we don’t need to keep up with the Jones

Our love is something priceless

I don’t need diamonds, no sparkly things (no, oh, oh, oh, oh)
‘Cause you can’t buy this a-feeling (no, oh, oh, oh, oh)
Nothing lights my fire or wraps me up, baby, like you do
Just want a cozy, a cozy little Christmas here with you

So, Mr. Santa (Mr. Santa)
Take the day off (take the day off)
Get a massage (get a massage)
‘Cause we’ve got this one all under control
A little whiskey (a little whiskey)
We’re getting frisky (ooh!)
And slow dancing to Nat King Cole
No, we ain’t stressin’ (we ain’t stressin’)
Just caressin’ (mm-hmm)
Warming up our popsicle toes
Nothing’s missin’ (nothing’s missin’)
‘Cause you’re a blessin’ (‘cause you’re the blessin’)
Yet, you’re the only one I’m wishing for
Our love is something priceless

I don’t need diamonds, no sparkly things (No, oh, oh, oh, oh)
‘Cause you can’t buy this a-feeling (No, oh, oh, oh, oh)
Nothing lights my fire or wraps me up, baby, like you do
Just want a cozy, a cozy little Christmas here with you

I don’t need anything
Take back all the Cartier, and the Tiffany’s and the Chanel
Well, can I keep that Chanel? Please?

No, no, no, no
I don’t need diamonds, no sparkly things (No, oh, oh, oh, oh)
‘Cause you can’t buy this a-feeling (No, oh, oh, oh, oh)
Nothing lights my fire or wraps me up, baby, like you do
Just want a cozy, a cozy little Christmas here with you

Just you and me, under a tree
(Fa la la la la la la la, la la la la la la la la la la)
A cozy little Christmas here with you

La canzone è molto bella e parla di un Natale tranquillo, all’insegna dell’amore e della famiglia: non abbiamo bisogno di oggetti costosi o vacanze costose, ma solo della sensazione di essere amati!
Il video poi è una piccola perla. Katy Perry alle sue pose da pin up che l’hanno resa celebre nella sua era Teenage Dream; e a metà video cita pure Dita Von Teese con il celebre numero di burlesque nel bicchiere da champagne, questa volta tramutato in un bicchierone di latte fresco dentro al quale Katy sguazza in allegria. Ma il vero punto forte del video è la stop-motion e come utilizza i pupazzetti!

Cozy Little Christmas è la canzone perfetta per questi tempi, e la certificazione dimostra che pian piano anche questa sta diventando un piccolo classico in America!

E voi? Conoscevate già questa canzone? Cosa fate oggi e domani?

Sapevate che Katy Perry aveva già cantato un’opera sulle vacanze (natalizie)? Trovate il mio post a riguardo a questo link, era lo speciale di Natale di qualche anno fa! Ciao!

Fiaba originale: La simpatica vecchina dei boschi

In un inverno freddo e innevato molto indietro nel tempo, una ragazza dalle guance tutte rosse e il nasino gelato si era persa di notte nelle grandi foreste di pini e abeti bianchi a nord della sua città, Letitia, e temendo di morire assiderata cercava di riscaldarsi stringendosi sulle spalle la sua mantella scarlatta. La neve però continuava a scendere e già le arrivava fino al calcagno, minacciando di superare lo stivale in pelle di alce e bagnare le calde calze verdi e arancioni: se non avesse trovato un riparo in fretta, non avrebbe di certo superato la nottata! Almeno la dolce luna le indicava il cammino, illuminando il soffice pavimento bianco su cui lei poteva così posare al sicuro i piedi, almeno quando i sinistri e scheletrici pilastri neri non la oscuravano. Infreddolita, con gli occhi arrossati e il naso sempre gocciolante, alla bella Anna dalle trecce ramate quasi non parve vero quando in lontananza vide il rossore del fuoco crepitante dentro a una grande casa nel mezzo della foresta.

Anna corse a bussare entusiasta, con i suoi lunghi respiri intervallati da grandi nubi. Quando vide un’arzilla vecchietta aprirle la porta, Anna non poté non sorridere di lieto sollievo e la ringraziò quando la donna la invitò a restare per la notte, proprio quando ormai i lupi in lontananza stavano iniziando a farsi sentire.

La casa era molto accogliente ma al tempo stesso soffocante, con grandi tappeti e tendaggi pesanti che risparmiavano dal freddo che permeava l’ambiente esterno ma che davano quasi un’idea di claustrofobia. Grande e scura, a illuminare l’ambiente del salotto c’era solo un camino acceso dall’altra parte della stanza nel quale un bel fuocherello crepitava donando il suo calore alla povera Anna che con le sue guance tutte rosse e il pallore della pelle sembrava più morta che viva. In centro al salotto c’erano un tavolino e alcune dure sedie attorno ad esso; su di una sedia si sedette l’anziana signora e sull’altra si sedette la ragazza sotto cortese richiesta dell’ospite.

Quando Anna si fu seduta, l’arzilla vecchina agilmente si rialzò e le tolse gentilmente la mantellina rossa; quindi la appese sull’appendiabiti ricavati da un bel palco di corna posto a fianco della porta, dietro alla ragazza. Soddisfatta, si sedette e sorrise alla ospite.

«Ma dimmi, cosa ci fa una così deliziosa ragazza tutta sola nella foresta?», chiese gentilmente la vecchia.

Anna scosse la testa ritraendosi contro lo schienale della sedia, si portò le mani a coprirsi il viso e pianse.

«Su, non piangere cara. Se non te la senti, ne parleremo più tardi…»

«No, tranquilla, sto bene. È che… Tre giorni fa era penetrato nella foresta il mio promesso sposo per cercare legna da ardere, ma non è più tornato. Sa, ho questa sensazione: penso gli sia capitato qualcosa!»

L’anziana signora le si avvicinò e strinse le proprie grinzose mani attorno a quelle morbide e giovani di Anna, sussurrandole «Tranquilla, sono sicura che il tuo promesso sposo ha solo avuto un contrattempo. Facciamo così, rimani qui almeno per cena in attesa che la nevicata finisca e poi potrai decidere se restare per la notte o tornare a casa tua. So esattamente in che direzione è Letitia, non manca tanto!»; quindi, la vecchia si alzò e si diresse in una sala attigua al salotto, finora invisibile a causa della porta chiusa nella penombra della casa e vi stette per lunghi minuti. Anna sbatté le palpebre pesanti: come aveva fatto a non notarla? Era pure delimitata da due grandi vasi, dai quali usciva una qualche fragranza odorosa molto forte; lavanda forse. Un buon profumo che rasserenava la situazione. Quando tornò dalla giovane, la vecchia sorrideva con un gran sorriso reso minaccioso dalla luce del fuoco, luce che accentuava ogni singola ruga e il lungo naso adunco. «Bene, ho acceso il fuoco, tra poco metterò il pentolone sul fuoco per la cena. Resti per cena, presumo: la neve scende ancora. Nel frattempo, vuoi che ti racconti una fiaba?»

Anna alla domanda della donna si sorprese, ma pensando di non avere nient’altro di meglio da fare acconsentì. Quindi cominciò a giocherellare con le trecce mentre ascoltava la narratrice.

«Tanto tempo fa, in una casupola di contadini viveva il piccolo Nanni con i suoi fratelli e sorelle e i genitori. Nanni era un discolo, un bambino capriccioso e viziato che non ascoltava mai nessuno, combinava solo marachelle e non passava un giorno che non li facesse dannare. Un giorno la mamma era così disperata che invocò l’Uomo Nero, un oscuro figuro nero dalla cima dei capelli fino alle dita dei piedi; perfino i bulbi oculari e i denti e la lingua erano tutti neri. Lo presentò al figlio e gli disse che se non si fosse comportato bene almeno fino a Natale, l’Uomo Nero se lo sarebbe preso e portato via per sempre; Nanni pianse per molte ore quando quel terribile figuro lo guardò leccandosi le labbra perché una sola cosa non era nera dell’Uomo Nero: il sangue fresco che gli colava dalla bocca! Così Nanni fece il bravo bambino e ubbidì ai genitori per molti mesi, ma ai primi fiocchi di neve le cattive abitudini tornarono a governarlo. Non voleva più aiutare la mamma a pulire la casa o il babbo con le mucche; voleva solo giocare con le sorelline e i fratellini, molte volte rompendo i vasi e liberando le galline dal pollaio. Fu due giorni prima di Natale, nella notte, che l’Uomo Nero mantenne la sua promessa: furtivo entrò nella cameretta del bambino, lo chiuse in un grande sacco e se lo portò dentro al proprio castello nel cuore della foresta più fitta e spaventosa. Lì con due enormi aghi gli cavò gli occhi, con una lunga pinza gli strappò la lingua e con un tagliente coltello da macello gli tagliò via dal corpo tutta la carne; tutto ciò accadde mentre Nanni era ancora vivo, almeno all’inizio ovviamente. Così, poi, l’Uomo Nero poté banchettare con le carni del discolo la sera di Natale e poté addobbare il proprio Albero natalizio con il teschio e le ossicine, mentre la calma e l’amore regnava nella famiglia del discolo Nanni, che per magia lo aveva dimenticato. Fine.»

Mentre l’anziana donna concluso il racconto era scoppiata in una sonora risata, la giovane Anna la guardò mortificata; sapeva benissimo che le fiabe avevano una morale e servivano a insegnare ai bambini di comportarsi bene, ma quella era terribile! Quindi per cortesia sorrise brevemente all’anziana ospite e per non pensarci si alzò e si avvicinò al fuoco, per guardarlo crepitare e riscaldarsi bene.

«Senti…», le fece la vecchia mentre si alzava e si dirigeva in cucina, «Ora il fuoco sarà pronto, ci metto sopra il pentolone per far bollire l’acqua. Perché quando torno non mi canti una bella canzone natalizia? Ormai mancano pochi giorni a Natale e visto che nevica ancora potresti allietarci gli spiriti. Che ne dici?»

Anna non ebbe il tempo di rispondere, perché la sua ospite era già sparita dietro alla porta della cucina prontamente richiusa. Invece, curiosò sul ripiano sopra al camino e notò una serie di piccoli oggettini di vario valore: qualche ossicino levigato, uno o due anelli, un coltello da caccia e alcuni borselli in cuoio. Ne stava per aprire uno quando la donna tornò e le chiese di cantare; lei allora si sistemò il vestito di lana verde e scelse una bella canzone che parlava di due innamorati separati:

«Dove vai, dove vai?

Neanche tu ciò lo sai

Dove vai, dove vai,

io ti aspetterò qui per sempre!

Natale è alle porte, i regali sono fatti.

Natale è alle porte, le vivande sono pronte.

Manchi solo tu, manchi solo tu,

Dove sei? Perché non qui con me?

Dove vai, dove vai?

Neanche tu ciò lo sai

Dove vai, dove vai,

io ti aspetterò qui per sempre!

La neve scende già, Natale si farà

Ma che dico mai, senza di te non lo è.

Manchi solo tu, manchi solo tu.

Dove sei? Perché non qui con me!

Dove vai, dove vai?

Neanche tu ciò lo sai

Dove vai, dove vai,

io ti aspetterò qui per sempre!

Io ti manco sì lo so, ma non sei qui però!

Tu mi manchi questo sì, ma perché non sei qui!

Un Natale, senza di te, io ti penso,

Arriva presto per me!

Natale è alle porte, i regali sono fatti.

Natale è alle porte, le vivande sono pronte.

Manchi solo tu, manchi solo tu:

Natale per me sei solo tu!»

Anna aveva cantato dolcemente, con una voce celestiale, perché pensava al suo Alfredo smarrito da giorni nelle foreste e di cui non aveva più sentito notizie. Quando l’anziana donna proruppe in un plauso per l’esibizione, la ragazza prese le balze che contornavano il lembo con il quale il vestito verde finiva e si protrasse in un inchino soddisfatto ma malinconico: le si era nuovamente dipinto il sorriso sul bel volto, anche se gli occhi erano tornati lucidi. Quindi tornò a sedersi e respirò lentamente, per quietarsi.

«Hai una voce stupenda, devi essere molto dolce!», le fece la vecchia offrendole una tazza di tè, che si era portata dalla cucina.

Anna arrossì, bevendo a piccoli sorsi la calda bevanda. «Dovrebbe sentire mia sorella, lei canta nel coro di Letitia. Sembra un angelo! Quindi… Manca molto alla cena? Inizio ad avere un leggero appetito.»

L’anziana sorrise e ribatté che mancava pochissimo, ma che nel frattempo le serviva una mano per portare cinque casse molto pesanti dalla cantina al salotto; «La cantina si trova dopo una scala dalla mia camera da letto. Lo so, chi ha progettato questa casa non doveva essere un gran architetto!», aggiunse ridendo. Anna accettò timidamente e le due scesero a prenderle; ci misero un po’, soprattutto perché le cinque casse erano effettivamente molto pesanti perfino per Anna, una fanciulla nel fiore degli anni. Ma riuscirono a portarle in salotto, dove le voleva la vecchia.

Anna dunque soddisfatta del lavoro si sedette, evidentemente affaticata mentre l’arzilla vecchietta sorrideva sempre più arzilla.

«Wow!», mormorò Anna sentendosi la fronte come per capire se avesse la febbre, «Sono proprio stanca… Mi sta venendo una stanchezza, un sonno, incredibile. Devono essere le casse. Lei, lei non è stanca signora?»

L’anziana donna le si avvicinò e si sedette sulla sedia accanto a quella della ragazza. La stava osservando.

Anna non capiva, quindi si ripeté: «Lei non è stanca, signora? Forse ho la febbre, o forse sono solo stanca, tutto questo calore dopo il gelo della foresta. No?»

La donna ora aveva uno sguardo mortificato, rabbioso, severo. Lentamente si alzò incurvandosi minacciosa verso Anna e le tirò uno schiaffo in pieno volto: «Piccola ingrata. Ti ho salvata, ti ho aperto la porta di casa mia, ti ho riscaldata e perfino intrattenuta. E tu non mi hai nemmeno mai chiesto come mi chiamassi. Una piccola serpe, come tutti gli altri. Una maiala, una scrofa. E da scrofa sarai trattata: bollita nel mio pentolone!»

Anna, che all’inizio non capiva, dal terrore raccolse tutte le forze e spinse via la donna facendola sbattere contro il tavolino. Prontamente si avventò verso la porta principale della casa dalla quale era entrata ma la scoprì chiusa a chiave (quando era stata chiusa?) e vedendo minacciosa la sconosciuta che le si avvicinava, barcollando si diresse verso la cucina. Sempre più stanca e tremante.

Non lo avesse mai fatto.

Quella cucina era il luogo degli orrori della casa! Appese alle pareti su ganci da macellaio stavano gambe umane secche e rigide, sulle mensole lungo il muro a destra si trovavano numerosi strumenti di tortura e cucina intrisi di sangue essiccato, le tendine delle finestre erano in pelle umana mentre sul tavolo c’era un cadavere con le interiora esposte e i polmoni rimossi e il viso scorticato! «Alfredo, no!», urlò Anna riconoscendo i capelli corvini e ricci e la pelle olivastra del proprio promesso sposo. Isterica, si voltò alla propria sinistra e indietreggiò urlando: l’ultima cosa che vide prima di perdere i sensi fu l’enorme calderone al centro della sala nel quale l’acqua ribolliva minacciando di bagnare l’immenso falò ai piedi di esso; la strega la raggiunse e le sussurrò «Fossi in te morrei ora nel sonno, dicono non sia piacevole essere bolliti vivi!» per poi scoppiare a ridere crudelmente.

Così, a Letitia la giornata di Natale non fu segnata dalle risa gioiose dei bambini che pattinavano sul lago ghiacciato o dai deliziosi profumi uscenti dai salotti addobbati a festa per il cenone in famiglia. No, altre due persone erano scomparse nel fitto bosco e un velo di terrore e malfidenza era calato sulla cittadina. Solo nel bosco innevato sinistre risate risuonavano, mentre un’arzilla vecchina si preparava il proprio Presepe personale, unico nel suo genere: una moltitudine di bambole, bambolotti e bamboline a cui erano stati cuciti i visi strappati ai cadaveri degli sciagurati che erano andati a farle visita; e quell’anno finalmente l’arzilla vecchina aveva pure trovato la Maria perfetta!

Buon Natale, amici miei, state solo attenti alle foreste e alle vecchine ospitali o loro staranno attente a voi! Buon Natale e felice anno nuovo!

Speciale di Natale: L’amore non va in vacanza

Buon Natale! Come lo passerete? Io in famiglia, ci sono una serie di tradizioni che mi piace rispettare e una di queste, cominciata l’anno scorso, è proporre un film natalizio da condividere con i miei lettori! E oggi il film è L’amore non va in vacanza.

L’amore non va in vacanza (The Holiday in madrelingua) è un film diretto, scritto e prodotto da Nancy Meyers e per me e la mia famiglia è un piccolo classico di Natale che riguardiamo sempre con piacere. Uscito nel non troppo lontano 2006, vanta un cast stellare e una sceneggiatura capace di riportare il sorriso sul viso dello spettatore più sconsolato. Lo adoro.^^

La trama ruota attorno a due donne sole al mondo che per le vacanze natalizie decidono di scambiarsi le case : Iris (interpretata da Kate Winslet) è una giornalista di successo inglese che vuole cambiare aria per dimenticare l’ex; Amanda (interpretata da Cameron Diaz) è una ricca creatrice di trailer cinematografici che desidera scomparire per un po’ dopo aver scoperto che il fidanzato l’ha tradita. Così, il film racconta le loro vicende nelle rispettive ma scambiate case natalizie, vacanze in cui entrambe riscoprono l’amore in ogni sua forma e riescono anche a creare legami che le portano a chiedersi cosa realmente vogliano.

Tranquilli, niente spoiler almeno per ora!

Ma se L’amore non va in vacanza ha una grandissima anima romantica, non bisogna dimenticarsi quella meta-cinematografica! Infatti, dati il lavoro e la vita di Amanda, quando Iris va a vivere a casa della ricca donna di cinema a Los Angeles viene inglobata da un mondo di riferimenti cinematografici anche grazie ai fortunati incontri che fa: prima un talentuoso compositore e poi un celebre sceneggiatore in pensione. Inutile suggerire che siano tantissimi i film e gli artisti che vengono citati; e c’è pure un cameo di Dustin Hoffman!

Ma parliamo delle due protagoniste!

Iris è una giornalista del Telegraph, un giornaletto insignificante inglese come ben sapete, ed è lei a presentare i personaggi del film con una bellissima introduzione sul concetto di amore e di innamorato. Realizzata dal punto lavorativo, il suo è un percorso di riscoperta dell’Io e della fiducia in se stessa in quanto donna meritevole di amore da altri e da se stessa; ovviamente questo arco di maturazione è possibile solamente estromettendo la tossicità dalla sua vita e cercando dall’esterno qualcuno o qualcosa che riesca a farle capire che della propria vita lei deve essere la protagonista. Essendo Iris lontana dal mondo del cinema e del lusso tipici di Los Angeles, la storia di Iris è anche la più meta-cinematografica perché è lei stessa il fulcro della scoperta del cinema: facendo conoscenze nel settore viene permeata di nozioni, conoscenze e film da guardare; una vera delizia per un cinefilo!

Amanda, incarnata da Cameron Diaz, è anche lei una donna insicura sull’amore a causa di un trauma infantile per cui non è più riuscita a fidarsi di nessun altro se non di se stessa; quello di Amanda è un viaggio metaforico per riscoprire se stessa grazie a Graham, l’affascinante e single fratello di Iris, che fa capolino nella casa della sorella poche ore dopo l’arrivo della nuova arrivata. Il problema di Amanda è il non affezionarsi ai suoi amanti e, infatti, durante la narrazione molte volte lei prova a piangere, non riuscendo però a scalfire la propria intimità. Ah, a proposito di intimità, è interessante il dettaglio che ho notato alla seconda revisione del film per il blog: Amanda e Graham sono visti seminudi a letto, nella propria intimità, solo dopo la terza volta che fanno sesso, quando metaforicamente si mettono a nudo parlando del proprio futuro. E non temete cinefili, anche Amanda è chiaramente meta-cinematografica: il suo personaggio è caratterizzato da una voce interiore che riassume la sua situazione sentimentale come se fosse la voce narrante di un trailer! Stupendo.

Insomma, L’amore non va in vacanza è una piccola perla con un grande cast e una sceneggiatura galoppante. Entrambe sono donne di successo mostrate prima come donne di successo al lavoro e poi come disperate in amore.

Il film costella la visione con una serie di primi piani intensi intervallati, soprattutto per il cottage inglese, da campi lunghi a mostrare l’ambiente circostante e le splendide campagne inglesi. Personalmente ho amato il piccolo e intimo cottage di Iris rispetto alla grande e lussuosa villa di Amanda perché è il film stesso a farcelo amare: il cottage è ricco di oggetti, è vissuto e disordinato, non ha paura di accogliere i suoi ospiti; invece, la villa è troppo ordinata, tecnologica, fredda e solo con molto calore riesce a riscaldarsi perché finalmente la vediamo riempirsi di sorrisi e chiacchiere grazie però a Iris. Quindi anche le case stesse ci raccontano delle loro proprietarie.

Ho voluto condividere con voi brevemente questa piccola perla impreziosita da una regia che sa come trasmettere lo spirito natalizio senza ammorbarci con i topoi del genere regalandoci una commedia fresca ma non glaciale e una sceneggiatura veramente sagace. Questo film è in casa mia da moltissimi anni, è legato alla mia infanzia e lo riguardo sempre con estremo piacere: le due attrici protagoniste sono bravissime, ci sono alcune scene che mi fanno sempre ridere (come le telefonate incrociate di Amanda e Graham ad Iris o la voce narrante che se la prende con Amanda) e altre che invece mi fanno riflettere (Iris che si rispecchia nella situazione di Miles, la solitudine di Amanda) e mi spingono a migliorarmi.

Per me L’amore non va in vacanza è un classico. E per voi?

Come poteva mancare Katy ad augurarci buone feste?^^

Buon Natale! Come al solito, vi lascio alcuni link interessanti, ciao e buone feste!^^

Il mio recente racconto natalizio: Il buon Doriano.

Il mio speciale di Natale dell’anno scorso: Mamma, ho perso l’aereo.

Il mio articolo di auguri del ’19: qui.

Il mio articolo di auguri del ’18: qui.

Il mio articolo di auguri del ’17: qui.

Il mio disegno realizzato nel 2016: qui.

Speriamo di sopravvivere alle soffocanti domande dei parenti! E buon Natale!

The Xmas Carols: Sogno per piangere

Buongiorno! Oggi siamo all’ultima tappa di questa complicata collaborazione che mi ha portato molte visite e molti commenti per il mio piccolo racconto; racconto sicuramente più allegro e gioviale da quello proposto da Anna per la sua condivisione. Il suo racconto mi ha strappato una parte del mio delicato cuore, dandolo in pasto ai ricordi.

Anna ci regala un racconto drammatico sull’amicizia e l’importanza di tutti coloro che ci danno tutti il nostro amore; senza fare spoiler, dico solo che il soggetto è un angelo senza ali che ognuno, se con un cuore, ha o desiderare avere al proprio fianco.

Capito dove voleva andare a parare, ho faticato a continuare la storia e le lacrime minacciavano di scendere, non potendo non pensare al mio Bula. Scrissi anche un racconto sull’argomento.

Il mio Bula quando ancora stava bene 💙

Ecco, questo è il link: Il mondo di Shioren.

Ciao e buone feste, domani a mezzogiorno esce il mio speciale di Natale, non mancate per conoscere uno dei miei film natalizi preferiti e farci gli auguri. Ciaone e vado a piangere.

The Xmas Carols: E siamo tutti caprette belanti

Buongiorno! Oggi il titolo all’articolo rilasciato da SabineStuartDeChevalier per la collaborazione natalizia (il penultimo giorno) l’ho scelto io per una mia chiara idea: chi canta e balla secondo me fa sempre una migliore prima impressione di chi dice di sapere scrivere o disegnare.

Ops, piccolo spoiler. LOL.

Vabbhe, come avrete capito questa talentuosa ragazza (che dalla voce avrà circa la mia età, presumo) ha cantato una sua versione dolce e trasognata di Silent Night. E mi ha fatto sentire una capretta stonata che per condividere qualcosa è costretta ad usare i propri duri zoccoli perché i belati sono troppo sgraziati.

A voi capita mai?

Comunque, il blog è questo e sotto vi lascio il video perché credo le faccia piacere condividerlo e ottenere ancora più views: Nea: Nuova ecologia artistica.

Metto i suoi due video:

Sperando vi siano piaciuti i video, vi saluto e vi invito ad andare dal suo blog per congratularvi con lei per la sua splendida voce. Ciao!^^

The Xmas Carols: Schiaccianoci a New York

Buongiorno, almeno a voi. Oggi sono stato molto tentato di dire ‘Ciaone!’ e tornare a scrivere domani perché sono dolente e tacchipirinato: ieri ho fatto e oggi vedo gli elefanti danzanti che si sfracellano sulla mia povera spalla. But the show must go on & here we are.

Oggi a partecipare al The Xmas Carols è una giovane blogger (più giovane di me) che condivide con noi una storia nata da due sue passioni: la danza e la letteratura. Il racconto non è propriamente natalizio perché Natale lo si scorge con il binocolo, un po’ come feci io, ma l’atmosfera la si sente tutta; ricorda un po’ il racconto delle due sorelle scrittrici: una possibile storia d’amore nella neve e nella sorpresa di un dolce destino.

Quindi, se volete leggere, questo è il link al racconto: Dove una poesia può arrivare

Fatto il mio contributo torno a letto o quasi, ciao. Comunque vi leggo da cell, ciao.^^

La tragedia di Fantozzi + The Xmas Carols: XIV

Buongiorno! Come state?

Oggi torniamo a parlare di cinema, cinema italiano per l’esattezza: vorrei condividere qualche riflessione sul celebre personaggio di Fantozzi! Sono anni che ogni tanto mi guardo la saga di Fantozzi, quando riesco a trovare un suo capitolo alla televisione o come ora su TimVision; tragico e inetto, Fantozzi è un personaggio creato apposta per subire e non riuscire a elevarsi come invece fa sua moglie per colpa del proprio terribile e iracondo carattere.

Fantozzi è un ragioniere sposato con una donna che non ama ma a cui è affezionato, forse perché lei lo tratta sempre con profondo rispetto, preferendo a lei una collega ugualmente cessa ma pure cafona ed egoista; lui e i suoi colleghi lavorano in una grande Ditta, che nel primo film nella primissima scena viene mostrata più come un grande e minaccioso alveare che come un edificio, arrivando a subire diverse umiliazioni e schiavismi pur di tenersi il lavoro.

Così la vita di Fantozzi si divide tra giornate di stremanti giornate lavorative ed umiliante esperienze private tra amici e parenti.

Fantozzi secondo me basa la propria forza narrativa sull’italianità facilissima da scorgere del personaggio unita però alla costruzione di un mondo dove il concetto greco del ‘bello e buono’ è esaltato alla massima forza: qui i ricchi sono belli, potenti e fortunati (quasi divini) mentre i poveri sono imbruttiti e soffrono anche quando di compiere le scelte più caritatevoli o realizzare il loro unico sogno. Se da una parte spesso per i dirigenti e coloro che sembrano vivere una vita agiata sono scelti attori carismatici e affascinanti o direttamente modelli, per la gente normale sono scelti attori poco prestanti o imbruttiti, dove il trucco riesce ad esaltare ogni difetto fisico fino a creare una classe dirigente invidiabile come aspetto fisico e agiatezza e un’altra di inferiori indegni di qualsiasi empatia.

E se da un lato Fantozzi è vittima di (un complesso di) inferiorità verso i suoi aguzzini a lavoro, pure dal lato personale e privato non se la passa meglio; ma questa volta la colpa è unicamente sua.

Fantozzi ha un carattere remissivo verso coloro che reputa superiori ma aggressivo contro coloro che sono gentili con lui, arrivando a picchiare e insultare la figlia e denigrare e tradire la moglie. Fantozzi fin dalla presentazione della propria famiglia nella prima celebre pellicola mette in chiaro come non ami la moglie Pina e preferisca corteggiare la tanto sognata signorina Silvani, arrivando spesso ad accettare gli insulti che l’agognata donna rivolge a lui e alla moglie e spendendo capitali per cercare di soddisfarla. E alla moglie cosa fa? Le si rivolge con sufficienza, maltrattandola quando lei invece lo tratta con gentilezza (perché lei sa benissimo quanto il mondo sia crudele con un inetto come lui); e da uomo insensibile e piccolo qual è della figlia (e poi della nipote) riesce a scorgere solo la bruttezza.

Fantozzi, quindi, è una figura tragica senza possibilità di riscatto perché pur partendo da una situazione svantaggiata non potrà mai elevarsi per mancanza di spirito e iniziativa, preferendo rincorrere piccoli sogni destinati a infrangersi per poi sbollire su coloro che invece lo sopportano e supportano.

E voi? Cosa ne pensate del personaggio? Per me il personaggio più simpatico è la signorina Silvani, mia guida spirituale. E il vostro?

Cambiando argomento, anche oggi continua la collaborazione natalizia tra blog! Oggi è la fondatrice del blog La Corte a partecipare con un bellissimo disegno (credo sia ufficialmente la prima a proporre questo media, tra quelli attivamente in ‘gara’) fatto a tecnica mista: disegno a mano unito al photoshop!

Se volete guardarlo anche voi, questo è il link: LA NUOVA CORTE DEI MIRACOLI.

Ciao! E fatemi sapere cosa ne pensate di Fantozzi e qual è il vostro capitolo della saga preferito.^^

The Xmas Carols: Ippopotami per Natale

Buongiorno, oggi post molto veloce.

Sono stanchino e non ho molta voglia di scrivere, ho anche molti blog da leggere. Domani pubblico, ho in mente di fare una piccola riflessione sul personaggio iconico del cinema e della commedia italiana, personaggio tratto da una serie di racconti di un grande artista morto da poco. Idee? E poi per dopo Natale penso di proporre una comparazione tra un film uscito recentemente e uno dei film con la bella Milla Jovovich!

Comunque, passiamo alla collaborazione!

Oggi è stato pubblicato un nuovo racconto sul blog Lividi e Musica, da un blogger che non si definisce scrittore ma è riuscito a costruire un mondo magico in modo assolutamente realistico! Il testo proposto è molto lungo, vi avviso, ma fa riflettere non poco sulla nostra era consumistica ed egoista, dove ognuno vuole e pretende sempre di più, spingendoci anche a ferire gli altri e smettere di sognare.

Senza ulteriori spoiler, ecco qui il link: correte a leggere!

The Xmas Carols: Sorpresa di Natale

Buongiorno! Oggi torniamo alla nostra collaborazione e dopo un ciclo di storie più serie ed impegnate, torniamo a rallegrarci ricordando quanto Natale sia la festa dell’amore e della famiglia; dove ognuno è più buono.

Il blog in questione è il 142, gestito da una coppia di blogger dalle anime complementari. Da notare che non è il primo contributo che ci regalano, avendoli io condivisi anche in questo post.

Come al solito vi lascio al link, dicendo solo che è una bella storia di parole gentili e buone intenzioni, a ricordarci quanto anche una bugia detta a fin di bene possa rischiarare una serata. Ciao!

LINK: CENTOQUARANTADUE