Perché Glass Onion è il prodotto streaming per eccellenza

Glass Onion, in originale Glass Onion: A Knives Out Mystery, è una delle ultime perle del catalogo cinematografico a tema film Gialli offerto dal colosso dello streaming Netflix, che negli ultimi anni è riuscito a creare un proprio impero multimediale. Diretto, scritto e prodotto da Rian Johnson, il film è il sequel del precedente Knives Out e come quello vede Daniel Craig nel cast come protagonista: squadra che vince non si cambia. Con le sue 253 milioni di ore nei primi ventotto giorni di programmazione, Glass Onion si inserisce tra i successi di Netflix dopo una breve apparizione nei cinema del mondo e produce subito ottime prestazioni sulla piattaforma.

Ma cos’ha di speciale Glass Onion e perché si inserisce così bene nell’offerta della grande N?

Per rispondere alla domanda, bisogna premettere una nota molto importante: Netflix è il più grande distributore di contenuti audiovisivi al mondo, il numero di abbonati sempre in crescita ne è una chiara prova, e di conseguenza nella sua natura intrinseca di piattaforma streaming ha propria la capacità di studio dell’utenza. Quest’analisi dei gusti dei propri abbonati è utile alla piattaforma per capire quali sono i prodotti più visualizzati e quelli meno apprezzati, in una continua rincorsa alla narrazione seriale o cinematografica capace di ottenere il titolo di prodotto con più ore di visione: tantissimi nuovi titoli sempre più simili tra di loro, capaci al tempo stesso di coprire ogni più piccola nicchia di mercato, con la conseguente e istantanea cancellazione qualora il prodotto appena lanciato non dovesse essere gradito. Inoltre, quest’analisi è utile anche per progettare a tavolino i titoli da produrre, in modo da irretire gli spettatori con qualcosa capace di stimolare ogni volta curiosità e quasi dipendenza.

In tutto ciò, Glass Onion rappresenta la continuazione di un successo risalente al lontano 2019, e quindi possiede già una base di spettatori interessata alla sua visione; l’apparizione nelle sale del mondo è stata troppo breve perché tutti i fan del capitolo precedente abbiano avuto la possibilità di andare a guardarlo al cinema e quindi abbiano perso interesse. Coloro che hanno apprezzato Knives Out e sono abbonati a Netflix hanno la possibilità di guardarlo tutte le volte che vogliono, gratuitamente. E non è tutto. Netflix al suo interno offre un catalogo immenso di prodotti che ricadono nei generi del Giallo e del Whodunit, per cui la scelta del colosso di distribuire il film è apprezzabile nella sua linearità: Netflix ha scelto di produrre il sequel di un film apprezzato e di distribuirlo perché è consapevole che ciò rientra perfettamente nei gusti e nelle scelte di visione della propria utenza. Un’operazione di certo non nuova al colosso dello streaming, che nel corso degli anni ha prodotto contenuti originali propri e soprattutto dato nuova vita a franchise giunti al termine ma mai dimenticati: House of Cards con una serie televisiva, Gilmore Girls con uno special-reunion per permettere ai fan di rivedere i loro amati personaggi un’ultima volta e Lucifer, concedendole altre tre stagioni dopo la sua cancellazione dal palinsesto del network televisivo Fox. E vedendo i numeri che ottengono questi prodotti, tutti questi investimenti si sono rivelati molto più che azzeccati!

Non irrilevante è anche la seppur breve corsa nelle sale di Glass Onion, che lo ha predisposto alle nomination per competere alla statuetta più rilevante del business cinematografico americano: il premio Oscar. Infatti, per molti anni Netflix ha cercato di ottenere riconoscimenti di qualità oltre al grande numero sempre crescente di abbonati, sfornando e proponendo alla giuria titoli come The Irishman di Scorsese e Roma di Cuaron (entrambi usciti nelle sale cinematografiche prima che su Netflix). E se con Roma finalmente Neftlix riuscì a portare a casa ben tre statuette, The Irishman non vinse nessuna delle dieci candidature. Glass Onion potrebbe vincere dove l’ultima fatica del celebrato Martin Scorsese ha fallito? Con una sola nomination alla miglior sceneggiatura non originale per gli Oscar 2023, è possibile ma molto improbabile.

Ma di cosa parla Glass Onion?

Glass Onion è il tipico film Giallo, ricorda e omaggia Agatha Christie creando un film moderno e complesso, la cui struttura è semplificata da una sceneggiatura che riprende e chiarisce i plot points e che è arricchita da un plot twist che stravolge gli elementi della narrazione. La trama prosegue la storia di Benoît Blanc e la ambienta nel 2020 durante il lockdown del Covid. Dopo una forzata pausa dalle investigazioni, Blanc viene invitato da un magnate nella sua ricca villa su un’isola inaccessibile, assieme alla ristretta cerchia di amici dell’ospite; tutti insieme per risolvere l’omicidio del miliardario, un grande gioco progettato dal genio per passare la vacanza in compagnia. Ma, ovviamente, le cose non vanno come previsto e i dissapori iniziano a emergere, proprio quando iniziano a comparire i primi cadaveri.

Con una citazione lampante a Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, Glass Onion si inserisce a forza nel Cozy Mystery, con una visione molto più moderna e vicina alla realtà del pubblico di giovani adulti abbonato a Netflix. Nella rosa dei personaggi non compaiono più i ricchi ereditieri, le eccentriche scrittrici e gli affascinanti archeologi tipici dei romanzi della Regina del Giallo; invece, compaiono un’imprenditrice, una politica, due influencer e una modella diventata imprenditrice, oltre ovviamente al detective protagonista e al ricco imprenditore che invita tutti. Non bastano più le figure dell’alta borghesia o dell’aristocrazia, in questo film si sceglie di mostrare i personaggi che chiunque vede tutti i giorni in televisione, sui giornali o nei vari social.

Il cast invece vanta tutta una serie di interpreti con una lunga carriera alle spalle, chi un veterano come Daniel Craig, chi figlia d’arte e famosa per le commedie romantiche come Kate Hudson, chi famosa come attrice di supporto come Kathryn Hahn e chi celebre per i ruoli ambigui e intensi, come Edward Norton. Un cast forse meno potente del precedente, ma comunque abbastanza forte da attirare lo spettatore in una cipolla di vetro, dove tutto è in bella vista ma abbastanza palese da sfuggire a un’occhiata distratta. Ed è proprio su questa spettatorialità disattenta del proprio pubblico che Glass Onion basa la propria forza: il film è caratterizzato da una regia che offre inquadrature ricche di elementi, quasi barocche nella loro costruzione, un montaggio frenetico e una soundtrack carica ed esaltante. È difficile mantenere l’attenzione alta in un film così immersivo. Netflix sa bene che il proprio pubblico potrebbe guardare il film mentre è impegnato a fare altro e ne è felice: senza fare spoiler, uno spettatore attento ad ogni movimento di macchina e a tutto ciò che è presento sullo schermo non può godersi la visione e le sorprese del film.

Glass Onion si dimostra un prodotto adatto a esportare la qualità di una squadra artistica capace di sfornare una saga dai capitoli sempre diversi tra loro, in grado di ricopre tutti i sottogeneri del Giallo e del Whodunit sempre su una piattaforma nella quale i film di questo genere vanno molto. Una bella modernizzazione di Agatha Christie, da scoprire e assaporare, possibilmente in madrelingua. Ovviamente, si trova su Netflix, per chi non lo avesse inteso.

10 film coi vampiri

Buongiorno! Oggi torno a parlare di cinema gotico con una simpatica lista di dieci film accomunati dalla presenza dei vampiri! Il vampiro è una figura molto interessante, figura che ho ospitato nel blog con il mio racconto Tieni, Venere, mia bella Venere. Questa è la seconda parte di una lista, per cui se volete altri film sui vampiri, basta che usiate la ricerca nel blog per parola chiave, che trovate a sinistra nella versione desktop!

Hotel Transylvania. Primo titolo della lista, e già usciamo dal cinema dell’orrore per inoltrarci in quel per famiglie! Perché questo simpatico film d’animazione con un cast stellare alle voci è un piccolo gioiello, una manifesto contro la xenofobia a favore di una visione più aperta e speranzosa verso le nuove generazioni. Simpatica anche la reinterpretazione delle icone del cinema gotico, con Dracula che gestisce l’hotel per soli mostri!

Intervista col vampiro. Uno dei film più iconici e con i vampiri più romantici in circolazione, le fan di Brad Pitt e Tom Cruise gioiscono sempre per il trucco che li ricopre accentuandone tutti i lati positivi! Io della Rice, autrice del libro da cui è tratta la pellicola, ho letto uno dei libri successivi nella stessa saga nel quale compaiono anche questi due vampiri. E poi come dimenticare la bravissima Kirsten Dunst nei panni dell’eterna bambina (e tragica vampira) Claudia?

Vita da vampiro – What we do in the shadows. Esilarante commedia nera firmata Taika Waititi, da cui ora è stata tratta una serie. Nello stile del mockumentary, racconta la vita notturna di un gruppo di vampiri di differenti epoche che accettano di farsi filmare nella loro vita quotidiana. Sangue, massacri, feste per soli mostri e un esplicito riferimento vampiresco al Nosferatu del ’22! Ma tranquilli, nessun documentarista è stato sacrificato alla causa per il film (non posso dire lo stesso per le vittime…). Da recuperare assolutamente!

Underworld. Ho visto il primo film, la Beckinsale figa e brava, ma non ho fatto follie. Poi non amo quei film che ad ogni capitolo della saga cambiano i personaggi secondari e pure quelli primari tranne la protagonista, infatti pure la saga di RE dopo il primo film non la guardo mai. Carino, niente di che. Bella la fotografia e bello il trucco.

Dal tramonto all’alba. Iconico, iconica Salma Hayek con la sua danza, iconico Tarantino che recita al posto di dirigere. Ma alla regia c’è Rodriguez, e quindi sparatorie, sangue e un bel massacro! Non che Tarantino non sia da meno, ma hanno stili completamente diversi, diciamo che Tarantino lo vedo più contenuto nelle stragi! Un film stupendo, tanto sangue ma vanta i vampiri più originali tra quelli della lista! Perché alla fine, il vampiro è pur sempre legato all’Empusa e il fatto di accostare un locale di spogliarelli alla trappola perfetta orchestrata un gruppo di vampiri dimostra che gli autori lo hanno capito benissimo!

Nosferatu. Dopo averlo citato in un altro film, eccolo qui il capolavoro di Murnau! Film espressionista, l’anno scorso ha compiuto i 100 anni! Il vampiro qui è un demone portatore di malattie, ben lontano dall’iconografia del romantico dannato! Capolavoro.

La leggenda dei 7 vampiri d’oro. Vi avverto, qui si scade prepotentemente nel cinema di serie B (infatti la casa di produzione è la Hammer). A me è piaciuto perché unisce le leggende occidentali con le tradizioni dell’oriente. Pure la rappresentazione dei vampiri è interessante: rapiscono bellissime fanciulle dai villaggi vicini per omaggiare Dracula, dragando il loro sangue dalle tavole su le pongono e facendo confluire il sangue in un enorme calderone. Non potete negare l’idea scenografica e soprattutto vincente. Poi nel cast, tra i salvatori, c’è pure Peter Cushing!

Eat locals. Altra commedia nera, questa volta con humour inglese e nella contemporaneità. Un gruppo di vampiri si riunisce dopo tot anni per discutere la spartizione del territorio, da qui si capisce che i vampiri vivono secondo una gerarchia e regole precise. Nel mentre, un esercito li sta sorvegliando per massacrarli sotto la guida della Chiesa. E nella storia c’è pure l’obbligo dell’esercito di lasciarne vivo almeno uno per i fini misteriosi di una casa farmaceutica. Come sopravvivranno i vampiri e il ragazzotto ingenuo che l’affascinante vampira si è portata dietro? Tante risate assicurate!

Vampires vs The Bronx. Altro film ambientato ai giorni nostri, questa pellicola per famiglie riprende il topos secondo il quale i vampiri non possono entrare in un luogo se non invitati (o non lo possiedono). I protagonisti della vicenda sono tre ragazzini neri del Bronx che notano un incremento inquietante delle sparizioni, sparizioni che coinvolgono equamente negozianti e criminali del quartiere. Nessuno gli crede, allora saranno i tre ragazzi a indagare in una commedia simpatica che dimostra quanto il tema dei vampiri possa ancora essere rielaborato.

Day shift. Torniamo al cinema per adulti con un film d’azione con battute sferzanti e scene abbastanza inquietanti. Il protagonista, sempre ai giorni nostri, come lavoro segreto è un cacciatore di vampiri che lavoro nel turno diurno per un’agenzia americana. Effetti speciali bellini, bel numero di morti e un finale carino (ma che non spiega molte cose). Da guardare per Jamie Foxx e il suo esilarante collega, interpretato da Dave Franco.

Ed eccoci qui alla fine dell’articolo! Conoscete tutti i film della lista? Alcuni li ho visti in tv, altri spulciando il catalogo Netflix, qualche titolo su Raiplay e Nosferatu su YT! Ciao!

I miei film natalizi 2022-2023

Buongiorno! Oggi torno a parlare di cinema con la lista delle mie visioni natalizie nel periodo dal primo dicembre 2022 al 6 febbraio 2023, perché come si sa l’Epifania tutte le porte si porta via! A parte due compleanni in famiglia, uno dei quali non potrò festeggiare con il festeggiato perché sarò già a Roma. RIP. Comunque, oggi condivido la lista dei miei 12 film natalizi, condita con qualche nota veloce d’insieme e con una riflessione conclusiva. Buona lettura.^^

I miei film natalizi 2022-2023:
Falling for Christmas
Un Natale pieno di Grazia
Un castello per Natale
La cena di Natale
Una poltrona per due
Miracolo nella 34^ strada (remake)
Mamma, ho riperso l’aereo
When darkness falls
New in town
Sotto il segno del Natale
Conciati per le feste
Natale in affitto

Quest’anno la stagione natalizia è stata particolarmente povera. Avendo passato gran parte di Dicembre a Roma mi sono salvato dai gusti più o meno discutibili dei miei genitori e quindi mi sono diviso tra Netflix e il cinema (passando ogni tanto per il drive della scuola per le visioni accademiche).
Devo dire che i primi 3 film della lista li devo allo Zinefilo, con il suo format delle multi-recensioni di film natalizi; e il suo articolo conteneva i tre film, tutti comodamente su Netflix. E quindi perché non guardarli?
La lista dei film brutti, comunque, è lunga. Alla fine i film di serie B su Netflix sono stati molto migliori dei film di serie A a fine lista, quindi stendiamo un velo pietoso. Un film natalizio secondo me non può basarsi solo sul Natale come concetto da fanatici ma deve avere qualcosa di sfondo su cui basare la trama: amore, sesso, lavoro, critica sociale, mistero, narrazione per bambini; beh, i migliori film della lista contengono almeno una di queste caratteristiche e riescono ad appassionare.

I migliori 5 film natalizi 2022-2023:
– Una poltrona per due
– When darkness falls
– New in town
– Un castello per Natale
– Falling for Christmas

Riflessione di fine post:

Conciati per le feste, Natale in affitto e Miracolo nella 34^ strada solo per citarne alcuni raccontano una storia assai inquietante: la completa associazione americana del Natale al consumismo. Non sono ipocrita o incoerente, so benissimo che anche in Italia fare regali, mostrare decorazioni e Babbo Natale sono parti integranti del Natale ma gli americani sono proprio su un altro livello!
Questi film associano completamente Natale allo sfarzo, alla festa, e molte volte in questi film la realtà cristiana non è nemmeno presente. Non possiamo nemmeno affermare che siano film con protagonisti buddisti, o musulmani od ebrei; no, sono film di bianchi cristiani per bianchi cristiani. E quindi Cristo dove sta? Agli americani piace mostrare le decorazioni, queste ville addobbate (e qui torniamo alla riflessione che scrissi mesi fa per The Middle) e luci che potrebbero illuminare da sole un paesino di montagna nostrano.
Cosa impariamo dagli americani? Come al solito, solo che spendere i soldi per fare bella figura è importante.

Dei film in lista, solo 4 citano la Chiesa: New in town, Mamma, ho riperso l’aereo, When darkness falls e Natale in affitto (per uno dei momenti più cringey e meno cristiani della lista di film natalizi intera). Io stesso non sono particolarmente della Chiesa cattolica positiva ma da qui a scindere completamente i due concetti è un passo enorme! Soprattutto sapendo chi ha prodotto questi film e il target di riferimento. Assurdo.

E voi? Conoscete qualcuno di questi film? E cosa ne pensate della mia riflessione?

Dettaglio delle scaglie di ghiaccio del lago

I 10 migliori film visti a Dicembre

Buongiorno! Oggi con un ritardo spaventoso rispetto alla solita tabella di marcia, torno a parlare come ad ogni inizio del mese dei migliori film che ho visto durante il mese appena trascorso. A Dicembre ho visto un sacco di bei film e non mi sembrava giusto sceglierne solo cinque, quindi ora state per leggere i migliori 10 che ho guardato a Dicembre!

Buona lettura.

Kiki- Consegne a domicilio. Una storia deliziosa dallo Studio Ghibli, la protagonista è una giovane strega nell’era della televisione e dei primi dirigibili che lascia la propria famiglia per diventare un’adulta e lavorare; alla saggia età di 13 anni. Che dire? Lo Studio Ghibli confeziona l’ennesimo viaggio di formazione che rasenta la perfezione, amalgamando perfettamente spensieratezza e paura del domani e di perdere la propria identità.

Bulbbul. Produzione Netflix del 2020 che abbraccia le tradizioni indiane, prodotto in India. Un dramma fantastico che miscela drammi storici (siamo alla fine del 1800) e religione, creando una strega assassina di uomini al servizio della Dea Kali. Mistero e paranormale si mescolano quindi in una storia d’amore che si protrae per decenni, senza potersi mai concretizzare a causa delle convenzioni e dei doveri sociali.

The trip. Esilarante commedia splatterissima per stomaci forti, dove l’adrenalina dei corpi tagliati o maciullati (splatstick) si addiziona ad un ottimo humour nerissimo! La protagonista è una bravissima Noomi Rapace. Questo film non è per tutti, ma per chi sopporta il sangue, le risate si fanno sempre più pesanti man mano che la vicenda si fa più drammatica e soprattutto scarlatta! Perla norvegese da recuperare assolutamente!

La famiglia Willoughby. Capolavoro grafico d’animazione, ha una grafica pazzesca. Per dire, i capelli dei personaggi sono fatti come se fossero di lana, e quella lana la potresti toccare da com’è fatta bene! Idem per i gas, che sono resi come se fossero di una qualche stoffa. Colori vivacissimi e un umorismi divertente e che non ti aspetteresti. Il tema portante è la famiglia in tutti i suoi risvolti, la trama procede bene e ha un plot-twist che non ti aspetti.

My fair lady. Ne ho appena parlato, devo aggiungere altro a una delle mie recensioni più articolate?

It follows. Angosciante thriller paranormale con una bravissima Maika Monroe. Mi ricordo quando uscì, fece scalpore. E affermo adesso che tale scalpore è meritatissimo. Non so ben identificare cosa possa essere ‘sto It, ma è sicuramente legato al sesso e alla perdita della purezza; infatti, spesso nel film viene citata positivamente l’età infantile, come custode dei sogni delle persone. Da non perdere, veramente.

Sentieri selvaggi. Cult assoluto del western, non potevo non citarlo. Di suo è anche bello, è un road movie tra le montagne e il deserto rosso. C’è John Wayne davanti alla cinepresa e John Ford dietro, che altro volere?

Glass Onion. Mi sono rivisto il film, stavolta in italiano su Netflix con mia mamma. Lei l’ha trovato noioso, stendiamo un velo su questa nota. Io l’ho trovato geniale per come regia e montaggio riescono a creare inquadrature così ricche e soprattutto sature di particolari che mostrano tutte le informazioni utili all’investigazione lungo tutto il film, ma lo spettatore è continuamente distratto! Infatti, conoscendo la trama, ho prestato attenzione a una determinata scena e… E la verità era letteralmente davanti ai nostri occhi, solo che eravamo troppo distratti! Assurdo, capolavoro, film giallo dell’anno. Sticazzi il resto. PS: guardatelo in inglese.

When darkness falls. Giallo svedese del 1960 diretto da Arne Mattsson, fino al 31 Dicembre era in madrelingua sub-ita su Netflix. Un film elegante, dove sono gli sguardi a parlare. Una scena bellissima: lei al telefono, chiede una cosa a due uomini in fondo alla stanza e quindi nella scena vediamo lei al telefono e i due in fondo alla stanza ma nella stessa inquadratura perché riflessi nello specchio accanto alla ragazza! Film molto bello.

One Piece Gold – Il film. Primo film di One Piece che ho il piacere di guardare, figherrimo è dir poco. Oltre al fatto che gli Strawhats hanno outfits stupendi, la trama è veramente figa. Un po’ il villain mi ha ricordato per modi di fare e di combattere Do Flamingo, ma tutti i combattimenti sono ricchi di pathos e mostrati ricchi di adrenalina (certo, si sa che i personaggi principali sono protetti dalla trama ma era tutto molto figo). L’ambientazione poi era straordinaria: un’isola-nave fatta quasi interamente d’oro, capace di essere sia il Campo dei Miracoli sia il Campo di Concentramento; e il villain con il frutto Gold Gold è perfetto per un film del genere. Consigliatissimo, colori vivaci e anche le musiche sul pezzo. Ecco, era da un pezzo che non guardavo pezzi di One Piece in italiano e il doppiaggio di Luffy mi ha fatto parecchio senso, ma comunque un’esperienza bellissima!

E voi? Quali sono i film che avete visto a Dicembre? Conoscete qualcuna delle mie perle?

VISIONI SENTIERI SELVAGGI: Chiamami col tuo nome

Consigliato dal mio prof di mestieri nel cinema, Chiamami col tuo nome fa parte della sua lista di film da guardare assolutamente; uno dei pochi recenti, a dire il vero.

Chiamami col tuo nome è un bel film, solo un po’ lungo, e potremmo riassumerlo con l’andamento ormonale dell’estate di Elio.
In pratica, la prima parte è tutta basata sul raccordo di sguardo e semi-soggettive, mentre la seconda allarga la visuale alternando campi più lunghi a figure intere; potremmo dire che la cinepresa adora posarsi su Timothée Chalamet alias Elio, ma il personaggio di cui Elio è invaghito è Oliver e quindi ci sono un sacco di particolari sull’attore Armie Hammer alias Oliver.

And everybody’s watchin’ her But she’s lookin’ at you, ooh, ooh“, citando Rihanna.

Il film si dipana in tre atti, con la realizzazione carnale e non più platonica solo nell’ultimo, ironicamente. Un bel film. Ecco, schifo forte per la scena della pesca, poi io sono estremamente schizzinoso!
A livello visivo invece la cinepresa valorizza la bellezza maschile, sembra quasi di vedere le statue dei titoli di testa. Meglio Guadagnino che Schumacher, rimanendo in tema di come la cinepresa accarezza il corpo maschile, eh! Ma alla fine a parte qualche primo piano di chiappe, è più potente il fuoricampo: il sesso etero viene quasi reso imbarazzante dalla messa in scena, mentre quello tra i due è caricato di molta aspettativa ed espressività recitativa.

Personalmente ho visto abbastanza film del regista e posso notare alcune costanti: la natura preponderante, quasi bucolica; l’amore per il tempo passato; il gioco di sguardi; l’eleganza nella messa in scena; l’importanza della musica; la preferenza verso la bellezza maschile, con il nudo femminile presente ma mai oggettivato; l’amore e la passione come qualcosa di doloroso.

VISIONI SENTIERI SELVAGGI: Il padrino

Tre ore e come non sentirle.

Questo film, assieme agli altri della trilogia, lo avevo già visto, Il padrino più di una volta; ma erano anni che non lo riguardavo anche perché non amo i film infiniti. Ma era in lista, è su Netflix, alla fine l’ho ri-guardato.

Iniziando a studiare cinema ho notato molte cose importanti:

  • il montaggio parallelo nella scena del battesimo
  • l’arco evolutivo di Michael che lo rende il protagonista
  • la scena del duplice omicidio al ristorante, punto di non ritorno, proprio a metà film
  • molti primi piani, mezzi busti e la cinepresa sempre ad altezza occhi
  • i raccordi di sguardo tipici del cinema classico
  • la scelta di Michael di entrare negli affari di famiglia nella scena in ospedale

Inoltre, fin dalla prima scena possiamo notare il grande potere del padrino; e soprattutto quanto questi italo-americani ostentino la loro italianità! Cantanti d’opera, musiche popolari italiane, la pasta con le polpette! Ci mancano solo il mandolino e la mafia… ah, no, quella c’è. E in un’altra scena ci sono pure i cannoli.

Quanto gli americani siano senza origini il film lo spiega dettagliatamente, veramente ridicola ‘sta famiglia che si sente italiana ma ha bisogno di un interprete per parlare con un italiano vero. Scena poi resa malissimo nell’adattamento: capisco con Michael che da bravo ignorante americano parla americano, ma è straniante sentir parlare Michael in italiano e sentire il traduttore ripetere le stesse cose in italiano! Non potevano pensare a qualcos’altro?

A parte queste riflessioni, il film è molto bello, qui Al Pacino e Marlon Brando bucano lo schermo; Coppola ha veramente confezionato un capolavoro, ma anche Nino Rota ha aiutato moltissimo.
Dopotutto è un cult, no?