Buongiorno, oggi torno a parlare di videogiochi e One Piece con l’ultimo acquisto per la mia PS4: parlo infatti di One Piece: Pirate Warriors 4!
Per chi mi segue da molto tempo è nota la mia passione per il capitolo precedente della saga videoludica (One Piece: Pirate Warriors 3), che mi ha portato a parlare positivamente di quel titolo in diverse occasioni.
Oggi invece parlo del suo sequel e di come abbia fallito a ricreare la stessa magia. Ne parlo prima elencando gli elementi negativi e poi concludo con un commento generale in cui spiego l’intera esperienza di gioco.
Iniziamo.

Le mappe sono corridoi. Se c’era un dettaglio di level design che mi piaceva del predecessore erano i territori: tante stanzette da conquistare tenute insieme da una matrice di corridoi; ecco, qui ci sono solo i corridoi. Possono anche essere molto più ampi ma alla fine i nemici non sono aumentati in proporzione ma sono sempre raccolti in alcuni punti, rendendo a prima vista le mappe un po’ vuote.
Molti personaggi e abilità sono stati nerfati. Se in questo titolo vengono introdotti necessariamente nuovi personaggi e nuove abilità, com’è possibile far convivere questi nuovi personaggi con quelli già forti prima? Ma ovviamente rendendo più deboli quelli presi dal capitolo precedente!
La telecamera va a farsi benedire. Non mi ricordo se in Pirate Warriors 3 potessi puntare la telecamera su un nemico, ma qua posso farlo. Se c’è un solo nemico è una meccanica pure comoda, ma se i nemici aumentano iniziano i dolori: sui nemici di grosse dimensioni la telecamera nemmeno si fissa e se sono presenti più nemici importanti si fissa automaticamente su quello più vicino a me (anche fuori dal mio schermo di gioco). Il mar di mare è dietro l’angolo.
Non c’è possibilità di scegliersi gli NPC alleati. Per platinare il gioco non devo portare al massimo il livello ciurma tutti i personaggi presenti nel titolo, ma comunque se si volesse farlo sarebbe impossibile da realizzare. Il livello ciurma è una meccanica per cui se un NPC gioca con te riceve dei punti e con quei punti sale di livello; così ottieni premi utili per l’avventura. Oltre al fatto che non ho ancora capito come calcoli questi punti, è impossibile portare al massimo il livello ciurma: alcuni personaggi NPC non li ottengo mai come alleati! Nel precedente titolo almeno c’erano missioni tematiche e se sceglievi un personaggio come alleato ti metteva qualcuno della sua ciurma; qui, no, i personaggi alleati sono totalmente randomici e ho la netto sensazione che il gioco metta sempre quelli più popolari.
Sono presenti molti meno capitoli narrativi e i livelli sono tutti simili. Se Pirate Warriors 3 offriva una panoramica narrativa molto ampia, Pirate Warriors 4 sceglie di prendere solo due saghe del Mare Orientale (Alabasta e Enies Lobby) per concentrarsi invece sul Nuovo Mondo (dalle Sabaody fino alla storia originale di Wano). I capitoli narrativi sono meno di dieci, anche se ognuno ha all’interno più di cinque livelli; il problema è che molti di questi livelli sono o boss battles oppure terribilmente simili! Credo che il capitolo narrativo meglio riuscito sia quello Verso il nuovo mondo. E pure il Diaro dei Sogni soffre della stessa piattezza, quando c’è qualche livello diverso dal solito si cade nella noia e nel fastidio per le meccaniche di quel livello non riuscitissime (es: aumentare la taglia generale oppure la conquista dei territori).
Il sistema degli scudi è rotto. I Rogia sono personaggi che attivano uno scudo, scudo che devi abbattere se vuoi colpirli e sconfiggerli. Il problema è che tutti gli altri personaggi dovrebbero avere questo scudo non come protezione ma come percentuale di protezione dai colpi: tu li colpisci e la vita va giù in proporzione a quanto scudo hanno (un po’ come i vecchi Doom); ecco, allora perché se praticamente i non-Rogia non hanno più vita, devo distruggere il loro scudo per sconfiggerli definitivamente? Non dovrebbero crepare più facilmente???
Alla vittoria sono gli alleati a parlare. Concludo con una piccolezza, che sinceramente mi secca parecchio: quando finisco il livello appena giocato, non è il mio personaggio a celebrare la vittoria ma uno degli NPC alleati. Ma se ho scelto il mio personaggio vorrò sentire parlare lui, no???
Commento generale:
Giocare a One Piece: Pirate Warriors 4 è un’esperienza divertente e adrenalinica, con facilità ho superato le 100 ore di gioco e ci giocherò volentieri ancora a lungo almeno fino a che non avrò maxato tutti i personaggi. Ho platinato il videogioco su Ps4, il secondo della mia libreria ludica che ha raggiunto il traguardo. Ma mi sono pure arrabbiato parecchio.
Ovviamente anche con One Piece: Pirate Warriors 3 mi ero arrabbiato parecchio ma almeno là veramente l’esperienza era complessa e aveva delle parti più elaborate e di precisione.
In One Piece: Pirate Warriors 4 raramente ho sentito la necessità di fare le cose di fretta, il tutto rispetta i miei comodi; anzi, a volte i level design sono disperdenti e fanno perdere parecchio tempo: tante cose da fare, solo alcune sono necessarie per l’ottimo risultato della partita.
Con una grafica stupenda e un comparto musiche e narrativo all’altezza, One Piece: Pirate Warriors 4 funziona.
Più che sui livelli, hanno preferito concentrarsi sulla strategia: i personaggi crescono con l’albero delle statistiche, con cui il giocatore sceglie la statistiche da migliorare e può sbloccare un ramo della stessa, e il giocatore può scegliere anche quali attacchi speciali conferire al proprio personaggio. Questo sistema più strategico, assieme alla scelta delle abilità (già presente nel terzo), rende il gameplay potenzialmente variegato; potenzialmente, perché bisogna aggiungere questo dettaglio alla critica al level design dei paragrafi soprastanti.

Quindi, One Piece: Pirate Warriors 4 è un bel gioco? Sì, diverte e ci potrei passare altre cento ore. Ma One Piece: Pirate Warriors 3 era meglio, meglio pensato e più immersivo. Quando avrò maxato i personaggi venderò il quarto per ricomprarmi per PS4 il terzo con lo sconto.