Ho completato One Piece: Pirate Warriors 4

Buongiorno! Concludo Febbraio con un post riguardante il gaming, argomento che è molto apprezzato dai miei lettori! Con più di 150h di gioco, ho platinato il gioco e maxato tutti i personaggi, il tutto a difficoltà normale.

One Piece: Pirate Warriors 4 è veramente carino anche se ha diverse problematicità che tra poco vi elencherò. Come feci con il videogioco One Piece: Pirate Warriors 3, ho deciso di pubblicare alcune liste per descrivere velocemente i punti di forza e di debolezza del titolo, e per condividere la mia esperienza di gioco!

I 5 personaggi più belli con cui giocare:
Luffy, con il suo enorme palco mosse
Ace, Rogia molto veloce e potente
Katakuri, il più OP tra i personaggi giocabili
Big Mom, anche lei offre molta varietà
Kaido, lui è semplicemente un carro armato

I 5 nemici più fastidiosi da affrontare:
Ace, i Rogia se attivano la loro invulnerabilità hanno uno scudo da abbattere; e lui lo attiva troppo spesso
Aokiji, Rogia e pure congela; dulcis in fundo, congela ogni volta che attacca quando è Rogia
Brook, veloce a muoversi e congela, una bella spina nel fianco
Bellamy, veloce a muoversi, difficile colpirlo perché schiva
Sanji, quando inizia a muoversi in aria è difficile colpirlo

I 5 livelli più belli da giocare:
– C’è un livello nella storia principale ambientato a Dressrosa, in cui bisogna affrontare una marea di nemici potenti; molto divertente!
– Questo livello non ha un setting preciso ma il tema: tu scegli il personaggio e il gioco che te dà casualmente altri 3 e insieme dovete sconfiggere nemici potenti per far salire la taglia fino a 5 miliardi di Berry!
Cake Island ha la quantità maggiore di livelli belli da giocare, molte mappe del capitolo le rigioco spesso.
Wano, capitolo conclusivo e con i migliori livelli del titolo!
– Il livello Il quinto imperatore, dove bisogna battere i Mugiwara più forti!

Le Top5 migliori caratteristiche di One Piece: Pirate Warriors 4:
– La colonna sonora è stupenda e trasmette moltissima adrenalina
Colori sgargianti e che riescono a caratterizzare ogni ambiente
I look dei personaggi, molto cartooneschi ma altrettanto dettagliati
L’albero della crescita, con cui migliorare le stats e sbloccare i poteri
La telecamera mobile, che è possibile manovrare per osservare i dettagli ambientali e la battaglia

Le Top5 peggiori caratteristiche di One Piece: Pirate Warriors 4:
Quando fissi la telecamera su un personaggio per combatterlo, spesso essa impazzisce perché le dimensioni dei personaggi cambiano, impazzisce in presenza di angoli, impazzisce con più personaggi alternando il focus a seconda del nemico più vicino
Gli scudi, come dicevo per i Rogia, sono rotti; e se con i Rogia ciò è accettabile, non capisco perché uno possa rimanere con 1 ps se lo colpisco, solo perché ha ancora lo scudo alto! Lo scudo protegge solo i Rogia, per gli altri diminuisce solo il danno!
– Gli alleati hanno una pessima IA, spesso si impiantano ed è come non averli.
– Pessima gestione delle statistiche, ho affrontato uno dei primi livelli con un personaggio maxato: prendeva gli stessi danni di prima!
– La modalità storia offre ottimi livelli e momenti narrativi, ma spesso le cutscene si impongono sul gameplay e interrompono gli attacchi.

E siamo giunti alla fine! Articolo interessante, vero? 😂😂😂 Comunque, domani esce la Top5 dei film di Febbraio e poi posterò la mia partecipazione a una challenge letteraria! Ciaone e a domani!

I 10 migliori film visti a Dicembre

Buongiorno! Oggi con un ritardo spaventoso rispetto alla solita tabella di marcia, torno a parlare come ad ogni inizio del mese dei migliori film che ho visto durante il mese appena trascorso. A Dicembre ho visto un sacco di bei film e non mi sembrava giusto sceglierne solo cinque, quindi ora state per leggere i migliori 10 che ho guardato a Dicembre!

Buona lettura.

Kiki- Consegne a domicilio. Una storia deliziosa dallo Studio Ghibli, la protagonista è una giovane strega nell’era della televisione e dei primi dirigibili che lascia la propria famiglia per diventare un’adulta e lavorare; alla saggia età di 13 anni. Che dire? Lo Studio Ghibli confeziona l’ennesimo viaggio di formazione che rasenta la perfezione, amalgamando perfettamente spensieratezza e paura del domani e di perdere la propria identità.

Bulbbul. Produzione Netflix del 2020 che abbraccia le tradizioni indiane, prodotto in India. Un dramma fantastico che miscela drammi storici (siamo alla fine del 1800) e religione, creando una strega assassina di uomini al servizio della Dea Kali. Mistero e paranormale si mescolano quindi in una storia d’amore che si protrae per decenni, senza potersi mai concretizzare a causa delle convenzioni e dei doveri sociali.

The trip. Esilarante commedia splatterissima per stomaci forti, dove l’adrenalina dei corpi tagliati o maciullati (splatstick) si addiziona ad un ottimo humour nerissimo! La protagonista è una bravissima Noomi Rapace. Questo film non è per tutti, ma per chi sopporta il sangue, le risate si fanno sempre più pesanti man mano che la vicenda si fa più drammatica e soprattutto scarlatta! Perla norvegese da recuperare assolutamente!

La famiglia Willoughby. Capolavoro grafico d’animazione, ha una grafica pazzesca. Per dire, i capelli dei personaggi sono fatti come se fossero di lana, e quella lana la potresti toccare da com’è fatta bene! Idem per i gas, che sono resi come se fossero di una qualche stoffa. Colori vivacissimi e un umorismi divertente e che non ti aspetteresti. Il tema portante è la famiglia in tutti i suoi risvolti, la trama procede bene e ha un plot-twist che non ti aspetti.

My fair lady. Ne ho appena parlato, devo aggiungere altro a una delle mie recensioni più articolate?

It follows. Angosciante thriller paranormale con una bravissima Maika Monroe. Mi ricordo quando uscì, fece scalpore. E affermo adesso che tale scalpore è meritatissimo. Non so ben identificare cosa possa essere ‘sto It, ma è sicuramente legato al sesso e alla perdita della purezza; infatti, spesso nel film viene citata positivamente l’età infantile, come custode dei sogni delle persone. Da non perdere, veramente.

Sentieri selvaggi. Cult assoluto del western, non potevo non citarlo. Di suo è anche bello, è un road movie tra le montagne e il deserto rosso. C’è John Wayne davanti alla cinepresa e John Ford dietro, che altro volere?

Glass Onion. Mi sono rivisto il film, stavolta in italiano su Netflix con mia mamma. Lei l’ha trovato noioso, stendiamo un velo su questa nota. Io l’ho trovato geniale per come regia e montaggio riescono a creare inquadrature così ricche e soprattutto sature di particolari che mostrano tutte le informazioni utili all’investigazione lungo tutto il film, ma lo spettatore è continuamente distratto! Infatti, conoscendo la trama, ho prestato attenzione a una determinata scena e… E la verità era letteralmente davanti ai nostri occhi, solo che eravamo troppo distratti! Assurdo, capolavoro, film giallo dell’anno. Sticazzi il resto. PS: guardatelo in inglese.

When darkness falls. Giallo svedese del 1960 diretto da Arne Mattsson, fino al 31 Dicembre era in madrelingua sub-ita su Netflix. Un film elegante, dove sono gli sguardi a parlare. Una scena bellissima: lei al telefono, chiede una cosa a due uomini in fondo alla stanza e quindi nella scena vediamo lei al telefono e i due in fondo alla stanza ma nella stessa inquadratura perché riflessi nello specchio accanto alla ragazza! Film molto bello.

One Piece Gold – Il film. Primo film di One Piece che ho il piacere di guardare, figherrimo è dir poco. Oltre al fatto che gli Strawhats hanno outfits stupendi, la trama è veramente figa. Un po’ il villain mi ha ricordato per modi di fare e di combattere Do Flamingo, ma tutti i combattimenti sono ricchi di pathos e mostrati ricchi di adrenalina (certo, si sa che i personaggi principali sono protetti dalla trama ma era tutto molto figo). L’ambientazione poi era straordinaria: un’isola-nave fatta quasi interamente d’oro, capace di essere sia il Campo dei Miracoli sia il Campo di Concentramento; e il villain con il frutto Gold Gold è perfetto per un film del genere. Consigliatissimo, colori vivaci e anche le musiche sul pezzo. Ecco, era da un pezzo che non guardavo pezzi di One Piece in italiano e il doppiaggio di Luffy mi ha fatto parecchio senso, ma comunque un’esperienza bellissima!

E voi? Quali sono i film che avete visto a Dicembre? Conoscete qualcuna delle mie perle?

One Piece: Pirate Warriors 4 è un gioco deludente

Buongiorno, oggi torno a parlare di videogiochi e One Piece con l’ultimo acquisto per la mia PS4: parlo infatti di One Piece: Pirate Warriors 4!
Per chi mi segue da molto tempo è nota la mia passione per il capitolo precedente della saga videoludica (One Piece: Pirate Warriors 3), che mi ha portato a parlare positivamente di quel titolo in diverse occasioni.

Oggi invece parlo del suo sequel e di come abbia fallito a ricreare la stessa magia. Ne parlo prima elencando gli elementi negativi e poi concludo con un commento generale in cui spiego l’intera esperienza di gioco.

Iniziamo.

Una schermata da One Piece: Pirate Warriors 4

Le mappe sono corridoi. Se c’era un dettaglio di level design che mi piaceva del predecessore erano i territori: tante stanzette da conquistare tenute insieme da una matrice di corridoi; ecco, qui ci sono solo i corridoi. Possono anche essere molto più ampi ma alla fine i nemici non sono aumentati in proporzione ma sono sempre raccolti in alcuni punti, rendendo a prima vista le mappe un po’ vuote.

Molti personaggi e abilità sono stati nerfati. Se in questo titolo vengono introdotti necessariamente nuovi personaggi e nuove abilità, com’è possibile far convivere questi nuovi personaggi con quelli già forti prima? Ma ovviamente rendendo più deboli quelli presi dal capitolo precedente!

La telecamera va a farsi benedire. Non mi ricordo se in Pirate Warriors 3 potessi puntare la telecamera su un nemico, ma qua posso farlo. Se c’è un solo nemico è una meccanica pure comoda, ma se i nemici aumentano iniziano i dolori: sui nemici di grosse dimensioni la telecamera nemmeno si fissa e se sono presenti più nemici importanti si fissa automaticamente su quello più vicino a me (anche fuori dal mio schermo di gioco). Il mar di mare è dietro l’angolo.

Non c’è possibilità di scegliersi gli NPC alleati. Per platinare il gioco non devo portare al massimo il livello ciurma tutti i personaggi presenti nel titolo, ma comunque se si volesse farlo sarebbe impossibile da realizzare. Il livello ciurma è una meccanica per cui se un NPC gioca con te riceve dei punti e con quei punti sale di livello; così ottieni premi utili per l’avventura. Oltre al fatto che non ho ancora capito come calcoli questi punti, è impossibile portare al massimo il livello ciurma: alcuni personaggi NPC non li ottengo mai come alleati! Nel precedente titolo almeno c’erano missioni tematiche e se sceglievi un personaggio come alleato ti metteva qualcuno della sua ciurma; qui, no, i personaggi alleati sono totalmente randomici e ho la netto sensazione che il gioco metta sempre quelli più popolari.

Sono presenti molti meno capitoli narrativi e i livelli sono tutti simili. Se Pirate Warriors 3 offriva una panoramica narrativa molto ampia, Pirate Warriors 4 sceglie di prendere solo due saghe del Mare Orientale (Alabasta e Enies Lobby) per concentrarsi invece sul Nuovo Mondo (dalle Sabaody fino alla storia originale di Wano). I capitoli narrativi sono meno di dieci, anche se ognuno ha all’interno più di cinque livelli; il problema è che molti di questi livelli sono o boss battles oppure terribilmente simili! Credo che il capitolo narrativo meglio riuscito sia quello Verso il nuovo mondo. E pure il Diaro dei Sogni soffre della stessa piattezza, quando c’è qualche livello diverso dal solito si cade nella noia e nel fastidio per le meccaniche di quel livello non riuscitissime (es: aumentare la taglia generale oppure la conquista dei territori).

Il sistema degli scudi è rotto. I Rogia sono personaggi che attivano uno scudo, scudo che devi abbattere se vuoi colpirli e sconfiggerli. Il problema è che tutti gli altri personaggi dovrebbero avere questo scudo non come protezione ma come percentuale di protezione dai colpi: tu li colpisci e la vita va giù in proporzione a quanto scudo hanno (un po’ come i vecchi Doom); ecco, allora perché se praticamente i non-Rogia non hanno più vita, devo distruggere il loro scudo per sconfiggerli definitivamente? Non dovrebbero crepare più facilmente???

Alla vittoria sono gli alleati a parlare. Concludo con una piccolezza, che sinceramente mi secca parecchio: quando finisco il livello appena giocato, non è il mio personaggio a celebrare la vittoria ma uno degli NPC alleati. Ma se ho scelto il mio personaggio vorrò sentire parlare lui, no???

Commento generale:

Giocare a One Piece: Pirate Warriors 4 è un’esperienza divertente e adrenalinica, con facilità ho superato le 100 ore di gioco e ci giocherò volentieri ancora a lungo almeno fino a che non avrò maxato tutti i personaggi. Ho platinato il videogioco su Ps4, il secondo della mia libreria ludica che ha raggiunto il traguardo. Ma mi sono pure arrabbiato parecchio.
Ovviamente anche con One Piece: Pirate Warriors 3 mi ero arrabbiato parecchio ma almeno là veramente l’esperienza era complessa e aveva delle parti più elaborate e di precisione.

In One Piece: Pirate Warriors 4 raramente ho sentito la necessità di fare le cose di fretta, il tutto rispetta i miei comodi; anzi, a volte i level design sono disperdenti e fanno perdere parecchio tempo: tante cose da fare, solo alcune sono necessarie per l’ottimo risultato della partita.

Con una grafica stupenda e un comparto musiche e narrativo all’altezza, One Piece: Pirate Warriors 4 funziona.
Più che sui livelli, hanno preferito concentrarsi sulla strategia: i personaggi crescono con l’albero delle statistiche, con cui il giocatore sceglie la statistiche da migliorare e può sbloccare un ramo della stessa, e il giocatore può scegliere anche quali attacchi speciali conferire al proprio personaggio. Questo sistema più strategico, assieme alla scelta delle abilità (già presente nel terzo), rende il gameplay potenzialmente variegato; potenzialmente, perché bisogna aggiungere questo dettaglio alla critica al level design dei paragrafi soprastanti.

Una schermata da One Piece: Pirate Warriors 3

Quindi, One Piece: Pirate Warriors 4 è un bel gioco? Sì, diverte e ci potrei passare altre cento ore. Ma One Piece: Pirate Warriors 3 era meglio, meglio pensato e più immersivo. Quando avrò maxato i personaggi venderò il quarto per ricomprarmi per PS4 il terzo con lo sconto.

Solo i migliori fanno la Storia, One Piece

Buongiorno!^^
In questo periodo sto giocando a One Piece: Pirate Warriors 4 e quindi sto ricevendo una nuova infarinatura generale del mondo di One Piece.

Già fan superficiale del franchise fin da piccolo, quando andavo alle elementari avevo lo zaino dalla prima serie che ora è stato intascato dai miei genitori per le camminate in montagna. Poi crescendo mi sono appassionato all’anime, con la saga di Thriller Bark come preferita e l’unica guardata per intero (bella saga, viene anche introdotto Brook!). Ogni tanto ho comprato qualche numero del manga, aggiungendo che recentemente i miei genitori mi hanno regalato i primi numeri del manga di One Piece! Ora ho un bellissimo poster attaccato in camera mia, quella ufficiale nella mia terra natia. Per concludere, ho giocato e completato One Piece: Pirate Warriors 3 e sto completando One Piece: Pirate Warriors 4.

Conosco abbastanza l’universo di One Piece.

Una riflessione formatasi nella mia mente recentemente è che sono pochi a gestire le sorti di quel mondo, non perché esista una vera e propria aristocrazia ma perché sono pochi gli individui in grado di emergere.
Non sto parlando di opere come Dragonball, il tipico Shonen, dove c’è un unico protagonista con la sua élite di combattenti e l’élite nemica.

Qui veramente solo un certo tipo di persone può essere utile alla Storia.

Basti pensare ai Frutti del Diavolo: frutti magici che donano particolari abilità ai fortunati che li inghiottiscono. Oppure ai Giganti o a uomini e donne imponenti, esseri altissimi e forti in grado di gestire interi eserciti da soli.
Ora trasliamo questi due concetti su coloro che sono potenti: chi rimane fuori? Tutti gli Ammiragli della Marina sono uomini alti, sopra la media, e hanno mangiato il Frutto del Diavolo. Solo uno dei 7 Imperatori Pirati non ha mangiato un Frutto del Diavolo e 3 di loro sono persone enormi, sopra la media. Luffy stesso, assieme alla maggior parte della sua ciurma e alla Peggiore delle Generazioni, è un mangiatore di Frutto del Diavolo.

Quindi, quanto è veramente meritocratico il world-building di One Piece?

Per chi conosce bene l’opera, è vero: esistono pure gli spadaccini, i cecchini e i combattenti. E soprattutto i vari tipi di Ambizione.

L’Ambizione sicuramente è il power-up più universale e variegato, è legato alla forza di volontà dell’utilizzatore e quindi può essere appreso da chiunque. Esistono 3 tipi di Ambizione: Percezione, Armature e Re conquistatore.
Alla fine, però, l’Ambizione del Re conquistatore è quella più rara e dimostra ancora una volta quanto l’aristocrazia dei poteri di One Piece sia circoscritta. Perché? Perché in una battaglia essa può essere la più utile, permettendo all’utilizzatore di far svenire tutte le persone attorno a lui con la sua sola presenza!

Quindi, che senso ha introdurre interi eserciti, guerre, se alla fine tutto si riduce alle battaglie epiche delle leggende greche, o cinesi, o giapponesi? Al White Knight che sconfigge il dragone perché è lui il prescelto?

Da notare che in One Piece ormai tutti i nemici più potenti sono sempre possessori del potere di un Frutto del Diavolo o appartenevano a una razza diversa a quella umana. Da notare anche che Luffy spesso veniva sottovalutato non per la sua giovane età ma per la sua altezza, per la sua umanità.

Ma allora, perché ci affascinano così tanto queste opere dove non può essere l’uomo comune, pur allenandosi duramente con la politica o le capacità fisiche, a dominare la situazione? Almeno in opere come Dragonball la prestanza fisica significava veramente qualcosa… Qui conta solo la botta di culo, per genetica o evento fortunato.

Desideriamo veramente così tanto un salvatore o un eroe/dittatore che ci guidi?

T come TAG- Austindoveblog

Buongiorno! Oggi torno con una tag ideata da Shio76 dal blog Il mondo di Shioren; l’idea è molto carina: seguendo le lettere dell’alfabeto italiano devo nominare la prima cosa o persona od opera che mi viene in mente! Il tutto potrebbe rivelarsi complicatino dovendo usare l’alfabeto inglese, ma vedremo!

Iniziamo.

A come: Antonio, ovviamente. Come potrebbe il mondo sopravvivere alla scomparsa della mia splendida persona? ✨

B come: Britney Spears, che ora finalmente sta ritornando più forte di prima e libera! Con lei ho imparato l’inglese e mi ricordo che mi guardavo il videoclip di Work bitch! con grande divertimento, alle medie!

D come: Dracula. Lessi il libro anni fa e da allora mi accompagna anche sul blog. Poi c’è il capolavoro di Coppola, la cui Lucy è uno dei capisaldi per le immagini di contorno dei post.

C come: Charmed, ovviamente. Loro sono state le streghe del mio liceo, passavo i pomeriggi a guardarmi i loro episodi e pure con loro ho imparato l’inglese. A furia di guardare gli episodi in italiano ho pensato di provare in inglese sub ita e poi sub madrelingua! Ho 6 cofanetti su 8.^^

E come: Elena la Troia. L’ho chiamata così perché per molto tempo se la cercavate con quelle parole su Google compariva la trattazione del personaggio sul mio blog! E a parte un anno, l’approfondimento su Elena di Troia compare sempre nella Top5 degli articoli più cliccati durante l’anno!

F come: Freddy Krueger, uno dei serial killer più iconici e che può vantare una saga che, pur con una qualità altalenante, è riuscita a stare a galla per decenni senza remake, reboot o nuove linee temporali.

G come: Goku. Uno degli anime che ho guardato meglio è stato DragonballZ, nel periodo delle medie e nella prima parte delle superiori. Non conosco bene né i primi archi antecedenti né le serie successive. Solo quando Goku è già adulto e sconfigge Freezer, Cell, Majin Bu ecc ecc.

H come: Halloween, di cui non ho visto al cinema l’ultima uscita e non lo farò, dopo la delusione di Halloween kills.

I come: Iulia, la mamma è sempre la mamma.

J come: Janice, l’insopportabile ex di Chandler in Friends!

K come: Katy Perry, ma che domande sono?

L come: Luigi, il Re delle scimmie il quale dimostra che la Disney del libro ha letto solo i capitoli.

M come: Madonna, una delle cantanti più iconiche e importanti del nostro tempo.

N come: Nutella, sempre e comunque.

O come: One Piece, altro franchise a cui sono legato seppur in maniera più superficiale rispetto a Pokémon. Tra l’altro ora sto giocando a One Piece: Pirate Warriors 4.

P come: Poison Ivy, personaggio misterioso e ricco di riletture. Vi è piaciuta la mia?^^

Q come: Quentin Tarantino, un regista che apprezzo molto. Tempo fa sono pure riuscito ad andare a vedere Once upon a time in Hollywood al cinema, per cui sono molto soddisfatto; finora credo sia il suo film che preferisco.

R come: Rihanna, che sembra il prossimo anno sarà la star del Super Bowl, senza essersi mai esibita prima live per anni. Speremo ben.

S come: soldi, quelli che ora mi stanno mancando. Non trovo lavoro a Roma!

T come: Tifeo, la disgrazia degli dei.

U come: Unima, la regione Pokémon che mi sta facendo dannare nella mia ultima Nuzlocke! Ma credo che in settimana o la va o la spacca!

V come: Via col vento, citando uno dei titoli letterari e cinematografici apprezzati da mia mamma.^^

W come: What we do in the shadows, esilarante commedia horror in stile mockumentary. La consiglio.

X come: X-Men, più che altro perché non mi veniva in mente altro. Invece, quanto è bello il primo film? Mi identifico sempre in Rogue, per come viene trattata, e il suo rapporto con Wolverine è stupendo, come lui la salva alla fine sacrificandosi.

Y come: Yveltal, un Pokémon leggendario, protagonista di Pokémon Y.

Z come: Z la formica, con le sue termiti da incubo.

E siamo alla fine! E’ stata dura! Comunque non nomino nessuno ma concedo a chiunque ne abbia voglia il diritto a rispondere alla tag. Ciao!^^

Il mio commento a One Piece: Volume 91

 

Ciaone a tutti^^

Sapete che superficialmente sono un fan di One Piece? Dico superficialmente perché non ho mai realmente letto il manga e dell’anime in modo continuativo ho guardato solo la saga di Thriller Bark; tuttavia conosco gli eventi per letture in rete, video su Youtube e ovviamente il mio bellissimo videogioco One Piece Pirate Warriors 3 che sto per platinare!

Ciononostante, recentemente ero andato in edicola aspettando che il barbiere si sfoltisse e quindi immersomi nella marea di giornali, giornaletti e fumetti, appurato che lo speciale di Dylan Dog lo potevo comprare solo abbinato alla gazzetta dello sport (vende così poco?) ho deciso di provare finalmente un manga! E così ho comprato il Volume 91 di One Piece, che parla dello sbarco di fortuna dei Mugiwara a Wano e di come si siano ambientati!

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Temi affrontati:

-inquinamento e speranza per le nuovi generazioni (molto attuale);

-classismo e povertà delle classi inferiori contrapposta alla ricchezza smoderata dei nobili;

-libertà e onore;

-la ninja donna;

-ricordo e il sogno che viene ereditato.

Commento spoileroso:

E’ stato il primo manga mai letto nella mia vita ed è stato stranissimo: sapevo che bisognava partire dalla fine ma poi non capivo l’ordine delle vignette anche perché sono disegnate più cinematograficamente rispetto a quelle dei fumetti occidentali; mi ci è voluto parecchio per abituarmi alla sua lettura! Il volume in pratica è come un pratica libro che racconta una storia divisa in capitoli, anche se al posto di simboli ci sono opere d’arte che prendono la forma di disegni molto raffinati ed eleganti, capaci di trasportarmi in un mondo diverso e incentrato sull’onore e il feudalismo. Mi è sembrato di leggere l’anime, le stesse reazioni dei personaggi e la stessa magia. Stupendo.

La trama seppur abbastanza lineare presenta molte volte parallelismi tra diversi personaggi per mostrare ciò che accade a tutti loro durante un dato momento; ciò si nota per esempio durante l’assedio a Holden. Inoltre, ci sono molti combattimenti: Rudy contro Urashima, Rufy contro Holden e perfino Law contro Hawkins; ci sarebbe anche un altro combattimento ma non importa a nessuno e serve solo a introdurre due personaggi che non rivelo. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, sono stato fortunato a beccare anche una storia narrata che spiega anche le origini di questo strano mondo e ciò che accadrà molto probabilmente (o meglio: ciò che i protagonisti pianificano dovrebbe accadere) grazie all’introduzione di un’armata davvero figa! La mia preferita di quelli nuovi ovviamente è Tama, secondo me sarà lei la chiave di svolta.

Gag ricorrenti:

-Rufy, affamato che si spazzola tutto in un colo solo a casa di Tama;

-Zoro, riesce a perdersi anche in groppa a uno komainu;

-Nami, oggetto sexy quando diventa ninja per poi riprendersi l’onore violato a suon di ceffoni.

Commento finale:

Il manga One Piece Volume 91 è una bellissima lettura con un finale strepitoso che mostra quanto l’arco sarà duro e impegnativo per i Mugiwara; la lettura è densa di presentazioni dei personaggi e colpi di scena, come di combattenti veramente ben pensati. Consiglio tantissimo la lettura! Voi seguite il manga?

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One Piece Pirate Warriors 3

One Piece Pirate Warriors 3 è un videogioco d’azione pubblicato da Namco Bandai Games e basato sul mondo di One Piece, un chiaro prodotto pensato per irretire e divertire i fan con infinite e battaglie legate agli episodi più importanti dell’anime o originali.

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Esperienza di gioco:

Giocare a questo gioco è entusiasmante, è magico e mai noioso! Possiamo giocare con ben 37 personaggi tra cui la ciurma di Cappello di Paglia e moltissimi suoi nemici tra Pirati e Marina, le avventure spaziano tra i primi incontri dei Mugiwara, alle avventure entusiasmanti a Thriller Bark oppure la devastante guerra di Marineford con la culminante storia originale del gioco di Dressrosa; inoltre, è possibile anche addentrarsi in un mondo onirico che si distingue da quello principale per la mancanza delle alleanze canoniche e quindi la possibilità di lottare anche, per esempio, al fianco di Ceasar Clown! A me piace giocarci perché mi sembra di rivivere il cartone che mi ha accompagnato nella preadolescenza (forse avrei dovuto guardarlo da meno piccolo) e potendo regolare la difficoltà ogni volta che voglio è sempre entusiasmante e rilassante combattere le orde di nemici sempre con personaggi caratterizzati da abbigliamento, mosse (tutte) specifiche e frasi sempre in giapponese, con sub italiani, che non capisco.

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I miei pregi preferiti:

Tutti i personaggi sono belli, caratterizzati e con potenti mosse che, se combinate a dovere, sono capaci di affrontare qualsiasi nemico. C’è chi dice che non è verosimile che Nami faccia la pelle a personaggi come Barbianca o Luffy, ma secondo me è questa la bellezza del gioco: qui tutti sono paritari ed è merito nostro riuscire a rendere pericoloso il personaggio più pacioccoso come Chopper! Inoltre, le ambientazioni sono molto belle, le mie preferite sono quelle esotiche con spiagge che danno sul mare e palme ovunque, anche se il culmine lo abbiamo, pur senza il mare, con l’isola di Ener e Wiper, mentre la battaglia più difficile (che all’inizio chiamavo la Casa degli Orrori) è la battaglia di Marineford dove dobbiamo combattere contro ogni singolo boss della Marina! Comunque, la scelta continua della difficoltà aiuta tantissimo, è veramente interessante!^^

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One Piece e The Truman Show

Nami

Sto giocando da almeno due mesi a One Piece: Pirate Warriors 3 e mi sono riguardato tutti gli sketch più importanti nella storia della di Cappello di Paglia; e nella foga mi sono guardato anche alcune scene tratte dalla serie in giapponese con i sottotitoli in italiano. Oltre al fatto che sono tutti molto divertenti, secondo me questi personaggi riescono ad appassionare perché sono giovani e non sono perfetti: sono in continua crescita, i loro rapporti cambiano di continuo evolvendosi e diventano più forti creando sempre situazioni nuove. Poi, il mio personaggio preferito è sicuramente Nami, come forse si vede dalla sign realizzata (con scarsi risultati) da me; questa ragazza è una dei pochi membri della ciurma a non avere ingerito un Frutto del diavolo ma non ha nemmeno un’abilità vera in battaglia – non ha spade e non sa nemmeno picchiare – ma comunque riesce a sopravvivere grazie alla sua intelligenza che la rende un’ottima navigatrice e un’esperta meteorologa capace di prevedere i tornado e sfruttare il meteo come arma; e poi l’adoro per la sua avidità, forse leggermente somigliante a me. xD

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Come possiamo essere certi di vivere veramente liberi secondo le nostre scelte? Oltre al fatto che per esempio è stato dimostrato che due artisti possono in ogni caso anche non conoscendosi produrre opere molto simili per colpa di un fondo culturale simile per tutti, come facciamo a sapere che la nostra vita non è condotta da terzi che ci manipolano? Su queste considerazioni si basa il film e personalmente lo ho trovato a dir poco angosciante perché mostra quanto siamo manipolabili e fragili, libri aperti letti da tutti possibilmente anche senza veli; in questo aspetto questo mi ha ricordato il franchise di Matrix, dove gli uomini vivono in un mondo indotto nelle loro menti dalle macchine. Un film satirico ma per me più spaventoso di film come Attacco al potere perché il pericolo più grande non è perdere la propria identità di cittadino del mondo e vedere i propri valori sparire, ma è perdere la propria identità di animale senziente e vivere di valori altrui.