BATMAN: IL MONDO

Buongiorno a tutti, oggi torno a parlare di fumetti con la mia ultima lettura, Batman: il Mondo! Questo è un albo molto speciale perché, pubblicato nel 2021, esso festeggia il secondo Batman Day con il Pipistrello sotto al marchio Panini! In esso sono contenute 14 storie ognuna da un diverso Stato nel mondo che offrono al lettore una variegata rilettura del personaggio e del suo universo narrativo.

Città globale (Stati uniti d’America). Splendida storia introduttiva con disegni favolosi che riflette sulle avventure di Batman a Gotham. E piccola chicca: la Poison Ivy presentata nel racconto è disegnata identica a come me la sono immaginata nella mia fanfiction!!!! Sono rimasto supereccitatissimo per 20 minuti, ho mandato la foto della vignetta a tutti quelli che avevano letto il racconto!

Parigi (Francia). Storiella per San Valentino, e già questo è un grosso spoiler. Certo, questi disegni dai tratti così duri e semplici sono un pugno dopo quelli della prima storia, ma almeno qui la trama c’è anche se stupidella. Nota positiva: è la prima volta che vedo Batman interagire con qualche eroe fuori di Gotham che non sia Superman.

Chiuso per ferie (Spagna). Prima storia d’autore della raccolta, è molto interessante: Bruce Wayne va in vacanza in Spagna per rilassarsi. Ingrassa, esce a pub, scopa, si gode la vita. Ma quanto durerà la sua astinenza dal mantello, soprattutto quando sappiamo che Alfred è convinto che Padron Bruce se lo sia portato in valigia?

Ianus (Italia). Triste da dire, ma la storia nostrana è quella che mi è piaciuta di meno; facendola breve e senza spoiler, non ci ho capito un cazzo, inutilmente complessa e complicata per le poche pagine a disposizione. Tuttavia da evidenziare per chi li ama i disegni di Nicola Mari, storico disegnatore di Dylan Dog (mai apprezzato i numeri disegnati da lui, preferisco figure più sfumate).

Un futuro migliore (Germania). Questa storia, con protagonisti Batman e Joker, riflette su un interrogativo molto interessante: che cosa rende il Joker tale? E’ un male innato o possono essere le circostanze a spingere una persona in questa direzione? Una storia con bei disegni per una discesa nella follia in nome di un bene superiore.

Messa rossa (Repubblica Ceca). Chiaramente tra i più sci-fi della raccolta, chiaramente racconto politico ambientato durante la Guerra Fredda. Carina l’idea.

Il mio Bat-Man (Russia). Si parla sempre di Batman, ma si pensa come lo recepiscano i suoi protetti? E i fan del resto del mondo? Ci credono o credono sia finzione? Qui un russo fin da piccolo cresce con il suo mito e da anziano finalmente lo incontra (un Batman prossimo alla pensione presumo); niente trama rilevante ma molto dolce.

La culla (Turchia). Finalmente il primo Bruce Wayne giovane e fascinoso, con bei disegni delicati e una storia che promette da come finisce un bellissimo sequel; nota positiva: già così la storia è autoconclusiva, chissà se il sequel è uscito in Turchia o in America!

Difendere la città (Polonia). Bei disegni con le ombre trattate con linee di penna, qui è uno scontro di ideologia; e gli orrori di Gotham sono messi a nudo. Molto interessante da leggere.

Funerale (Messico). Con questa iniziano le storie che si ispirano alle proprie tradizioni nazionali, creando narrazioni capaci di portarci veramente negli Nazioni non solo per i disegni ma pure per i temi. Questa qui di questo filone è la peggiore, solo la cover è bella.

Dove sono gli eroi? (Brasile). Questo è un bellissimo biglietto da visita per il Brasile: ci sono le bellezze paesaggistiche e le problematiche politiche, una riflessione da parte di qualcuno che ama la sua gente e che vorrebbe spingere il lettore e i suoi concittadini a fare qualcosa, perché chiunque è un eroe.

Muninn (Corea del Sud). Tecnologie avanzatissime, storie di vendetta e un pericoloso criminale da catturare; e poi vendetta e plot points! Una storia molto bella penalizzata tantissimo dal poco spazio a disposizione; Bat-tuta figherrima e combattimenti molto belli.

Batman e Panda Girl (Cina). Queste vignette hanno colori stupendi, adoro le sfumature che sono riusciti a creare! La trama e i disegni carini, ma qui il piatto forte sono i colori. Stupendi.

Batman senza limiti (Giappone). Batman giapponese, nel passato, inizio carriera. Già qua ha vinto tutto. Storia d’autore con una Bat-tuta SPETTACOLARE che riutilizza l’immaginario giapponese per darci un Batman potente e spettacolare, narrato come eroe dai giornali locali che ne dipingono le gesta, una guerra ideologica tra l’esercito che vuole arrestare qualunque giornalaio ne parli e un artista che va perfino contro la volontà del suo eroe per celebrarlo. Incredibile!

E siamo arrivati alla fine, queste sono le 14 storie contenute nell’albo a fumetti di Batman. Quando parlavo di storie d’autore usavo il termine come al cinema: sono storie scritte, disegnate e colorate da un solo artista, che creava pure la cover.

La particolarità di questo albo è che non solo ogni storia è proveniente da una differente Nazione ma pure gli artisti!

E voi, lo avete mai letto? E fate gli auguri ad Anne Hathaway, che compie gli anni. Ciao!

Batman: Arkham Knight, prime impressioni

Buongiorno! Oggi torno a parlare della serie videoludica Batman: Arkham, con l’ultimo capitolo finora uscito: Batman: Arkham Knight. Queste sono solo le prime impressioni, ho deciso che darò al titolo il beneficio del dubbio ancora per un po’. Diciamo che per ora sono più stizzito che entusiasta.

Batman: Arkham Knight si presenta come il sequel diretto di Batman: Arkham City, ambientato qualche tempo dopo nella città di Gotham presa d’assalto dalle tossine dello Spaventapasseri.
Titolo d’azione, Batman si muove nella città evacuata dai cittadini per fermare le scorribande dei criminali muovendosi nella sua Batmobile. In pratica, la storia principale si basa sugli alleati del Cavaliere Oscuro che devono fermare lo Spaventapasseri aiutato dal misterioso Cavaliere di Arkham; il tutto fermando gli altri supercriminali.

1) Che figata la Batmobile! Aggiunta in questo titolo, è un carro armato che corre per le strade falciando via qualsiasi pedone e oggetto che gli si pari davanti. Ottima per le battaglie adrenaliniche contro altri carri armati e per distruggere le macchine dei ladri che incontra lungo la strada. Poi ha una linea veramente cool.

2) Che grafica incredibile! La saga si è sempre distinta per una bella grafica ma qui si va sul realismo e su una cura dei dettagli veramente notevole! Basta osservare le due immagini che ho caricato, questo gioco è una vera visione per gli occhi.

3) La colonna sonora non delude mai. I suoni sono sempre stati importanti e anche qui alcune missioni sono rese più facili con un uso attento delle cuffie (ManBat per esempio). Ma il punto più bello è quando si entra nell’orfanotrofio e si sentono le tre note che ormai sono il ritornello della saga!

4) Un cast di personaggi veramente nutrito. Qui ci sono tutti quelli più famosi. Anche quelli morti. Anche le vedove e le gatte ladre! Poi ormai avrete capito che a me Poison Ivy piace molto e qui ha un ruolo principale nella trama, avendo uno dei migliori cicli di redenzione (anche se egoistica?) del franchise di Batman. Il peggiore? L’Enigmista, qui a differenza degli altri capitoli ha rotto troppo.

5) Il gameplay del Predatore nell’ombra è figo, ci sono molte stanze e molti spazi aperti in cui Batman può predare i criminali seminando il terrore. Tuttavia ho notato che i criminali ora rispondono molto più in fretta, con una IA molto migliore, anche se ciò pur rendendo difficile il gameplay secondo me lo snatura leggermente: dov’è finita l’aura di terrore che avvolge il Cavaliere Oscuro?

6) Non tutti gli strumenti sono indispensabili. Ho finito la storia principale senza trovare uno strumento, che se non avessi guardato una guida su Internet manco avrei notato durante la run Partita+. Questo è un dettaglio molto importante: è il primo videogioco della saga in cui non tutti i gears sono essenziali per finire la trama; anzi, lo strumento che mi mancava mi sembra più un’aggiunta inutile e overpowered a dirla tutta.

7) Le missioni secondarie. Il gameplay prevede un semi-openworld per cui le missioni sono sbloccabili con il proseguire della storia e si possono scegliere attraverso il menu. Molto bella. La mia preferita è senz’altro sbloccare le bombe perché ti permette di fare nuovamente guerriglia, solo con situazioni più difficili e con nemici più pericolosi.

8) DUE COGLIONI QUELLA FOTTUTA BATMOBILE! Secondo me hanno snaturato il titolo: la Batmobile è troppo presente! Va bene in alcune prove dell’Enigmista e per combattere stile guerriglia ma qui si va oltre! La prima e l’ultima prova dell’Enigmista è una car-race, e c’è un boss armato di trivella gigante che, se ti tocca, la macchina esplode. I comandi della Batmobile non sono così precisi, ci sono evidenti problemi con la telecamera che va letteralmente fanculo quando fai una curva e durante la fuga dalla trivella la telecamera si gira automaticamente verso di essa e non verso la strada da percorrere! E per condire il tutto, a parte quelle tre parti (almeno l’Enigmista è extra, mentre la trivella non è skippabile) non ci sono altre sessioni di gameplay con la car-race, rendendo il tutto frustrante perché non ci si può allenare per superarle.

9) La difficoltà è inadeguata. Ho giocato il titolo in difficoltà normale, quindi la base per sapere com’è. Ecco, a parte qualche punto tutto bene; a parte quella fottuta trivella: non è un problema di difficoltà, i comandi non rispondevano sia in difficoltà normale sia difficoltà facile. E la Partita+ a difficoltà normale è troppo difficile; perché non è una partita normale più difficile, ma ha la difficoltà ‘Nightmare of qualcosa’; vuol dire che se faccio Partita+ a difficoltà difficile è direttamente l’Apocalisse? Troppo difficile.

Ecco, queste sono le mie prime impressioni di Batman: Arkham Knight. Non so se farò mai una ‘recensione’ approfondita ma questo titolo pur avendo dei picchi positivi assoluti e delle idee molto interessanti, mi ha frustrato come solo altri pochi titoli sono riusciti a fare. Non credo lo finirò completo mai più. La parte della trivella è troppo frustrante e soprattutto obbligatoria.
A essere sincero Batman: Arkham Knight è stata una delusione, il peggiore della saga. Mi aspettavo così tanto, per poi ritrovarmi con un openworld che ricostruisce gli oggetti che la Batmobile distrugge, comandi da rivisitare e il nuovo arcinememico dimenticabile.

Voi lo avete giocato?

La mia recensione di Batman: Arkham Asylum: clicca qui.

La mia recensione di Batman: Arkham City: clicca qui.

La mia recensione di Batman: Arkham Origins: clicca qui.

Batman: Il lungo Halloween

Batman: Il lungo Halloween (Batman: The Long Halloween) è una miniserie a fumetti di tredici numeri dedicata all’omonimo personaggio, scritta da Jeph Loeb, disegnata da Tim Sale e pubblicata dalla DC Comics tra l’ottobre del 1996 e l’ottobre del 1997.

Trama:
Ambientata durante il primo anno di attività del supereroe, La lunga notte di Halloween narra la ricerca del misterioso assassino Festa, così chiamato per la particolarità di uccidere soltanto durante le festività, da parte di Batman, James Gordon e Harvey Dent. La storia affronta anche gli eventi che hanno portato alla nascita di Due Facce e la lotta di Batman contro il crimine organizzato che attanaglia la città di Gotham City.

Commento:
Leggere questa graphic novel è stata una bellissima esperienza, pian piano mi sto recuperando tutti i classici. Caratterizzata da disegni dinamici e molto duri, e da una trama complessa ma scorrevole, Il lungo Halloween porta lo spettatore in un mondo dove la mafia si scontra con la vendetta e la spietatezza dei mostri di Gotham.
Inizialmente avevo comprato il volume per la sicura presenza di Poison Ivy (mi piace molto come personaggio) e poi sono stato incentivato dall’uscita del film The Batman, che cita quest’opera tra le ispirazioni. Inoltre, essendo un giocatore della serie Batman Arkham mi ero sempre chiesto come fosse un fumetto con delle rappresentazioni dei personaggi così iconiche (il vestito da gatto di Catwoman).
Mi è piaciuto, ha delle tavole che sono opere d’arte e la storia mette su un mistero molto ambiguo, in cui tutti sono sospettabili. Qui Batman non è solo il vigilante potente e invincibile ma anche un uomo fallace, che cade per esempio sotto al controllo di Poison Ivy. Ho adorato Selina Kyle, una vera vamp col trucco fittissimo, e Poison Ivy, qui una femme fatale che manovra con facilità gli altri. Inoltre, è interessante Harvey Dent, non avevo mai visto su carta il suo arco trasformativo a Due Facce. Sottotono invece il maggiordomo.
Il lato gangster dell’opera condisce con buona misura il mistero, rendendo il serial killer un fattore scatenante per la guerra tra bande.

Commento con spoiler:
La storia è veramente bella da leggere e volutamente ambigua: infatti, non è possibile capire con esattezza chi fosse Holiday. Io all’inizio pensavo fosse Catwoman, in questa versione sembra indipendente a livello familiare dalla figura di Falcone, per sfoltire le fila di chi la vuole morta. Secondo me alla fine Harvey non è mai stato il killer e il figlio di Falcone lo ha solo finto per uccidere il rivale del padre e prendersi la gloria.
Inoltre mi sarebbe piaciuto leggere la versione originale della sceneggiatura perché vorrei sapere la parola inglese per ‘mostri’, riferendosi a tutti i criminali che hanno sfumature psicopatiche o fantasy: dicono freaks o monsters? E poi personalmente ho trovato leggermente over the top figure come Poison Ivy e Solomon Grundy in un contesto così realistico e gangster.
Anche l’arco trasformativo da Harvey Dent l’ho trovato molto frettoloso: lui scompare e ricompare un serial killer vendicativo, che fa strage dei suoi traditori. Avrei preferito una trasformazione più estesa, non solo alla fine. Anche perché così non si spiega la sua ossessione per il doppio; sembra più attaccatura alla tradizione che reale sceneggiatura.

A me la graphic novel è piaciuta parecchio. Dopo aver letto Batman Vampire, aver giocato alla serie di Batman Arkham e visto i film, questo è un altro tassello per conoscere meglio questo mondo così gotico e prolifico!