Anche oggi un mese sta per finire e con la sua fine inizia però la sessione di esami di giugno, accompagnati però anche da alcuni esami dal dottore. Quindi, sono già da qualche tempo in studio serrato.
Ciò cosa vuole dire per i miei blog?
I miei blog rimarranno attivi ma saranno preferiti post perlopiù brevi, come pensieri non strutturati su film che mi hanno colpito o le mie liste. Dopotutto, vedo che di solito le liste vengono preferite ad articoli più complessi, quindi forse è meglio…
Inoltre, ho voluto condividere l’ansia per la mia sessione universitaria perché probabilmente leggerò ancora meno i blog altrui. Mi spiace ma non credo avrò molto tempo sia fisicamente che mentalmente, non voglio interrompere la lettura dei miei libri di svago!
Detto questo, vi saluto. Per i più curiosi, gli esami che devo fare li dico nei commenti.
Buongiorno, oggi post diverso dal solito. O meglio. Oggi parlo sempre della mia splendente personcina, ma da un punto di vista più persona: questo è una riflessione sulla mia ultima sessione di esami, non sui miei vacui gusti cinematografici. Quindi, se non siete qui per conoscermi un po’, ciaone e alla prossima.
Che esami ho dato durante questa sessione?
Questa sessione universitaria è stata parecchio strana perché ho dato relativamente pochi esami ma molto impegnativi: infatti, i miei sono stati Ecologia2, Chimica Organica, Chimica dell’Ambiente e Laboratorio in campo. Il Laboratorio in campo non era propriamente un esame ma un lavoro di gruppo per elaborare una relazione sullo stato di qualità ecologica del torrente Cordevole, di Falcade.
Il Laboratorio in campo, che per comodità da ora in poi abbrevieremo in Falcade, è stato parecchio seccante per diversi motivi.
Dovete sapere che una relazione di laboratorio si svolge elaborando le proprie esperienze sul campo ed analizzando i dati raccolti; ok. Ovviamente, con il Covid19 non c’è stato nessun soggiorno a Falcade e i dati che abbiamo analizzato sono stati quelli raccolti dai prof (e una secondo me se li è pure inventati). Quindi abbiamo lavorato senza una vera esperienza e validità di ciò che stavamo facendo e su dati che non erano nostri, che certe volte nemmeno sapevamo da cosa venissero fuori.
Questo è stato il principale problema di Falcade.
Questa elaborazione dei dati ci ha preso diversi mesi, da fine Agosto a inizio Dicembre, pur essendo in sei persone e lavorando sempre in coppia. Gli argomenti da trattare per analizzare dal punto di vista di qualità ecologica erano tanti: Geodinamica, Chimica delle acque, Biologia dei microinvertebrati e dei macroinvertebrati e delle piante. Molti argomenti erano complicati, altri pieni di informazioni da selezionare e riportare, altri ancora solo ridondanti di calcoli noiosi.
Fortunatamente, siamo riusciti a consegnare in tempo per le lauree di alcune ragazze del mio gruppo, accettato tutto con un buon voto dignitoso. Ho avuto paura perché dopo aver consegnato, a settimane dalla consegna, un gruppo è stato costretto a rimaneggiare la relazione perché era stata rifiutata!
E così, Falcade, dopo settimane di lavoro, rielaborazione dei dati e confronti in chat, era stata fatta. Io mi sono occupato del calcolo dell’IBE e della parte teorica di Microbiologia (ancora oggi non ho ancora capito che calcoli sono stati fatti 🤣🤣).
Ovviamente, nel frattempo c’erano state lezioni, esami e preappelli.
A Novembre ho sostenuto l’esame di Ecologia2, superato con successo. In pratica questa materia studia teoricamente e in laboratorio (ma che non abbiamo sostenuto per ovvie ragioni) lo sviluppo dell’ecologia dei corpi idrici e dei sedimenti, con particolare cura riguardo ai cicli degli inquinanti.
E poi i due esami di Gennaio: Chimica Organica e dell’Ambiente!
Personalmente sono stato molto sfortunato avendo avuto lo scritto di Chimica dell’Ambiente e l’orale di Organica lo stesso giorno; pur essendo stato graziato dal prof di Organica con l’orale spostato di una mattina, ovviamente non ho potuto studiare al meglio Chimica Organica.
Ironia della sorte, bocciato in Chimica dell’Ambiente e promosso in Chimica Organica, seppur con il minimo.
Insomma, questa sessione è stata parecchio strana. Molti laboratori sono saltati, ma non i loro esami. Tutto è stato più complicato perché da una parte non avevamo l’esperienza pratica a supportare la teoria, a spiegare a cosa effettivamente servirebbe tutta la mole studiata, dall’altra c’erano i professori che aumentavano il carico di studio per spiegarci a voce e teoricamente cosa avremmo dovuto fare praticamente.
Complessivamente sono rimasto soddisfatto dal mio rendimento, ho quasi finito gli esami e sono prossimo alla laurea triennale; erano esami difficili, per cui ho dannato l’anima. Ma sento quasi di aver perso un anno. Un anno che non sono disposto però a recuperare.
E la tua di sessione com’è andata? E se non studi, com’è stato questo periodo? Ciaone e alla prossima! C’è una bella tag mia originale che ci aspetta!
PS: sareste interessati a una mia intro sull’IBE?
L’alba è prossima, vedo la luce!
PPS: mi è appena arrivata la notifica, sulle 14 di oggi, che 5 anni fa mi iscrivevo alla piattaforma di WordPress! E quindi oggi probabilmente è il quinto anniversario del blog!
Buongiorno, sono Antonio e frequento il terzo anno della facoltà di Scienze Ambientali di Ca’ Foscari; quando la quarantena è apparsa avevo appena cominciato le lezioni, avevo pagato un intero mese di nuoto (che sto smaltendo ora) e mi saltò un preappello.
Qui desidero dare una testimonianza di come la mia università abbia reagito a questa devastante emergenza sanitaria.
L’inizio
All’inizio, rimasi a casa senza neppure sapere cosa sarebbe mai successo: l’unico fatto rilevante era l’annullamento di una prova scritta per cui mi ero preparato per settimane. Potevo guardare le mie serie televisive preferite, leggere un buon libro o giocare a videogiochi troppo potenti per il mio computer; ma niente mi avrebbe potuto ridare indietro la sensazione di completezza, quella che si prova dopo aver compiuto lo scopo di cotante ore di preparazione. Ero frustrato. Fui frustato dagli eventi, dalla stasi in cui ogni istituzione sembrava essersi persa: l’unica mia certezza era stare sempre in casa perché nemmeno ora tengo un lavoro; una gabbia di rame, nemmeno d’oro la mia. Così, le settimane svanivano mentre nuovi numeri più alti dei precedenti apparivano sulla bilancia alla mia pesata mattutina.
Ci volle un mese perché i professori capissero che l’emergenza non si sarebbe arginata da sola; ci volle un mese perché capissero che dovevano riprendere le lezioni che avevano interrotte in favore di un’attesa con le carte in regola per non terminare mai. Chi provava Skype, chi scelse di fare laboratorio da casa analizzando i dati altrui, chi sparì per altrettante settimane per poi in seguito accorciare il programma da chiedere all’esame. Fu un periodo abbastanza divertente.
Le lezioni
Alcune lezioni sono felice di averle seguite online: il professore di elettromagnetismo (che poi ebbe pure il pessimo gusto di sparire) caricò le sue lezioni su YT, cosicché noi potessimo finalmente ascoltarle e compensare il fatto che non sappia minimamente spiegare in modo decente. Alla fine, tutti i professori hanno scelto, sia per le lezioni sia per gli esami, la piattaforma di facile fruizione Google Meet. Solo con l’obbligo anche di registrare ogni lezione e caricarle poi sul sito privato di Ca’ Foscari, agevolando noi studenti che al posto di dovere noi registrare audio potevamo direttamente accedere alle spiegazioni con i video illustrati a lezione. Molto comodo, in questo modo studiai: Cose marine (mia personale intitolazione del corso), Monitoraggio della biodiversità, Chimica Organica e pure altri due corsi che non ho mai seguito (tanto registrano le lezioni!). Credo di non essere mai stato meno attento a una lezione, ma anche di avere ottenuto risultati molto migliori del solito.
I laboratori
Al mio anno ho tre laboratori a cui partecipare obbligatoriamente: quello di Elettromagnetismo e i due di Ecologia2. Tutti li ho sostenuti da casa, scrivendo relazioni o minireport riguardanti le esperienze sostenuti dai prof o dagli alunni degli anni precedenti elaborando dati non raccolti da me. Se mi chiedessero di cosa ho scritto per Ecologia, non saprei rispondere; per la relazione di Fisica2, invece, ho assoldato un prof di ripetizioni. Credo siano i laboratori la più grande menomazione del mio anno di studi relativo al 2020: com’è possibile imparare a gestire un’esperienza pratica se non la pratichiamo dal vero? Come possiamo imparare a gestire bilance, costosi macchinari ed elementi da miscelare se non lo abbiamo mai fatto prima? E arriviamo al punto peggiore: a luglio sarei dovuto dopo un anno di ritardo (ho fatto fatica a sostenere gli esami necessari l’anno scorso) a fare una settimana di campionamenti a Falcade; inutile dire che se si farà la vivrò a casa mia, dalla mia camera da letto, online. BELLO!
Gli esami
L’unica nota positiva di questa quarantena sono stati gli esami: molti scritti sono stati tramutati in orali, tutti gli esami che ho sostenuto nell’arco tra aprile e giugno (tra preappelli ed esami) erano orali, non sono mai stato bocciato. La mia impressione è che la difficoltà sia stata abbassata non poco, in favore di esami una volta scritti con due ore di tempo per pensarci, e che essendo sempre a casa io abbia avuto molto più tempo da dedicare allo studio. O meglio, ho solo studiato. Credo che la più grande fortuna sia stata la trasmutazione da scritto (dove chiedevano solo esercizi) ad orale di Chimica analitica perché così il focus s’è spostato sulla teoria di laboratorio e i principi delle tecniche usate. Tuttavia, conosco molti invece che hanno dovuto sostenere esami scritti all’orale: infatti, dovevano scaricare la prova, stamparla, compilarla e inviarla in un intervallo di tempo fin troppo ristretto!
Conclusioni
Questa quarantena è stata veramente strana e la mia università non ha aiutato ad attutire il colpo; almeno posso dire che abbia cercato di agevolare lo studio continuando le lezioni (e registrandole) e permettendo in ogni caso la presenza di preappelli.