Sentieri Selvaggi: corso operativo di critica cinematografica

Dal 12 al 16  luglio 2021 con Sergej Sozzo, cinque giornate per orientarsi nella professione del critico cinematografico tra visioni, scrittura ed esperienza redazionale!

Buongiorno, oggi voglio portare la mia testimonianza del corso di cinema che ho sostenuto durante il mese di luglio assieme ad altri 4 ragazzi e al direttore del giornale online Sentieri Selvaggi Sergio Sozzo.

INNANZITUTTO, DOVE SI TROVA?

Il corso che ho seguito era tenuto nella sede centrale della scuola di cinema Sentieri Selvaggi, ubicata a Roma vicino al Colosseo. Si tratta di un bell’edificio moderno suddiviso su due piani e vicino a un parco e al centro storico.

COM’ERANO GLI INTERNI?

Gli interni della scuola sono ben pensati, ricavati in modo da creare alcune stanze più o meno strette ma in grado di sfruttare perfettamente lo spazio a disposizione. Noi eravamo dentro all’aula: una stanza capace di contenere una decina abbondante di persone, dei banchi di scuola e la scrivania del professore (munita di vetro separatore per isolarlo da noi).

La struttura è piena di gel disinfettanti e avvisi di tenersi puliti e lavare spesso le mani.

La scuola in sé ha interni molto belli perché appese alle pareti e sui mobili ci sono immagini, fotografie e cartelloni di film molto famosi; è come entrare in un piccolo grande cinema! Credo che l’immagine che mi ha colpito maggiormente sia stata quella estrapolata da What we do in the shadows per ricordare di tenere tutto pulito! Adoro.

E COM’ERA L’AULA?

L’aula era stata organizzata in modo da essere in regola con le prevenzioni Covid: pochi banchi con noi studente mascherati, il professore dietro a un separé di plastica e una lavagna interattiva per spiegarci e mostrarci meglio le lezioni. Era molto comoda, insonorizzata e con l’aria condizionata privata.

Ogni volta che dovevamo uscire per un caffé usavamo una porta laterale per non disturbare la classe affianco, di recitazione.

MA QUINDI, ‘STE LEZIONI COM’ERANO?

Le lezioni erano suddivise tra la mattina (lezioni teoriche) e il pomeriggio (il laboratorio).

Alla mattina il primo giorno ci ha fatto un’introduzione alle recensioni e ai vari tipi di articoli che un giornalista di cinema può scrivere; il resto delle giornate, ovviamente oltre alle parti teoriche correggevamo gli elaborati scritti durante la giornata precedente. Credo che la lezione più interessante sia stata quando ci ha consigliato il libro Lavoro, quindi scrivo! e abbiamo parlato dei differenti schemi di struttura del testo critico.

Al pomeriggio, invece, dopo un’oretta di solito tra le 13,30 e le 15 (dipendeva da quando finivamo) ci riunivamo davanti alla scuola dopo aver pranzato e andavamo ‘al cinema a guardare il film consigliato’. Poi, durante il pomeriggio e la serata dovevamo scrivere un articolo secondo le indicazioni del professore e mandarlo entro le 22; potevamo stare a scuola sfruttando le loro attrezzature fino alle 19, ora in cui chiudono.

Mi sono piaciute molto queste lezioni, all’ultimo giorno al posto di un film abbiamo visto un documentario in produzione e abbiamo intervistato i registi, ex studenti della scuola Sentieri Selvaggi!

Il prof ogni volta che leggeva i miei testi^^

E GLI ALTRI STUDENTI? CHI TROVO ANDANDO A QUESTI CORSI?

Quest’anno, in vista della mia prossima laurea triennale e dipartita dal mondo scientifico, ho avuto molta fortuna: eravamo in tutto 5 studenti, di cui tre erano studentesse della scuola che avevano deciso di aderire a questo corso per una rinfrescata e un ulteriore allenamento prima dell’esame di settembre.

Ciò mi ha permesso di parlare con loro e farmi un’idea frutto dell’esperienza di come siano veramente i corsi e gli esami della scuola di cinema Sentieri Selvaggi; inoltre, durante quella stessa settimana il direttore della scuola è stato così gentile da fissare un appuntamento privato per farmi una specie di Open Day personale!

MI è SERVITO PER IL BLOG?

Certamente. Innanzitutto, un articolo scritto come compito per casa l’ho già pubblicato sul blog qui e poi anche solo parlare con queste persone dello staff della scuola e con queste ragazze è stato molto istruttivo.

Inoltre, non è la prima volta che frequento quella scuola: c’ero andato anche l’anno scorso per il laboratorio di sceneggiatura, di cui ho conservato la testimonianza qui. Ecco, la critica alla fine l’ho trovata molto ma molto ma molto più interessante della sceneggiatura, anche perché il prof ci ha spiegato aneddoti della sua vita lavorativa e che un critico non deve solo scrivere su un media ma anche collaborare per rassegne e tanto altro.

CONCLUSIONI:

Se non si è capito, io ho amato il corso e la sera se avessi voluto avrei potuto uscire e ubriacarmi fin dalle 17, ora in cui ci salutavamo fuori dal ‘cinema’ dopo la visione del film: era un corso che permetteva benissimo la vacanza.

Se avete altre domande o curiosità, scrivetemi nei commenti. Io vi dico come al solito ciaone e spero di vedervi ad agosto! Ciao!

Eravamo così in aula e per Roma, mi sembra abbastanza Covid-free…

Scuola di cinema: Sentieri Selvaggi

Buongiorno a tutti!

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‘Spettate ‘n’attimo che mi sveglio e sono da voi…

Recentemente ho passato una bellissima settimana a Roma per seguire un interessante laboratorio di sceneggiatura tenuto presso la scuola di cinema Sentieri Selvaggi; qui condivido la mia esperienza.

Cos’è la scuola Sentieri Selvaggi?

Sentieri Selvaggi è una scuola di cinema che offre diversi corsi, variando dalla regia alla sceneggiatura, dalla fotografia fino al montaggio di video. Inoltre, le offerte formative variano anche di prezzi e sconti a seconda della materia e ovviamente del periodo di iscrizione; ho con me il volantino e devo dire che si capisce molto meglio del sito.

La scuola, almeno quella in cui ho passato le mie giornate romane, è costituita da un edificio moderno pieno di locandine famose di film più o meno celebri, svariate stanze insonorizzate e una per le conferenze (dove abbiamo fatto lezione). Dall’esterno l’edificio può sembrare molto piccolo ma l’apparenza inganna perché non solo ci sono molte stanze in successione lineare al pian terreno, ma ci devono essere ulteriori piani superiori!

Che laboratorio ho seguito presso la scuola Sentieri Selvaggi?

Presso la scuola di cinema Sentieri Selvaggi ho seguito un laboratorio mattutino di sceneggiatura, una bella introduzione alla scrittura per il cinema mediata dalla regista e sceneggiatrice Veronica Succi.

Iniziava alle dieci del mattino e finiva alle due del pomeriggio. Erano lezioni frontali durante le quali la professoressa spiegava la teoria e la grammatica della sceneggiatura, come scriverla e che linguaggio usare per la stesura; poi leggevamo i nostri testi o soggetti e spiegava ulteriormente sulla base dei nostri errori.

Dalle tre del pomeriggio fino alle sette, inoltre, la scuola era aperta a noi studenti per permetterci di confrontarci e riunirci a scrivere prima i nostri soggetti in compagnia e poi con i lavori di gruppo.

Interessante, è che grazie a questo laboratorio sia riuscito ad avere una bella idea per il mio ultimo racconto, che potete leggere qui.

I lavori di gruppo, per le sceneggiature

A frequentare il corso eravamo tredici e quindi fummo divisi in tre gruppi; ogni gruppo ha elaborato un soggetto di uno dei propri membri, prima creando un trattamento scalettato e quindi una sceneggiatura.

Lavorare in gruppo per un progetto creativo è stato veramente interessante, anche se molte volte chiare divergenze creative hanno rallentato il tutto. Comunicare le proprie idee con qualcuno distante da sé, non solo a livello geografico di origine, ma anche culturale è stato veramente e indubbiamente stimolante: tante idee, molti modi approcci allo stesso canovaccio, troppe idee diverse le une dalle altre.

La professoressa, che lavorava solo di mattina, non si è mai fermata ad aiutarci se non l’ultimo giorno perché il lavoro di gruppo lo avevamo durante i pomeriggi, mentre le mattine le passavamo a leggere i nostri lavori. Forse sarebbe stato meglio avere subito una base su cui lavorare in armonia e qualcuno che i primi giorni aiutasse nelle interazioni e a calmarci.

Cosa ho imparato?

Da questa splendida immersione e introduzione al mondo degli sceneggiatori ho imparato diverse cose. Oltre a piccola base di sceneggiatura, che se volete posso condividere in un futuro post (fatemelo sapere giù nei commenti), ho scoperto che la sceneggiatura si basa sulla condivisione di storie e la voglia di conoscere il prossimo e  sul confronto con il prossimo.

Inoltre, la sceneggiatura è un’arte che si celebra al meglio con più persone, perché più menti sono maggiormente in grado di apportare al lavoro di gruppo più riflessioni, più eredità culturali e sicuramente più confronti! Purtroppo, con il mio carattere schivo e diffidente ciò è stato molto difficile ma sono pronto a lavorarci: infatti, se sono abituato a lavorare in gruppo dove a contare sono solo i numeri e l’attenzione, dove contano anche la fantasia e l’abilità di adattarsi deve essere ancora più bello!

Conclusioni

Ciao e grazie per essere rimasti fin qui. Se volete pormi domande sull’esperienza o sulla teoria che mi è stata insegnata, non tardate! A me l’esperienza è piaciuta, la raccomando a cuore aperto. Ciaone!!

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Parlando delle apparenze che ingannano…