Notting Hill

Quando ero piccolo e andavo a casa di nonna, vedevo questo DVD chiamato Notting Hill; o meglio, ne osservavo l’immagine di copertina e ne leggevo la trama. Mi chiedevo ogni volta “Ma perché lui è di fronte a una faccia così grande? E cos’ha di speciale una tipa famosa che entra in una libreria?”. Poi un mese fa ho visto per la prima volta il film su TimVision e mi sono dato la risposta.

Notting Hill basa la propria forza su due elementi che fanno breccia su una grande fetta di pubblico: la tormentata storia d’amore ogni volta interrotta sul nascere e sulla possibilità di un fan di avvicinare il proprio idolo. Entrambi argomenti romantici, entrambi inscenati da Hugh Grant, uno degli attori romantici per eccellenza di questa generazione.

Realizzato dalla coppia vincente Curtis e Kenworthy, già responsabili del successo di Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill è nato da un’idea di Curtis piuttosto curiosa: “Come reagirebbero i miei amici se portassi a cena Madonna o Lady Diane?”. E sua è anche la magica location che intitola il film, visto che all’epoca Curtis abitava a Notting Hill e trovandola un meraviglioso crogiolo di fusioni per la convivenza di numerose popolazioni diverse pensò che sarebbe stato il luogo perfetto per far coesistere due personalità così diverse.

Hugh Grant fatto il provino è stato scelto unanimemente e personalmente lo trovo l’attore perfetto. Di una bellezza affascinante ma semplice, ha un modo molto romantico di dire le battute e facilmente può essere un uomo comune.
Julia Roberts invece ha fatto lei stessa pressioni per interpretare Anna: grande fan di Quattro matrimoni e un funerale e delle commedie romantiche in generale, letto il copione lo trovò geniale. Anche lei grande scelta, mi hanno colpito la dolcezza e l’eleganza con cui interagisce in pubblico, mentre sotto le coperte e durante le discussioni Julia è in grado di creare una donna violenta, che quasi per la rabbia tira un calcio al povero Hugh.

La narrazione poi scorre proprio bene. Se si fa caso è facile notare come in realtà il film racconti piccoli intervalli di interazione tra loro due, uniti prima da una sequenza di appuntamenti falliti di William (il personaggio di Grant) e poi da una sequenza in cui viene sapientemente mostrato il tempo passare con una finta unica (e impossibile) carrellata.
E poi il loro rapporto è veramente commovente. Come quando lei lo taglia fuori dalla sua vita perché non la può capire, ma poi ascolta il suggerimento su Henry James. O quando lei alla fine va in libreria e pronuncia la celebra frase (ricordandogli quando lui la difese dai cafoni al ristorante) affermando che lei era solo una normale ragazza innamorata!

Da cinefilo ho adorato il metacinema con i continui riferimenti alla cultura pop cinematografica, e la canzone dei titoli di testa (She, interpretata da Elvis Costello) presenta splendidamente lo stardom del personaggio della Roberts. Invece tragiche le interviste che William è costretto a fare, quante risate! E interessante come abbiano trattato il tema del divismo e dello starsystem.

E questo è quanto, consiglio ovviamente la visione di Notting Hill perché è un gioiellino ed esistono tanti motivi e argomenti dentro al film per guardarlo. Anche solo per gli intensi primi piani con cui possiamo osservare gli sguardi che si lanciano i due protagonisti.
Te che ne pensi? Classico o solo un bel film?