Consiglio 5 film: Luglio

Buongiorno! Prima di tutto volevo condividere con voi questa meravigliosa notizia: il mio contratto di lavoro è stato ampliato fino al 15 settembre!
Tornando a parlare di cinema, la selezione della mia Top5 dei film visti durante il mese appena trascorso è stata lunga e difficile perché dovendo guardare i film durante il mattino (se mi sveglio abbastanza presto) li guardo da solo e quindi la qualità media dei film visti si alza nettamente. Questo mese la lista è molto varia, anche se c’è almeno un film che forse, per chi mi conosce, era ovvio trovare nei Top5.

Buona lettura.^^

La leggenda dei 7 vampiri d’oro. Su, ormai sapete che io e il cinema gotico andiamo a braccetto, quando ho letto di questo titolo i miei occhi si sono trasformati in cuoricini! Unire l’immaginario gotico della Hammer con il cinema di arti marziali asiatico è stata un’idea che ho apprezzato moltissimo, poi a livello puramente estetico il film presentava idee molto carine: per esempio, le donne venivano rapite e uccise in lettini attorno a un grande calderone, dentro al quale veniva raccolto il sangue. Gli effetti speciali erano pietosi e la trama semplice, ma i costumi e il trucco erano sul pezzo!

Los ojos de Julia. Inquietante thriller spagnolo (dall’orrido titolo italiano) su una donna con una malattia degenerativa agli occhi che va in casa della sorella gemella a indagare convinta che quest’ultima, già cieca per la stessa malattia, non si sia suicidata ma sia stata invece uccisa. Interessante dal punto di vista registico con trovate che ci danno il punto di vista della donna e l’importanza della luce; l’attrice stessa (Belen Rueda) è molto brava e riesce a mostrarci il suo disagio e l’orrore verso una situazione medica che minaccia di essere permanente. Ottima sceneggiatura; un esempio? Lei è un’astronoma e la sorella una musicista: per entrambe la vista era indispensabile per lavorare e sfogare il proprio estro.

Al di là delle montagne. Toccante dramma in tre atti cinese diretto da Jia Zhangke, parla della vita di due generazioni di cinesi, una grande famiglia. Interessante è che ogni atto è distante diversi anni dagli altri e la macchina da presa ha un formato e una qualità diversi a seconda degli anni di riferimento (un elogio a Raiplay per non aver uniformato il formato, dove potete ancora trovarlo). Questo film è come tecnica e sceneggiatura, come modi di intendere il cinema, totalmente diverso dal cinema occidentale a cui siamo abituati, anche se è un film moderno: le inquadrature sono lunghe, superano i cosiddetti 10 secondi, c’è molto risalto verso i primi piani e i sentimenti e i drammi sono esaltati senza però scadere nel melodramma. Un’esperienza veramente unica che ho ripetuto con Green green grass of home qualche giorno fa.

Le follie dell’Imperatore. Su, ne ho parlato fin troppo in questi anni!

Notre Dame. Versione del ’39 con la splendida Maureen O’Hara nei panni di Esmeralda e Charles Laughton come Quasimodo, ho guardato la versione restaurata a colori che è reperibile su Raiplay. Che dire? Capolavoro. Una sceneggiatura brillante da cui ho anche trascritto una linea di dialogo, un film estremamente impegnato e che non ha paura a mostrare la volontà delle autorità che spesso prevalica le intenzioni del popolo. La Parigi del film è sporca, abietta, popolata dalla peggio feccia, il solo Re è la speranza grazie alla sua politica illuminata ma che è quasi sempre marginale, lasciando troppo potere all’ipocrita Frollo. Unica pecca? Pensavo che nella scena finale dopo l’assedio, Quasimodo si buttasse dalla torre o venisse linciato.

Eccoci, siamo arrivati alla fine. Mi sembra strano che tra tre mesi inizieranno le lezioni della scuola di cinema, sono veramente elettrizzato! Comunque, vi ricordo di non sparire: domani esce il mio speciale per celebrare l’anniversario della nascita del maestro Wes Craven! Ci vediamo!

Le Follie dell’Imperatore: un canovaccio simile a quello di Biancaneve e i sette nani

Buongiorno! Oggi torno a parlare di cinema d’animazione con due Classici Disney: Le follie dell’Imperatore e Biancaneve e i sette nani! Recentemente me li sono guardati entrambi e ho notato alcune similitudini nella trama anche se poi narrazione e messa in scena cambiano drasticamente.
Oggi vedremo quali sono questi punti di unione tra i due capolavori Disney, ovviamente con enormi spoiler!

Trama di Biancavaneve e i sette nani (film del 1937):
Biancaneve è la bella figlistra della splendida e vanitosa Regina Grimilde, la quale ogni giorno chiede al proprio specchio la conferma della propria bellezza al di sopra di tutte le altre. Ma il giorno in cui lo specchio le dice che la più bella ormai è la giovane figliastra, la Regina desidera solo la morte della rivale e nemmeno nascondersi per Biancaneve significherà salvezza: prima scampata per pietà dall’agguato omicida del cacciatore e poi nascostasi per una notte nella casa dei nani, alla fine viene trovata da Grimilde e indotta in un sonno profondo. Sonno rotto dal bacio d’amore da parte di un principe che in precedenza si era innamorato di lei e che la ritrova ancora ‘sana e salva’.

Trama di Le follie dell’Imperatore (film del 2000):
Kuzco è il giovane Imperatore di un antico regno nel Sud-America, che rischia la morte da parte della Consigliera Imperiale Yzma dopo che lui la licenzia. Trasformato accidentalmente in lama al posto di essere avvelenato e disperso in un villaggio vicino al palazzo imperiale, cerca di tornare a palazzo con l’aiuto del pastore e capovillaggio Pacha inconsapevole della malignità della donna mentre la stessa, prima insidiatasi come nuova Imperatrice, appena scoperto della sopravvivenza di Kuzco inizia un viaggio per trovarlo e ucciderlo definitivamente. Il film termina con Kuzco tornato a regnare in forma umana e Yzma trasformata in una gatta, con l’Imperatore che ha pure subito un percorso di formazione per essere una persona e un regnante migliore.

Due canovacci simili tra loro:
I due film, seppur con trame apparentemente molto diverse, presentano similitudini nella struttura narrativa basilare.
1. Il personaggio protagonista viene preso di mira dalla figura materna di riferimento.
2. L’antagonista presa la decisione inizialmente manda un alleato per uccidere il personaggio protagonista, il quale fallisce nell’impresa.
3. Il personaggio protagonista fortunatamente riesce a scappare e viene salvato da un aiutante che trova per strada.
4. Dopo alcuni eventi, l’antagonista viene sconfitto con l’aiuto dell’aiutante e il personaggio protagonista può vivere serenamente la vita che ha sognato.


Come si può notare, già a livello strutturale ci sono fin troppe similitudini per non essere notate, ma c’è di più!
L’antagonista in entrambi i casi è una regnante che si intende di stregoneria, in entrambi i casi veste abiti scuri ed entrambe vengono mostrate nei loro antri segreti.

Si potrebbe dire che entrambi siano stati scritti dal semplicissimo topos dell’invidia della vecchiaia che non accetta di essere soppiantata dalla nuova generazione, anche se nei due film sono presenti motivazioni diverse!

Ma allora perché Biancaneve e i sette nani è molto più famoso? E perché io preferisco il Classico Disney più recente?

Biancaneve e i sette nani è una fiaba incredibilmente antica e resa nel film d’animazione come un’opera conservatrice.
Biancaneve è passiva agli eventi e sa solo cantare: sopravvive al cacciatore perché lui si impietosisce, i nani la tengono con loro per pure pietà e lealtà verso di lei, si fa ammazzare dalla matrigna e, dulcis in fundo, viene salvata con un bacio che lei subisce.
Il suo arco narrativo è quello di una vittima, che offre sempre l’altra guancia finché a furia di ricevere sberle ci rimane secca.

Kuzco invece è un personaggio attivo, che riflette sulle proprie azioni e subisce un arco di maturazione con un percorso formativo.
All’inizio siamo portati quasi a disprezzarlo (e si sa, gli stronzi sono sempre più interessanti dei santarellini) e in seguito è stupendo vederlo capire quanto anche l’altro -e non solo se stesso- sia importante. La prima scena in cui apre gli occhi? Quando il ponte tibetano crolla e deve collaborare con Pacha per salvarsi; e non a caso, nel finale per ottenere la forma umana e sconfiggere Yzma deve di nuovo collaborare come in quella scena!
Inoltre, la narrazione de Le follie dell’Imperatore è molto complessa e rinvigorita da flashforward, rotture della quarta parete, tempi comici fantastici e uno stile di disegno veramente moderno e accattivante!

Inoltre, Yzma non vuole uccidere Kuzco perché è giovane ma perché è il successore politico!
All’ultima visione ho trascritto le battute della versione italiana e dall’analisi della sceneggiatura italiana viene fuori un quadro molto interessante: Yzma vuole uccidere l’Imperatore perché lei è stata la reggente prima di lui e non vuole cedere il potere!
Infatti, Yzma viene presentata come una regnante rispettata che è solita tenere udienze e quando viene licenziata da Kuzco lei gli ricorda che per anni ha pensato solo al bene dell’Impero! E per concludere, nella scena in cui pianifica l’omicidio, lei afferma: “Come può farmi questo? L’ho allevato io!”.
Il tema di Le follie dell’Imperatore è molto più moderno e ben si accosta alla pericolosità di una donna crudele ed egoista come Yzma: lei non vuole uccidere per rimanere la più bella ma perché i propri privilegi e i successi di carriera non le vengano tolti.

Saluti!
Anche questo piccolo post è concluso, volevo solo condividere questa mia semplice e non originale riflessione.
Le follie dell’Imperatore è un film ingiustamente poco trattato tra i Classici ma dimostra come in 30 anni di distanza la Disney sia riuscita a migliorare i personaggi femminili e a mettersi in pari con i tempi. Altro che le ragazze cazzottare che vanno di moda ora!

Se volete leggere la mia opinione su Le follie dell’Imperatore, cliccate qui. Qui e qui invece potete leggere due recensioni ben più professionali e approfondite della mia. Ciao!^^

Per concludere, ecco un’artista di YT che propone rap battles tra le Principesse Disney! E qui smonta Biancaneve!

The Emperor’s New Groove

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Film del 2000, è il quarantesimo classico Disney diretto da Mark Dindal e da cui è stato fatto l’ennesimo sequel senza meriti. Ma questo film, l’originale, i meriti ce li ha tutti!

Ambientato in un’immaginaria civiltà del Sud America, vede il govane futuro imperatore Kuzco avvelenato dalla sua consigliera Yzma e trasformato in lama cercare di tornare a palazzo con l’aiuto del villico Pacha, nella speranza di riacquistare forma umana.

Chi non ha mai visto questa commedia cartoonesca?

A me piace molto per diversi motivi riassumibili nei paesaggi e nei personaggi, uno su tutti in particolare: la sorella brutta di Dracula, la consigliera dell’imperatore, la maga a corte, la vendicativa Yzma. Adoro quella donna, è geniale, a tratti i ricorda un poco Paperon de Paperoni, ha delle gag in cui si vede quanto è manipolatrice ma anche goffa nel proporsi con gli altri, fa tenerezza come cerchi di uccidere l’imperatore e i suoi tentativi di rendere il suo servitore Kronk il complice perfetto, fallendo sempre nel tentativo. Una cosa bella è che tutte le sue azioni criminali, perché è di tentativo di omicidio plurimo che si parla, sono accompagnate da visioni di palazzi dorati e impreziositi con sete pregiate o foreste amazzoniche piene di fango come di enormi e colorate piante che fanno da sfondo alla maggior parte delle avventure. Grande personaggio, lo spinoff doveva essere su di lei, non su quel banalotto di Kronk.

Secondo la mia umile opinione, questo film ha degli elementi che soprattutto ora lo rendono un sempreverde: il metacinema ripreso molte volte (divertente durante l’inseguimento) e ci sono pure accenni ai temi LGBT (se non ho sentito male la battuta al ristorante).

Insomma, un film da guardare a tutti costi, perché avrà anche avuto incassi minori di altri Classici ma la visione la vale tutta!

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