The Seventh Son vs The Spook’s Apprentice

Buongiorno, oggi torno a pubblicare una comparazione tra un’opera letteraria e la sua trasposizione cinematografica; l’opera in questione è rappresentata dalla fortunata serie fantasy The Spook’s Apprentice, di cui ho letto i primi due libri in madrelingua e il primo capitolo del terzo, e il suo adattamento su schermo: The Seventh Son. Questa non sarà una comparazione piacevole perché il film non è per niente fedele ai libri a cui si ispira, anche solo per il titolo che è rubato a un’altra saga letteraria con premesse simili ma svolgimento e tematiche differenti.

Di cosa parla The Spook’s Apprentice?
The Spook’s Apprentice vede come protagonista un ragazzo appena adolescente, Tom, settimo figlio di un altro settimo figlio e in quanto tale capace di interpretare i fenomeni paranormali meglio di qualunque altro. In questo racconto di formazione, viene scelto da uno Spook (in italiano lo hanno tradotto mago ma preferisco cacciatore di streghe) per diventarne il nuovo apprendista e un giorno il successore. Da qui abbandona la sua bella e tranquilla fattoria per intraprendere una vita che lo costringerà a scontrarsi contro streghe infanticide, spettri e altre creature della notte.
Di cosa parla The Seventh Son?
The Seventh Son parla di un ragazzo, Tom, che viene venduto a un Mago perché il precedente apprendista è stato ucciso da una potentissima strega, Mother Malking, appena liberatasi dalla sua prigionia decennale. Colto nel pieno dell’azione perché figlio di una strega buona da una parte e assistente di un cacciatore di streghe dall’altra, dovrà fronteggiare la minaccia del ritorno delle streghe prima che queste riportino il loro potere al massimo e dominino quel mondo.

KF1_5075.dng
In cosa assomiglia a un ragazzino spaventato?

La trasposizione cinematografica è fedele alla base letteraria?
No, non lo è. La narrazione è totalmente stravolta, con gli eventi e i personaggi più importanti totalmente oscurati in favore di soluzioni visive discutibili e molto in voga negli ultimi anni: un ragazzo che scopre se stesso e l’unico capace di salvare il mondo, eserciti oscuri che gli danno la caccia e una gran figa che gliela promette se tutto fila liscio. Ma andiamo con ordine, grazie a una scaletta semplice da seguire:
-Nel libro il protagonista è un ragazzino che fino al momento della partenza con lo Spook ha sempre vissuto assieme ai genitori nella fattoria in quanto figlio minore; obbligato a partire a causa del matrimonio del maggiore e della sua eredità – la fattoria – sceglie coattamente la via del cacciatore di streghe. Debole e spaventato perfino del buio, inizia per lui un viaggio di conoscenze (impara il latino), di allenamento a combattere e infine di scoperta delle creature notturne: inutile dire che sarà lui stesso, circuito da una ragazza, a liberare la terribile Mother Malking. Nel film il protagonista è interpretato da Ben Barnes in età tale da essere un gran bonazzo e interpreta un ragazzo già capace di combattere e di grande prestanza fisica.
-Nel libro lo Spook è una figura misteriosa, solitaria, necessaria alla popolazione ma mai veramente gradita perché sinonimo di pericoli soprannaturali e notturni; ricercato dalla Chiesa e candidabile alla morte per rogo a causa della sua vicinanza alle figure del Male, in verità le caccia e le imprigiona (non le uccide perché nessuno merita di morire); possiede una grande conoscenza delle lingue antiche che vengono usate tra Spooks per comunicare, scrive le proprie scoperte su un diario da tramandare all’assistente e possiede una biblioteca personale per archiviare le informazioni sulle creature della notte; non crede alle maledizioni, non fa uso di magia ma invece si serve di armi fatte di ferro, argento o sale (secondo le superstizioni inglesi). Nella trasposizione cinematografica, invece, il Mago è molto popolare e ben voluto dalla gente, viene chiamato a svolgere il proprio lavoro perfino dalla Chiesa e non si pone problemi a bruciare le creature notturne quasi godendo del loro dolore; ovviamente non viene mostrato provare interesse verso la cultura e in casa sua viene mostrato solo un grande assortimento di armi.
-Nel libro esistono diverse creature notturne: spettri e fantasmi (difficile da spiegare in italiano, sono ghosts e ghouls), vari tipi di mostri e le streghe, che possono essere buone, neutrali o assassine (solo queste ultime vengono imprigionate); queste creature hanno diversi gradi di pericolosità e di interesse verso l’uomo, alcune sono solo manifestazioni degli spiriti dei defunti mentre altre, come le streghe assassine, usano i resti dei cadaveri per compiere le loro magie; esiste un discernimento per una figlia di una strega per diventare buona o letale, non ci nasce e ciò è molto importante essendo un romanzo di formazione. Nel film non si fa una vera e propria distinzione tra streghe e il resto: esistono creature demoniache che possono trasformarsi in antropomorfi o in similanimali e in grado di compiere magie di vario tipo, non si capisce; rimasti in pochi dopo anni di cacce da parte dei Maghi, ora che hanno riavuto la loro regina si preparano ad attaccare anche se non rispettano la descrizione del libro essendo quasi una società monarchica piuttosto che invece un ecosistema di varie popolazioni indipendenti le une dalle altre.
-Nel libro, l’antagonista è rappresentata da Mother Malking, una strega che era solita ospitare ragazze madri solo per poi ucciderle e usare i cadaveri dei loro bambini per fare sortilegi di vario genere; descritta con un aspetto selvatico e aggressivo, con movenze quasi animali, è solo una strega molto potente salvata dopo anni di prigionia in una fossa da una famiglia di streghe assassine e uccisa a fine libro dai maiali che le mangiano il cuore (uno dei due mezzi assieme al rogo per evitarle la reincarnazione). Nel film, Mother Malking è la regina dei (…?) demoni e che, dopo anni di reclusione dentro a una montagna riesce a liberarsi – non si sa come e perché adesso; in pratica, è interpretata da Julianne Moore (che non è propriamente un cesso anche se la trucchi malissimo), veste abiti eleganti e bellissimi e vorrebbe regnare sul mondo anche se i Maghi le hanno decimato i sudditi.

Bene, ora che ho parlato dei personaggi più importanti, passiamo alle domande e note WTF. Le posto come le ho scritte, in ordine di apparizione sulla carta!
-Mother Malking era racchiusa in giardino, non in mezzo alle montagne
-Nel film l’argento non fa effetto
-Ma perché se nel libro dicono che le streghe muoiono solo se bruciate o con il cuore divorato, nel film muoiono molto più facilmente?
-Perché nel film la madre è contraria a mandarlo via se nel libro è lei a pregare lo Spook di prenderlo con sé poco dopo la sua nascita?
-Nel libro le uniche visioni che Tom ha sono notturne!
-Tom nel libro non ha poteri!
-Gli Spooks nel libro non diventano malvagi
-L’Inquisitore ha ordinato al Mago di salvare la sua città??? Ma nel libro gli Spooks li uccide!
-La casa del Mago è simile a un enorme sgabuzzino…
-Nel film strega=boggart
-Nel libro Mother Malking è una semplice strega, non la loro regina!
-Ma cosa sarebbe la pietra della strega? MA SCHERZIAMO???
-Le streghe che volano= Mangiamorti LOL
-Ennesima scena topica: lui e la madre morta, motivazionale
Se era inseguito dai migliori assassini e lui è un novello, perché non lo accoppano?

Commento finale:
The Seventh Son è un’opera derivativa veramente pessima e non fedele all’originale. Come dico sempre, se vuoi fare una cosa totalmente differente non usare la fama del libro a cui ti ispiri, scegli una trama e un titolo differenti e tutti noi siamo contenti (il film ha pure floppato); insomma, è un peccato anche perché il film di per sé è anche bello, l’ho inserito in una lista per i migliori costumi e ha un cast stellare e di bell’aspetto per cui dal punto di vista visivo il film è una garanzia.
Ma come trasposizione cinematografica di un’opera letteraria è veramente imbarazzante.

the seventh son julianne moore
Stupenda e letale

After, comment al film

 

Dopo avere letto e commentato il libro che ha dato vita a uno dei fenomeni più parlati e criticati della piattaforma virtuale Wattpad, oggi voglio parlarvi della sua trasposizione cinematografica: After, un gioiellino per morire di noia!

Cosa mi ha spinto a commentare la trasposizione di un libro che ho smontato qualche mese fa? Semplice, avendo letto il libro volevo confrontarlo con la sua trasposizione come ho già fatto altre volte qui, nel mio piccolo blog, ed ero pure curioso di vedere quanto avessero modificato la trama per salvare la faccia alla Todd; inoltre, a me piace tanto parlare e sparlare dei miei interessi, cercare di creare un testo che possa interessare alla gente ma dà piacere anche ricevere dei risultati: ecco, il mio commento al libro di After è uno dei più letti scritti quest’anno con più di ottanta visualizzazioni, che sono tante per il mio piccolo blog soprattutto perché derivano da una buona indicizzazione, su questa piattaforma e su Google, e da una bella quantità di commenti nostri che lo arricchiscono. Quindi, presa una bella quantità di appunti, preparo il pepe sulle mie dita per un bel commento pungente nel mio stile tranquillo e politically correct.

Trama:

Il film parla di una ragazza, Tessa, che va per la prima volta in un college che nessuno ha mai sentito nominare importante solo per le grandi feste in cui si gioca a Obbligo o verità (lo avessero reso porno come gioco almeno avrebbe avuto senso di esistere nella trama) e i grandi nepotismi. In questo college Tessa condivide la stanza del dormitorio con una terribile tatuata e pure lesbica il cui nome viene nominato meno di quanto vengano mostrate le tette e quindi non importa; la cosa importante è che grazie a lei conosce il sexy quanto una patata lessa Hardin, il ragazzo tenebroso ma dal cuore nobile che la inizierà e la allontanerà dalla madre opprimente: infatti, la sua vita era tranquilla ma avendo conosciuto Hardin la vita di Tessa si può riassumere solo con la parola dopo (after, nella madrelingua). Vabbeh, poi la trama è scontata.

Commento:

Questo film non mi è piaciuto perché se nel libro Hardin picchiava le persone, Tessa dava delle troie alle ragazze e poi troieggiava cornificando il proprio ragazzo, la madre le tagliava i fondi per il college e Landon era quasi l’amico gay di turno, almeno qualcosa succedeva; questo film è il niente totale. Secondo me, Anna Todd aveva scritto il primo libro da ragazzina e costretta dai fan a mantenere bassi gli standard per non deluderli o perché incapace si è ritrovata autrice di una saga il cui capostipite puzza de sterco; quindi, avendo la possibilità di rifarla utilizzando un media diverso ha deciso di dare un taglio secco ha tutte le putrescenze che aveva dato vita su carta… Il problema è che sono tantissime e che non le ha sostituite plasmando quindi un film vuoto. E poi, mi ha fatto ridere anche come ha cercato di levare il white washing che regnava nei suoi libri cercando di dare inclusività ai suoi personaggi dimostrandosi però ridicola e l’ipocrita che realmente è: Tristan è diventato donna perché secondo me c’erano troppi ragazzi indistinguibili, Landon ha perso la sua razza bianca coi meravigliosi occhi azzurri ed è diventato nero con la madre bianca, la bionda stronza ha perso lo stereotipo delle bionde troie ed è diventata bruna, la madre è molto meno isterica e infine Steph è lesbica; quindi, ora abbiamo dentro gli afroamericani, il mondo LGBT, più corpo femminile e maggior amore genitoriale. Un capolavoro!

La trama è sterile come avrete potuto notare e ci sono notevoli buchi all’interno di essa ma soprattutto il problema è la noia: dopo un’ora io ho smesso di prendere appunti e posando la testa sulle mani ho iniziato a guardare il film sperando che finisse il prima possibile. Durante la trama succedono più o meno le cose del libro ma molto edulcorate, After cerca di essere un esempio positivo mostrando come Hardin chieda più volte a Tessa se sia veramente sicura di perdere la verginità e poi lo fanno esplicitamente con il condom (ma ciò per creare un’immagine positiva del film è  inutile perché quando il ragazzo, ripeto il ragazzo, di Tessa la sta aspettando lei perde la sua verginità con Hardin). In pratica, il film ruota attorno a lui che cerca di essere carino con lei, loro che fanno softsex, loro che litigano e poi lei che parla a caso; sì, parlare a caso è la perfetta combinazione di parole per distinguere i dialoghi di questo film: le conversazioni sono sconnesse, si cade di palo in frasca, fanno citazioni letterarie a caso solo per dimostrare di conoscere la materia di cui parlano fallendo però miseramente e risultando ridicolo. E infine, parlando di trama, se fosse stata fedele al libro dovevo finire al seguente minutaggio: 1h28′.

I personaggi di quest’opera d’arte sono piatti, si riconoscono solo grazie all’aspetto e sono pure difficili da ricordare: meri involucri ovviamente di persone di bell’aspetto non hanno un linguaggio caratterizzante, un modo di fare unico o una mentalità speciale; sono comparse, pure i protagonisti. L’attore di Hardin, oltre a non collimare con le descrizioni fatte nel libro del personaggio neppure per la quantità di tatuaggi ( e ci credo: sarebbe piaciuto a molte meno ragazzine se fosse stato elitario come un super tatuato con il braccio tanto pieno di tatuaggi grigi da non mostrare la pelle rosa), non dà una grande prova recitativa cercando quindi di plasmare il proprio personaggio come un dark fallendo però miseramente per colpa della sua mono-espressione da pesce lesso; inoltre, Hardin dovrebbe essere un ragazzo minaccioso e l’attore ha meno massa di Tessa! Invece, l’attrice di Tessa non è nulla di particolare a livello estetico o recitativo, non influisce minimamente in positivo o in negativo sulla (mancata) riuscita del film.

In questo commento non troverete immagini prese dal film perché di solito tendo a riciclare in più articoli le immagini scelte per salvaguardare la memoria della piattaforma: durante le due ore di pellicola niente mi ha impressionato, perfino una qualunque serie anche televisiva può raggiungere le immagini proposte da After.

Fedeltà al libro:

After non è fedele al libro come ho già detto nelle righe antecedenti: i personaggi sono stravolti e addolciti nel carattere, molti eventi di violenza o sesso sono stati eliminati e perfino la trama è cambiata; se il libro finiva con un colpo di scena che capovolgeva la già flebile relazione tra i due, nel film il colpo di scena è a metà della durata e quindi Tessa ha tempo di dimostrare la propria stupidità e di rimettersi con quello stronzo di Hardin, distruggendo quindi la sequenza degli eventi originale e il motivo dell’esistenza del primo sequel letterario. Come già citato, molte scene vengono migliorate e vorrei porre l’attenzione su alcune per dimostrare quanto ridicola sia Anna Todd:

-Tessa nel libro va alla festa con un’acconciatura orripilante da bambina di due anni e un vestito lungo fino a dopo le ginocchia; nel film, l’acconciatura è diventata una coda di cavallo e il vestito ha una minigonna;

-Se Steph l’hanno fatta lesbica e Tessa si vergogna di svestirsi di fronte a Hardin perché ovviamente pensa le voglia mettere le mani addosso in quanto ragazzo avente impulsi sessuali verso le ragazze, per Steph non dovrebbe gli stessi problemi?? Anzi, Tessa è di mentalità retrograda, dovrebbe tenerla almeno a centro metri di distanza! Ma ovviamente no, senza un motivo giusto per mostrare quanto il film è scritto male;

-Tessa si sveglia nel cuore della notte a casa di Hardin e c’è Hardin che la fissa e che probabilmente l’ha fissata per ore, il tutto ovviamente con fare romantico alla Twilight (che almeno c’era un motivo e a Bella all’inizio era venuto un infarto, giustamente);

-Non è un cambiamento ma volevo metterlo lo stesso: con la lettera finale che chiude il film, hanno definitivamente confermato di non conoscere veramente Orgoglio e Pregiudizio.

Conclusioni:

Il film non ha motivo di esistere né come trasposizione cinematografica né come film a sé stante; è noioso e ripetitivo, come dicono tutti in rete esistono anche film di serie B con la stessa identica trama e lo stesso uguale livello recitativo. Non è una delusione perché il libro da cui parte puzza de sterco, ma a livello metaforico non è che sia molto migliore; sconsigliato, soprattutto sconsigliato agli adolescenti: in giro c’è roba molto migliore di ‘sto schifo noioso e scontato.

after
Partendo dalla fossa, è difficile costruire un grattacielo

Pet Sematary 1989

 

8b1817de917c0363b765cd6802468ca729841e50
Due luci gialle negli occhi è il Demonio è servito

Pet Sematary è una trasposizione di un romanzo che parla di lutto e morte, dove la morte è la padrona che schiaccia con il suo peso una povera famigliola; il tutto trasposto sotto la forma di un demone che ha nel suo potere gli abitanti di una cittadina, spinti a portare nel suo cimitero i morti e quindi a nutrire l’entità della loro tristezza. Secondo me, il film riesce a regalare allo spettatore questa sensazione di mistero e oppressione fisica ed emotiva.

Pet Sematary vanta un’ambientazione ricca di mistero grazie alla casa vicino ai boschi e una riuscita famiglia amorevole con i suoi alti e bassi: grazie alle musiche e a pochi effetti speciali è molto facile inoltrarsi all’interno del film ed empatizzare con i Creed. I personaggi sono molto fedeli al romanzo, con Jud che viene presentato salvando il piccolo Gage dalla strada, Norma è molto bene rimpiazzata dalla domestica Missi (che introduce anche il lato religioso della vicenda), Ellie viene mostrata dormire con il gatto nel letto dimostrando il suo forte legame e nulla, la famiglia è mostrata legata pur con pessimi suoceri. Inoltre, il film pur discostando parecchio dagli avvenimenti del libro riesce a portare il messaggio di lutto; ecco qui le differenze maggiori:
-hanno sostituito Norma con Missi;
-la frase sulla durezza del cuore maschile la dice Pascow prima di morire;
-la maggior parte degli avvenimenti avviene di giorno e non di notte;
-il bambino muore al picnic e non nel giardino di casa.

Comunque, come ho già detto il film è molto fedele al libro e questi sono i punti invece di estrema fedeltà anche se tradotti diversamente:
-i legami familiare e con i suoceri rispecchiano quelli nel libro, mostrando molta drammaticità perché a Louis si aggiunge anche la colpa che gli dà il suocero;
-la presenza costante dei tir;
-come Louis viene guidato alla coscienza spirituale di cosa realmente sia il Cimitero in sogno è molto onirico ed è come me lo ero immaginato leggendo il libro;
-come vengono scoperti i cadaveri è estremamente drammatico e esaspera quasi la crudeltà del demone!
-il Cimitero è il vero protagonista e infatti il film inizia con una sua inquadratura accompagnata da una musica corale e spettrale;
-ogni volta che lo vedevo, pensavo: Povero piccolo Church!!

Insomma, un bel film, ho adorato le musiche e come sono riusciti ad arrangiare le immagini del testo. La paura viene con l’immedesimazione in questo strano mistero, quando vediamo le ferite di Louis dopo la camminata o la prima volta di Church redivive, è un film di atmosfera.
Lo sapevi che Stephen King ne è sceneggiatore? Ma soprattutto, oltre a quanto bello sia il film, diciamolo in coro: MA POVERO PICCOLO CHURCH!

Ciao e alla prossima!

Pet Sematary: le sue trasposizioni in breve

 

Ciaone a tutti!

Dato che di recente ho letto il romanzo Pet Sematary di Stephen King, mi sono guardato anche le due trasposizioni che sono state tratte da esso: quella del 1989 e quella più recente del 2019. Quindi, qui voglio condividere con voi i miei pensieri e le mie riflessioni riguardo a queste tre opere; ovviamente con spoiler.

Pet Sematary: il libro di Stephen King

Letto durante gli esami universitari mi è piaciuto molto per diverse ragioni. La prima è la scrittura semplice e colloquiale con cui la storia viene narrata, con stile mai troppo lungo o dettagliato ma invece abbastanza d’impatto per le emozioni e i colpi dell’orrore a cui la famiglia Creed è sottoposta. La seconda è come tratta le vicende: al posto di scadere nell’orrore immediato, il libro ci presenta prima la famiglia e i suoi oscuri segreti, quanto la situazione di Louis con i suoceri sia precaria e l’amicizia tra il protagonista e Jud, quasi un secondo padre per lui. Inoltre, se dovessi descrivere questo libro direi che al suo centro non ha la morte ma invece i temi del lutto e del senso di colpa, i veri cardini grazie a cui girano tutti gli avvenimenti.

Pet Sematary: il film di Mary Lambert

Se il libro fosse stato visivo, molte sequenze del film avrebbero combaciato con esso. Il film della Lambert è estremamente fedele al testo di cui porta il nome, riesce a ricreare la tensione e la paura verso l’oscuro grazie a musiche quasi gotiche e cori inquietanti, l’ambiente mostrato è quasi sempre cittadino e l’orrore viene mostrato tranne che alla fine sempre nei giardini o nei boschi. I pochi cambiamenti che sono stati apportati (si può notare per esempio la sparizione di Norma a favore di Missi, tutti i fatti importanti che accadono con ancora luce solare e alcuni eventi sono abbastanza condensati) di certo non distruggono il messaggio del libro ma invece secondo me riescono a tradurlo a livello visivo: molto bello come hanno reso il cimitero dei MicMac, il gatto Church è bellissimo e gli occhi fosforescenti sono un bel modo per mostrarne la natura e il trucco di Pascow morto anche se artigianale lo trovo abbastanza inquietante. Ecco, un bel film che mostra fin dalle prime inquadrature il male oltre la barriera di legno mentre Pascow, promosso a guida spirituale della famiglia, cerca qualunque modo per avvertire i Creed del pericolo che stanno correndo! Quale pericolo? L’orribile bambino demoniaco con la sua risatina da pazzo omicida!

Pet Sematary: il film di Kölsch e Widmyer 

Se il libro fosse stato rispettato, forse il film sarebbe stato decente; se il film si fosse intitolato in un altro modo, forse non mi sarei incazzato così tanto. Boh, chissà quale delle due è la più probabile. Comunque, la storia non c’entra nulla con quella del romanzo: nel romanzo chi torna in vita è dannato perché contro natura, nel film chi torna indietro si vuole creare la bella famiglia zombi; molte frasi come quella del cuore maschile più duro sono messe in una miscela di cui non si capisce ‘na ceppa completamente decontestualizzate (e poi sentire prima la storia del cimitero demoniaco e poi la cosa del cuore come spiegazione di esso, mica ci ho capito il nesso logico), ha scelto di riproporre scene a caso che sembravano completamente scollegate le une dalle altre e infine, dulcis in fundo (tamen non in fundo), Ellie muore al posto del fratellino. Oltre al fatto che è inutile riprendere male la morte di Gage dal libro senza motivo apparente visto che nel film come un idiota inizia così a correre verso il camion per poi fare il colpone di scena uccidendo invece la ragazza: si sapeva fin dai trailer che era lei a morire! Che colpo di scena è? E poi era ovvio che era lei per cui dovevamo disperarci, a un certo punto mi ero pure dimenticato che in famiglia ci fosse anche Gage, tutte le inquadrature erano su di lei! Insomma, un film che schifo allo stesso livello de Il libro della Jungla della Disney, per farvi capire, perché ha totalmente stravolto i temi su cui si basa l’opera che avrebbe dovuto ritrarre e non dà una nuova visione artistica ma solo pure commercio e perdita di tempo.

Pet Sematary: il commento finale

Il libro di Stephen King secondo me è stato ritratto meglio nella versione del 1989 perché sono riusciti a ricreare le atmosfere senza però eccedere troppo. Adoro le loro cose artigianali che lasciano lo spettatore lentamente immergersi nella visione, soprattutto perché qui gli attori sono capaci di farci empatizzare nei loro confronti! Per me l’opera recente non regge il confronto: il primo sarà invecchiato male, ma il secondo non farà a tempo a invecchiare che nessuno se lo ricorderà.

pet sematary