Buona festa della MAMMA: 10 mamme nei film!

Buongiorno e buona festa delle mamme!^^
Per festeggiare, oggi propongo 10 mamme famose nei film! Ho preferito la varietà alla qualità dell’amore materno, per cui ci sono vari tipi di mamme per tutti i gusti! Buona lettura!

Mamma Mia. Quale mamma migliore per iniziare la lista che Donna? Una madre affettuosa che ha sempre messo la figlia al primo posto, fino a quando per il proprio la matrimonio la figlia non pensa di farle lei un regalo: far approdare sull’isola greca dove vivono i tre ex della madre! Il resto è storia, e tante canzoni!

Mamma, ho perso l’aereo. Catherine O’Hara interpreta di certo non la mammina più affidabile ma sicuramente quella più amorevole, capaci di crolli nervosi e intere Odissee in cerca del figlio dimenticato e/o disperso. DOV’E’ KEVIN ha accompagnato i Natali di molte persone e le infanzie di molte generazioni! Peccato che non lo trasmettano in TV così spesso oramai.

Aliens – Scontro finale. Meglio la madre putativa di una ragazza umana o la madre naturale di tanti mostri? Questo è il dilemma. Diciamo che nel quarto capitolo abbiamo pure la risposta. La lotta tra le due donne è ben lontana dalle tanto celebrate cat-fights, è violenta e senza esclusioni di colpi, con Ripley dentro a un enorme esoscheletro di metallo! Figo, figo, figo.

Coraline. Apprezzi la tua mammina? Secondo te, ti regala abbastanza amore? Se la tua risposta è no, potresti averne la versione migliorata, devi solo indossare dei bottoni al posto degli occhi… Scherzi a parte, il film è inquietantissimo e sono anni che i fan scovano nuovi dettagli per nuove teorie e approfondimenti, una vera perla dell’animazione. Un horror per bambini e non solo!

Harry Potter. Ok, tutti penseranno a Molly Weasley, ma la vera mamma putativa qui è l’altissima e figherrima Minerva McGranitt: sguardo severo, attenta alle regole e sempre veloce a punire, nessuno stimola e protegge i suoi pulcini come lei! Il rapporto tra lei e il Golden Trio poi è veramente dolce, lei è una vera madre per Harry e quando lui nel settimo decide di nasconderle la missione di Albus Silente è veramente doloroso.

American Pie. Come si possono citare vari tipi di mamme senza la mother I’d like to fuck? La milf per eccellenza: la signora Stifler, interpretata dalla superba Jennifer Coolidge in tutti i film della saga principale! Lei è storia, ero tentato di mettere Il laureato, ma lei batte tutte. E’ entrata di prepotenza nell’immaginario collettivo e là ci rimarrà!

Venerdì 13. E se da una parte ci sono madri che proteggono i figli, dall’altra ci sono quelle che i figli li vendicano a colpi di accette in faccia! Pamela Voorhees è un’icona minore del cinema slasher americano, ma è pur sempre la madre del più celebre Jason. Insieme sono gli instancabili assassini di Crystal Lake, ci hanno regalato una serie di morti molto varia in decenni di carriera tra film, reboot e crossover!

Scream. E se finora abbiamo parlato di mamme che hanno un ruolo attivo e un minimo di minutaggio nelle storie narrate su schermo, mamma Maureen Prescott è sempre e solo citata, oppure compare con flashbacks o comparse. Ma alla fine è su di lei che verte la trilogia originale, sul peccato della lussuria di una donna divorziata dopo un passato traumatico. E’ il fantasma che aleggia per tutta la saga, dopotutto!

Quel mostro di suocera. Jane Fonda invece rappresenta tutte quelle mamme chiocce e sotto sotto un po’ narcisiste, quelle che per il loro figlio nessuna è abbastanza; nemmeno se la futura nuora è quella gran figa di JLO dei tempi d’oro. Ossessiva, astuta e snervante, Jane Fonda incarna il villain perfetto tra sorrisi e trabocchetti; un mio guilty pleasure, lo ammetto, lo riguardo sempre con piacere.

Everything Everywhere All at Once. Michelle Yeoh incarna una donna che è arrivata a un momento di crisi, sia personale sia familiare, nella sua vita: il rapporto con la figlia si sta rovinando, il marito le chiede il divorzio e la sua lavanderia a gettoni rischia il fallimento. Cosa fare? Con un bellissimo viaggio fantasy che riprende gli stilemi del cinema epico-cinese e li fonde con quelli supereroistici americani, la protagonista deve capire cosa ha sbagliato e tornare a essere la mamma di cui la figlia ha bisogno.

EXTRA: Charmed. Mamma e nonna Halliwell sono le fondamenta su cui le quattro figlie, le Charmed-Ones fondono il loro potere: la famiglia. Se la madre è la figura più citata ma al tempo stesso sfocata, la nonna appare spesso per dare loro una mano; e per sottolineare l’importanza della figura della nonna, è per il suo funerale che tutti gli eventi di Charmed hanno inizio!

E siamo giunti alla fine dell’articolo! Conoscete tutti i film citati, spero. Quali sono i vostri preferiti? E quali sono le mamme che preferite voi nei film? Un augurio ancora a tutte le mamme e tantissimi auguri, mammina! So che mi leggi e ti ringrazio. Ciaone e alla prossima!

Film slasher, piccola riflessione

Buongiorno. Recentemente ho guardato la fine di un documentario su Eli Roth, in cui si parlava anche tra le altre cose anche del genere slasher e dell’orrore al cinema dopo l’11 settembre, e il film La maschera di cera del 2005.

La maschera di cera parla di un gruppo di ragazzi che dopo essersi accampati vicino a un paesino della campagna americana vengono massacrati da due fratelli maniaci. Interessante è la scenografia, soprattutto verso il finale quando il palazzo interamente di cera collassa su se stesso. Il film presenta trovate molto suggestive, con morti ben costruite nella loro teatralità, begli inseguimenti e personaggi realmente capaci di pensare.

Ma prima di tutto cos’è un film slasher?

In inglese to slash significa squarciare e quindi stiamo parlando di un sottogenere del film horror caratterizzato da tre elementi: uno psicopatico mascherato, armi bianche e preferibilmente da taglio, vittime tra la tarda adolescenza e la prima età adulta. La narrazione spesso è ambientata in brevi intervalli di tempo e in un luogo limitato. Inoltre, il genere slasher è considerato come uno dei più casti e puritani: pur essendoci quasi sempre scene di nudo o di sesso, sono le vergini o chi si controlla che sopravvive fino alla fine del film.

I film slasher sono tantissimi, hanno caratterizzato il mercato soprattutto tra gli anni ’80 e i primi del 2000. I più famosi? Basti pensare alle saghe di Venerdì 13, Halloween, Scream e Nightmare. Tutte saghe che ho già portato sul blog, tra l’altro. Alla fine, lo slasher racconta la lotta contro l’Uomo Nero che grazie alla maschera può essere chiunque, dallo sconosciuto alla persona che amiamo.
Da non dimenticare, non sempre gli assassini dei film slasher si rivelano essere uomini.

Quindi, tralasciando la classica simbologia fallica dell’arma che penetra la vittima e che a sopravvivere è sempre una donna (speranza della vita e della fertilità) la mia riflessione si poggia su altri pensieri.

Molte volte, le vittime si accampano in luoghi infestati dal serial killer di turno o invadono una sua proprietà, scatenando le sue furie. Ma solo alcuni sono i personaggi importanti, personaggi che interagiscono con l’ambiente e che scoprono in tempo della presenza dell’assassino.
Molte volte, questi film narrano di persone che non sanno nemmeno di essere in pericolo: si fanno i fatti loro e si vedono apparire il mostro per essere massacrati.

Noi chi siamo? I protagonisti che sanno del killer e che possono difendersi? O più tristemente vittime di passaggio o che aspettano inconsapevoli i loro amici, già massacrati dal killer?

Quello che mi ha fatto riflettere è il personaggio di Paris Hilton in La maschera di cera. A differenza degli altri quattro personaggi (final girl, final boy, due vittime), lei e il fidanzato non sanno nulla del paesino in cui risiedono i due fratelli assassini e non sanno nulla nemmeno della caccia che si sta svolgendo. Praticamente, loro si fanno i fatti loro. Lui viene ucciso mentre lei è in tenda e Paris si ritrova a scappare da uno psicopatico di cui fino a due minuti prima non sapeva nulla!

Credo che sia la parte più ironica e macabra dell’intera pellicola.

Friday the 13th

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Friday the 13th (in italiano Venerdì 13) è un film slasher del 1980, diretto da Sean S. Cunningham e interpretato da Betsy Palmer nel ruolo della serial killer Pamela Voorshes e da  Adrienne King che interpreta la final girl. Questo film, pur ispirandosi a film slasher già famosi come l’Halloween di Carpenter, ha contribuito ad affermarne il genere e a lanciare le premesse per uno dei personaggi più famosi dell’orrore cinematografico: Jason Voorshees.

Che film! Premesso che visto Friday the 13th in prima serata in tv con le scene di morte censurate, mi è piaciuto molto tranne la parte del serpente: ho letto in giro che il serpente era vero come la sua morte… Questo no!
Comunque, tornando al film, ho riflettuto che è vero che lo slasher è uno dei generi più puritani del cinema e questo film ne è la conferma: tutti i ragazzi tranne la final girl sono abbastanza promiscui tra loro, (sesso, droghe, vino, spogliarelli…) e questo fa infuriare la killer; solo la pudica è sopravvissuta.

La location è molto bella, sono molto suggestive tutte quelle casette isolate di legno scuro e quel lago enorme; mai avuta la sensazione che qualcuno vi osservi da un punto molto lontano, spiandovi? Quel mondo lo permette a quella sensazione di esistere: spazi molto estesi ma poche persone che li abitano, spazi estesi che danno molti punti per il killer di spiare.
C’è chi dice che questo film è molto scuro (infatti, molti omicidi avvengono di notte in stanze illuminate da candele o all’aperto), ma io non l’ho trovato tale: infatti, secondo me la luce c’era e il buio serviva a creare suspense e a far pensare ai pericoli che esso nasconde in sé. Oltre a nascondere i limiti del budget ristretto, ovviamente.

Una cosa che invece mi è mancata è stata il gore.
Essendo stata la mia visione del film in prima serata, mi hanno censurato tutto! Per me è stato più un immaginare cosa succedeva che un vedere… Bello ma essendo questo uno slasher mi sono se non rovinato la visione del film comunque inquinato.

Consigliatissimo ovviamente, ma la scena del serpente mi ha abbassato tantissimo il gradimento del film.